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Autore: Clover GD    14/11/2012    1 recensioni
Raccolta di storie per la Gwent Week :)
Sette giorni di storie su Trent e Gwen, seguendo sette prompt che noi scrittori ci siamo assegnati.
Le shots non seguono un filo conduttore e possono variare di rating.
Day one - 12 Novembre - Mattino invernale *Ticket
Day two - 13 Novembre - Negozio di musica *Flauto di Pan
Day three - 14 Novembre - Studenti in autobus al ritorno da scuola *Centodue
Day four - 15 Novembre - Lezioni di cucina *Cestini di Pasta Filo
Day five - 16 Novembre - Studenti in una scuola privata *Dalton
Day six - 17 Novembre - Visione di un film vietato ai minori *???
Day seven - 18 Novembre - Horror *???
GWENT IS ON, BITCHES!
Genere: Fluff, Generale, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwen, Trent | Coppie: Trent/Gwen
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Gwent Week



Fandom: A Tutto Reality-Total Drama

Autore: Clover DreamOn

Titolo: Centodue
Prompt: Studenti in autobus al ritorno da scuola (dato da Edelvais)

Beta: Nemmeno l'ombra. Argh.

Personaggi: Trent, Gwen

Tipo di coppia: Het

Coppie: Trent/Gwen

Genere: generale

Rating: verde

Avvertimenti: ---

Contoparole: 1216

Note: terza delle sette shot della Gwent Week



Centodue


Ci sono studenti che, appena usciti da scuola, per motivi che possono essere i più vari, afferrano la cartella e corrono verso la fermata dell'autobus.

Tu magari sei appena uscito dall'università lì accanto, o li vedi dalla finestra ampia di un ufficio, e non riesci comunque a capire perché corrano così velocemente.

Forse quella ragazza con i capelli ricci e biondi sta zigzagando fra la gente perché ha appena ricevuto una delusione d'amore e tutto quello che vuole è correre a casa per buttarsi sul letto a compiangersi.

Forse quel ragazzone moro e alto corre perché ha preso un voto altissimo e vuole dirlo ai suoi genitori il prima possibile.

Forse quella ragazza con i capelli scuri a ciocche sul blu fila spedita verso la fermata perché sta cercando di evitare di incontrare un professore in particolare.

Poi, un tuono squarcia il silenzio e tutto si fa più chiaro: magari corrono perché hanno ricevuto delusioni o voti meravigliosi, ma sicuramente il fatto che stia per piovere non è un motivo buono per rallentare.


La fermata pullula di ragazzi, tutti stretti fra loro. Sulla palina verde chiaro ci sono scritti due numeri, nove e centodue. Secondo il sito della TTC, il nove e il centodue avranno ancora quattro fermate in comune, dopo quella sulla St. Clair Avenue East, dopodiché il nove girerà a sinistra, il centodue a destra.


-Sei qui.-

Un secondo tuono smorza la fine della frase di Trent.

-Sono qui.- annuisce Gwen. -Il professor Hummerson mi ha fermato per pochi minuti, voleva suggerirmi un corso di disegno.- spiega.

-Non capirò mai perché tu non abbia voglia di frequentarne uno. Sei così brava!-

-Andresti mai ad un corso dove qualcuno che si spaccia per migliore di te pretende di dirti come e cosa suonare?- ribatte lei. Non ha la minima voglia di farsi guidare da qualcuno nella sua arte.

I suoi disegni sono belli proprio perché sono completamente sbrigliati. Non un laccio, un guinzaglio, un tratto a matita non ripassato a penna, qualsiasi cosa che possa consentire di modificare o contenere i suoi pensieri resi colore. La parola d'ordine è libertà e, anche se il foglio bianco spaventa novantanove volte su cento, tutte le volte che Gwen se ne trova uno davanti, non vede l'ora di riempirlo di macchie.

Le sue opere sono fantastiche non perché i colori sono caldi (usa solo colori freddi, Gwen: verde bottiglia, blu di Prussia e viola scuro), ma perché sono il perfetto specchio del suo mondo interiore.

Trent ha visto quei disegni ed ha deciso di amarla. È entrato fra i suoi pensieri come il vento entra fra le foglie: li ha spostati, li ha guardati, ma non li ha cambiati.


Arriva un autobus, mentre inizia a piovere. I due ragazzi aprono i rispettivi ombrelli e vi si riparano sotto. Gwen scorge, attraverso la cortina di pioggia, umidità e vento il numero scritto a LED sulla fascia sovrastante il mezzo. Nove.

I tre quarti dei ragazzi alla fermata, compresi Trent e Gwen, tentano di salire sull'autobus. Fortunatamente, i due riescono a guadagnarsi un posticino in piedi fra la porta automatica e la quantità abnorme di gente nel mezzo.

Non parlano, ma solo perché c'è troppa gente perché si sentano e non hanno molta voglia di urlare per dirsi cose che potrebbero benissimo dirsi una volta scesi.

-Gwen!-

Come non detto.

Lei si gira, interrogandolo con lo sguardo.

-S'è accodato un altro nove! Ti prego, prendiamolo! Sto soffocando.- implora Trent.

Lei si gira e vede un autobus identico a quello su cui sta. Non riesce a scorgere un numero, ma non si fa problemi: solitamente il centodue è un autobus doppio e giallo, il nove è singolo e blu. Dietro di loro c'è un bus singolo e blu, quindi il fatto che sia un nove è piuttosto palese.

Alla terza fermata, quella ancora sulla St. Clair Avenue East, i due scendono velocemente e salgono sull'altro, che è meravigliosamente vuoto, eccetto due o tre persone, che occupano i posti posteriori.

Gwen e Trent si siedono, con un sospiro di sollievo, sui due posti anteriori.

Lui le porge una cuffietta, lei se la mette e chiude gli occhi. Madness risuona nelle loro orecchie e, per quanto la canzone possa ispirare di tutto tranne che il relax, l'atmosfera si fa rilassante.

Atmosfera che si spezza quando il mezzo gira a destra.

-Dimmi che l'autista ha semplicemente sbagliato strada e che questo non è un centodue.- mormora Trent, dopo aver fermato la musica.

Una vecchia signora, salita una fermata prima, l'ha sentito e gli risponde.

-Giovanotto, non hai letto il numero? Siamo su un centodue!-

Gwen si fa di pietra.

-Dimmi di no.- sussurra a Trent.

-Invece sì!- ribatte ancora la signora, che evidentemente non ha capito che dovrebbe farsi gli affari propri.

-Beh, mettiamola così: in questo momento non potrebbe andare peggio, visto che sta già piovendo!- ridacchia nervosamente Trent, al solo scopo di farla rilassare.

-'Fanculo, Trent. Siamo su un autobus che ha preso una strada diversa da quella che dovremmo prendere, essendo il centodue un express la prossima fermata arriva fra un chilometro o giù di lì e, per di più, piove. Come minimo non potrebbe andar peggio di così!-

Gwen non ha nemmeno finito di parlare che il bus inchioda. L'autista impreca rumorosamente.

-Che succede?- chiede un uomo in giacca e cravatta.

-Questa cazzo di gomma ha deciso di bucarsi proprio ora. Forza, scendete. Prenderete il prossimo.- spiega l'autista.


Oh, no.

O il karma si sente particolarmente bastardo, oppure nella loro vita precedente hanno fatto qualcosa di davvero molto cattivo. Com'è che diceva Pitagora? La metempsicosi dell'anima funziona come il karma, o qualcosa di simile.


Beh, riflessioni filosofiche a parte, in questo momento Gwen e Trent stanno sotto la pioggia e devono farsi a piedi tutta Kingdom Street fino a St. Clair Avenue East. Merda.


Iniziano a camminare da subito, senza nemmeno pensarci.

Peccato che, a metà percorso, la pioggia si sia fatta davvero troppo insistente.

Trent scorge una tettoia attigua al marciapiede opposto, e la indica alla ragazza: potrebbero ripararsi lì per qualche minuto.

Una volta sotto la tettoia, la situazione si tranquillizza un pochino: sono sempre a piedi su Kingdom Street, sta sempre piovendo, ma almeno loro non sono a rischio di bagnarsi.

-Potremmo aspettare che spiova.- sentenzia Gwen.

-Non mi sembra una cattiva idea. Perderemo al massimo cinque o dieci minuti.- dice Trent.


E, invece, venti minuti dopo sta ancora piovendo a dirotto.

Il moro ha già mandato un messaggio a casa per avvertire del ritardo, la ragazza non ne ha avuto bisogno: sua madre lavora fino alle sette e mezza di sera, suo fratello frequenta l'università e non tornerà prima delle cinque; poco importerà se lei arriva alle due e mezza anziché alle due meno un quarto.

-Perché non fai un disegno?- le chiede Trent, ad un certo punto.

-A che scopo?- chiede.

-Uhm, non so. Potresti-potresti regalarmelo. O tenerlo nell'album. O farci qualsiasi cosa.- risponde lui.

-Non ho nemmeno i colori appresso.- ribatte lei.

Trent non è capace di dire qualcosa di diverso da oh.

-Altri modi per passare il tempo?- domanda lui.

Lei appoggia la testa sulla sua spalla.

-Starcene fermi ad aspettare che spiova.-

Trent la guarda: è bellissima, così rannicchiata contro di lui.

La guarda e pensa che non smetterà mai di amarla.



Note dell'autrice.

Io boh. 'Sta storia non convince nemmeno me.

Cioè, diciamo che è molto ambigua, quindi non so come interpretarla.

Trent e Gwen stanno insieme? Domanda.

Secondo voi? Risposta.

Seriamente, non lo so. È interpretabile come meglio vi gira.

Spero comunque che vi piaccia :)


Angolo chiarifiche:

Il 9 e il 102 fanno la stessa strada per un po'? Se io e il sito della TTC ci siamo capiti, sì.

Cos'è la TTC? L'azienda dei trasporti di Toronto.

Le vie citate esistono davvero? Sì.

Pitagora era anche un filosofo? Ovviamente.

E, in ultimo: chi ha notato che Hummerson è l'unione di Hummel e Anderson? *alza la mano*

È inutile: non riesco a non fare continui riferimenti a Glee, nelle mie storie.

Il professor Hummerson.

Kurt Hummel Anderson.

Blaine Anderson Hummel.

Il loro figlio potrebbe essere proprio lui.


Ok. Basta così.

A domani :*


REVIEWS MAKE CLOCLO HAPPY :)


Ecco, questo è da puntualizzare. Quando scrivo che 'le recensioni rendono CloClo felice', non lo faccio per sentirmi figa e scrivere una frasetta in Inglese, eh.

Quello zero al capitolo scorso fa male.

   
 
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