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Autore: neesama    13/11/2012    6 recensioni
Jonghyun se n'è andato e Taemin è morto dentro. è costretto a vivere, solo che, dopo molti ricordi, incontra Jonghyun proprio all'ospedale dov'è se n'è andato. E lì dovrà decidere: continuare a vivere senza di lui oppure prendere l'ascensore e andare, in quel posto senza nome, con lui?
JongTae.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Quasi tutti, Taemin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Non so come ma mi è venuta sta idea e l'ho scritta stanotte. 10 pagine word, non me l'aspettavo! Poi ho pensato ad una scena di Grey's anatomy e l'ho riadattata per questa JongTae. Beh a me non piacciono molto le death fic, però... qui non è la morte in sé che centra, ma il rapporto. Perciò vi lascio a questa One Shot, sperando che sia di vostro gradimento. Vi ringrazio tutte per il sostegno e chiedo scusa a chi non ho ancora risposto per le recensioni e chiedo scusa anche perchè praticamente non ho più letto nulla. Vi mando un bacione e grazie per il sostegno. Mega chuuu a tutte ♥♥♥



“Ne, Jonghyun… tu lo sai quanto ti amo vero?”

“Mh, non sono poi così speciale…”

“Smettila, lo sei!”

“Non dovresti amarmi, anzi farai meglio a dimenticarmi.”

“Sai che non lo farò.”

“Devi vivere… A me manca poco perciò…”

“Perciò io sto con te e amo te.”

“Mh.”

***

Jonghyun… quanto ci siamo amati? Tanto, troppo. Con i nostri quindici e diciotto anni, con i nostri tre anni che ci separavano, ma chi ce l’ha impedito? Mai nessuno. E adesso?

Io ti amo ancora.

Anche se non ci sei, anche se… sei lassù o chissà dove, magari qui vicino a me, io non ti vedo, non ti sento accarezzarmi, non puoi fare l’amore con me o magari baciarmi.

Non ci sei.

Quella malattia ti ha sconfitto a vent’anni.

Adesso i vent’anni ce li ho io. Sono tre anni che non ti ho più vicino, ma sono anche tre anni che loro mi stanno vicino. Ci provano in tutti i modi a tirarmi su di morale, soprattutto Bumie che forse è innamorato di me. Cosa gli dovrei dire Jonghyun?

Io amo te.

Non smetterò mai di farlo, lo sai.

Anche se ho vent’anni e una vita davanti.

***

“Beh, e questo?”

“Jonghyun è un simbolo, non vedi?”

“Si ma… non sembra da donna?”

“Smettila e infilalo, su”

“Taemin… davvero è stupendo anche se sembra da donna…”

“Significa per sempre…”

***

Già, per sempre. Te lo ricordi Jonghyun quel bracciale? Ne… ti parlo guardando il cielo, oggi che c’è il sole. Te lo ricordi bene, vero? Che sei il mio raggio di sole ed il mio per sempre. Te lo ricordi quando te l’ho regalato? Non ho aspettato il giorno del nostro anniversario, sono andato diretto al giorno del tuo compleanno, un meraviglioso giorno di primavera, bello quanto te.

No, tu sei sempre stato più bello, fuori e dentro.

Me l’avevi chiesto più volte cosa significasse e quando ti ho detto per sempre… per sempre è stato. Quante volte abbiamo fatto l’amore quel giorno?

Tante.

E poi siamo scappati a farci il tatuaggio sull’anulare sinistro, uguale, di quel simbolo. Piango di nuovo. Le lacrime non si fermeranno mai, ne sono certo.

Poi lo guardo, questo tatuaggio e sento ancora di più quanto mi manchi.

Sento ancora il per sempre.

***

“Credi che ci sgrideranno Jonghyun?”

“Ci ammazzeranno!”

“Vorrei dirti che lo nascondiamo, ma… chissenefrega, io ti amo, punto!”

“Ti amo anch’io piccolo…”

***

Credo che il tuo per sempre si sia spezzato quel giorno, il giorno che hai saputo cos’avevi. Forse hai desiderato cancellare quel tatuaggio per non tenermi più legato a te. Ma lo so perché, volevi che fossi felice.

Ma lo sai, il mio cuore è legato al tuo, la mia anima è legata alla tua perciò… a che mi serve cancellarlo se il per sempre ce l’ho dentro?

Mi hai detto che ti ho dato coraggio, che ti ho dato la voglia di superare tutto, nonostante sapessimo già che non si poteva combattere contro quella malattia subdola. E tu hai provato darlo a me, quel coraggio di lasciarti andare.

“Dovresti smettere…”

“Che cosa?”

“Di amarmi.”

“Per sempre, ricordi?”

“Sì, ma tu devi vivere…”

***

Sono morto lo stesso giorno in cui sei morto tu. Da allora il mi cuore ha smesso di battere. Però fa sempre male, non riesce a non soffrire, non riesco a farlo smettere.

Forse è solo che non voglio smettere di ricordarti.

Mi ricordo quanto ci siamo amati, in quelle corse in bicicletta…

In quella piazzetta con i pattini…

In quei prati a baciarci…

Nelle nostre camere facendo l’amore piano…

I tuoi sorrisi Jonghyun.

Guardo in giro e non ci sei. Passo davanti casa tua e ogni tanto vedo i tuoi, che a volte mi dicono che loro possono soffrire e non io. Me lo dicono anche gli altri, perché io sono un ragazzo che ha una vita davanti. Ma cosa credono, che davvero uno innamorato smetta di amare così?

Io ti amo e sei ancora qui dentro, nel cuore.

Lo sarai per sempre e nessuno ti toglierà di qui.

È il tuo posto, stai semplicemente dove devi stare…

Sai una cosa? Io aspetto ancora. Sono anni che aspetto di morire. Sono anni che sono costretto a vivere senza di te. Ma in fondo, il mio cuore non è già morto?

No, non sentirei male altrimenti…

Vago sempre per la città, in cerca di qualcosa che mi regali il tuo sorriso. Ed i ricordi li porto tutti qui dentro. Vago, e vedo ogni posto che abbiamo frequentato, insieme mano nella mano. E non mi accorgo di niente. Ho solo il tuo ricordo, anche del tuo sapore e del tuo odore.

E chiudo gli occhi, per ricordarti meglio.

***

Non si è accorto, così preso dai ricordi, di quella macchina che sopraggiunge a forte velocità. Non si è nemmeno accorto che sta attraversando la strada. In quei tre anni senza Jonghyun ha vissuto come un automa. L’unica cosa che ha sempre sentito è il dolore della sua assenza. Ha amato e sofferto in una maniera smisurata, ha amato e sofferto come pochi.

L’amore grande, l’unicità del loro per sempre.

La scoperta della malattia, l’affrontarla insieme.

L’addio.

Non gli ha mai detto addio.

“Voglio solo ritrovarti e stare con te…”

La macchina si accorge di lui all’ultimo attimo. Prova a sterzare, ma lo colpisce comunque. Taemin sbalza lì vicino, rotola a terra privo di sensi. Il colpo è stato violento e lui… lui non sente niente.

Gli occhi sono chiusi, le mani sono semiaperte, il viso è girato, un rivolo di sangue esce da una narice.

I soccorsi arrivano subito, li hanno chiamati quella gente che si trova lì vicino, quella gente che si avvicina e non lo tocca.

Ma tanto a chi importa?

Solo a lui.

“Anche se non sono qui fisicamente, anche se non mi vedi… io ti sono vicino!

Taemin, perché?

Lo so.”

L’ambulanza corre con le sirene spiegate in ospedale, una volta che i medici l’hanno soccorso lì, al momento.

Fa veloce perché sta morendo. Ma tanto lui non vuole vivere. Quante volte ci aveva pensato e non era mai successo? Quante volte aveva imprecato contro qualcuno e l’unica risposta era stato l’eco delle sue stesse parole?

Ed ora è lì, in ambulanza.

Che lotta? No. Forse lo fa solo il suo corpo.

Arrivano in ospedale, lo portano nella sala emergenze e successivamente lo portano in sala operatoria. Quelli del pronto soccorso hanno avvertito la famiglia e gli amici, senza dare false speranze e loro si sono precipitati lì.

Sono lì fuori dalla sala operatoria.

Lo attendono tutti in lacrime, soprattutto Bumie che lo ama.

Forse lo ama comunque, anche se ha capito che il ricordo di Jonghyun è vivo e Taemin non vuole vivere. Bumie lo capisce e, dopo le mille lacrime versate, va a consolare i suoi genitori.

Bumie lo ama, ci tiene tanto, cerca di capirlo.

Se gli chiedessero di decidere se farlo vivere o morire…

Direbbe loro: lasciatelo andare.

Bumie forse lo ama in maniera smisurata, lo sa guardare dentro.

Passano le ore, tante, troppe, circa otto. Sono immensamente lunghe ma anche corte allo stesso tempo. Quando lo vedono uscire, attaccato ad un respiratore, tutti piangono di nuovo. Lo portano in quella saletta, quella della rianimazione. Ci mettono solo lui, può starci solo lui.

La sua vita è appesa ad un filo.

Quel filo sottile che lo separa dalla ricongiunzione col suo Jonghyun.

Lo guardano da dietro al vetro. Piangono di nuovo tutti, il dolore è insopportabile. I suoi genitori e suo fratello, Taesun, sono dilaniati. Ed i suoi amici? Da un gruppo di cinque si ritrovano improvvisamente in quattro ed ora, se se ne va anche lui, rimangono in tre.

E la speranza dov’è?

A volte non la vedi.

A volte c’è.

Bumie spera che Taemin sia felice,

ma nessuno può capire che felicità significherebbe morire per Taemin.

Forse lo sa solo Bumie.

Taemin invece inizia a viaggiare.

***

Davvero non capisco dove mi trovo. Sono in un ospedale e c’è tutta gente indaffarata. La luce mi da fastidio, come il dolore delle persone. Lo sento tanto, troppo e… mi fa male.

Però penso a Jonghyun. Voglio trovarlo.

È lo stesso ospedale dove è morto lui.

C’è qualcosa di strano però, cammino fino alla camera dov’era lui ed è vuota. Non c’è gente che piange, non c’è nessuno.

Ma perché diavolo mi trovo qui allora?

Oggi ho pensato tanto al mio Jonghyun e mi ritrovo qui. Mi fa male ancora di più, avevo giurato di non tornarci più perché lui, quel giorno mi ha lasciato proprio qui dentro e… l’ha fatto sorridendo.

Perché Jonghyun sorridevi?

Ti amo è stata l’ultima parola che mi hai detto.

E piango anche adesso.

Però per qualche motivo le mie lacrime sono…strane.

Cammino di nuovo, fino a quella stanzetta dove sento di dover andare e… li vedo. Che ci fanno i miei genitori ed i miei amici, mio fratello, tutti lì?

Li chiamo e corro verso di loro, ma non mi sentono. No, mi sbaglio, Bumie mi sente, si gira e mi fa una faccia strana. Lo guardo un po’ strano e lui sembra che non mi veda.

Ma mi sente, è l’unico.

***

“Taemin, sei qui vero?”

“Sì, Bumie… che succede?”

“Te ne stai andando…”

“Che cosa?”

“Da me e da tutti… vai da lui vero?”

“Io non capisco…”

“Guardati, sei là…”

***

Lo vedo guardare in quella direzione e vedo il mio corpo al di là del vetro. Vedo un corpo senza anima costretto a vivere, grazie a delle macchine e sento Bumie che mi parla ancora. Bumie mi sente. Bumie sa davvero così tante cose di me.

“Devi decidere Taemin…”

“Decidere se rimanere o andare?”

“Sì… dipende da te. Credo però che tu sappia già cosa vuoi.”

“Sì…”

“Fai quello che senti sia giusto per te. Prima però… cerca Jonghyun e guardalo negli occhi.”

“Lo farò… tu poi entra, voglio dirti quello che ho deciso.”

Attraverso il muro, perché tanto sono solo uno spirito. Bumie invece sente un brivido appena vado, perché mi giro e lo vedo tremare.

Ed io entro nel mio corpo semplicemente sedendomici sopra.

È così strano ora. Mi sento risucchiare in un dolore sordo, quello del corpo, e tutto diventa nero. Non avrei mai immaginato che ci si potesse sentire così, eppure è quello che accade.

Però di colpo mi ritrovo ad avere una luce abbagliante addosso. Mi ritrovo in quel dannato ospedale dov’è morto Jonghyun.

Ancora una volta.

Mi alzo dal mio letto e mi dirigo verso la sua camera. Ma… non dovrei avere male? Forse è solo un cammino mentale.

O forse…?

Stavolta… la camera di Jonghyun è piena. Ci sono i suoi genitori, i miei amici ed… io. E lo guardo, sdraiato in quel letto dov’è morto. Lo guardo e…

Si alza.

“Jonghyun… do-dove vai?”

“Io sono morto Taemin… devo andare. E tu che ci fai qui?”

“Credo di essere morto anch’io…”

Jonghyun gli fa una carezza in viso. Sono solo due anime eppure si toccano.

“No… tu puoi ancora vivere. Torna indietro, mh? Io ti amo comunque… e ti proteggo!”

“Jonghyun… sono anni che aspetto di morire per stare con te… voglio te!”

“Taemin, ti prego… perché sprecare la vita quando… quando potresti viverla?”

“Da quando tu non ci sei, non ha senso… non riesco a… fare niente! Tutto sa di te…”

“Kibum ti ama, lo sai?”

“Ne… lo so ma… come può farlo? Come fa ad amare un cuore che non lo amerà mai?”

“Taemin dovresti provare… io non ho potuto vivere molto ma puoi farlo. Puoi sempre conservare il mio ricordo e andare avanti…”

“Tu proveresti andare avanti?”

“Non lo so… forse sì… o forse farei come te. Però io sono qui e non vorrei vederti morire.”

“Io voglio stare con te… non ti dispiacerebbe se tornassi tra i vivi? Non ti sono mancato?”

“Da morire piccolo mio, mi sei mancato tanto… ma sarei egoista a volerti qui con me ora.”

“Sono egoista a volermene andare?”

“I tuoi soffrirebbero, chi ti ama soffrirebbe…”

“S-se io venissi con te… s-se venissi e… rimanessimo uniti per sempre?”

“Lo vorrei… davvero lo vorrei, ma hai ancora una possibilità. Mi odierei se… non provassi a farti ritornare.”

“Il nostro per sempre Jonghyun… il nostro per sempre…”

“Ma noi ce l’abbiamo, siamo uniti… solo che aspetteremo ancora prima di unirci.”

“Fa male però…”

“Fa male anche a me…ma torna e sfrutta la tua seconda possibilità.”

Nemmeno un bacio ci siamo dati, mi hai fatto solo una timida carezza, con la fronte appoggiata alla mia. Piango e ti lascio andare, piango e ti vedo sorridere e dirigerti verso un ascensore.

È lo stesso che ti ha portato in quel mondo che… noi non vediamo vero? Sorridi e mi mandi un bacio, indietreggi lento e mi sento morire.

Ancora. Ancora e fa male!

Ancora più di prima!

Stavolta ti giri e vai verso l’ascensore senza guardarmi. Prima che tu lo raggiunga, io corro da me stesso, da quel corpo che sente e non sente. Bumie è già là, seduto vicino al mio corpo.

Lui mi capisce.

Ritorno a sedermi sopra il mio corpo, ci ritorno dentro e… voglio almeno ringraziarlo. Ha fatto tanto per me, ha fatto di tutto. In questi anni mi ha dato tanto amore e comprensione, ma non l’ho visto… non fino ad ora.

Eppure mi capisce lo stesso.

Comprende tutto ciò che sento.

Lo sa già quello che farò.

Con quel poco di forza che ho riesco ad aprire gli occhi per un solo lunghissimo istante. Guardo Bumie, lo vedo veramente e gli sorrido con quella pochissima forza che mi rimane.

Bumie…

Vorrei chiamarlo ma…

Mi sorride e gli sorrido.

Piange. Piango anch’io.

Mi ha capito.

***

L’ascensore si apre e Jonghyun entra. È così dannatamente ovvio che voglia tenerselo stretto per sempre. Vorrebbe unirlo a sé, stringerlo e non lasciarlo mai più. Invece in vita ha dovuto lasciarlo. L’ha amato tanto in vita, lo ama adesso ancora di più e lo amerà per sempre, perché ci crede davvero.

Però sa anche che a Taemin farà male rimanere, sa che dovrebbe imparare ad amare di nuovo, sa che Bumie sarebbe perfetto per lui, anche se il loro per sempre è troppo forte.

Riuscirebbe a sopportarlo?

Che vita farebbe Taemin?

In tre anni non è riuscito a darsi pace. Ha sofferto e si è distrutto.

E adesso ce la farà?

Entra lento e si gira piano, in qualche modo si separa da lui per la seconda volta. Gli manca da morire il suo piccolo, gli manca troppo, ma lui può aspettare, non morirà mai più, Taemin invece prima o poi morirà, o almeno il suo corpo.

Dovrebbero passare anni, ma potrebbe accontentarsi di vederlo dall’alto o stargli accanto fino a che se la sente.

“Jonghyun!!”

Alza lo sguardo.

“Jonghyun fermati!”

Taemin corre all’impazzata verso l’ascensore. E Jonghyun pigia il bottone, con un dispiacere devastante. Deve fare in modo che viva, anche se lo vuole con sé.

“Jonghyun!!”

Urla ancora finché corre, disperato fino a lì. Riesce a bloccare le porte con le mani, lo guarda, si guardano intensamente e… il piede di Taemin entra, come il secondo.

“Schiaccia adesso…”

Gli dice guardandolo negli occhi.

“Sei sicuro?”

Jonghyun lo guarda e la sua anima vibra.

“Sì… per sempre. Giusto?”

Taemin sorride, Jonghyun anche. Jonghyun se lo prende tra le braccia, pigia il bottone e, finalmente poggia le labbra sulle sue.

Le loro anime si toccano, si fondono insieme con quel bacio dolce che li ha uniti dopo tanto tempo.

“Sì, per sempre…”

Ed ora, finalmente, sorridono entrambi abbracciati ed uniti in un bacio senza fine.

***

Una macchina suona l’allarme, il cuore di Taemin ha smesso di battere. Il cuore di Taemin ha ceduto. Bumie lo guarda, piange silenziosamente.

Sa che anche stavolta l’ha capito, è morto col sorriso sulle labbra.

È morto felice.

***

“E adesso dove sei?”

“Sono qui… con lui.”

Ora Taemin è veramente felice.

Insieme con Jonghyun.

Entrambi sorridono, uniti ancora in quel bacio dolce, in un ascensore che li porta

In un posto senza nome.

Uniti per sempre.

“Ne… Jonghyun sai che cosa significa questo simbolo?”

“Non lo so, dimmelo tu…”

“Significa per sempre… ci ameremo da qui all’eternità.”

“Mh.. mi piace, per sempre!”

“Ne… per sempre!”

   
 
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