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Autore: Smeralda Elesar    16/11/2012    1 recensioni
"Random" vuol dire disordine. Questa è una raccolta senza filo conduttore di pensieri e riflessioni su argomenti diversi, sia seri che stupidi, che vengono direttamente dalla vita di tutti i giorni. A volte sono pensieri positivi, a volte sono negativi, a volte sono cattivissimi ma sfido chiunque a dire che in fondo non ho almeno un pò di ragione.
Di volta in volta modificherò l'introduzione per dare un'idea dell'argomento del capitolo.
Genere: Comico, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Principesse e Tartarughe Ninja

 

 

Stavolta non c’è proprio nulla da ridere e l’unica comicità, se ci sarà, sarà da imputare alla linguaccia biforcuta e politicamente scorretta della sottoscritta, non certo al tema trattato, che è un argomento da trattare con molta delicatezza e rispetto per le vittime: la violenza sulle donne.

Di recente ho visto su rai 3 il promo di “Amore Criminale” e già quei pochi secondi o i pezzetti che passano alle volte su “Blob” a me fanno venire gli attacchi di furiosite acuta, una strana patologia che mi porta a sfogare l’incazzatoria accartocciando istantaneamente la prima cosa che ho tra le mani. Se è ora di cena sono capace di piegare le forchette come Yzma de “Le follie dell’imperatore”.

In questo caso mi ricordo che stavo mangiucchiando uno spicchio di mela e l’ho strizzato facendone un purè, che poi però ho mangiato lo stesso perché odio gli sprechi.

Io mi chiedo: perché? Perché noi donne dobbiamo non solo fare da punching ball fisicamente e moralmente a quelle mutazioni genetiche ambulanti che sono i maschi ma anche finire macinate nel tritacarne dell’audience televisivo con le nostre sciagure?

Non è una critica alla conduttrice del programma che anzi è molto più professionale di molte altre, è proprio una critica al modo di pensare che ha portato a creare un programma del genere.

Sapete come si dice dalle mie parti? “Dopo la vendemmia Mastro Giovanni mette i pali (quelli attorno a cui dovrebbero arrampicarsi le viti che però ormai sono belle che tagliate, ergo i pali sono completamente inutili).

Questo tipo di programmi che ti raccontano il fatto atroce già bello e compiuto, lo analizzano, si interrogano, fanno indignare e fanno diventare il sangue acido come uno sgorga scarichi sono completamente inutili proprio perché parlano di cose già successe a cui non si può rimediare.

Non sarebbe meglio fare programmi per fare in modo che nessuna donna venga più picchiata dal marito ubriaco, stronzo o tutte e due le cose?

Cominciamo dal principio, proprio ab ovo (Ndr l’uovo di Leda da cui nacque quella famosa Elena che fece in modo che il nome di una città diventasse un appellativo femminile offensivo. Vuol dire cominciamo dall’origine di tutto).

Le nostre bambine. Educhiamole. Ma non educhiamole a fare le graziose bamboline perbenine, io intendo educhiamole a farsi rispettare.

Educhiamole che se il compagnetto stronzetto le spintona o gli tira i capelli loro non devono correre dalla maestra piangendo, devono riempirlo di schiaffi così che la prossima volta ci pensi bene prima di rompergli le palle.

Il fatto di “tu non fare niente, vai a dirlo alla maestra” fa nascere il seguente concetto nella mente della povera pargola: “quello lì è brutto e cattivo e se io lo dico alla maestra lei lo punirà. Eh eh! Allora io glielo dico e ci pensa lei che è più forte a vendicarmi” ed ecco che abbiamo creato una futura donna vigliacca e perfida.

Le nostre bambine non rinunciano affatto alla rivalsa, solo che cercano di ottenerla in altri modi, quindi meglio lasciarle libere di farsi una bella scazzottata, e solo dopo spiegargli che picchiarsi non è il modo migliore di risolvere i problemi. Magari mentre gli medicate i graffi.

Lasciatele libere di esprimere la loro aggressività se non volete ritrovarvi con adulte isteriche e nevrotiche, quindi, vi prego, smettetela con quelle cavolo di principesse e fatine cretine e fategli vedere le Tartarughe Ninja in TV!

E comprategli le spade laser di Star Wars ed anche i Bey Blade, e se vi spaccano la cristalleria al grido di “che la Forza sia con me” pazienza: in fondo anche voi vi eravate stufate di quel servizio di bicchieri e non aspettavate altro che la scusa per comprarne uno nuovo.

Poi tiratele via da quel corso di danza classica che quasi tutte le partecipanti odiano a morte e mandatele a fare karate o judo o qualunque altra cosa che gli insegni a menare le mani.

Io ho frequentato tre anni di danza classica e ogni volta che mettevo quel ridicolo tutù mi vergognavo come una ladra, ed anche il body e la calzamaglia aderente occupano un discreto posto nel podio dei traumi infantili. Il mio sogno era indossare la tuta arancione sformata di Goku e imparare a spaccare le pietre a pugni.

Ma non solo io, anche la maggior parte delle mie compagne non ci volevano andare a danza e non gliene fregava proprio niente del pliè, del relevè e di tutte quelle cavolate francesi, ma come me erano lì per un motivo: avevamo tutte delle madri che ai loro tempi avrebbero voluto fare danza e non avevano potuto.

Come dice Eschilo le colpe dei padri ricadono sui figli.

Parlavamo di programmi TV prima che io mi lasciassi andare al racconto dei bei tempi andati, no?

Allora io ho un’idea per un nuovo format televisivo: un corso di autodifesa in video lezioni.

Ora è uscita un’arte marziale nuova che si chiama Krav Maga e per la difesa personale è davvero perfetta. Mi chiedo se non sarebbe più utile fare un tutorial di “come toglierti di dosso uno che ti vuole violentare” piuttosto che uno di “come truccarti per apparire splendida splendente”

Oppure istituiamo corsi di difesa gratuiti nelle scuole accanto a quelli di aerobica e pallavolo, che per carità sono tanto belle ma in caso di aggressione sono poco utili.

Io sono convinta che la vera parità tra i sessi si raggiungerà quando nella coppia o nessuno dei due viene picchiato o tutti e due si rovinano di mazzate a vicenda in maniera equa.

A me piacerebbe tantissimo aprire il giornale una mattina e leggere titoli come “Birnoccio sul Pollino: il marito la prende a schiaffi e lei gli rompe un braccio” oppure “Revalate nel Trevisone: lui prova a picchiarla con la cinghia e lei reagisce pestandolo con il mattarello”

Che soddisfazione, ragazzi!

Sarebbe fantastica anche un’altra cosa: un manuale.

Invece di centomila libri su come cucinare il maiale in agrodolce vorrei vedere in libreria una guida pratica su cosa fare se il maiale appartiene alla specie umana ed ha scelto proprio voi come oggetto delle sue intenzioni suine.

E vorrei che fosse scritto da una donna perché si sa che noi del genere femminile siamo più furbe e ne sappiamo una più del diavolo come dice la pubblicità delle Tim con Dante, quindi donne di tutto il mondo, unitevi (che non è un invito per un’orgia lesbo, eh!) e imparate a difendervi!

 

 

   
 
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