Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses
Segui la storia  |       
Autore: Chara    16/11/2012    8 recensioni
C’era una volta… No, così non va proprio. C’era una cazzo di volta il rock. Sì, decisamente molto meglio. Il rock è sempre stato una ragione di vita, per coloro che ci credevano davvero. Era qualcosa che faceva vibrare il cuore e le ossa e ricordava alla gente che sapeva sentire non soltanto con le orecchie che si poteva essere fottutamente vivi anche solo ascoltando un suono. Eppure non era solo un suono, era pura anima, l’espressione più sincera di coloro che la lasciavano fluire dalle proprie mani. I musicisti consideravano i propri strumenti come una parte di loro, come un’estensione del proprio corpo, e nessuno sapeva meglio di essi quanto il rock n’ roll fosse uno stile di vita, una religione. Un motivo per continuare a fare ciò che facevano e per crederci ancora.
Beh, quasi nessuno. C’erano loro. Sì, loro… le groupie.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Slash
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Capitolo 14



Bianco. Quell’hotel aveva i bagni piastrellati di bianco, un marmo così candido da risultare quasi accecante. Solo ogni tanto qualche venatura grigia disturbava quel candore che tanto contrastava con gli ansiti di quelle due anime affannate che popolavano la doccia. Tutto era un groviglio di mani, gambe e capelli e le goccioline di sudore venivano presto confuse con quelle dell’acqua che scorreva senza sosta sulle loro pelli calde e addossate l’una all’altra.

Angie aveva ragione: lui non sapeva fare altro che dare, dare e dare ancora. Sembrava bearsi dei suoi gemiti e perdersi in lei era l’unica cosa che contava, se poteva rimanere a guardare il suo volto stravolto dall’orgasmo.

Slash si muoveva freneticamente, i loro fianchi si scontravano ad ogni spinta ma non era ancora sicuro di essere arrivato abbastanza dentro di lei da esserne soddisfatto. Voleva solo che la sua groupie dimenticasse di essersi fatta fottere da Axl e ricordasse solo lui. Lui doveva essere la sua rockstar, non il rosso.

Quei pensieri lo sconvolgevano, non aveva mai creduto che sarebbe giunto a pensare delle cose simili, così… romantiche. Ma non era romanticheria, quella. Era egoismo, lo stesso che Angie gli consigliava di avere. Lui ce l’aveva già, perché voleva essere l’unico a farla urlare, a farla godere in quel modo.

E d’un tratto fermò i suoi movimenti, rimanendo con un braccio attorno ai fianchi della groupie e l’altra mano stretta a pugno contro il muro. Soffriva anche lui in quel momento, avrebbe voluto continuare a muoversi fino a scoppiare insieme, come succedeva sempre. Ma quella tortura serviva, doveva solo… capire. E mettere in chiaro le cose.

- Slash – sospirò Angie, sprofondando il capo nell’incavo del suo collo – Ti prego –

- Cosa? – le chiese, sollevandola per la nuca per lambirle ancora le labbra con la lingua. Il getto dell’acqua gli martellava una spalla ma non era abbastanza insistente da distrarlo dal punto che voleva raggiungere, da quel tunnel che non sapeva se avrebbe portato alla luce o al buio. Al baratro.

- Lo sai –

- Dimmelo – sorrise piano, deglutendo rumorosamente – Sono egoista –

Angie sorrise, esalando un sospiro tremante. Sarebbe impazzita.

- Muoviti – concesse, stringendo di più le gambe attorno ai suoi fianchi – Ancora

Slash sorrise, dando una spinta poderosa con i fianchi. La groupie spalancò la bocca e socchiuse gli occhi, sentendo il respiro venirle meno per quell’ondata di sensazioni inaspettate.

- Slash – lo supplicò in un mugolio disperato quando si rese conto che si era fermato ancora. Gli piantò le unghie sul petto solo per indispettirlo. Era completamente nelle sue mani, come se fosse stata di creta – Perché mi fai questo? –

- Non ti azzardare mai più – mormorò roco, trattenendole il volto per assicurarsi che la guardasse negli occhi. Dovevano mantenere il contatto, quello della pelle non era abbastanza. Voleva toccarla fuori e dentro. Voleva essere con lei, attorno a lei, in lei.

E poi lo accusava di non essere abbastanza egoista, roba da pazzi.

- A fare cosa? – gli domandò. Non era certa di voler sentire la risposta, ma avrebbe fatto qualsiasi cosa purché lui continuasse a muoversi dentro di lei.

- A farti sbattere da Axl – confessò infine e con una buona dose di fatica, dando poi un altro colpo con i fianchi fino a spingersi in lei profondamente come le aveva promesso.

Questa volta un urlo strozzato proruppe dalla gola di Angie, che si trasformò in un sospiro frustrato quando realizzò che erano immobili di nuovo. Continuava a fermarsi, continuava a farla soffrire, l’avrebbe uccisa se avesse continuato in quel modo. Imprecò sottovoce, sentendo che la presa che aveva su se stessa stava inesorabilmente andando a farsi fottere. Giusto per restare in tema, insomma.

- Tu eri con Stephanie – sputò tra i denti. Non era giusto che quella vendetta di Slash la riducesse così, la rendesse così dipendente da lui, dai suoi gesti, dal suo corpo, dal suo calore.

- Non mi interessa – un’altra spinta, ma non ottenne in risposta nulla oltre ad un mugolio disperato: non aveva più la forza nemmeno di urlare – Yvonne mi è bastata –

- Io non sono la tua ragazza – sibilò Angie in risposta, spostando una mano dalla sua spalla per intrufolarla tra i loro corpi uniti. Tuttavia, Slash la intercettò quando le sue dita stavano solamente sfiorando la sottile striscia di peluria che portava proprio là dove voleva arrivare, e ricevette in cambio l’ennesimo sospiro frustrato. Cosa credeva quella maledetta, che anche lui non si stesse torturando come un fottuto stronzo facendo quella cosa? Ma ne aveva bisogno, dio se ne aveva.

- Sei la mia groupie – sbottò riprendendo a muoversi, ricevendo in risposta un nuovo urlo, questa volta ancora più sconvolgente del primo. Era un suono eccitante quasi quanto quello della sua chitarra, e sicuramente era indispensabile allo stesso modo, gli faceva rimbombare il cuore nelle orecchie con la stessa intensità – Sei quella che mi capisce. Sei quella che mi conosce –

Ad ogni frase i loro fianchi cozzavano sempre più velocemente, impazienti, insaziabili come le loro anime affini che sempre si cercavano. E sempre si trovavano.

- Sì – annuì Angie, soffocando un altro sospiro nel suo collo. Inspirò il suo odore, lasciando che i suoi capelli, aggrovigliati in decine di piccoli serpenti, le carezzassero il viso e le labbra, martoriate dai mille morsi che si era inferta in quell’ultima mezz’ora a causa delle torture a cui la sua rockstar l’aveva sottoposta.

In altre occasioni si sarebbe sentita onorata e magari avrebbe anche riflettuto molto di più su quelle parole, ma forse fu un bene che non vi stesse dando eccessivamente peso. Se le avesse mal interpretate, se avesse creduto di essere un gradino al di sopra di quello che era sempre stata allora il suo cuore avrebbe battuto più forte e avrebbe lasciato a briglie sciolte qualcosa che non era sicura fosse giusto e lecito provare. Se fosse stata padrona della sua mente si sarebbe rovinata da sola e ringraziò quella estenuante tortura per impedirle di realizzare la concreta portata delle parole della sua rockstar. E quella delle sue sensazioni, dei suoi sentimenti.

- Non ti azzardare mai più a farti qualcuno dei Guns che non sono io – rimarcò di nuovo, affondando in lei senza più un freno, senza più pietà e aspettando null’altro di raggiungere quella luce oltre il tunnel. Sì, perché ormai era abbastanza vicino da vederla, e preferì guardare il bicchiere mezzo pieno piuttosto che ammettere a se stesso di essersi sbilanciato riguardo ai suoi sentimenti per lei, per quella groupie con cui aveva un rapporto così… perfetto – Non sono più disposto a dividerti con loro -

Alzò gli occhi per guardarla e vide le sue labbra dischiuse ma piegate in un blando sorriso, come se fosse stata soddisfatta per qualcosa. Slash proprio non riuscì a capire per cosa potesse esserlo, oltre chiaramente al sesso, ma non resistette oltre a baciare quella bocca peccaminosa.

Ed esplose. Lo fece con un profondo gemito, le labbra ancora sigillate da quelle di Angie e gli occhi chiusi per l’intensità dell’orgasmo che aveva raggiunto.

Sicuramente era stato ripagato da quella orribile nottata in compagnia di… in quel momento non ricordava neppure con chi avesse passato la notte. C’era solo la sua groupie davanti a lui.

E si accasciò a terra, trascinandosi dietro il corpo morbido di Angie fino a seppellire il volto nei suoi seni, per ascoltare il battito frenetico del suo cuore che correva con la stessa velocità del suo. Ci sarebbero rimasti secchi prima o poi.

- Vuoi l’esclusiva? – domandò ad un certo punto la groupie, prendendogli il viso per guardarlo negli occhi. Ma le sue labbra morbide sembravano più invitanti, così si avvicinò per baciarle piano, con quella poca forza che le era rimasta. Adorava quella sensazione di spossatezza, nulla era meglio del sesso per svuotarle la mente dai problemi che si creava da sola.

- Sì – rispose Slash. Senza pensarci, senza giri di parole, fottendosene delle conseguenze. Come sempre, dopotutto. Loro non erano persone che pensavano al domani, altrimenti avrebbero risolto il loro casino evitando direttamente di crearlo, evitando di instaurare quel legame troppo complicato da cui non erano riusciti a fuggire – Voglio che tu sia solamente la mia groupie –

- Si può fare – concesse Angie con finta supponenza, riappropriandosi della propria sagacia una volta che il respiro le si fu regolarizzato. La consapevolezza di quello che avevano appena condiviso, forse ancora più a sensazioni che a parole, le piovve addosso come una secchiata gelida e tentò in ogni modo di riscoprire il loro rapporto per com’era sempre stato.

- Posso sempre cederti ad Axl in cambio di Jen – propose la rockstar, fingendosi offeso.

- Ad Axl o a Duff? –

- Questo è un problema – sbuffò divertito, scostando la tenda della doccia per poi portarla fuori in braccio – Ma, visto quel che è successo questa notte, preferirei cederti a Duff che ad Axl –

Camminava piano e in modo instabile, temendo forse di scivolare a causa dell’acqua che si era sparsa ovunque per il pavimento, bagnando anche gli abiti di Angie. Forse avevano un po’ esagerato.

- Lo immaginavo – sorrise la groupie, passando le braccia attorno al collo di Slash – Non sei un granché come principe azzurro, sai? –

- Meglio così – replicò con sicurezza – Non sarei affatto a mio agio con quella cosa… la calzamaglia! –

- Io dico di sì, invece – ridacchiò divertita, ammiccando spudoratamente in direzione del suo bassoventre mentre si mordicchiava un labbro – Sarebbe un ottimo panorama, ma mi accontenterò dei pantaloni di pelle –

- Sei perversa – allibì la rockstar, senza però sconvolgersi più di tanto. Sorrise, anche, sapendo che, dopotutto, se loro due erano così affini dovevano anche avere gli stessi difetti. Che poi, non era nemmeno sicuro che non fossero delle qualità, considerando quello che combinavano sotto le lenzuola. O in doccia. Sì, la doccia era il loro posto preferito.

- Non mi dici niente di nuovo, tigre – annuì Angie, rimanendo piacevolmente sorpresa quando Slash la posò a terra per avvolgerla con un candido e vaporoso asciugamano di spugna – Ti piaccio per questo –

- Ah, adesso mi piaci? – la punzecchiò, ridacchiando quando lo trascinò nel morbido abbraccio del suo enorme asciugamano.

- Da impazzire –

- E in base a cosa lo deduci? –

- Me lo stai dicendo tu – replicò con sicurezza, senza tuttavia nascondere quanto fosse divertita e compiaciuta dalla situazione – Con la tua ingombrante presenza contro il mio corpo –

- Scusami piccola, sono un caso perso – mormorò strabuzzando gli occhi, e la groupie quasi gli scoppiò a ridere in faccia per l’assurdità di quelle sue scuse – Ma tu... tu… -

- Io ti piaccio – decretò soddisfatta, alzandosi sulle punte per regalargli un rapido bacio a schiocco sulle labbra – Andiamo a sfogare i tuoi bassi istinti, potrebbe non dispiacermi affatto –

- Carina – Slash storse le bocca, sollevandola per portarla sul letto. L’asciugamano cadde ed entrambi si ritrovarono di nuovo nudi e perfettamente incuranti – Sopra o sotto? –

E pensare che le persone normali chiedevano se destra o sinistra.

- Come se fosse facile! – rise Angie, quando si trovò sdraiata sotto il corpo caldo della sua rockstar – Rotoliamo sempre come delle trottole –

- Facciamo un pronostico, allora – le propose, cominciando a baciarle il collo mentre premeva la sua ingombrante presenza contro l’interno coscia della sua groupie.

- Stai zitto e scopami, rockstar –

- Wow – si complimentò, lasciandole un lieve morso nel solco tra i seni – Non mi resta che acconsentire, piccola maniaca –

Inutile dire che, tempo della fine, ricordarsi chi fosse sopra e chi sotto fu proprio l’ultimo dei loro pensieri.



*



Salveeee!
Oddio quanto mi vergogno di questo capitolo xD Ho scritto cose ben più spinte, in effetti, ma credo di aver perso tutta la verve. In ogni caso, questo è per chi chiedeva che, per una volta, si concludesse qualcosa. Niente, spero vi piaccia e se non vi piace non voglio saperlo. Ahahah ok non è vero, ditemelo u.u
Ringrazio Lisa, una volta ogni tanto direi che è d'obbligo, perché mi lascia delle recensioni indecenti e perché... mi sopporta. Oddio, qualcuno lo fa x'D A preeeesto, tante coccole a tutti!

Giuggi 

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses / Vai alla pagina dell'autore: Chara