La più bella del reame
Sono in ritardo,
anzi in ritardassimo nel commentare questa cosa ma pazienza, ormai lo faccio lo
stesso.
Hanno fatto Miss
Italia per la nonsoquantesima edizione ed ancora una
volta tutta la nazione si è sorbita la sfilata delle più belle bellissime o
presunte tali che ambivano a conquistare la coroncina da principessina.
Ora, visto che qui
posso inserire il mio parere da scarafaggio in questa parata di leggiadre
farfalle dirò che a me Miss Italia ricorda due cose, e forse i fanatici dei
cartoni animati mi daranno ragione.
Una è il cartone
dell’Incantesimo del Lago quando tutte le principesse dei regni confinanti
facevano a gara a mostrarsi più belle possibile per accaparrarsi il principe
Derek come tante brave ochette senza un po’ di personalità (con tanto di
canzone “sfilata di beltà” in sottofondo che a me ha sempre fatto venire i
brividi dal raccapriccio).
La seconda è sempre
un cartone, “Il gobbo di Notre Dame” quando nella canzone “La festa dei folli” Clopin dice :-Vi ricordate il re dell’anno scorso?-: e poco
dopo il suddetto re viene scaraventato via dal trono per far posto a quella
scultura futurista ambulante che è Quasimodo.
No, io lo so che
nella festa dei folli viene eletto “il più brutto ancor più brutto dei
gargouille” mentre ai concorsi di bellezza è tutta una parata di Esmeralde, ma a me il fatto di gettar via chi ha vinto l’anno
prima e consegnare la corona al nuovo favorito della turba volgare fa sorgere
spontaneo questo pensiero: l’elezione del più brutto e l’elezione della più bella
hanno alla base più o meno lo stesso principio.
Ma io dico, almeno
avessero l’onestà di chiamare le cose con il loro nome!
“Miss Italia” è
riduttivo e non rende minimamente l’idea: sarebbe più corretto “La più gnocca del reame” o ancora “La figa delle fighe” o un
direttissimo “Quella che fa sbavare di più i maschi italiani”.
Perché poi gira e
rigira il discorso finisce sempre là: se una è bella non è che viene solo
contemplata in quanto tale come una scultura di Canova,
di solito una che è bella viene giudicata tale su una scala di scopabilità che va da “0-non la cago di striscio” a “10-la
mia bambola gonfiabile ha il suo nome”.
Ovviamente viene
giudicata da un pubblico maschile perché noi donne, anche se a volte proviamo
una passionale corrispondenza di amorosi sensi verso le nostre colleghe
portatrici di doppio cromosoma X, mai ci verrebbe in mente di fare un concorso
per eleggere la bella bellissima.
Miss Italia secondo
me è tutta una scusa per radunare le Mele Melinda più succose d’Italia ed
esporle tutte insieme in costume con lo stacco di coscia bene in vista, e poi
chi se ne frega chi di quelle vince, tanto ormai gli ormoni dei cinghiali
nostrani si sono placati.
E allora io esprimo
un desiderio: voglio una Miss lesbica!
Voglio che il
prossimo anno la vincitrice di questo cavolo di concorso riceva la fascia, la
coroncina, le congratulazioni di Carlo Conti e poi, invece di dire cose cretine
su quanto è emozionata, chiami sul palco la sua fidanzata e si metta a limonare
con lei in diretta.
Per festeggiare.
Per me questo sì che sarebbe una conquista sociale!
Tra l’altro le
eleganti libellule che partecipano a me sembrano tanto scatole cinesi:
all’esterno belle, perfette, laccate e sgargianti, poi alzi il coperchio e non
c’è nulla!
E stanno lì, come
graziosi, inutili e muti soprammobili in attesa di essere sostituite.
Perché è così: subito
dopo che consegnano la corona alla nuova ape regina di queste si perdono le
tracce.
Tranne una:
Cristina Chiabotto.
Questa ormai è
testimonial della Rocchetta e passa metà della vita a fare plin
plin e l’altra metà a battibeccare con Del Piero su
chi beve l’acqua migliore. Tra l’altro in un periodo in cui si predica tanto di
non sprecare l’acqua e di emergenza idrica.
La cosa migliore di
quelle pubblicità era la suora, ve la ricordate?
Vecchia, acida e scassapalle ma molto, moltissimo più vivace e simpatica
della miss ingessata!
Poi non voglio
essere cattiva, ma bisogna proprio essere Miss per fare pipì? Io la faccio da
una vita ma ancora non mi ha chiamata nessuno a fare da testimonial. Forse che
la sua pipì è più nobile? Forse invece di contenere acido urico ed ammoniaca
diluiti, contiene particelle dei diamanti della corona di Miss Italia? O forse
il colore giallino della sua è dovuto a pagliuzze d’ora e non a urobilina e
bilirubina come nel resto dei comuni mortali?
Io lo trovo
infinitamente triste passare da essere le regina della beltà ad essere la
regina della pisciosità.
Altro problema: per
organizzare tutto il carrozzone di Miss Italia ogni anno ci vogliono vagonate
di euro.
Ora mi chiedo, io
che sono uno spirito arido: ma non sarebbe meglio usare quella spropositata
quantità di denaro per farne stipendi per ragazze che sono meno gnocche ma magari sanno fare qualcos’altro oltre a
sorridere come le gioconde?
Visto che c’è tutto
un popolo di donne né belle né brutte che fatica ad arrivare a fine mese non è
che i diamantini della corona si potrebbero rivendere ed usare per comprare le
cose di scuola ai figli delle non strafighe?
Tanto ormai è pure
inutile fare Miss Italia perché sono tutte rifatte!
Non dico plastiche
al seno o interventi di chirurgia estetica, ma ormai ci sono tante di quelle
robe per lisciare la pelle, tingere i capelli, farli lisci se li hai ricci,
farli ricci se li hai lisci, rossetti, rimmel, fondotinta e tante altre robe
alchemiche che non si capisce più cosa è veramente bello e cosa è ritocco. C’è
persino il fondotinta per le gambe!
E a proposito di
bellezza, avete mai fatto caso a quanto spesso la “bellezza” coincida con la
fragilità? No? Adesso ragioniamo insieme: come deve essere una donna per essere
bella?
Alta con gambe
lunghissime tipo i fenicotteri. Magra massimo taglia 42 se no scatta il
complesso del ”meno male che è alta se no era grassa”. Possibilmente con un bel
visino da bambolina che sorride sempre ed esprime solo un leggero disappunto
con un grazioso broncio infantile.
Una fata eterea
insomma. Un essere ultraterreno come la Beatrice di Dante che nella realtà non
esiste!
Una Barbie Girl
insomma, e proprio come la Barbie dovrebbe avere tibia/perone più lunghi del
femore.
Giuro: sono i
risultati di una ricerca scientifica da cui è emerso che se una donna ha la
parte inferiore delle gambe più lunga di quella superiore è considerata più
attraente.
Ma stimo
scherzando? Esistono donne così, ma non sono belle, sono anomalie genetiche!
Sono mutanti come gli X Men!
Più che belle sono
rare, e appunto per questo sono ambitissimi esemplari da collezione come i
pavoni albini o i giaguari neri. Che tristezza.
Qualcuno potrà
pensare che scrivo queste cose perché io personalmente sono racchia ed
invidiosa.
Bene, ne avete
indovinata solo una: sono racchia, ma non sono invidiosa.
Non sono invidiosa
quando vedo sciami di aspiranti fuchi ronzare intorno ad una bella apessa perché so che la desiderano come si desidererebbe un
oggetto raro, tipo l’ultimo cellulare, pronti a sostituirlo appena ne esce uno
più bello.
Una volta un mio
compagno delle medie mi fece notare che ero una cessa.
Gli spaccai il naso
esclamando soddisfatta :-Sono cessa e sono più forte di te!-:
Ancora oggi che
sono passati otto anni quando mi incontra cambia strada!
Quindi mi
raccomando, care donne dall’adolescenza fino alle soglie della menopausa,
ricordate che essere belle può anche essere una soddisfazione, ma che di
soddisfazioni nella vita ce ne sono tante altre, e molte di queste sono più
importanti che essere la più bella del reame.