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Autore: GexeTheNemesi    03/06/2007    9 recensioni
La secondo fanfic su Naruto che scrivo, abbiate pietà nei commenti…
Cosa sarebbe successo se Naruto in fasce fosse finito fin da subito nella mani dell’Akatsuki? Per scoprirlo leggete quanto segue!
Genere: Generale, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Altri, Naruto Uzumaki
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il villaggio della luna rossa



“Ma ti diverti così tanto?” Chiese furibondo Naruto.
Yoko sorrise.
“No. Molto di più” rispose.
Il biondo sbuffò arreso, con lei non c’era partita.
“Dai, andiamo” disse.
“Ora si che il tuo tono mi piace” commentò.
Uscirono dal vicolo e si misero a passeggiare per le strade di Konoha.
“Ho fame” annunciò la ragazza.
Naruto si tastò il portamonete, stracolmo.
“Vedi solo di non farti spuntare le code come l’altra volta” la avvertì solamente il biondo.
Kyuubi si limitò a fare un annoiato cenno di assenso con la testa, così entrambi si diressero verso un chiosco di ramen sul lato apposto della strada.

“Merda! Kisame, dietro di te!” gridò Hidan.
Il ninja spadaccino si riparò con Samehada un secondo prima di finire incenerito da una gigantesca palla di fuoco.
“Ora mi hai stufato!” Kisame si lanciò contro il bijuu dalle due code brandendo il suo spadone.
“Suiton: Suiryuudan no Jutsu!”
Il drago acquatico di Kisame evaporò ancora prima di raggiungere il bersaglio.
Nekomata lanciò un’altra palla di fuoco contro il ninja, ma questa volta fu centrato in pieno.
“Kisame!”
Lo spadaccino venne scaraventato lontano dalla potenza dell’attacco del bijuu.
“Ok, ora sono ufficialmente arrabbiato! Kakuzu, quanto ti ci vuole per quella tecnica?”
“Ancora un minuto!” gridò il lontano Kakuzu.
“Quello ci fa arrosto in un minuto! Sbrigati, dannazione!”
Da un cumulo di detriti riemerse un Kisame bruciacchiato e furibondo con il mondo intero.
“Io quello me lo mangio!!!” gridò mentre stava per scagliarsi di nuovo contro il demone, ma Itachi lo fermò.
“Le nostre tecniche sono inutili contro di lui, lascia che se ne occupino Hidan e Kakuzu”
Quando i due alzarono di nuovo lo sguardo verso lo scontro tra i due ninja rimasti e il gatto dalle due code videro, con una stretta allo stomaco, che Hidan stava combattendo con le fauci dell’enorme demone per evitare di venire divorato.
“Kakuzu! Porca puttana, qui la situazione è un tantino pesante! Ti dispiace darmi una mano!?”
“Ho quasi fatto!” gridò, mentre le sue mani cominciarono a brillare di un verde acceso.
“Oh, che schifo!” commentò Hidan, un gocciolone di bava gli era caduto in testa.
“fai pure con comodo, con calma, non c’è fretta… C’E’ MOLTA FRETTA INVECE, MUOVITI! QUI DENTRO C’E’ UNA PUZZA INSOPPORTABILE!”
Kakuzu comparve dal nulla proprio davanti al bijuu.
“Fatto! Tecnica del sonno infernale!”
Il gatto dalle due code venne investito da una fortissima luce verde e quando la tecnica cessò, il bijuu cadde su un fianco, addormentato in sonno profondo senza sogni.
“Che altro aspettavi? un invito scritto, forse?” Lo aggredì Hidan, ricoperto dalla viscida bava del demone.
“Questa tecnica richiede un enorme controllo del chakra, e poi scusa tu non sei mica immortale?”
“Certo, ma essere masticato da un bijuu non è esattamente una cosa piacevole e preferirei evitare”
“Vogliamo passare a cose più importanti?” Chiese scocciato Kisame.
Tutti e quattro si voltarono verso il loro prigioniero, legato come un salame contro una roccia che sembrava essere fatta apposta per lo scopo.
Un uomo di mezza età che non appena li aveva visti gli aveva scagliato contro il bijuu, ma le tecniche non erano proprio il suo forte, visto che il Nekomata era andato fuori controllo, attaccando prima lui, mettendolo KO, poi i quattro membri dell’Akatsuki
“Allora” incitò Kisame crocchiandosi le dita.
“comincio io se non vi dispiace” disse avvicinandosi minaccioso verso l’uomo, il suo viso tuttavia non tradì nessuna emozione.
“Aspetta” Itachi si mise sul passo del compagno.
“con il dolore fisico sono sicuro che non otterremo niente da questo tizio” disse chiudendo gli occhi, pronto a usare il suo sharingan ipnotico.
“Dopo 72 ore del mio trattamento, chiunque ritrova la parola”

“uff, sono sazia!” annunciò Yoko da dietro quattro colonne di ciotole di ramen.
“Era ora” borbottò Naruto, lui dietro appena due colonne.
Dopo aver pagato il proprietario( il quale subito dopo andò a comprarsi una Ferrari con i guadagni di quei dieci minuti di lavoro, ma questa è un’altra storia…) i due comprarono le provviste per Artemis al mercato, dove Yoko ricattò il biondino di non donargli più il suo chakra se non gli avesse comprato un -costoso- abito da sera rosso fuoco; cosa se ne potesse fare un bijuu con un abito da sera, Naruto non lo sapeva proprio.
Dopo che il borsellino di Naruto si fu completamente svuotato, i due si diressero verso all’appartamento di Artemis.
“Senti biondino, settimana prossima che ne dici di portarmi al cinema? Ho visto alcune locandine strada facendo…”
“Scordatelo” disse schietto.
Yoko rise, mettendo un braccio dietro il collo di Naruto.
“Su, su… non costringermi a fare la seduttrice” il tono di Yoko era tornato carico di malizia.
“La risposta è NO!” sottolineò Naruto, voltando lo sguardo da un’altra parte, per nascondere il rossore sulla gote.
“Mi ci hai costretto tu, piccolino…”
Stava per avvicinarsi al biondo, che prontamente rimise le distanze, quando la ragazza si fermò, con uno strano sorriso sulle labbra.
“Aspetta un attimo” cominciò, sfoggiando dei canini simili a quelli di un vampiro.
“piccolo pervertito, non è che hai fatto apposta dirmi di no per prenderti le mie coccole?” Chiese divertita.
“Certo che no! Sono un gentiluomo io!” disse fiero Naruto.
“Oh, un gentiluomo che si rifiuta di portare al cinema una ragazza che glielo ha chiesto così gentilmente?”
Naruto cadde in depressione: era riuscito a tener testa ai peggiori ricercati di livello A e S più pericolosi, ma contro Yoko non c’era partita. Non c’era mai stata.
“Va bene, esigenze dell’associazione permettendo” disse arreso
“Esigenze dall’associazione permettendo” fece eco la ragazza.
Naruto abbassò la guardia un attimo, giusto il tempo di sbuffare e Yoko ne approfittò subito, gettando le braccia attorno al collo del biondo e portando ancora le sue labbra a pochi millimetri da quelle del ragazzo.
“Ci conto” sussurrò, baciandolo poi sulla punta del naso.
Prima che Naruto potesse fare qualunque cosa, Yoko sparì in una marea di scintille rosse.
Quando fa così non la sopporto.

“Allora?” incitò Itachi.
“Perché hai preso di mira il bijuu”
“Fo… fot… fottiti!” balbettò l’uomo.
L’Uchiha gli tirò un pugno nello stomaco, era la terza volta che usava lo sharingan ipnotico, e ancora non c’erano risultati.
“E’ inutile Itachi” disse infine Hidan.
“questo probabilmente è stato addestrato fin da bambino a sopportare Genjutsu e torture, non gli caverai niente con quel metodo”
“Cosa suggerisci di fare allora?”
Hidan rimase impassibile all’inizio, ma poi sul suo volto cominciò lentamente a dipinsi un sorriso diabolico.
Kakuzu deglutì a vuoto.
“L’ultima volta che hai sorriso il quel modo hai strappato via gambe e braccia a un tizio che ti aveva urtato, che hai in mente di fare?” Chiese intimorito.

Naruto tornò all’appartamento di Artemis che era quasi sera.
“Ti sei fermato ad ammirare il panorama” Chiese il suo sensei appena entrato. “Kyuubi ha deciso di venire fuori e ho dovuto portarmela appresso a mia spese, e non in senso figurato” rispose il biondo esibendo il portamonete vuoto e l’abito rosso nel sacchetto che teneva in mano.
Artemis rise.
“Sei sopravvissuto però” constatò lui.
“Oggi, ma non se se sopravvivrò anche settimana prossima: gli ho promesso di andare al cinema, e quasi certamente mi costringerà a vedere o una di quelle robacce francesi da far venire il latte alle ginocchia oppure un film dell’orrore a dieci stelle che non mi farà dormire per una settimana, poco ma sicuro” borbottò lui.
Il leader scosse la testa.
“E ti lamenti anche? Io aveva 18 anni la prima volta che una ragazza mi chiese di andare al cinema, ritieniti fortunato”
“Non è affatto la stessa cosa, io sono stato minacciato di accompagnarla” protestò lui.
Poi gli uscì dalla bocca questa domanda, prima che potesse rifletterci.
“Chi è che ti aveva invitato al cinema?”
Artemis abbassò lo sguardo e fece un sorriso senza gioia.
“Sasha, quando era ancora una ragazza” rispose.
Naruto chinò il capo.
“Scusami sensei”
Lui fece un gesto di non curanza con la mano.
“Non scusarti, dopo la terapia d’urto al covo di Orochimaru questi discorsi non mi fanno né caldo né freddo”
Erano capitati sull’argomento, e difficilmente l’occasione si sarebbe ripetuta in futuro.
“Sensei… com’è stato vivere al villaggio della foglia?”
Lui alzò le spalle.
“Ho passato dei bei momenti, non posso negarlo. Ho conosciuto tante persone, avuto molti amici e mi sono innamorato un centinaio di volte; la vita di un normale adolescente, di questo non posso lamentarmi”
Sospirò.
“almeno fino a quando mia sorella Tsukiyomi non venne uccisa dallo Yondaime, da quel giorno decisi che non avrei guardato più in faccia a nessuno: se si trattava di qualcuno che lo Yondaime amava, lo avrei ucciso senza pensarci due volte”
“Perché non hai ucciso anche me allora?” Chiese Naruto, senza guardare negli occhi il suo sensei.
“se sapevi che ero il figlio dello Yondaime, perché non mi hai ucciso?”
Passò un lungo minuto, prima che Artemis rispose.
“Era il mio strumento di vendetta” disse.
“se la foglia fosse stata distrutta da qualcuno che lo Yondaime stesso amava, la mia vendetta sarebbe stata ancora più gratificante. Almeno, era questo che avevo programmato all’inizio”
Naruto apprezzò moltissimo la sincerità di Artemis, e si scoprì piacevolmente sorpreso di non sentirsi affatto arrabbiato o tradito per la risposta che aveva ricevuto.
“E sarà così” disse alzando lo sguardo.
“dopo che avrò costruito il villaggio della luna rossa, schiaccerò la foglia insieme a te. E’ una promessa!”

  
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