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Autore: terryna    31/05/2007    10 recensioni
”Hanno organizzato una gita…” ”Oh che bello!!Sono già programmate le uscite ad Hogsmade?? Ma di solito non erano programmate per fine ottobre? Siamo appena ad inizio mese..” Ron assunse un espressione corrucciata. “No, Ron… non si tratta di un’uscita ad Hogsmade” sussurrò la bruna mettendosi sul piatto un pezzo di torta alla melassa. “E di che gita si tratta?” interruppe Harry curioso. ”Se ci lasciaste finire il discorso..” proruppe Ginevra impaziente” E’ una gita in montagna organizzata per gli studenti del quinto e sesto anno, il prossimo lunedì, ovvero tra due giorni!!” ”Ed è un’uscita rigorosamente babbana” concluse Hermione
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lavanda Brown | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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“Molto bene ragazzi” fece il vecchio Yokota una volta che tutti si furono radunati nella sala attorno al tavolo.

“Innanzitutto mi complimento che siate riusciti nella prova di orienting in cui vi ha sottoposto il vostro preside! Vi vedo stanchi per cui non vi tedierò molto. Stanotte voi dormirete qui. Al piano di sopra ci sono due camerate per le ragazze e due camerate per i ragazzi e visto che siete tanti vi dividerete come meglio credete”e fece una piccola pausa, portando la mano a grattarsi la lunga barba grigia “Questa notte io mi ritirerò presso il mio eremo, non molto distante da qui, così voi potrete continuare la vostra gita alla gabbana senza che io vi possa aiutare.” Finì dunque il vecchietto scrutando le occhiate degli studenti. Alcuni con sguardo stanco, altri con lo sguardo furbo come delle volpi.

“Ora vorrei che le prime tre coppie arrivate si alzassero e mi seguissero fuori” incamminandosi verso la veranda con passo lento, poggiandosi sul vecchio bastone nodoso

Draco ed Hermione si alzarono per primi, seguiti da Blaise ed Harry e da una ragazza di Corvonero del sesto anno,con i capelli a caschetto, e un ragazzo di Tassorosso del quinto anno.

Camminarono fin fuori dalla casa, raggiungendo l’inizio di un sentiero sul quale il vecchio Yokota li condusse. Passato il boschetto che si apriva in una grandissima radura il gruppetto si fermò.

Quello che i loro occhi videro fu un meraviglio laghetto creato a ridosso della roccia della montagna. Il laghetto aveva degli anfratti nascosti da alcune barriere di canne di bambù che si innalzavano per circa due metri dal pelo dell’acqua. I vapori che risalivano alti dal laghetto, nonostante la stagione autunnale, e il rumore della piccola cascata fredda poco distante da lì.

“Che posto è?” domandò Hermione

“Oh noi in Giappone le chiamiamo le vasche termali. Solitamente vengono usate in pieno inverno. L’acqua ha dei poteri benefici su tutto il corpo ed è tradizione fare il bagno senza indumenti di alcun genere. Le donne e gli uomini restano separati durante il trattamento” finì il vecchio Yokota indicando il paravento fatto con bambù.

“E come mai ha portato solo noi?” domandò Zabini incuriosito guardando gli altri del gruppo.

“Perché voi siete i vincitori della gara” fece il vecchio schiettamente, poi un piccolo sorriso bonario gli dipinse le labbra “Ma per i due ragazzi arrivati primi c’è ancora un’altra sorpresa” e fece cenno a Draco ed Hermione di seguirlo “Voi altri restate pure qui” sorrise “La vasca è a vostra completa disposizione fino a domattina” mentre i tre si allontanavano dagli altri vincitori basiti.

“Questo posto è una favola” commentò Harry guardandosi attorno. Una radura completamente nascosta e solo il rumore delle fronde degli alberi e della cascata interrompevano la quiete.

“Sono d’accordo con te” fece Blaise allegro, pensando che finalmente si sarebbero potuti godere un bagno in tranquillità.

Draco camminava alcuni passi indietro rispetto ad Hermione. Le mani ficcate nelle tasche dei pantaloni, lo sguardo indifferente verso ciò che lo circondava. Hermione, invece, al contrario di lui osservava ogni cosa con grandissima ammirazione facendo qua e là una serie di domande a Yokota sugli usi Giapponesi del laghetto di prima.

“Eccoci arrivati” esclamò Yokota ai piedi di una lunga scalinata che portava in cima ad un’altra radura.

Due grosse statue raffiguranti draghi di pietra sostavano ai lati della scalinata; piccole targhette dorate, fissate sui piedistalli, erano scritte in lingua orientale.

“Questa scalinata porta ad un tempio molto speciale. Poche persone hanno avuto l’onore di avventurarsi su questi sacri gradini” un’occhiata seria rivolta ad Hermione e Draco che avevano entrambi alzato lo sguardo sui quei gradini che sembravano infiniti.

“Questa scalinata porta al Tempio dei Desideri” continuò il vecchio parlando con lentezza

“E’ un luogo sacro per il mio popolo, solo i meritevoli hanno accesso ad esso”

Hermione rivolse una fugace occhiata a Draco che ora sembrava realmente interessato alle parole del vecchio e domandò: ”E cosa si fa in questo tempio?”
”Si esprimono i desideri più nascosti del nostro cuore” rispose lui pacatamente.

“I nostri desideri più nascosti?” chiese Hermione in un sussurro flebile.

Il vecchio annuì per poi proseguire “I desideri che vengono espressi vengono anche realizzati dai Signori che custodiscono il Tempio.”

“I Signori custodi del Tempio?” Draco alzò un sopracciglio.

Yokota annuì “Sono spiriti millenari molto sacri per il mio popolo”

“Quindi questi custodi posso esaudire i nostri più intimi desideri?” fece Hermione con gli occhi sgranati.

“Esatto signorina… il Professor Silente si fece una passeggiata per questi scalini, quando era ancora giovane, e qualsiasi fosse stato il suo desiderio espresso, credo proprio che si sia realizzato!” sorrise bonario guardandola “Lui in persona mi ha chiesto di premiare i primi arrivati con questo dono”.

“Quindi noi dobbiamo salire lassù?” fece Draco prorompente.

“Esatto” indicando gli scalini che conducevano al tempio” Prego ragazzi, non voglio che indugiate oltre, io vi aspetto qui” fece lui calmo.

Hermione deglutì rumorosamente per poi avvicinarsi cauta agli scalini, seguita da Draco che la sorpassò iniziando a salirli il più velocemente possibile.

Potrete esprimere i vostri desideri più intimi..

Già ma cosa desiderare? Si domandò la bella Grifondoro.

In fondo che desiderio le rimaneva? Ron aveva fatto la sua scelta.

E quella scelta non era lei. Si poteva desiderare qualcuno che comunque non avrebbe desiderato lei?

Decisa prese a percorrere la scalinata, riaffiancandosi a Draco che le scoccò una fugace occhiata.

“Allora Mezzosangue, hai qualche idea per il tuo desiderio?” un po’ di fiatone nel dire la frase.

Le scale sembravano infinite. La voce di lei gli arrivò dopo poco “Veramente ancora non so che cosa poter domandare” una piccola alzata di spalle “E tu? Che cosa desidera il tuo cuore?” domandò lei tanto per non far calare un silenzio imbarazzante.

E tu? Che cosa desidera il tuo cuore?

Perse un battito. Rimase in silenzio a pensare, gli occhi fissi sugli scalini che man mano saliva con fretta.

Già e io cosa desidero? Che cosa può desiderare uno come me?

Lo sguardo andò a posarsi sulla figura di Hermione che l’aveva sorpassato. I suoi capelli boccolosi ondeggiavano dietro la sua schiena. La mano tenuta poggiata sul petto in affanno. L’andamento fiero. Da quando aveva iniziato a guardarla? Da quando si era accorto che la sua presenza non era poi così difficile da sopportare come aveva creduto per cinque lunghi anni? Un piccolo ghigno sulle labbra. Dannata mezzosangue. Perché era così difficile ammettere a se stesso che iniziava a piacerle?

“Qualcosa mi verrà in mente” sussurrò fintamente distaccato

Si ritrovarono dopo cinque eterni minuti di salita nei pressi di uno spettacolare tempio Giapponese. Colonne di marmo rosse tenevano su un’imponente costruzione dai colori scuri.

Un’enorme campana in mezzo ad esso e un nodo di stoffa dura che penzolava al centro di essa.

Hermione si avvicinò lentamente “Se non sbaglio, quando viene espresso un desiderio, nella cultura Giapponese, bisogna far sbattere quel nodo ai lati della campana per tre volte”

“Mezzosangue, mi stupisce che la tua conoscenza si spinga a studiare gli usi delle altre popolazioni del mondo” la guardò fissandola intensamente con stupore.

Lei divenne cremisi vedendo quel suo sguardo intenso puntato addosso”Bè, ho letto solo qualche libro.. ci sarei tanto voluta andare in vacanza” disse impacciata.

“Credo sia ora di esprimere i nostri desideri prima che faccia buio” fece lei incerta. Draco annuì distogliendo lo sguardo da lei.

Si avvicinarono entrambi all’immensa campana che sovrastava l’interno di quel tempietto aperto. Hermione socchiuse gli occhi, mentre Draco le lanciò un’ultima sfuggevole occhiata prima di chiuderli a sua volta.

Pochi attimi, nessun rumore attorno a loro. Immagini lente di due mani che andavano a toccare contemporaneamente quel nodo di stoffa, sfiorandosi, due occhi che si riaprivano osservando l’ondeggiare del nodo che veniva sbattuto ai lati della campana facendola rintoccare per tre volte e le mani così vicine a quelle dell’altro.

Hermione scostò la sua come se si fosse bruciata e borbottò un flebile “scusa”, mentre Draco strinse ancora pochi attimi il nodo, prima di lasciarlo andare.

“Bè qui abbiamo finito” disse lui, incamminandosi verso gli scalini. Poco dietro di lui Hermione annuì, il cuore accelerato, lo sguardo fisso sulla nuca di lui che si allontanava.

Perché questo tremore?Perchè quando mi ha sfiorato la mano il mio cuore ha preso a battere così velocemente?
Il cervello di Hermione cercò invano una spiegazione logica per l’accaduto.
In fretta lo raggiunse giù per le scale, correndo.

Tornarono poco dopo vicino al laghetto. I quattro li stavano aspettando con un sorriso sulle labbra.
”Allora era bello il premio?” domandò Harry all’amica andandole incontro.
Hermione annuì, la mano stretta sul petto, le dita che stringevano la stoffa maglioncino leggero.
“Ehy Dry, tutto bene?” fece Blaise andando verso Draco e vedendolo con la testa fra le nuvole, lo sguardo perso in un punto imprecisato.
“Eh?” alzò lo sguardo incontrando gli occhi blu di Blaise, lo sguardo perso, un piccolo accenno con la testa “Si tutto bene… andiamo ho fame” perentorio, si allontanò diretto alla casa.
Blaise decise di seguirlo. Quello strano sguardo l’aveva già visto sul volto dell’amico. E tutte le volte era successo qualcosa che portava solo guai.
Così se l’era ritrovato all’età di dodici anni davanti alla porta di casa. Lo sguardo vacuo.
Il silenzio cupo in cui si era abissato. Era stato difficile farsi dire che cosa gli fosse capitato. E Blaise ancora si ricordava il momento in cui, nella sua camera, Draco si era tolto la camicia e gli aveva mostrato la schiena piena di segni arrossati. Segni di cinghiate.
Era stata la punizione del padre verso la sua disobbedienza. Draco non aveva fiatato durante quella punizione. Nessuna lacrima gli aveva rigato il volto.
Ma una volta con Blaise si era lasciato andare in un silenzioso e lungo pianto, le braccia dell’amico strette attorno a lui come a volerlo proteggere. Il più alto gesto di amicizia. Oh si, Blaise ricordava bene quello sguardo e come aveva fatto già in passato, neppure questa volta lo avrebbe lasciato solo. Solo con se stesso. Solo con i suoi pensieri. Solo con la sua rabbia.

La sera giunse prestissimo e il vecchio Yokota si smaterializzò verso il suo eremo lasciando quella casa in balia di una massa di adolescenti.
“Alloraaaa ragazziiiiiiiiiiiii” Urlò Seamus salendo sul tavolo della sala dove erano radunati tutti quanti “Questa sera si farà festa” un ghigno divertito sulle labbra indicando poi Dean e facendogli cenno di salire sul tavolo “Il mio compare qui” afferrandolo per la maglia e facendolo salire in piedi sul tavolo” ha trovato roba forte da bere! Quindi dichiaro aperta la serata alcolicaaaa” urlò quasi fino a farsi andare via la voce.
“Dio mio che branco di imbecilli” borbottò Pansy vicino al gruppetto di serpeverde.
“Ammetti che stavolta però non hanno avuto un’idea malvagia… “sogghignò Nott.
“Ho sentito dire che a Grifondoro ogni tanto fanno queste serate all’insegna dell’alcol!”
“E come ci riescono con il cane da guardia Granger?” ridacchiò Lavinia poco vicino a loro.
“Secondo me la rinchiudono da qualche parte” ridacchiò Daphne poco più in là attenta ad osservare un Corvonero piuttosto carino.

Hermione Granger non aveva mai amato più di tanto le feste che davano i due compagni di Grifondoro. Ogni tanto c’era stata, in fondo c’era la musica, si poteva ballare e non per forza ubriacarsi. Se ne stava fuori, di spalle alla casa, lo sguardo rivolto al giardino ben curato. Harry la raggiunse sotto il porticato, tra le mani il suo cappotto, che le posò dolcemente sulle spalle.
Hermione si voltò vedendo il viso di Harry e gli sorrise ringraziandolo per il gesto gentile.
“E’ da quando è iniziata questa gita che ti vedo strana” fece Harry poggiandosi di schiena sulla balconata del portico, guardandola dritta negli occhi.
“Non è vero” mentì lei abbassando gli occhi, non potendo reggere lo sguardo dell’amico.
“Cristo Hermione, ti conosco troppo bene, dimmi cos’hai per favore.. lasciati aiutare” la pregò lui
Lei rialzò gli occhi, erano lucidi.
Harry se ne accorse e allungo il braccio verso il suo viso carezzandole la guancia con la mano.
A quel contatto Hermione si liberò delle lacrime che pungevano per uscire.
Un piccolo passo verso di lei ed Harry la fece girare stringendosela addosso e sussurrandole fra i capelli “Tesoro lo sai che mi puoi dire tutto… lo sai che se hai bisogno di parlare io ci sono sempre”.
“E’ che.. è che… dio..” fece lei singhiozzando sulla maglia dell’amico ”perché ha scelto lei Harry? Perché?”

Harry capì al volo la situazione: Ron ...
Aveva visto Lavanda girargli attorno da quando erano arrivati alla radura. Aveva notato come lei gli stava appiccicata e aveva anche notato però lo sguardo di Ron posarsi tristemente sulla figura di Hermione.
Non era una situazione facile.
Harry era a conoscenza dei sentimenti di Ron per Hermione e anche di quelli di lei verso lui o per lo meno lo aveva intuito.
Non si capacitava del fatto che loro stessi non si fossero mai accorti di nulla.
“Tesoro” sorrise Harry “Io non so perché abbia fatto questa scelta… ma ti prego ora smettila di piangere, mi fa male vederti così”
“Non ci posso fare niente Harry, tu lo sai.. io sto così male ora che..”un singhiozzo più forte degli altri spezzò la frase di Hermione, facendola piangere con più impeto.
Harry continuò ad accarezzarle la testa con fare dolce e comprensivo.
Non sapeva proprio come consolarla altrimenti. Purtroppo le parole in certi casi non servivano.

N.A. Ed ecco il seguito del corto capitolo che ho postato due giorni fa!
Per chi mi chiedeva dei premi… eccovi accontentate!!
Uno di questi, vi faccio notare, deve ancora esser usato e ho delle belle idee a riguardo.
Stavo anche pensando di alzare il rating della fan fiction perché mi erano venute idee piccanti per qualche prossimo capitolo. E’ ancora tutto da vedere, ma prometto che vi avviserò prima!
Vi auguro un bellissimo weekend, il prossimo capitolo verrà postato la prossima settimana!!
Grazie ancora per le recensioni!!!!

  
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