Fumetti/Cartoni americani > Transformers
Segui la storia  |       
Autore: dragon_queen    13/11/2012    2 recensioni
[Transformers Armada e un pizzico di G1]
Eccomi di ritorno con il secondo capitolo della mia fan fiction sui transformers. Sono trascorsi quattro anni dalla precedente avventura. I protagonisti rimangono sempre gli stessi, ma tra le due fazioni di robot ci saranno nuovi elementi. Stavolta Megatron cerca un'arma in grado di mettere il mondo in ginocchio.
Dal Cap. I:
"Kate si guardò intorno ed era circondata dal buio. Era come se fosse in un luogo dove alla luce era proibito accedere e un gelo sempre più pungente si diffondeva in tutto il suo corpo. Ad un tratto sentì delle presenze accanto a lei, da entrambe le parti: si voltò e vide Matt e Will. Era come se i tre stessero facendo lo stesso sogno.
All'improvviso dal buio spuntarono delle luce, probabilmente stelle, le quali brillavano formando un cerchio intorno a loro. Poi un fascio di luce di sprigionò ed illuminò una grande statua di ghiaccio che raffigurava un uomo barbuto con un elmo, uno scudo e una spada. La ragazza aveva già visto quella statua in un libro: era Odino, il dio nordico, padre di tutti gli dei.
Vide una luce provenire da uno dei suoi occhi e improvvisamente l'immagine della statua fu sostituita da qualcosa di molto peggio: sembrava una sorta di cannone laser dalle dimensioni gigantesche che sparava un raggio verso il sole, sino a spegnerlo come la fiamma di una candela..."
Spero di vedere qualche recensione. Saluti
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Generation I
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Transformers Adventure'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I ragazzi non avrebbero potuto mettere in guardia il maggiore riguardo Sideways, altrimenti sarebbero risultati sospetti. Così riferirono agli Autobots, in modo che quando loro avessero fatto rapporto, questi avrebbero spiegato chi fosse il loro nuovo nemico e la sua pericolosità.

E così fu. Per il rapporto sulla vicenda alla centrale nucleare furono convocati sia gli Sleipnir che gli Autobots. Quando Kate e Matt menzionarono Sideways, fu Optimus a parlare o meglio rispondere all'ovvia domanda del maggiore su chi mai fosse questo nuovo problema.

-E' un robot traditore. È colui che quattro anni fa riattivò Unicron e tentò di distruggere questo pianeta e ho la sensazione che ci riproverà-

-Ma perchè rubare del plutonio? E' una cospiqua quantità, certo, ma non così tanta da distruggere l'intero pianeta- osservò il maggiore.

-Dipende dove ha intenzione di posizionarla- si pronunciò Will.

Tutti si voltarono a guardarlo, compresi i robot, in quanto i ragazzi non li avevano messi al corrente della loro ipotesi.

-Che significa?-

Fu Kate a prendere la parola:

-Quando abbiamo saputo dell'irruzione alla centrale ci siamo insospettiti. Perchè usare del plutonio e attirare su di sé l'attenzione di tutti quando avrebbe potuto usare tranquillamente la sua creatura? Così abbiamo messo su delle ipotesi e vorremmo mostrarvi quella che a noi pare la più probabile-

Il fratello, nel frattempo, aveva collegato il suo portatile al teleschermo.

-Mettendo la giusta quantità di plutonio in alcuni punti del globo, provocherà una reazione a catena che distruggerà l'intero pianeta- disse il ragazzo e mostrò la simulazione riprodotta al computer.

-Ma non è possibile che piccole quantità in punti casuali del pianeta possano determinarne la distruzione- osservò il maggiore.

-Infatti i punti non sono casuali, ma situati su faglie e zone ad alta attività sismica che provocheranno eruzioni, terremoti e inondazioni che distruggeranno ecosistemi e popolazioni- concluse Will.

Nessuno osò parlare. Poi il maggiore concluse, preoccupato:

-Adesso non dobbiamo solo preoccuparci dell'Occhio di Odino e di Megatron, ma anche di questo Sideways e delle sue apocalittiche intenzioni-

 

-Secondo voi Sideways ha di nuovo intenzione di distruggere tutto?- chiese Will, mentre i tre si stavano segretamente dirigendo verso gli ambienti adibiti alla sistemazione degli Autobots.

Dovevano parlare con loro sul da farsi. Adesso avrebbero dovuto proteggersi su due fronti e non avevano un piano neanche per coprire uno solo dei due. Per di più la stanchezza cominciava a farsi sentire: pensandoci erano parecchie ore che non dormivano.

L'unica cosa positiva in tutta quella situazione era che non erano comparsi nuovi simboli sul corpo.

Finalmente giunsero a destinazione. La grande porta era accostata, come la volta precedente. Così i tre entrarono. Optimus non si vedeva in giro, forse era stato convocato dal maggiore. Ad accoglierli giunse invece Hot Shot.

-Ehi ragazzi, gran bel lavoro-

-Grazie, anche se adesso dobbiamo trovare una soluzione anche al disastro che vuole provocare quello squilibrato di Sideways e non solo alla sete di potere di Megatron- lo interruppe Kate.

-Per quanto riguarda Sideways ci stiamo già muovendo- sopraggiunse Red Alert.

-In che modo?- domandò Matt.

-Stiamo cercando di localizzare le cariche di plutonio, se è vero che ha in mente quel genere di piano-

-Dobbiamo anche scoprire l'identità del misterioso robot che lo accompagna e che ha le parvense di Optimus-

-Vero-

-E se Sideways non avesse le intenzioni che pensano questi tre?- intervenne scontroso Jetfire.

I ragazzi si voltarono.

-Beh, per ora è l'unica pista che abbiamo- rispose Hot Shot.

-Non è un granchè-

-Ehi amico, si può sapere qual'è il tuo problema?!?- esordì Matt.

Kate lo riprese.

-No, no, fammi dire. Sembra che tutto quello che facciamo a questo bell'imbusto non vada a genio. Potrei accettare le tue critiche solo se tu almeno proponessi una pista alternativa, ma per di più ti lamenti senza proporre-

Nessuno fiatò.

-Occhio ragazzo, non ti permetto di parlarmi così. Sei solo...-

-Cosa? Un umano? Ebbene noi tre siamo umani e ci stiamo dando da fare, nonostante sappiamo che se ci trovassimo davanti ad un Decepticon non potremo fare niente. Sai che ti dico? Tu...-

-Basta così!!- rimbombò la voce di Optimus.

Tutti si voltarono.

-Smettetela tutti e due. Non è il momento di litigare-

-Ma...-

-Niente “ma” Jetfire. È vero, Matt è stato pungente con le parole, ma tu devi renderti conto che l'aiuto di questi tre ragazzi è fondamentale-

-Io non credo- ribattè cocciuto l'altro.

-Lascia perdere, Optimus. È stato programmato per essere un eterno scontento. Io me ne vado- concluse Matt e si allontanò.

Will gli andò dietro, mentre Kate non si mosse.

-Kate, il maggiore vi sta cercando. Dovresti andare- le disse Optimus.

-Subito. Prima però volevo scusarmi per il comportamento di Matt-

-Sarà bene- bofonchiò Jetfire.

-Mi hai frainteso. Ho detto che mi scuso per il suo comportamento, non certo che approvo il tuo- concluse lei secca e se ne andò.

Il robot non disse nulla.

 

-Finalmente-

-Voleva vederci maggiore?- domandò Kate.

-Si, perchè ho una missione da affidarvi-

-Che genere di missione?- chiese Matt.

-Red Alert ha appena messo a punto un oggetto alquanto interessante. È un sistema di teletrasporto portatile. Ne ha costruiti solo tre, quindi non avrete possibilità di errore-

-E' per questo che ha convocato anche me?- chiese Will.

-Esatto. Ho saputo che sei molto bravo con i computer e ci vuole una persona esperta per avviare i moduli di teletrasporto. Quindi ho deciso di mandarvi in missione-

-Cosa dobbiamo fare?-

-Tu e la tua squadra vi introdurrete nella base Decepticon, piazzerete i moduli sui pezzi del cannone, i quali verranno trasportati qui, e con l'ultimo tornerete anche voi-

-Ma è un suicidio!!- esclamò Matt.

-Non necessariamente, se non farete gli eroi-

-Ma...-

-Bene signore, conti su di noi- concluse Kate e i tre si ritirarono.

-Ti rendi conto che cosa ci hanno proposto di fare?- le disse Matt quando uscirono.

-Si certo e sono d'accordo con te riguardo al fatto che è una missione suicida-

-Ma allora perchè hai accettato?-

-Perchè è l'ordine di un superiore-

-Ma ti stai ascoltando?-

Kate non rispose.

-Dimenticate un'altra cosa: se i Decepticons dovessero riconoscerci, addio copertura- intervenne Will.

-Sinceramente sono più preoccupato che ci colgano con le mani nel sacco e ci disintegrino- concluse teso Matt.

 

Cinque ore più tardi la squadra Sleipnir era stata informata della missione ed era pronta a partire. Le armi erano cariche e a Will erano stati consegrati i moduli di teletrasporto.

-E a me nessuna arma?- chiese il ragazzino.

-No, dato che spero che anche noi non siamo costretti ad usarle. Tu stai dietro di noi e vedrai che andrà bene- gli rispose la sorella.

Il fratello non sembrava contento, ma non aggiunse altro.

Stavolta il loro trasporto erano gli elicotteri, i quali, in breve, li portarono in prossimità della base Decepricon, nascosta in una gola con le rocce a strapiombo.

-Capitano, più di qui non possiamo portarvi, altrimenti si accorgerebbero della nostra presenza. Da questo punto in poi dovrete proseguire da soli. Buona fortuna- disse il pilota attraverso le cuffie.

-Grazie, ne avremo bisogno- rispose Kate e, agganciando i moschettoni all'imbracatura, si calò giù dal velivolo, seguita dagli altri.

In pochi minuti gli elicotteri furono lontani.

-Una domanda sorge spontanea: se sanno dove si trova la base Decepticon, allora perchè hanno aspettato così tanto per venirsi a riprendere i pezzi dell'arma?-

-Forse perchè avevano bisogno di una squadra abbastanza folle da avventurarsi nel covo nemico in una missione suicida- rispose sarcastica Kate.

-Ora basta convenevoli, però. Concludiamo in fretta questa missione, visto che dobbiamo pensare anche ad un altro folle che vuole distruggere il pianeta- concluse poi e, imbracciato il fucile, iniziò ad avanzare verso il punto dove doveva trovarsi l'ipotetico ingresso alla base del nemico.

All'improvviso, scesa una stradina scoscesa tra le rocce, il gruppo si imbattè in un altissimo pannello di acciaio, mimetizzato perfettamente nella montagna.

-Credo che ci siamo- disse Matt, a voce bassa.

-Will, controlla il perimetro- ordinò la ragazza.

Mentre il fratello scansionava il posto, il resto degli Sleipnir teneva il fucile puntato e occhi e orecchie aperte, in modo da captare qualunque rumore.

-Non ci sono telecamere o sistemi di allarme- si pronunciò Will dopo poco.

-I nostri nemici si sentono al sicuro- intervenne Garcia.

-Vi avverto però che all'interno rilevo la presenza della maggior parte di loro- concluse il ragazzino.

-Dovremo muoverci con cautela e discrezione quindi. Se verrete scoperti non fate gli eroi, ma scappate. Contro di loro non potreste fare niente- furono le ultime parole del capitano prima di penetrare nella tana del lupo.

 

Il gruppo temeva seriamente che quella sarebbe stata la loro ultima missione non appena misero piede nella base Decepticon: non sembravano esserci vie d'uscita a parte quella dalla quale erano entrati; c'erano lunghi corridoi dalle pareti d'acciaio con molti punti ciechi adatti per gli agguati e pochi in cui avrebbero potuto nascondersi. Per fortuna, per il momento, non si intravedevano telecamere di nessun genere.

-Will, dove andiamo adesso?- chiese Kate.

Il fratello consultò il palmare.

-Non dovremo essere lontani. Sembra che svoltando a sinistra in fondo a questo corridoio e percorso un altro piccolo tratto dovremo trovarci proprio nella stanza dove sono custoditi i tre pezzi dell'arma-

-Bene, allora facciamo in fretta-

Il primo tratto di corridoio sembrava non finire mai e la tensione stava iniziando a farsi sentire. Per il momento l'ambiente era tranquillo, ma se fosse arrivato qualche Decepticon non avrebbero potuto nascondersi in nessun posto. Stavano per svoltare il primo angolo quando udirono dei pesanti passi. Kate fece cenno alla squadra di fermarsi. Tenne d'occhio il corridoio, sperando che, chiunque fosse, avrebbe proseguito per la sua strada.

Ad apparire da dietro l'angolo opposto furono Cyclonus e Demolishor, i quali, per fortuna, continuarono la loro camminata senza curarsi minimamente di loro.

-Via libera- disse Matt.

Il gruppo allora ricominciò a muoversi, sino a giungere nella stanza indicata da Will.

-Avanti ragazzo, posiziona quei nuclei di teletrasporto e usciamo di qui- disse Carter.

Quello si mise subito all'opera: non fu difficile attivare il primo che in pochi secondi fece sparire il blocco di acciaio. Poi fu la volta del secondo e anche con quello non ci furono problemi. Giunse poi la volta del terzo, quello che li avrebbe portati fuori da lì.

I tre ragazzi facevano di tutto per non dare a vedere il bruciore che gli attanagliava il braccio e la mano.

All'improvviso, quando Will stava per attivare l'ultimo congegno, accadde qualcosa di inaspettato: nella stanza irruppe il giaguaro meccanico che li aveva attaccati alla base.

-Ci hanno scoperto!!- pensò Kate.

Memori della volta precedente, la squadra non sparò, ma si limitò ad alzare i fucili, anche se sapevano che non sarebbero serviti a niente.

Al seguito dell'animale fecero il loro ingresso Megatron, Starscream, Skywarp, Soundwave e Blackout.

-Bene, vedo che i topolini sono caduti in trappola- sghignazzò il leader Decepticon.

Kate non sapeva come portare fuori la sua squadra da quella situazione.

In quel momento i robot si accorsero della scomparsa di due dei tre pezzi.

-Come avete fatto e dove li avete mandati?!?- sbraitò Megatron.

Nessuno fiatò.

-Avanti, siete veramente disposti a rischiare la vita per i blocchi d'acciaio per voi di nessun valore- continuò il Decepticon.

A Kate veniva da ridere come, notò voltandosi, anche a Matt e Will. Non si ricordavano di aver mai visto Megatron disperato come in quel momento. Forse solo quella volta al Polo Nord, saputo che le tre chiavi in suo possesso erano state recuperate dagli Autobots.

Megatron continuava a minacciarli e i suoi scagnozzi a tenerli sotto tiro. Kate non resistette e dovette parlare:

-Credo che con questi siano quattro i pezzi che ti sono sfumati da sotto il naso-

Quello si voltò nella sua direzione e la ragazza vide che non era riuscito a riconoscerla. Così continuò:

-Pensare che per l'ennesima volta ti sei fatto fregare da quegli umani che vuoi eliminare da questo pianeta. Vi spacciate tanto per esseri intellettualmente più progrediti per poi farvi ingannare dal vecchio trucco delle immagini registrate...- continuò lei, mentre, senza farci caso, un po' per abitudine, si era sfilata dal colletto il pezzo di tavola che ancora possedeva e ci stava giocherellando.

La squadra, intanto, la guardava sbigottita, cercando di farle capire con lo sguardo di smetterla, di non esagerare. Non si erano resi conto che Kate stava mettendo in atto un diversivo per attirare l'attenzione su di sé e consentire al fratello di avvicinarsi abbastanza al congegno del teletrasporto per attivarlo.

Il timer partì, ma mancava ancora cinque minuti.

Ad un tratto si udì Starscream esclamare:

-Grande Megatron, ma quello al collo della ragazza è...-

-Un pezzo della tavola del potere andata distrutta quattro anni fa. Solo una persona può possedere tale oggetto: sei l'umana che stava con gli Autobots, aspetta...Kate, giusto? Adesso sono chiare tante cose-

-Capo, ci sono anche gli altri due umani che stavano con Optimus e i suoi- aggiunse Starscream.

I tre si sentirono gelare, mentre gli occhi della squadra erano puntati su di loro, stupiti.

Sulle labbra di Kate si aprì un risolino nervoso. La loro copertura era saltata.

-Ti stai sbagliando- provò a smentire.

-No, no, no, deve essere così...si spiegano tante cose: siete stati voi a mettere in atto l'inganno delle registrazioni, in quanto tu sapevi quale delle due basi avremo attaccato per prima. Dopotutto hai ancora i poteri della tavola-

La ragazza stava sudando, come anche gli altri due. Non sapeva come sarebbero usciti da quella situazione. Ormai le bugie non servivano più a niente. Li avevano riconosciuti, quindi tanto valeva approfittarne.

-Dunque, dove avete mandato i pezzi dell'arma?-

-In un posto sicuro-

-Scommetto dagli Autobots. Bene, vorrà dire che sarà là che li andremo a cercare.

In quel momento fu Matt a parlare:

-Dimmi Megatron, che vantaggio ti viene da congelare il pianeta? Poi non potrai sfruttarlo neanche tu e non hai possibilità di tornare su Cybertron o lasciare la Terra-

-Infatti io congelerò solo alcuni punti del pianeta, in modo da non fare estinguere gli umani, ma costringerli a lavorare instancabilmente sotto il mio comando per la loro sopravvivenza-

-Ma se congelerai il Sole...-

-L'Occhio di Odino non deve essere necessariamente diretto verso il Sole, ma anche contro la Terra stessa-

I ragazzi rimasero senza parole, come il resto della squadra. In quel momento gli occhi di Kate si posarono sul timer e vide che mancava poco più di un minuto. Poi, voltando lo sguardo verso gli altri, gli fece capire che dovevano accostarsi al blocco d'acciaio e così fecero, senza però dare nell'occhio.

Mancavano ormai poco secondi.

Mentre il tempo stava per scadere e i Decepticons si avvicinavano per braccarli, la ragazza alzò lo sguardo verso il leader Decepticon e, sorridendo, disse:

-Sai Megatron, qualcosa mi dice che fallirai anche stavolta- e detto questo il gruppo scomparve con il blocco, lasciando i presenti con un palmo di naso.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Transformers / Vai alla pagina dell'autore: dragon_queen