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Autore: Clover GD    13/11/2012    1 recensioni
Raccolta di storie per la Gwent Week :)
Sette giorni di storie su Trent e Gwen, seguendo sette prompt che noi scrittori ci siamo assegnati.
Le shots non seguono un filo conduttore e possono variare di rating.
Day one - 12 Novembre - Mattino invernale *Ticket
Day two - 13 Novembre - Negozio di musica *Flauto di Pan
Day three - 14 Novembre - Studenti in autobus al ritorno da scuola *Centodue
Day four - 15 Novembre - Lezioni di cucina *Cestini di Pasta Filo
Day five - 16 Novembre - Studenti in una scuola privata *Dalton
Day six - 17 Novembre - Visione di un film vietato ai minori *???
Day seven - 18 Novembre - Horror *???
GWENT IS ON, BITCHES!
Genere: Fluff, Generale, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwen, Trent | Coppie: Trent/Gwen
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Gwent Week



Fandom: A Tutto Reality-Total Drama

Autore: Clover DreamOn

Titolo: Flauto di Pan
Prompt: Negozio di Musica (dato da Set_WingedWarrior)

Beta: Hybrid, che mi ha betato l'IC di Gwen. TI AMO

Personaggi: Trent, Gwen

Tipo di coppia: Het

Coppie: Trent/Gwen

Genere: Romantico

Rating: Verde

Avvertimenti: non ho praticamente la minima idea di come sia un liutaio, per davvero, quindi mi sono affidata a delle semplici immagini. Fluff estremo, uso improprio di nomi da strumenti, attrezzatura da liutaio praticamente improvvisata, AU e, oh, Gwen è un po' troppo OOC, nonostante la mia bellissima beta.

Contoparole: 1410

Note: seconda delle sette shot della Gwent Week




Flauto di Pan


È strano come la fila dal liutaio sia lunga” pensa Gwen, mentre si stringe nel suo cappotto di tessuto pressato grigio scuro. Fa un freddo asfissiante e nevica; l'idea non le dispiacerebbe affatto, se non fosse che ci sono già tre persone in coda prima di lei, mentre una quarta sta riprendendo il suo violino che il bellissimo ragazzo dietro al bancone – Gwen lo conosce da tempo, ma non riesce mai a ricordare se sia un apprendista o un semplice cassiere – le sta consegnando, trillando cose simili a oh, Alan, finalmente sei tornato da mammina!.

Come si fa a chiamare il proprio violino Alan?

Gwen rimane allibita qualche secondo, ma subito dopo si ricorda del flauto di Pan che tiene stretto fra le mani: anche lui ha un nome e si suppone che una ragazza che abbia chiamato il proprio flauto Psycho non possa aver nulla da ridire sui nomi che altre persone danno ai propri strumenti.

Venti minuti dopo, finalmente, è arrivato il suo turno.

Trent, il ragazzo di venti minuti prima, le fa cenno di avvicinarsi.

-Cosa è successo a Psycho, stavolta?- le chiede con un sorriso così dolce che riuscirebbe senza scrupoli a sciogliere anche la neve più ferma e ghiacciata nascosta nell'ultimo freddo marciapiede di Toronto.

Anche Gwen gli sorride: in due mesi è la terza volta che si reca lì, ma sempre per motivi differenti: la prima volta perché si era sfondata la quarta canna, la seconda perché le canne sotto non suonavano bene ed ora... beh. Ora la prima canna, quella col suono più grave, si è scollata. Per non parlare, poi, di tutte le volte che ha semplicemente allungato la strada per passare fuori dal negozio e gettare un paio di occhiatine al suo interno, al solo scopo di vederlo lavorare.


Cosa le stia succedendo è rimasto un mistero.

Gwen non è così, non è mai stata così. Eppure, da quando conosce Trent, nulla è più come prima. Le ha sconvolto la vita senza saperlo e, forse, senza nemmeno volerlo; è rimasto fermo ma ha smosso tutto.


-La prima canna si è scollata.- risponde velocemente lei. Non ha molta voglia di chiacchierare, perché è convinta che lui si sia accorto dei numerosi, lunghissimi sguardi.

Come se fossero stati lunghissimi sguardi, poi.

Suvvia.

Al massimo, sbirciatine accessorie durante una passeggiata.

Gwen apre la sacca di feltro e tira fuori l'elegante flauto di Pan in canna chiara per mostrare al moro il problema.

-Da' qua.- le ordina Trent.

Lei esegue senza spicciare una parola, incantata dai suoi occhi.

Accidenti a Trent, che le ha scombussolato la mente e le azioni. Parte razionale del cervello, dove sei?

I suddetti occhi, verdi come il nastrino delicato che cinge le canne dello strumento, brillano come non mai.

-Non è una bruttissima situazione. Dieci minuti e te lo rincollo.- asserisce il ragazzo, guardando con occhio critico il flauto fra le sue mani.

-Ma avrai altri clienti!- balbetta lei, con un'insana indecisione fra il continuare a fissarlo e lo scappare urlando.

-Ma tu sei un cliente gold. È la terza volta in due mesi che vieni.- le sussurra lui.

Sta flirtando?

Trent sta veramente flirtando?

Dio. Sta flirtando davvero.

Perché lo sta facendo, giusto?

-Quindi me lo rincolli tu?- domanda lei, spezzando l'atmosfera.

-Sì. In due mesi non ti sei mai accorta che sono un apprendista?- le chiede, divertito, Trent.

Gwen arrossisce.

-In realtà no.-

-Vuoi vedere come si fa?- propone, tutto d'un tratto, il ragazzo.

E questo cos'è?

Sta maledettamente flirtando?

Si, sta flirtando.

Dio.

Neuroni, quale dannatissima fine avete fatto?

-Gwen?-

Oh. La ragazza deve essersi persa alla ricerca dei suoi ultimi neuroni funzionanti per qualche secondo di troppo, perché Trent ora sta ridacchiando e la sta guardando.

-S-sì. Non sarebbe male. Uhm. Ottima idea.- biascica, per poi seguirlo nel retro.


Gwen non è mai entrata nel retro di un liutaio, per questo rimane stupita da ciò che vede: cinque o sei tra violini e viole vicini a un tavolo scuro con un telo avorio che copre qualcosa a cui Gwen non riesce a risalire, scorte di lucido, cera e pece, crini per gli archetti e poi colla, spatoline e pialle; all'angolo opposto c'è un altro tavolo più chiaro coperto da un telo azzurro pastello con guanti di plastica, fazzoletti e altre boccette di colla. Dinnanzi a loro, un terzo tavolo di un colore che ricorda quello della balsa, coperto da un telo plastificato rosso bordeaux, con su un attrezzo che sembra il calco di un flauto di pan. Il tutto è condito da una buona dose di pulviscolo biancastro, come se le particelle sollevate dalle piallatrici mobili non accennassero minimamente a scendere a terra per posarsi sul pavimento di mattonelle scure.

Corredato da pareti tinteggiate di nero, alle quali sono appoggiati scaffali su scaffali con di tutto e di più sopra, il posto è così rilassante che lei nemmeno si accorge di Trent, che le ha indicato una sedia accanto al tavolo più chiaro di tutti.

-Siediti, ti mostro come si rincolla una canna.- le dice il moro, parlando a voce bassa.

Non è un sospiro sensuale o che altro, è semplicemente un sospiro dato dal fatto che il luogo sia così intimo che, pur essendo abbastanza spazioso, non consente un tono di voce più alto di una manciata di decibel.

Sarebbe bellissimo suonarci una delle sue amate melodie, pensa Gwen, mentre si siede, con aria assente.

Trent prende il flauto e lo appoggia delicatamente, nemmeno fosse fatto di platino e cristallo, su quello che ormai Gwen ha rinominato calco.

Sai benissimo che non è un calco.

Sì, lo so. Ma tanto la parte razionale del mio cervello è andata a puttane venti minuti fa.

-Dunque, per questo tipo di legno serve una colla particolare, che si chiama...-

-Cos'è quello?- lo interrompe lei, indicando la figura sotto il telo avorio.

A Trent si illuminano gli occhi. Di nuovo.

-Oh... quello.-

Si avvicina lentamente al ripiano, prende fra due dita il telo e lo solleva lentamente, come se lo stesse rimuovendo da una reliquia preziosissima.

Gwen sgrana gli occhi neri e profondi: quello ha tutta l'aria di essere un violoncello senza il pannello di legno a chiuderlo.

-Questo è la mia creatura. Lo sto costruendo da un mese e mezzo; Devon ha detto che se mi verrà bene potrò costruirne altri e tenermi questo.-

Devon.

Chi è Devon?

Oh.

Al momento, non ha importanza.

Trent si china verso il ripiano sotto al tavolo (aveva due ripiani? Bene. Gwen non aveva notato nemmeno questo) e prende un pezzo di legno tenero e rossiccio: il pezzo mancante.

Ha una sola delle due fessure ai lati del ponte, ma lei lo trova comunque affascinante.

-Vedi? Devo solo finire la seconda fessura, poi lo incollo e Devon lo valuterà.-

I due si sono fatti terribilmente vicini.

-Il... il flauto.- riesce a balbettare lei.

-Sì. Il flauto.- conviene Trent.


Si avvicinano di nuovo al tavolo dove è poggiato lo strumento.

Trent prende un particolare tubetto di colla, si mette i guanti di plastica e comincia a lavorare. Si spreme un minimo di colla sul dorso della mano rivestita di lattice, ci passa un pennello dalle setole ruvide per impregnarlo e comincia a passarlo sulla parte incriminata del flauto.

-Si fa in questo modo... Poi si prende la canna e la si preme contro la colla.- spiega, mentre si accinge a fare le azioni descritte.

Mentre tiene premuti flauto e canna, gira una chiavetta sul lato del calco (non è un calco, perché si ostina a chiamarlo così?), che stringe il tutto e lo tiene ben pressato.

Gwen gli si è fatta vicinissima.

Trent inghiotte a vuoto.

-Così. La colla è a presa rapida, quindi fra un paio di minuti dovrebbe essere fissato... Poi va lasciato asciugare bene per altri quindici minuti, infine lo luciderò e te lo ridarò. Psycho starà bene.- sussurra con un tono ancora più basso di quello che ha usato fino a quel momento.

Il silenzio si fa opprimente per qualche minuto. Trent leva il flauto dall'attrezzo.

-Coincidono?- chiede lei.

-Cosa?-

-Le canne di Psycho.-

-Coincidono.- sussurra lui, senza però controllare.

Sono davvero troppo vicini.


Assomiglia al momento in cui la vocina della coscienza dovrebbe sussurrare carpe diem all'orecchio di ognuno.

E Trent l'attimo lo coglie eccome.

Bastano tre centimetri, tre minuscoli centimetri, per portare le sue labbra e quelle di Gwen a combaciare.

-Ora coincidono?-

-Cosa?-

-Queste.- mormora Trent, un attimo prima di baciarla di nuovo.





Note dell'autrice.

Buongiorno (/sera) di nuovo a tutti, io sono sempre Clover e Gwen mi sta cercando per vendicarsi per come l'ho resa.

No, non è vero. Sta solo venendo qui a darmi coccole e amore.

E tu continua a crederci.

However... Piaciuta la shot?

Ho sempre amato l'idea di scrivere qualcosa con un liutaio di mezzo (?) e qual migliore occasione?

Specialmente perché oggi e Domenica e domani inizia la week, ergo ho solo un giorno per scrivere millanta shots. Non ho il tempo materiale per pensare ad altro D:

(Oh, ho scritto che oggi è Domenica e voi leggerete il tutto di Martedì. Non serve che io vi spieghi che l'angolo autore e la storia li ho scritti effettivamente Domenica, quindi non servono frecciatine come ehi, non ti sei accorta di stare qualche giorno indietro col calendario?, dico bene?)


Rubo una parte di angolo autrice per dichiarare il mio amore immenso alla mia Hybrid ♥

HYBVER IS SO ON, BITCHES!

(Siamo veramente una coppia, eh. Con tanto di fedi al dito.)


E... Niente. Recensite, se ne avete voglia :*


A domani *^*

   
 
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