Film > Pirati dei caraibi
Segui la storia  |       
Autore: Giova85    01/06/2007    3 recensioni
Una versione un pò diversa del primo film dei Pirati dei Caraibi. Mi sono sempre chiesto che sarebbe successo se Elizabeth avesse insistito nel difendere Jack dai soldati, ed ecco la risposta che mi sono dato...
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 4: Il Piano Per La Salvezza

Capitolo 4: Salvezza e Felicità

 

Rinchiusi nelle celle della Perla, i membri della ciurma di Jack e Elizabeth, loro due compresi, più Will, si rimuginavano sul da farsi.

 

Lei intanto, felice di rivedere l’uomo che amava ma triste per la sorte che probabilmente sarebbe toccata loro, lo abbracciò, e iniziò a piangere sulla sua spalla. Lui la confortò, stringendola a sé, e Jack capì, se ce ne fosse stato bisogno, che davvero non avrebbe mai funzionato tra lui e la ragazza. Era evidente come lei e Will fossero innamorati, e fatti l’uno per l’altra.

 

Ma ora, il problema era liberarsi, altrimenti tutti loro sarebbero durati poco. La Perla era veloce, e Isla de Muerta poteva essere raggiunta rapidamente.

 

“Non vorrei interrompere il vostro idilliaco quadretto” Jack disse, con la sua solita aria un po’ arrogante, “ma sarebbe il caso di fuggire da qui”

 

E come?” Elizabeth gli disse. “Le celle sono robuste, non riusciremo ad evadere”

 

“Io invece dico di si” Will li interruppe. Mentre li rinchiudevano, aveva dato un’occhiata ai cardini, e aveva visto una cosa che lo faceva ben sperare. Dopotutto, essendo un fabbro ne capiva di queste cose.

 

La ragazza si girò a guardarlo, e lui sorrise. “Sono mezzi cardini. Con la giusta leva e l’applicazione di forza adeguata, la porta si sfilerà” lui spiegò. I membri dell’equipaggio osservarono quello che lui stava facendo, ma dopo una breve dimostrazione, Will rimise la porta a posto.

 

“Sei pazzo? Perché non la apri?” Jack gli disse.

 

Perché è inutile fuggire ora. A Barbossa servo io per rompere la maledizione e non si darà pace finchè non lo farà. Non vi porterà sull’isola per il rituale, gli servo solo io. Ma lascerà qui poche guardie, e voi vi liberete come vi ho mostrato quando io e gli altri pirati saremo via. Prenderete il controllo della Perla facilmente, in questo modo”

 

“Bravo, ragazzo. Mi piace il tuo piano, semplice, facile da ricordare. Pensi come un pirata…ti sei mai imbarcato altre volte?” Jack gli chiese. “Perché hai un’aria familiare…”

 

“Sono famoso per la mia poca familiarità con i pirati” Will rispose, guardandolo male.

 

Eppure ti chiami Turner, e pensi da vero pirata…strana coincidenza…” il Capitan Sparrow disse, pensieroso.

 

Perché una coincidenza?” chiese Will.

 

Perché, tempo fa, nella mia ciurma avevo un pirata di nome Sputafuoco Bill. O, come pochi lo chiamavano, William Turner. Non sarebbe sorprendente se tu fossi il suo unico figlio?”

 

“Mio padre non era un pirata. Era marinaio su un mercantile” Will replicò.

 

“A si? E come mai aveva un medaglione preso dal tesoro azteco rubato da Barbossa?” Jack gli chiese.

 

Will rimase in silenzio, ed Elizabeth lo abbracciò. “Will, in effetti avrebbe un senso…”

 

Lui annuì. Si, doveva essere così. Suo padre era un pirata e lui non l’aveva mai saputo.

 

“Va bene. Mio padre era un pirata. Ma questo non cambia la nostra situazione. Voi prenderete il controllo della Perla mentre quasi tutti i pirati saranno nella caverna a fare il rituale”

 

E che ne sarà di te?” Elizabeth gli chiese, preoccupata.

 

“Spero che Barbossa odi lo spreco anche con me” lui scherzò. Lei lo colpì leggermente sul braccio.

 

“Dico sul serio”

 

“Non lo so, Elizabeth. Quello che so è che quando il rito sarà finito, i pirati potranno essere uccisi, e voi lo farete coi cannoni della Perla.”

 

“Stai attento” lei gli raccomandò. Lui annuì.

 

Il momento atteso giunse la sera dopo. Arrivarono a Isla de Muerta, e Will fu portato via dagli uomini di Barbossa. Come lui aveva previsto, fu facile per la ciurma liberarsi dalla prigione, e in un batter d’occhio le due guardie furono sopraffatte.

 

“Ciurma, la nave è nostra!” Jack esultò. Tutti risposero alla sua esultanza lanciando in aria i cappelli.

 

“Jack! Dobbiamo aiutare Will!” Elizabeth disse.

 

Calò il silenzio.

 

“Cara, siamo pirati, se uno resta indietro, lo si lascia indietro” Jack disse, gesticolando come suo solito con le mani.

 

“Il Codice dei Pirati? Stilato per mano di Morgan e Bartholomew?” Elizabeth chiese. Ne aveva sentito parlare.

 

“Esatto”

 

Ma Will ti ha aiutato a riavere la Perla!” Elizabeth gridò, disperata. Non voleva abbandonare Will al suo destino, ma sembrava che non sarebbe riuscita a salvarlo. “Senza di lui saremmo ancora chiusi in cella!”

 

“Ha ragione” disse Gibbs.

 

Jack guardò la ciurma, e infine sospirò. “E va bene, andiamo a salvare il tuo uomo pericoloso, o in pericolo, fa lo stesso. Ciurma, rimanete qui e fate la guardia alla nave. Tesoro, noi prendiamo una scialuppa e andiamo”

 

Così fu fatto, ed arrivarono giusto in tempo, perché udirono Barbossa dire, “stavolta non faremo errori. E’ solo mezzo Turner, quindi gli taglieremo la gola”

 

Elizabeth impallidì.

 

“Tranquilla, arriveremo in tempo. Ad Hector piace fare discorsi pomposi” Jack la rassicurò.

 

E così fu. Quando Barbossa stava giusto per tagliare la gola di Will, Jack intervenne, con la spada sguainata.

 

“Io non lo farei, fossi in te”

 

“Sparrow! Non è possibile!” qualcuno mormorò.

 

“Non è probabile” ribatté lui.

 

E perché non dovrei, secondo te?”

 

Perché abbiamo preso la nave, Barbossa. Se togli la maledizione, i tuoi uomini potranno essere uccisi, e perderai la Perla…”

 

“Benissimo, allora ucciderò prima voi, e il rito sarà rimandato a più tardi. Uomini, in marcia!” Barbossa ordinò.

 

E così quasi tutti i pirati si diressero verso l’esterno, per riprendere la Perla.

 

Ma sei matto? Così il resto della ciurma morirà!” Elizabeth gli sussurrò arrabbiata.

 

“Tesoro, abbi fede. Sono il Capitano Jack Sparrow dopotutto no?”

 

Così, Jack, Elizabeth e Will iniziarono il duello con Barbossa e i suoi pochi uomini rimasti nella caverna. Barbossa riuscì a infilzare Jack nello stomaco, e lo guardò con aria trionfante, ma Jack si spostò in un punto dove penetrava la luce della luna, e si rivelò nel suo scheletrico essere.

 

“Non ho saputo resistere” disse con aria divertita, mostrando una moneta azteca.

 

Cosa volgiamo fare, Jack? I due immortali che duellano per l’eternità?” Barbossa disse dopo un po’.

 

“Puoi sempre arrenderti” Jack lo schernì. E così la lotta riprese. Intanto Will e Elizabeth si davano da fare contro gli altri pirati maledetti.

 

Uno gli stava per tirare una bomba, “Imparerete cos’è il vero dolore” disse.

 

Ma Elizabeth intervenne con un palo trovato lì vicino. “Vuoi conoscere il vero dolore? Prova a mettere un corsetto!” e così lo scaraventò via.

 

Vedendosi impossibilitato a vincere, Barbossa estrasse la pistola, e la puntò su Elizabeth. All’improvviso, uno sparo riecheggiò nella caverna.

 

“Dieci anni che porti quel colpo, e sei riuscito a sprecarlo” Barbossa schernì Jack.

 

“Non l’ha sprecato” Will disse, e fece cadere le due monete la sua e quella di Jack, nel forziere, dopo essersi fatto un taglio sulla mano. Jack aveva rapidamente fatto lo stesso prima di lanciargliela.

 

Barbossa sentì il corpo tornargli, e il proiettile di Jack trapassargli il cuore. “Sento…freddo…” furono le sue ultime parole.

 

A bordo della Perla, la battaglia infuriava, ma quando videro che erano di nuovo mortali, i pirati di Barbossa si arresero.

 

Intanto nella caverna Jack osservava interessato tutti i tesori raccolti da Barbossa in quei dieci anni.

 

Will prese la mano di Elizabeth.

 

“Dobbiamo tornare a Port Royal. Tuo padre era preoccupatissimo dal giorno che sei fuggita con Jack”  le disse.

 

Lei si sentì in colpa per aver provocato tali dolori al padre, e così chiesero a Jack di accompagnarli.

 

Lui acconsentì, purché, come disse, “noi si rimanga lontani dalla costa. Non sono visto di buon occhio lì, e il Commodoro non ci penserebbe due volte a regalarmi un cappio al collo”

 

Così, mentre navigavano verso casa, accarezzati dalla fresca brezza marina che spingeva la Perla, i due giovani si ritrovarono mano nella mano a guardare l’orizzonte.

 

“Certo che è bello stare in mare” lei sospirò. “E invece la vita di Port Royal, così noiosa…”

 

“Hai ragione” disse lui. Poi, dopo un sospiro, parlò di nuovo.

 

“Elizabeth, so che non è adeguato per uno del mio rango parlarti nel modo che sto per fare. Ma devo farlo, non posso andare avanti così”

 

Lei gli strinse la mano. “Dimmi qualunque cosa tu senta di dovermi dire. Non preoccuparti del mio rango. Voglio che i rapporti tra noi siano sempre e solo quelli che ci sarebbero tra due amici. Dobbiamo essere semplicemente Will e Elizabeth, non signor Turner e Miss Swann. Almeno finchè non raggiungeremo Port Royal” lei sospirò. “Allora, cosa dovevi dirmi?”

 

Lui non parlò, ma la strinse a sé e la baciò. Lei fu un po’ sorpresa, ma immediatamente gli gettò le braccia al collo e rispose al bacio, facendogli così capire che i suoi sentimenti erano più che corrisposti. Per parecchi minuti rimasero così, a pomiciare, ignari di tutto ciò che li circondava.

 

Finalmente però, l’isola su cui era situato Port Royal, apparve e poco dopo i due furono messi su una scialuppa e lasciati lì in mezzo al mare, con i saluti festosi di tutta la ciurma e di Jack.

 

Will iniziò a remare verso l’isola. “Potevano portarci più vicino no?” si lamentò scherzosamente.

 

“Vedi il lato positivo, abbiamo più tempo da soli” gli disse lei, gli occhi che le brillavano.

 

“Non so perché ma la tua aria furba mi piace poco” lui la prese in giro, e lei rise di gusto. Poi si spinse in avanti e lo baciò.

 

Qualche ora dopo, arrivarono a destinazione, e immediatamente si recarono dal Governatore per fargli sapere che sua figlia stava bene.

 

“Padre!” disse lei, correndo ad abbracciarlo.

 

“Elizabeth!” lui disse. “Oh, cielo, come sono contento di vedere che stai bene!”

 

“Si, tutto grazie a Will. E a Jack”

 

“Jack Sparrow? Sei stata con lui tutto questo tempo?”

 

“Si, padre. E’ un pirata, è vero. Ma anche i pirati hanno un cuore e senza di lui non sarei qui ora. Ti prego di ritirare il mandato di arresto nei suoi confronti”

 

Il Governatore Swann sapeva che far rispettare la legge era un suo dovere, e i pirati andavano quindi estirpati, ma riavere la sua unica figlia gli fece chiudere un occhio, e così Jack Sparrow fu perdonato. Quanto a Will, Elizabeth ottenne il permesso del padre a sposarlo.

 

E così hai fatto la tua scelta” le disse, vedendoli abbracciati. Lui avrebbe preferito il Commodoro Norrington come marito per la sua bambina, ma se lei era felice così, chi era lui per opporsi? “Dopotutto…è un fabbro…”

 

“No…è un pirata!” disse lei, e poi lo baciò, mentre il padre andò via lasciandoli soli.

 

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Pirati dei caraibi / Vai alla pagina dell'autore: Giova85