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Autore: Lully Cullen    13/11/2012    6 recensioni
“ Io ho sempre avuto il tempo per te! Quando tornavo la mattina presto, quando tornavo in piena notte… e ora vorresti dare la colpa a me? Vorresti dirmi che non facciamo sesso da due anni a questa parte? Oh, guarda, sono incinta di tre mesi! Ma vaffanculo Edward! “
“ Il sesso c’era. Era l’amore che non c’era più “ disse abbassando la voce.
“ E Lauren ti ha dato amore? “ domandai guardandolo negli occhi.
“ Sì. “
“ Allora torna da lei. Addio Edward “
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Buonasera ragazze!

Ri eccomi ad aggiornare la nuova storia. Domani mattina o in serata, come promesso aggiornerò LIP; prendetevela con mia sorella, si porta il computer all'università per prendere appunti.

Comunque, prima di tutto, volevo ringraziarvi per l'affetto che mi dimostrate ogni volta, anche solo leggendo il mio nome, aprite la pagina leggendo ciò che scrivo: vi ringrazio dal profondo del cuore.

Secondo, vi spiego un pò: Bella ed Edward si mettono insieme ( e non parlo di quando si conoscono quello è  a parte), vanno a convivere a 21 anni, e il disastro succede a 28 anni. Quindi, l'episodio che è narrato in questo capitolo è otto anni prima.

Terzo: nella storia ci sarano i flashback, che saranno tutti in corsivo! 

E beh, per ultimo, ma non per ordine di importanza, vorrei ringraziare con tutto il mio cuore CASSIE

L'ho conosciuta qui, e da allora è diventata una grande amica, mi da consigli, pareri, ma soprattutto mi supporta, anche se in questa storia vorrebbe uccidere Edward ( e soprattutto me).

Vi ringrazio ancora, buona lettura!


 

 

 

Questa notte è scintillante,

non lasciarla andare,

Sono super meravigliata,

arrossendo per tutta la strada verso casa,

passerò la vita a chiedermi

se tu sapevi che è stato incantevole incontrarti.

( Taylor Swift- Enchanted )

 

Capitolo 1.

 

Flashback-8 anni prima

 


Non ero mai stato il tipo da feste mondane, amavo la calma, e per me la calma includeva un buon libro, una tazza di thè, un divano su cui sdraiarmi, e una fervida immaginazione. Non amavo molto uscire, era già tanto se mettevo il naso fuori da casa una volta a settimana per l’uscita serale, insomma, tutta colpa del gene pantofolaio che mi aveva trasmesso mio padre Charlie, con il quale vivevo.

Charlie Swan era lo sceriffo di Forks, molti ragazzi ritenevano che era colpa sua se non uscivo mai, dicevano persino che avevo il coprifuoco, insomma Charlie era stato dipinto come il cattivo della storia, ma il vecchio sceriffo era tutt’altro che cattivo, anzi, era proprio lui che mi obbligava a uscire alcune volte; mi prendeva in spalla e mi trascinava in camera e stava lì fuori fino a che non uscivo con un sorriso tirato e dei vestiti decenti. Ma di solito non erano i genitori quelli che preferiscono che i figli stiano a casa?

“Bells, stai comoda? “ Ecco, come non detto. Charlie era sbucato dalla cucina con una lattina di birra tra le mani e un sorriso sornione stampato in faccia. Distolsi lo sguardo dalla pagina ventitré di Cime Tempestose e lo guardai.

“ Molto papà, ma lo sai che adoro particolarmente questo divano “ Riportai il mio sguardo sulla pagina sgualcita, mentre il divano si abbassava a causa del peso di Charlie.

“ Sai che giorno è oggi? “ chiusi il libro e mi misi composta, dato che prima ero quasi sdraiata.

“ Sai che so già cosa vuoi dire? “ ogni sabato era la stessa storia, mi chiedeva che giorno era, per poi intimarmi di andarmi a cambiare.

“ E allora perché devi farmelo ripetere ogni settimana? Alzati e vatti a cambiare “ sbuffai e guardai fuori dalla finestra, sperando che si fosse scatenato un nubifragio di quelli potenti, in modo da non poter uscire. “ Bells, è da due anni che ripetiamo le stesse cose. Possibile che tu non ti sia ancora arresa? Hai diciott’anni, esci! Quando hai intenzione di uscire, a novant’anni? “ Mi alzai e lo guardai male. Salii le scale con una marcia funebre mentale da sottofondo, entrai in camera e afferrai un maxi-pool, un paio di leggins e gli stivali , sciolsi i capelli e scesi in cucina. Charlie era seduto sul divano con i piedi sul tavolino, mentre guardava una partita di football.

“ Oh, finalmente Bells. Con chi esci? “ andai a sedermi vicino a lui e lo fissai.

“ I soliti “. Un colpo di clacson interruppe la nostra ‘conversazione’, mi alzai abbattuta e con un bacio sulla guancia salutai quel traditore di mio padre. Forks era un piccolo paesino della penisola di Olympia, a detta degli anziani che abitavano qui dalla nascita e che avevano come età minima i cinquant’anni, era un paesino tranquillo,una grande famiglia.

Secondo i giovani abitanti però, e parlo soprattutto dei miei compagni di scuola, Forks era una prigione, senza nessuna attrattiva, nessun locale, nessuna discoteca, aveva solo un supermarket( affollatissimo il sabato),una tavola calda, e un negozio per articoli da campeggio. Si insomma, non era di certo la grande Mela, soprattutto se contiamo che la macchina più utilizzata erano i vecchi Pick-up. E a proposito di pick-up, anche io ne possedevo uno, era aranciato…una sorta di mix tra il cachi e una carota.

“ Allora ragazzi andiamo alla festa di Lauren? “ la domanda di Jessica, seduta davanti vicino a Mike, il suo ragazzo, era quasi una domanda retorica.

“ Certo! Hanno detto che sarà una bomba!”Angela era decisamente su di giri. Cercai di fare il migliore dei miei sorrisi e annuii “ ci divertiremo!” continuò Ben. Sparatemi, pensai io. La musica era piuttosto assordante, scesi dalla Land Rover di Mike e mi guardai intorno, era tutto pieno di lucine a intermittenza, sembrava che fosse tutto già addobbato per Natale. “ Forza Isabella!” Angela mi afferrò la mano e mi trascinò dentro.

All’improvviso mi sentii del tutto fuori luogo: perché erano tutte con le cosce di fuori? Avevano dei vestiti corti, come per dire “ hey, bel prototipo di gorilla maschile, non mi vedi? Scompigliami i capelli!”, che fine avevano fatto i vecchi e cari Jeans e Leggins?

No, non ero pudica, ma certe volte facevo fatica a capire le ragazze, e lo ero anche io! Riconobbi Girls like me di Ladyhawke, e ringraziai il cielo che almeno ci fosse della buona musica. Io, Isabella Swan, amavo la musica. La ascoltavo da appena sveglia, e finivo prima di andare a letto. C’era chi sosteneva che chi ascoltava tanto la musica era depresso; ma per carità, solo perché ascoltavo tanto la musica e stavo chiusa in casa non significava che ero depressa! Semplicemente non ero a mio agio, ecco tutto.

Afferrai un Cosmopolitan e mi misi in un angolino in disparte, si stavano veramente strusciando tutti, soprattutto Stravoskj, il capitano della squadra di Football si stava dando da fare. Finii in una sola bevuta il cocktail ed uscii a prendere una boccata d’aria, la canzone cambiò, la voce di Katy Perry che cantava Last Friday Night era tutta un programma, sorrisi, e mi sedetti sugli scalini, fino a quando non sentii un tonfo e un’imprecazione soffocata. Mi voltai e vidi un ragazzo con una chioma rossiccia steso a terra. Cercai di non ridere e lo aiutai a rialzarsi anche se era piuttosto difficile dato che non si reggeva in piedi.

“ Stai bene? “ in quel momento mi sarei stretta la mano da sola; complimenti Isabella, chiedi a un ubriaco se sta bene.

“ Una favola “ rispose l’altro con una voce acuta. Puzzava di alcool come le cantine in cui viene fatto fermentare il mosto, storsi il naso mentre lo sconosciuto mi fissò. I suoi occhi, seppur lucidi a causa della sbronza, erano di un verde meraviglioso, più profondi dei miei, che io ritenevo banali.

“ Tu scei? “ Se solo avesse allungato qualche tentacolo avrei incendiato il suo tronco riproduttore.

“ Isabella “ dissi porgendogli la mano, lui la guardò e scoppiò a ridere, come se avessi fatto la battuta più divertente degli ultimi cinque anni. Si accasciò sulla ringhiera e continuò a ridere. “ Ah-ah “ lo beffeggiai, scendendo le scale, dirigendomi verso la panchina illuminata dal lampione. Vai a fare del bene, si mette pure a ridere sto stupido ingrato.

“ Hei, asp.. “ Tonf. Era caduto di nuovo, dalle scale. Questa volta scoppiai a ridere io, sedendomi sulla panchina. “ Aiutami!” Continuai a ridere e lui si aggrappò alla fontana che c’era nel giardino.

“ La ringrazio signora fontana “ borbottò, mentre barcollando si dirigeva verso di me. “ Non mi sciono presentato, io sono E-Edward “ annuii e lo vidi sedersi vicino a me.

“ Sono a malapena le dieci, si può sapere quanto hai bevuto? “ Non che volessi fare la madre o cose simili, ero semplicemente curiosa.

“ Due Cocktail “ disse mostrandomi cinque dita.

“ Due o cinque? “ domandai confusa.

“ Cinque “ si guardò le dita come per assicurarsi che fossero giuste e poi me le mise sotto al naso. “ Ma non lo reggo l’alcool “.

“ E allora perché hai bevuto? “

“ Scommessa “.


Edward Cullen, o almeno così si era presentato, veniva da Seattle, si era trasferito con la sua famiglia per seguire il padre che era stato spostato qui a Forks nell’ospedale. Aveva tre fratelli e due sorelle, e sua madre insegnava all’asilo.Era un tipo abbastanza simpatico, non so se era la sbronza o era così di per sé, e soprattutto stava tenendo i tentacoli apposto.

“ Vuoi qualcosa da mangiare? “ domandai inclinando il capo. Lui mi guardò confuso, “ è per aiutarti a riprendere, il cibo assorbe l’alcool “, spiegai.

“ No, ti ringrazio, mi sto più o meno riprendendo, per lo meno non mi sembra di essere in una lavatrice “. Guardai l’orologio e poi guardai verso l’interno della casa; erano quasi le due. “ Ti starò annoiando, scusami, non deve essere molto bello passare del tempo con un ubriaco “ disse sorridendo.

“ Oh! No, è che dovrei rientrare, ma sono venuta con degli amici e mi sembra brutto andare dentro e chiedergli se mi riaccompagnano “ ammisi, alzando gli occhi verso il cielo.

“ Potrei accompagnarti io “ Propose. Mi voltai verso di lui e inarcai un sopracciglio.

“ Vorrei almeno diplomarmi prima di morire, e poi, non ti hanno avvertita che sono la figlia dello sceriffo? Non credo che a mio padre farebbe piacere vedermi con qualcuno che guida in stato di ebrezza “ finii scoppiando a ridere immaginandomi la scena.

“ Touchè, ma io intendevo a piedi, così mi riprendo un po’ “ Sospirai e annuii. Anche se la testa mi diceva che era uno sconosciuto, e che avrebbe potuto abusare di me e poi buttare i miei resti in un cassonetto, il mio cuore mi diceva che potevo fidarmi, così iniziammo ad incamminarci verso casa.

“ Sappi che se vuoi farmi del male, sarà peggio per te. “ mormorai, mentre lui scoppiava a ridere.

“ Non ti fidi? “ domandò iniziando a camminare di spalle, accennando a un minimo barcollamento.

“ Diciamo che l’accoppiata, sconosciuto più ubriaco non vanno molto a braccetto “. Edward si fermò e mi afferrò la mano, attirandomi verso di sé. Il suo respiro si infrangeva sul mio viso, mentre la sua mano era sulla mia.

“ Signorina Swan, è la vena ironica che pulsa più delle altre? “ Lo allontanai con un buffetto sulla spalla e fulminandolo con lo sguardo.

“ Cretino “.

“ E comunque, non sono poi tanto ubriaco: mi reggo in piedi, cammino… “

“ Purtroppo spari ancora cazzate “ dissi interrompendolo. Lui sgranò gli occhi e offeso iniziò a camminare per i fatti suoi. “ Edward, dobbiamo svoltare a destra! “ lui continuò ad andare dritto e io sorrisi.

“ Vedi che sei ancora ubriaco? “ . Lo raggiunsi e mi misi davanti a lui. “ Sei arrabbiato? Perché? Dimmi, parla, dimmi perché sei arrabbiato! “ dissi velocemente. Lui mi caricò in spalla e svoltò a destra.

“ Edward, mi farai cadere e mi rovinerai il bel faccino che mi ritrovo, e che tra l’altro è la parte più bella che ho. “ mormorai coprendomi la faccia con le mani.

“ La smetti di pensare che sono ubriaco? La sbronza mi è passata “

“ Okay, ti credo, ma siamo arrivati, e non vorrai trovarti con un buco in fronte “ Mi mise giù, e io afferrai le chiavi di casa che erano nella tasca del cappotto.

“ Grazie per avermi accompagnata, e si, per la serata “ dissi imbarazzata.

“ Grazie a te, non mi divertivo così da tanto “ rispose.

“ Per quello ringrazia Lauren e i suoi cocktail. “ scoppiai a ridere e infilai le chiavi nella toppa.


“ Buonanotte Edward “.

“ Buonanotte Isabella “ disse prima di fare dietro front e salutarmi con la mano, mentre io rientravo a casa con il sorriso sulle labbra.

 

--

Primo capitolo flashback terminato. Ditemi cosa ne pensate! 

Alla prossima!

Lully

   
 
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