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Autore: Smeralda Elesar    13/11/2012    2 recensioni
"Random" vuol dire disordine. Questa è una raccolta senza filo conduttore di pensieri e riflessioni su argomenti diversi, sia seri che stupidi, che vengono direttamente dalla vita di tutti i giorni. A volte sono pensieri positivi, a volte sono negativi, a volte sono cattivissimi ma sfido chiunque a dire che in fondo non ho almeno un pò di ragione.
Di volta in volta modificherò l'introduzione per dare un'idea dell'argomento del capitolo.
Genere: Comico, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La più bella del reame

 

Sono in ritardo, anzi in ritardassimo nel commentare questa cosa ma pazienza, ormai lo faccio lo stesso.

Hanno fatto Miss Italia per la nonsoquantesima edizione ed ancora una volta tutta la nazione si è sorbita la sfilata delle più belle bellissime o presunte tali che ambivano a conquistare la coroncina da principessina.

Ora, visto che qui posso inserire il mio parere da scarafaggio in questa parata di leggiadre farfalle dirò che a me Miss Italia ricorda due cose, e forse i fanatici dei cartoni animati mi daranno ragione.

Una è il cartone dell’Incantesimo del Lago quando tutte le principesse dei regni confinanti facevano a gara a mostrarsi più belle possibile per accaparrarsi il principe Derek come tante brave ochette senza un po’ di personalità (con tanto di canzone “sfilata di beltà” in sottofondo che a me ha sempre fatto venire i brividi dal raccapriccio).

La seconda è sempre un cartone, “Il gobbo di Notre Dame” quando nella canzone “La festa dei folli” Clopin dice :-Vi ricordate il re dell’anno scorso?-: e poco dopo il suddetto re viene scaraventato via dal trono per far posto a quella scultura futurista ambulante che è Quasimodo.

No, io lo so che nella festa dei folli viene eletto “il più brutto ancor più brutto dei gargouille” mentre ai concorsi di bellezza è tutta una parata di Esmeralde, ma a me il fatto di gettar via chi ha vinto l’anno prima e consegnare la corona al nuovo favorito della turba volgare fa sorgere spontaneo questo pensiero: l’elezione del più brutto e l’elezione della più bella hanno alla base più o meno lo stesso principio.

Ma io dico, almeno avessero l’onestà di chiamare le cose con il loro nome!

“Miss Italia” è riduttivo e non rende minimamente l’idea: sarebbe più corretto “La più gnocca del reame” o ancora “La figa delle fighe” o un direttissimo “Quella che fa sbavare di più i maschi italiani”.

Perché poi gira e rigira il discorso finisce sempre là: se una è bella non è che viene solo contemplata in quanto tale come una scultura di Canova, di solito una che è bella viene giudicata tale su una scala di scopabilità che va da “0-non la cago di striscio” a “10-la mia bambola gonfiabile ha il suo nome”.

Ovviamente viene giudicata da un pubblico maschile perché noi donne, anche se a volte proviamo una passionale corrispondenza di amorosi sensi verso le nostre colleghe portatrici di doppio cromosoma X, mai ci verrebbe in mente di fare un concorso per eleggere la bella bellissima.

Miss Italia secondo me è tutta una scusa per radunare le Mele Melinda più succose d’Italia ed esporle tutte insieme in costume con lo stacco di coscia bene in vista, e poi chi se ne frega chi di quelle vince, tanto ormai gli ormoni dei cinghiali nostrani si sono placati.

E allora io esprimo un desiderio: voglio una Miss lesbica!

Voglio che il prossimo anno la vincitrice di questo cavolo di concorso riceva la fascia, la coroncina, le congratulazioni di Carlo Conti e poi, invece di dire cose cretine su quanto è emozionata, chiami sul palco la sua fidanzata e si metta a limonare con lei in diretta.

Per festeggiare. Per me questo sì che sarebbe una conquista sociale!

Tra l’altro le eleganti libellule che partecipano a me sembrano tanto scatole cinesi: all’esterno belle, perfette, laccate e sgargianti, poi alzi il coperchio e non c’è nulla!

E stanno lì, come graziosi, inutili e muti soprammobili in attesa di essere sostituite.

Perché è così: subito dopo che consegnano la corona alla nuova ape regina di queste si perdono le tracce.

Tranne una: Cristina Chiabotto.

Questa ormai è testimonial della Rocchetta e passa metà della vita a fare plin plin e l’altra metà a battibeccare con Del Piero su chi beve l’acqua migliore. Tra l’altro in un periodo in cui si predica tanto di non sprecare l’acqua e di emergenza idrica.

La cosa migliore di quelle pubblicità era la suora, ve la ricordate?

Vecchia, acida e scassapalle ma molto, moltissimo più vivace e simpatica della miss ingessata!

Poi non voglio essere cattiva, ma bisogna proprio essere Miss per fare pipì? Io la faccio da una vita ma ancora non mi ha chiamata nessuno a fare da testimonial. Forse che la sua pipì è più nobile? Forse invece di contenere acido urico ed ammoniaca diluiti, contiene particelle dei diamanti della corona di Miss Italia? O forse il colore giallino della sua è dovuto a pagliuzze d’ora e non a urobilina e bilirubina come nel resto dei comuni mortali?

Io lo trovo infinitamente triste passare da essere le regina della beltà ad essere la regina della pisciosità.

Altro problema: per organizzare tutto il carrozzone di Miss Italia ogni anno ci vogliono vagonate di euro.

Ora mi chiedo, io che sono uno spirito arido: ma non sarebbe meglio usare quella spropositata quantità di denaro per farne stipendi per ragazze che sono meno gnocche ma magari sanno fare qualcos’altro oltre a sorridere come le gioconde?

Visto che c’è tutto un popolo di donne né belle né brutte che fatica ad arrivare a fine mese non è che i diamantini della corona si potrebbero rivendere ed usare per comprare le cose di scuola ai figli delle non strafighe?

Tanto ormai è pure inutile fare Miss Italia perché sono tutte rifatte!

Non dico plastiche al seno o interventi di chirurgia estetica, ma ormai ci sono tante di quelle robe per lisciare la pelle, tingere i capelli, farli lisci se li hai ricci, farli ricci se li hai lisci, rossetti, rimmel, fondotinta e tante altre robe alchemiche che non si capisce più cosa è veramente bello e cosa è ritocco. C’è persino il fondotinta per le gambe!

E a proposito di bellezza, avete mai fatto caso a quanto spesso la “bellezza” coincida con la fragilità? No? Adesso ragioniamo insieme: come deve essere una donna per essere bella?

Alta con gambe lunghissime tipo i fenicotteri. Magra massimo taglia 42 se no scatta il complesso del ”meno male che è alta se no era grassa”. Possibilmente con un bel visino da bambolina che sorride sempre ed esprime solo un leggero disappunto con un grazioso broncio infantile.

Una fata eterea insomma. Un essere ultraterreno come la Beatrice di Dante che nella realtà non esiste!

Una Barbie Girl insomma, e proprio come la Barbie dovrebbe avere tibia/perone più lunghi del femore.

Giuro: sono i risultati di una ricerca scientifica da cui è emerso che se una donna ha la parte inferiore delle gambe più lunga di quella superiore è considerata più attraente.

Ma stimo scherzando? Esistono donne così, ma non sono belle, sono anomalie genetiche! Sono mutanti come gli X Men!

Più che belle sono rare, e appunto per questo sono ambitissimi esemplari da collezione come i pavoni albini o i giaguari neri. Che tristezza.

Qualcuno potrà pensare che scrivo queste cose perché io personalmente sono racchia ed invidiosa.

Bene, ne avete indovinata solo una: sono racchia, ma non sono invidiosa.

Non sono invidiosa quando vedo sciami di aspiranti fuchi ronzare intorno ad una bella apessa perché so che la desiderano come si desidererebbe un oggetto raro, tipo l’ultimo cellulare, pronti a sostituirlo appena ne esce uno più bello.

Una volta un mio compagno delle medie mi fece notare che ero una cessa.

Gli spaccai il naso esclamando soddisfatta :-Sono cessa e sono più forte di te!-:

Ancora oggi che sono passati otto anni quando mi incontra cambia strada!

Quindi mi raccomando, care donne dall’adolescenza fino alle soglie della menopausa, ricordate che essere belle può anche essere una soddisfazione, ma che di soddisfazioni nella vita ce ne sono tante altre, e molte di queste sono più importanti che essere la più bella del reame.

   
 
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