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Autore: Black_Oblivion    14/11/2012    5 recensioni
Un'antica storia, vera. Sul mondo dei maghi e i suoi segreti. L'ultimo anno dei Malandrini, sarà ricco di amori, dolori, sorprese, vecchi ricordi e nuovi amici...
Sospesa per il momento... un giorno o l'altro la riprenderò, non prima di averla rivista.
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, I Malandrini, Nuovo personaggio, Severus Piton, Voldemort | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ciao a tutte!! Finalmente ho postato!!
Non sono molto convinta della parte finale... però va beh... ho solo un paio di cose da dirvi.
Prima di tutto, ringrazio chi mi segue!!!
Secondo, questo capitolo è dedicato a: Adry_Malfoy e cami97ace per i loro compleanni, rispettivamente il 7 e l'8 Novembre. AUGURI!!! *inizia a cantare 'happy birthday' in 13 ligue diverse!!*
Terzo, vorrei farvi vedere come penso che sia Remus durante una notte di Luna Piena... così:




Solo quando c'è un umano è così (le nuvole non fanno vedere la luna piena):



Quarto, grazie mille Lily97.
Poi nient'altro... vi lascio al capitolo, e spero vi piaccia.
Buona lettura, un bacione
Cri

TUTTO PUO' CAPITARE


La mattina seguente Sirius svegliò tutto il dormitorio maschile con il suo urlo.
“AHH! LEI SA!”

Remus cadde giù dal letto, seguito da James, Peter e tutti gli altri ragazzi di Grifondoro.

“Per l’amor di Merlino che succede, Sirius?” chiese Jamie.
“Lei sa… che sono un Animagus…” rispose lui, mezzo spaventato e mezzo imbambolato
“Chi?” chiese Peter
“N-Nora”
“Nora sa che sei un Animagus?!” domandò Remus, bianco in viso

Sirius annuì semplicemente, facendosi che pensieri pesanti s’inoltrassero nella mente e nel cuore dei quattro ragazzi.

“Chiediamole spiegazioni…” cominciò James
“Sì, ma…” iniziò Sirius, ma fu subito interrotto da Jamie.
“o cancelliamole la memoria…”
La proposta che fu accolta ben volentieri fu la seconda.


Nel dormitorio femminile, Nora cercava di convincere le sue amiche a nasconderla, con pochi successi.
“Ragazze, mi potete nascondere?”
“Perché?” domandarono tutte all’unisono
“Diciamo che sto facendo intuire qualcosa…”.
“…mfh…” rispose Lily, ma alla fine acconsentirono tutte, l’amicizia era il legame più forte che le univa.


“Che strano… Nora non è venuta a svegliarci… di solito è puntuale” disse Remus.
“Avrà intuito quello che volevamo fare” rispose James.
James e Sirius erano appostati di fianco alla porta, pronti a bloccare l’amica. Remus con la bacchetta sguainata era in posizione per creare un Oblivion e Peter si godeva lo spettacolo che non sarebbe mai iniziato.

“Andiamo a mangiare, il più sexi della scuola deve pur mettere qualcosa sotto i denti”
“Devo farti notare Felpato, chelei ha scoperto te, e non noi!” rincuorò la dose di ‘rimprovero’ Remus.
“Frivoli e inutili dettegli”
“Andiamo” disse sconsolato Remus


La Sala Grande era illuminata, il sole nascente creava un lieve rossore sui visi delle persone di ogni casa.
Ragazze e ragazzi si raggruppavano in piccoli gruppi e insieme parlavano e mangiavano.

“Cosa facciamo dopo le lezioni? E poi perché devono mettere le lezioni dopo la festa di Halloween?!”
“Non lo so Mary… dobbiamo fare i compiti per domani e oggi abbiamo la verifica di Divinazione, sull’osservazione delle stelle…” cominciò Lily con un libro annerito e qualche scritta sparsa qua e là.
“Ah! Accidenti! Mi stavo dimenticando di chiedervi se qualcuna di voi mi può accompagnare da Hagrid dopo le lezioni… per favore” domandò Nora
“Mi spiace ma ho una verifica domani” rispose Lily
“C’è l’allenamento dei Grifondoro… questo sabato c’è lo scontro” disse Alice, giocatrice nella squadra di Grifondoro.
“Hai ragione, me ne ero completamente dimenticata, e il campo è prenotato per domani…aiuto!” s’infilò le mani nei capelli Lily.
“Io invece devo fare un sacco di compiti, e cercare di chiedere scusa a Sirius, per l’altra me…” specificò Jenny arrossendo lievemente.
“Io devo convincere Jenny di farsi avanti con Sirius” sorrise Mary.
“Belle amiche, quando devo essere invisibile con i ragazzi, voi mi mettete sotto i riflettori… uffa!” aggiunse un po’ stizzita Nora

La ragazza si diresse verso un gruppetto di quattro ragazzi che discutevano a bassa voce.
Nora estrasse la sua bacchetta di legno di Quercia, nucleo di piuma di fenice, sorprendentemente flessibile, 10 ¾ pollici dalla manica destra e ripassò mentalmente tutti gli incantesimi di protezioni magici e druidi che conosceva.


“Ragazzi -Sirius prese la bacchetta e si girò di scatto, sorprendendo tutti per i suoi dannatissimi riflessi, e puntò la propria bacchetta contro la testa dell’amica, la ragazza in risposta puntò la propria contro il petto dell’amico-…Tu alla testa… io al cuore” sibilò Nora con mano ferma e sicura.
Il ragazzo con un gesto elegantissimo mise la bacchetta nella tasca dei pantaloni e fece cenno all’amica di accomodarsi.
E allo stesso tempo lanciò occhiatacce a tutti quelli che li stavano fissando, ergo l’intera Hogwarts eccezion fatta per i professori che non si stupivano più di niente.

“Sirius non voleva…” iniziò Remus
“Sirius voleva!” accentuò l’interessato
“SIRIUS NON VOLEVA… GIUSTO!” disse James, dandogli una gomitata-spezza-costole.
“No, ora Sirius non voleva…” pronunciò accasciato alla panca lui.
“Ragazzi, volevo chiedervi se qualcuno di voi, mi poteva accompagnare da Hagrid dopo le lezioni” sorrise lei.
“Ti posso accompagnare io!” esclamarono in coro.
“James… sei capitano e c’è allenamento oggi… Sirius domani hai un’interrogazione importantissima e se non prendi almeno un Accettabile, giuro sugli slip fosforescenti di Merlino che avviso il signor Potter di venire qui e vedrai che rimprovero ti farà!! Peter… so che hai un appuntamento… quindi… mi accompagni Remus?” chiese Nora
“Certamente” ammise lui
“Grazie mille” sorrise felice lei


La tavolata dei Serpeverde era sempre cupa e lasciavano un alone di magia oscura, proibita.
“Determinata e carina quella ragazza. Chi è?” disse un ragazzo con i capelli biondi e gli occhi di ghiaccio
“Nora Nightbrees, è arrivata ad Hogwarts quest’anno nella casa dei Grifondoro. Amica di Potter and company. Vice capitano della squadra di Hogwarts di Quidditch” rispose senza alzare lo sguardo dalla sua tazza di caffè, Severus Piton
“Interessante…”


Il pomeriggio di quell’1 novembre 1977 arrivò in fretta, alcuni alunni dopo la verifica di Astronomia urlavano, non si sapeva se di felicità o se di disperazione.
Altri ridevano di tanto in tanto, senza un motivo valido, oppure qualcosa c’era.
Due ragazzi (un ragazzo e una ragazza) stavano andando a trovare un loro amico, Rubeus Hagrid custode delle chiavi di Hogwarts e guardiacaccia.
La ragazza saltellava allegra con una lettera in mano, mentre il ragazzo era assorto nei suoi pensieri sulla luna piena che sarebbe stata quella sera stessa.

“Remus, adesso si deve girare a destra o a sinistra?” domandò Nora Nightbrees.
“Dritto e poi giri a destra” rispose Remus.

“Adesso dritto, destra, esco da Hogwarts e scendo le scale?” cominciò dopo un po’ lei.
“Sì, e la capanna più a valle è di Hagrid” aggiunse il ragazzo.

L’aria aperta era fredda e nonostante la divisa invernale il freddo s’inoltrava nei più piccoli spifferi dei vestiti, entrando come un ladro nell’animo dei due ragazzi.
Scesero le scale e si affrettavano a raggiungere la capanna.

“Coltiva anche le zucche?” domandò lei
“Sì, è un guardiacaccia, custode delle chiavi di Hogwarts e ci procura anche l’albero per Natale!” rispose lui.
“Se fosse un’insegnante, sarebbe molto bravo!”
“Suppongo di sì! – disse Remus – Ecco siamo arrivati!”
“Bussiamo?”
“Sì” acconsentì lui

Nora bussò con vigore alla porta della capanna illuminata.
Dei passi pesanti si avvicinarono all’ingresso e la porta cigolò rumorosamente, e sulla soglia si stagliò un uomo gigantesco, aveva il volto quasi nascosto da una criniera lunga e scomposta e da una barba incolta e aggrovigliata, ma si distinguevano gli occhi neri come la pece.

“Sì?” chiese il mezzo gigante
“Ciao Hagrid, ti presento Nora Nightbrees” salutò cortesemente Remus.
“Piacere Rubeus Hagrid” disse lui porgendo la sua mano gigante alla ragazza che tremava dal freddo.
“Piacere mio Hagrid” sorrise la ragazza
“Oh! Ma avrete freddo… entrate, entrate!”
“Non vorremmo disturbare, devo aspettare Vincenzo” disse Nora.
“Oh! Mi ha detto che arriverà cinque minuti dopo per un contrattempo”
“Vorrà dire che aspetterò”
“Ho appena fatto i biscotti, prendetene pure”.
“Grazie Hagrid, ma sono pieno” rispose cortesemente lui.
“Io ne prenderei volentieri uno!” azzardò lei.

L’intero della capanna era calda e confortevole, era un po’ ristretto e i divani scarseggiavano,
un cane sonnecchiava tranquillo vicino al fuoco, non curante dei nuovi arrivati.
Il fuoco scoppiettante nel camino, dona energia al quel posto, illuminando il viso barbuto di Hagrid che apprezzava molto il gesto di Nora.

Qualcun altro bussò alla porta, e il cane si svegliò scodinzolando felice del nuovo arrivato. Anche il mezzo gigante sembrò sapere di chi si trattava.

“Hagrid, è lì quella peste di Nora?” domandò una voce da dietro la porta.
“Mi spiace Vincenzo, ma è qui. La porta è aperta”
“Ehi Vincenzo, chi sarebbe la piccola peste?” domandò l’interessata.
“Tu chi altri se no?” domandò la voce aprendo la porta

La persona che aprì la porta si rivelò essere un centauro.
Non era con gli altri della sua specie, era speciale. Non stava tutto il tempo a guardare le stelle e vedere in esso il futuro.
Aveva i capelli neri tutti in disordine, il petto ricoperto da una specie di tunica strappata violentemente alla fine. Gli occhi grigi avevano delle sfumature nere.
Il corpo era quello di un cavallo dal manto marrone chiaro, la coda era lunga e fluente, molto spesso arruffata.

Nora lo abbracciò di slancio, e poi gli presentò Remus. I due ragazzi si strinsero la mano.

“Grazie Hagrid, per il biscotto. Ciao Remus, ci vediamo in Sala Comune e grazie mille per avermi accompagnata!” salutò lei
“Grazie per averle fatto da balia! Ciao Hagrid!” salutò Vincenzo.

Nora e il centauro si diressero verso la foresta proibita, mentre Remus salutò Hagrid e s’incamminò verso il castello.
“Corsa fino al centro della foresta?” domandò lui.
“Se ci aggiungi venti metri, ok!” aggiunse lei
“D’accordo! … 3… 2 … 1… VIA!” urlò lui

Il rumore di zoccoli si sentì in tutta la foresta, ma i passi della ragazza non si sentirono.

“Ehi! Non vale volare!” protestò lui
“Non hai detto niente riguardo al toccare il terreno, e non sto usando neanche la scopa quindi non c’è niente che lo vieti!” sorrise lei.
“Piccola peste, in ogni caso vinco io!”
“Tocca a me la rivincita! Ci vediamo al traguardo!”


Nella biblioteca c’era ogni tipo di odore, quello dell’inchiostro, delle piume d’oca, dei libri vecchi e nuovi e un’infinità di rumori, di piume sulle pergamene, lo sfogliare di un libro, e il ticchettio insistente di Madame Pince.

Una ragazza dai lunghi capelli rossi, legati in una treccia laterale aveva la mano ferma sullo stesso punto da diversi minuti, e gli occhi fissi su una stessa riga.
Le se avvicinò un ragazzo dai capelli scuri, perennemente scompigliati della sua stessa casa.

“Ehilà Evans!” salutò con la mano il ragazzo, però lei non sembrò averlo sentito.

James non si scompose, ma preferì non aggiungere altro e sedersi davanti alla ragazza e guardarla.

“Guarda che quella runa è un aggettivo e non un verbo” disse lui.
“Ecco perché la frase non mi tornava! –esclamò Lily- Grazie!”

La ragazza sembrò sorpresa dell’aspetto della persona che l’aveva aiutata.
- Potter? Perché Potter dovrebbe sapere qualcosa su rune antiche? – pensò in quel momento.

“Me l’aveva spiegato Remus, l’hanno scorso” spiegò lui

Lily continuò a finire il suo compito senza urlagli contro, anche se lui continuava a guardarla. Nonostante la facesse irritare non disse niente. Quando ebbe finito iniziò a ridere debolmente.

“Evans?”
“Hehehe… stavo solo pensando… è stato molto divertente il modo in cui avete, tu e Black, sviato il compito in classe di osservazione delle stelle… e avete anche guadagnato 20 punti… hehehe” disse continuando a ridere
“Ah, già!” rispose lui, unendosi alle risate.


Aula di Divinazione
“Bene, ragazzi preparate piuma, inchiostro e aprite il vostro occhio interiore!” disse la professoressa Cooman. Gli alunni obbedirono, tranne due ragazzi di Grifondoro che si erano alzati e si dirigevano con fare teatrale dalla professoressa di divinazione.
“Professoressa, le STELLE non sono in POSIZIONE per questo compito in classe!” disse Sirius alzando il braccio verso l’alto, e indicando il… tetto.
“Come dice lui… STELLE… non si può… NON OGGI!” continuò James, mimando tutte le sue esclamazioni e girando attorno a Sirius.
“Bravi!!! Signor Potter, signor Black!!! BELLISSIME OSSERVAZIONI!! Il compito in classe verrà fatto la settimana prossima, se ci sarà bel tempo sarà fatto all’aperto” disse sorpresa la professoressa Cooman
“E ora andate pure! Ah! E 20 punti a Grifondoro!” aggiunse poi lei

“Ma professoressa, la lezione è…” protestò una ragazza dai capelli rossi
“Lily, shhhh!! Andiamo…” disse Nora accarezzando la testa alla piccola Lily

“Aspettate!-ordinò con voce ferma la professoressa, con gli occhi vacui e persi nel vuoto, in procinto di una premonizione, disse- Custode rivela alcuni segreti, attenzione Custode dei quattro elementi!… e-ehm, h-ho d-detto q-qualcosa? Andate pure!”
Nonostante la lezione di divinazione fosse appena iniziata, molti studenti si aggiravano indisturbati per il castello.


“E’ meglio se ritorno in Sala Comune”
“Ti accompagno… solo se vuoi” domandò cortese lui, passandosi la mano destra tra i capelli.
“Gentile… ma… ehm, ok!” si riscosse Lily

James le prese alcuni libri e l’accompagnò verso la sala comune. Al loro passaggio fecero scoppiare molti pettegolezzi tra gli studenti; mettendo molto in imbarazzo Lily, ma non James che a tutta quella popolarità era abituato.


La tanto odiata, ma allo stesso tempo, tanto attesa notte di luna piena, arrivò. Ma quella notte sarebbe stata speciale, come aveva predetto la professoressa Cooman.

Un cane, un topo, un cervo e un lupo mannaro si aggiravano all’interno della foresta proibita.
Seguiti poco distante da un bellissimo lupo bianco.
L’aria frizzantina, stuzzicava il naso di ogni animale nella foresta. Modificando gli odori e altri trasformandoli.

L’odore di un umano (Era un odore modificato dall’aria, in realtà non c’era nessun umano. N.d.A.) giunse all’olfatto di un lupo mannaro che iniziò a graffiare alberi e a caricare sui suoi amici e compagni di avventura.
Il cervo fu lanciato dalla possente forza del lupo, il suono del corpo del cervo rimbombò in quella notte di luna, così come fece il topo.
Il lupo mannaro si diresse con gli occhi rossi, il muso pronto a mordere e la zampa anteriore pronta a graffiare, contro il cervo inerme e il topo poco distante. Un cane nero, con un abile balzò si parò di fronte ai suoi amici e tentò con tutte le sue forze di proteggerli.
Il lupo bianco che assisteva alla scena, ebbe l’impulso di pararsi tra i due, e così fece.
La zampa possente del mannaro entrò nella carne, dilaniando tutto ciò che incontrava, del lupo bianco che fu sbalzato poco più in là; con una fioca luce bianca una ragazza, con la divisa di Hogwarts, atterrò ai piedi di un albero con il torace e le vesti graffiate e dilaniate dalla zampa del giovane licantropo.

Allora iniziò una vera e propria lotta alla sopravvivenza, il cervo, il cane e il topo, notando la ragazza cercarono di proteggerla nonostante tutto.
Ma lei cercò di proteggere loro.

Il licantropo, non sentendo l’odore di nessun umano si calmò e iniziò a guardare i suoi amici, come a chiedergli a che cosa avrebbero giocato adesso, non curandosi della ragazza.

-Felpato manda via la ragazza!- disse autoritario il cervo
-Rimango io a fermare Remus! Non riusciresti a resistere nemmeno un momento!-
-Ragazzi, Remus non si sta muovendo…- fece notare il piccolo e insignificante topolino
-Che strano- pensarono all’unisono James e Sirius

Nonostante il sangue rubino che scorreva lento e costante, la ragazza dai capelli rosa e mesh arancioni si alzò titubante, protetta dai tre animali. Si avvicinò a loro e li toccò, il cervo riacquistò forza, il topo acquisì un po’ di coraggio e il cane, la aiutò a sorreggersi.
Camminò con passo indeciso, verso il lupo mannaro che non si mosse, ma rimase immobile come una statua al chiaro di luna.


Ramoso, Felpato e Codaliscia rimasero come pietrificati alla vista che gli si presentò dinnanzi qualche secondo dopo.
Il lupo mannaro in uno scatto fulmineo atterrò sopra la ragazza che cadde a terra.

Le urla di dolore di una ragazza, non arrivarono... solo risate, semplici e sincere risate provenivano da sotto il licantropo.

“Basta Remus… mi fai il solletico… e poi chi lo sente mio padre?” rise di gusto la ragazza.

Gli occhi di Remus esprimevano felicità e gioia nel ritrovare un’amica perduta ormai da troppo tempo, anche se solo ‘il lupo’ ricordava il perché.

I tre animali, si accasciarono a terra, come al non voler credere che un feroce, per così dire, lupo mannaro potesse sembrare un cagnolino vicino a quella misteriosa ragazza.

-Non è Tonks, quella ragazza- pensò Sirius in una connessione mentale
-No…- rispose James
-Non è Lily, Jenny, Mary, o altre ragazze di Hogwarts…- continuò il cane
-Allora chi è?- proruppe Peter

“Nina Fyrre. Conosco Remus da quando era piccolo…”

Lunastorta guardò il torace e il ventre dell’amica e iniziò a rattristarsi. Nina, guardò con gli occhi di una madre il lupo e sussurrò: “Sta tranquillo. Oplà! La ferita non c’è più!- la ragazza pronunciò un incantesimo senza bacchetta e la stoffa venne ricucita in un istante- E ora apri la bocca e bevi!”

-Cosa gli stai dando?- domandò James, sicuro che avrebbe risposto

“E’ una pozione...” disse Nina, mettendo un liquido bluastro nella bocca del lupo.

Subito dopo, il corpo del licantropo iniziò a mutare, fino a divertare quello di un lupo dal manto nero-marrone. Gli occhi vitrei e il muso allungato.

Molte volte, il lupo si chiese:-Perché te ne sei andata?-

“Non me ne sono mai andata, ti ho sempre osservato, anche da lontano” rispose, sperando di aver sentito male, lei “Ti piace vero?!” continuò
-Sì, ma non possiamo stare insieme…-

“Se tu non ci puoi stare insieme, io sono la McGranitt! Hehehe!”
-Ragazzi, abbiamo una nuova professoressa!- pensò Remus, facendo avvicinare gli amici

“Ora devo andare, dormite sonni tranquilli per una volta, non ce ne saranno molti altri quest’anno e gli anni avvenire!” finì Nina, alzandosi e facendo cadere goccioline di sangue che si persero nella notte.

“Ah! Date questo a Remus, una filetta al giorno, una settimana prima della Luna Piena” disse ricordandosi in quell’istante di una borsetta che aveva lasciato dietro un cespuglio.

-Non mi fido molto...- pensò James, prima di addormentarsi. 
  
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