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Autore: _fedss    15/11/2012    10 recensioni
Ho paura. E tu mi capisci. Chi non ne avrebbe?
E’ una cosa più grande di me, arrivata all'improvviso, senza darmi… senza darci, il tempo di metabolizzare il tutto.
Un altro drago, l’ennesima sfida, ancora una battaglia contro la morte.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kate Beckett
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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COUNT ON ME.








 

 
Ho paura. E tu mi capisci. Chi non ne avrebbe?
E’ una cosa più grande di me, arrivata all’improvviso, senza darmi… senza darci, il tempo di metabolizzare il tutto.
Un altro drago, l’ennesima sfida, ancora una battaglia contro la morte. Ma stavolta non sappiamo come affrontarlo. Non sappiamo più come attaccarlo. Questa volta, non bastano indizi, prove e testimoni. Sarebbe troppo facile, ormai.

Questa volta ci vuole di più. Cure, operazioni, terapie e chissà cos’altro. Sono già due mesi che combattiamo, insieme, per la vita. Certo, io lo vivo in prima persona, ma tu ci sei sempre. E te ne sono grata. Non so come avrei potuto affrontarlo senza di te, senza il tuo aiuto, le tue attenzioni… non ce l’avrei mai fatta. Non avrei lottato in questo modo, con tutte le forze. Lo faccio per mio padre, per i nostri amici, per la ‘nostra famiglia’. Lo faccio per te.

Lo faccio per te, perché dopo tutto quello che hai fatto per me, ti deluderebbe vedere che mi arrendo.
Ti farebbe troppo male, vedermi andarmene così. Non per una pallottola, non per una coltellata, non per vecchiaia… maper il cancro. Per uno stupido e infame tumore che adesso, è dentro di me e non vuole andarsene.
È arrivato quando gli pareva a lui, fa male come vuole  lui  e non accenna ad andarsene.
Due terapie e due operazioni, non sono servite. Ci vuole ben altro.

Ma io sono stanca.
 
Oggi ho avuto i primi segni di cedimento. E ti ho visto rimanerci male.
Ti ho deluso, vero? Ti ho urlato contro quanto fossi stanca, quanto avessi voglia di mandare tutto a puttane e vivere questi ultimi tempi che mi rimangono con te, con chi mi vuole bene, senza pensare a lui, facendo finta che non ci fosse.

“Se deve succedere, succederà”, ti ho detto. E tu hai trattenuto a stento le lacrime. Hai digrignato i denti e serrato i pugni. Mi hai guardata implorante, prima di voltarti e andartene sbattendo la porta di casa.
 
Non ho avuto neanche la forza per chiamarti, per invitarti a voltarti verso di me.
Ormai non ho la forza per fare nulla.

Il cancro mi uccide dall’interno.
 
 
Sono più di due ore che sei uscito. Io mi sono addormentata. Ho avuto un incubo. Sangue, urla, pianti. E rabbia, tanta rabbia.
Sei tu. Sei arrabbiato da quando ti ho dato la notizia. Sei arrabbiato con te stesso, con i dottori, col mondo. E io ho il timore che tu possa avercela anche con me…
 
Dove sei?
Ti prego, torna a casa, ho bisogno di te. Ho bisogno che tu mi stia vicino. Se potessi, verrei a cercarti, incurante della pioggia che cade fuori.
Ma non ci riesco.
Non riesco neanche ad alzarmi da questo dannato divano. Di solito sei tu che mi aiuti a farlo.
E adesso ho proprio bisogno delle tue braccia che mi sorreggono.
 
Ti prego, perdonami.
Non è il momento per litigare.

If you ever find yourself lost in the dark and you can’t see,
I’ll be the light, to guide you.

 
Ho bisogno della luce che mi guida quando sono al buio e non riesco a vedere.
Quella luce sei tu.
Quindi, ti prego, torna e perdonami.
 
 
 
 
 
 
 
---
Preferisco fare a meno di te come ispirazione, se questo deve essere il risultato.

Facciamo così, la lascio incompleta. Odio i finali tristi.
Quindi, se dovesse andare bene per me, andrà bene anche per lei.
 
Altrimenti… altrimenti rimarrà così.


 
Grazie Reb, per aver letto l’anteprima.
Baci porno.
   
 
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