Dalle bocche si levano nuvole di fiato gonfie di risate talmente vivaci da risuonare volgari.
Abbasso lo sguardo: da quassù sembrano un gruppo di statuine traballanti.
Hanno visi pallidi sgualciti dal sonno, le braccia conserte e una cordialità che arriva fredda e bianca come porcellana.
Misurano il peso di ogni sguardo che si scambiano e gli assegnano un valore, non per cattiveria ma per abitudine.
È l'arte in cui hanno scelto di specializzarsi per portare la pagnotta a casa.
Mestieranti navigati che galleggiano su una barchetta di carta.
Neonati rannicchiati in una culla di giorni tutti uguali.
Natura morta d'inverno.