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Autore: Fenrir_23    17/11/2012    5 recensioni
Questa storia è il seguito di "Un'altra possibilità", la mia prima Long su Itachi e Sasuke.
“Ti mancano i tuoi compagni di team?” Chiese, a bruciapelo.
Sasuke lo guardò stranito, chiedendosi quale strano processo mentale l’avesse portato a pensare a loro, ma poi si affrettò a negare.
“No, assolutamente no.” Disse, seccamente.
"Itachi sollevò il suo capello di paglia per monitorare meglio la situazione, osservando per un attimo Sasuke che camminava apparentemente tranquillo al suo fianco. Si trovavano in una zona particolarmente pericolosa: il Paese del Suono. Stavano esplorando quel posto desolato in cerca del rifugio principale di Orochimaru."
La prima parte della fiction è piuttosto avventurosa, la seconda invece più dedicata all'introspezione dei personaggi.
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Itachi, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto, Dopo la serie
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Itachi posò con delicatezza una pigna di documenti che aveva sistemato con ordine – catalogandoli in base ad argomento e data – sulla scrivania di Naruto, prendendo a tamburellare le dita nell’attesa che lui tornasse dalla pausa che si era preso per mangiare. Il giovane Hokage aveva bisogno di consigli da qualcuno più esperto per una questione riguardante la gestione delle forze ninja disponibili a Konoha, e toccava ad Itachi essergli d’aiuto. Ormai era completamente immerso nella carica di consigliere, e nonostante i dubbi e le paure iniziali sentiva di aver fatto la scelta giusta, accettando quella proposta. In quel modo poteva ancora fare qualcosa per il suo villaggio, per renderlo migliore in modo che nessuno dovesse ancora subire quello che lui aveva vissuto.
Solo poco più di un anno e mezzo prima il suo futuro era oscurato dalla terribile prospettiva della morte e del rimpianto, dalla consapevolezza di aver fatto del male a Sasuke ed averlo abbandonato, ed Itachi si sentiva invaso da mille emozioni fortissime ed indescrivibili, quando pensava che invece ora non era morto, ma nuovamente accanto a Sasuke. Ed era diventato consigliere, potendo ancora permettersi di pensare alla prospettiva di un futuro per se stesso. Non osava rendere concreta l’idea di trovarsi una compagnia e magari avere dei figli, perché sapeva che non sarebbe stato in grado di amare intensamente qualcun altro – così tanto da volerci vivere insieme  - prima di una decina di anni; le ferite erano troppo profonde per essere rimarginate. E non osava pensare alla prospettiva di avere dei bambini. Un assassino come lui non sarebbe mai potuto essere un buon padre, se lo ripeteva sempre. In ogni caso gli bastava l’idea di poter essere zio dei figli di Sasuke e prendersi cura di loro, un giorno. Una volta aveva parlato di quell’argomento con suo fratello, ed era rimasto commosso quando Sasuke aveva affermato con sicurezza che – a dispetto di quello di cui si era convinto Itachi – lui sarebbe stato un padre perfetto. Poi però non ne avevano mai più ripreso quell’argomento, forse perché parlare dell’essere genitori, inevitabilmente li rimandava al ricordo doloroso di Fugaku e Mikoto.
A proposito di Sasuke, lui si era allontanato da Konoha da ormai una settima, per una questione legata alla polizia, ed Itachi era impaziente di rivederlo.
Naruto entrò improvvisamente, cogliendolo di sorpresa.
“Itachi San, cosa ci fai qui?”
“Dobbiamo parlare di quella questione.” Gli rispose lui prontamente.” Te ne sei già dimenticato?”
“Ah già … è vero.” L’Uzumaki non parve molto convinto, sembrava avere qualcosa per la testa.
Ad un certo punto si batté il pugno sinistro sul palmo della mano destra, come se si fosse ricordato di qualcosa.
“Ah, Itachi San, Sasuke è appena tornato! Ti aspetta alle porte del villaggio, sistemiamo dopo la questione degli ANBU, tanto prima devo occuparmi di altro. Sarai impaziente di rivedere tuo fratello.”
L’Uchiha non se lo fece ripetere due volte, e dopo un breve cenno di saluto a Naruto uscì dall’ufficio, a passo sostenuto. In pochi minuti arrivò all’entrata del villaggio, e da lontano si accorse che con Sasuke c’era già qualcuno, intuendo subito di chi potesse trattarsi ed avendone la conferma nello scorgere una chioma di capelli rosa. Sakura.
Era incredibile come si fosse evoluto il rapporto fra lei e suo fratello in quei quattro mesi dal loro ritorno a Konoha, lentamente ma con costanza. Itachi si era affezionato a Sakura, ormai abituato a vederla spesso a casa sua, e la stimava per la dedizione con cui si era occupata di Sasuke, offrendogli tutto l’amore che aveva. Era anche merito della ragazza – e di Naruto – se Sasuke stava tornando a sorridere, qualche volta.
Itachi non avrebbe desiderato di meglio, per suo fratello.
Non si avvicinò a Sasuke e Sakura perché capì che stavano parlando, tra l’altro doveva essere qualcosa di molto importante, visti i loro movimenti ed il modo in cui evitavano di guardarsi negli occhi. Itachi non era ancora riuscito a strappare una confessione a suo fratello, ma era sicuro che ormai lui non avesse più dubbi su Sakura. L’affetto era diventato amore, di quello che lega le persone per sempre.
Nonostante la sicurezza sui sentimenti di Sasuke, Itachi non poté fare a meno di spalancare gli occhi quando, da lontano, vide che lui aveva appoggiato le labbra su quelle di Sakura. Pensò che sarebbe stato meglio voltarsi, ma semplicemente non ne fu in grado di farlo. Era davvero incredibile che fosse stato suo fratello a fare il primo passo.
Dopo lo shock iniziale si ricordò che non era carino continuare a restare lì a guardarli, e andò a nascondersi dietro un albero, appoggiando la schiena sulla corteccia e incrociando le braccia, mentre fissava dritto davanti a sé, nella direzione opposta a quella di Sasuke.
Con tutta probabilità aveva assistito al primo bacio di suo fratello.
 
 
 
Sasuke aveva chiesto a Naruto di chiamare Itachi, e quando da lontano aveva visto arrivare per prima Sakura si era sentito mancare un battito. Perché ormai aveva deciso di parlarle, di dirle che anche lui si era innamorato e finalmente rispondere alla domanda che era rimasta in sospeso per anni, e che la ragazza continuava a fargli sempre più frequentemente, negli ultimi tempi.
Mi ami, Sasuke kun?”
La salutò rigidamente, teso come una corda di violino. Non era obbligato a parlare in quel momento, in fondo, però già sapeva che si sarebbe creata la situazione ideale per farlo, con Sakura che gli saltava al collo e lo abbracciava stretto perché le era mancato. Infatti, lei così fece, ancor prima di salutarlo.
“Sasuke kun!”
“Sakura…”
L’Uchiha si ritrovò subito stretto dalle braccia della ragazza, che si era avvinghiata a lui così forte da fargli quasi mancare il respiro. Sasuke in quella settimana trascorsa lontano da casa, solo con i suoi pensieri, aveva riflettuto molto su di lei e sui sentimenti che provava. E si era reso conto di doverglielo dire, finalmente, che anche lui si era innamorato. Solitamente era un tipo che preferiva fossero gli altri a chiedergli le cose, ma in quel caso sentiva di dover essere lui a fare il primo passo. Era sempre stata Sakura a venirgli incontro, ora doveva ricambiare.
La staccò da sé, guardandola negli occhi.
“Che ti prende, Sasuke, è successo qualcosa?”
Sakura lo guardò attentamente, trovando oltremodo strano quel comportamento da parte dell’Uchiha.
“Me l’hai chiesto di nuovo la sera prima della mia partenza …”
 La ragazza continuò a non capire, iniziando a sentirsi un po’ in ansia.
Sasuke si disse che doveva essere matto, per dare una risposta del genere lì, in quel posto, su due piedi, senza aver iniziato quel discorso per qualche motivo preciso – e con la possibilità che Itachi li raggiungesse e li vedesse – ma sapeva di non potersi fermare, altrimenti non ci sarebbe mai riuscito.
Afferrò Sakura per le spalle, arrossendo mentre si faceva sempre più imbarazzato.
“Io …”
Senza aggiungere altro – perché non era mai stato bravo con le parole – posò le labbra su quelle della ragazza, in un bacio delicato ma pieno di trasporto. Quella era la sua risposta.
Sakura restò per un attimo immobile, incredula, e ricambio il bacio di Sasuke solo dopo diversi secondi, stringendosi forte a lui. Doveva essere un sogno, quello che stava succedendo era davvero incredibile. Lo strinse più forte per accertarsi che il contatto fra i loro corpi fosse vero, e concentrandosi sulle labbra morbide e calde di lui non poté fare a meno di sentirsi sconvolta. Di felicità. Non seppe nemmeno lei perché, solamente le venne da piangere e si lasciò andare alle emozioni.
Sasuke le aveva detto, con i gesti, che anche lui ricambiava il suo amore. Aveva sempre atteso quel giorno, l’aveva sempre amato ed aveva insistito sperando che anche lui un domani potesse ricambiare i suoi sentimenti – anche se, ne era sicura, se non fosse successo lei avrebbe continuato ad amarlo lo stesso, per sempre – e ora non poteva credere che Sasuke l’avesse davvero baciata.
“Sei una vera lagna.” Borbottò lui mentre, impacciato e imbarazzatissimo, cercava di asciugarle una lacrima.
“Si può sapere perché piangi, adesso?”
“Perché …”Sakura si lasciò sfuggire un singhiozzo. “Grazie Sasuke, io …”
Lui si limitò solamente a stringerla a sé con un braccio, mentre si sentiva sul punto di esplodere per l’imbarazzo. Solo in quel momento si accorse di quello che aveva veramente fatto, lì, all’aperto, dove tutti li potevano vedere, e fulminò la guardia che li stava fissando esterrefatta, ad una trentina di metri da loro, con un’occhiata gelida.
Doveva essere davvero impazzito. Lui era sempre stato un tipo estremamente riservato, ed ora non poté fare a meno di darsi dell’idiota per essere stato così impulsivo. Avrebbe voluto sotterrarsi dalla vergogna. Però si rimangiò subito tutto quello che aveva pensato, quando Sakura si strinse di più a lui mentre continuava a ringraziarlo con tutta se stessa.
“Sakura … mi sto vergognando da morire, con quell’idiota di guardia che ci fissa …” Le confessò. Lei ridacchiò appena, staccandosi dall’Uchiha. Nonostante l’avesse apprezzato moltissimo doveva ammettere che Sasuke aveva scelto il momento peggiore per risponderle. Perché lei stava lavorando, e per nessun motivo poteva permettersi di stare troppo a lungo lontano dall’ospedale, fino alla fine del suo turno.
“Devi andare, Sakura?” Le domandò lui, intuendo i suoi pensieri.
La ragazza annuì con un cenno del capo, tornando ad abbracciarlo.
“Dovrei …  ma questo momento è …”
Dovevo aspettare.” Ammise Sasuke a se stesso, senza dirlo ad alta voce. “Poi però non ne avrei avuto il coraggio.”
“Cosa?” Domandò Sakura, che aveva sentito solo le ultime parole.
“Niente, niente … “La liquidò lui, in fretta, dandole le spalle. Non si stava ritraendo, ma era talmente imbarazzato da non riuscire a guardarla in faccia.
“Vieni a casa mia … sta sera.” Le disse. Sakura lo costrinse a girarsi, baciandolo di nuovo prima che lui potesse protestare.
“Va bene, allora a stasera, Sasuke kun.” Si allontanò da lui a malincuore, ma felice come non era mai stata.
 
 
 
 
Sasuke si lasciò scivolare addosso tutta la tensione che aveva accumulato, sentendosi improvvisamente stanco come non era mai stato. Ancora non riusciva a credere di essere stato così folle da scegliere il luogo e il momento meno opportuni per far capire a Sakura che la sua risposta alla domanda rimasta sospesa per tanto tempo fra loro, era un sì.
Si massaggiò la fronte, convinto di avere la febbre. Alzando lo sguardo riconobbe la figura di Itachi, da lontano, e dopo una prima ondata di felicità nel rivederlo, fu subito preso dal panico. E se suo fratello avesse visto qualcosa?
“Niisan” Esclamò, quando il più grande gli fu finalmente vicino. “Sono di nuovo … a casa.”
Itachi gli colpì la fronte con un gesto affettuoso, sorridendo appena. Sasuke si sentì osservato, e notò che il fratello lo stava passando in rassegna da capo a piedi, come se volesse accertarsi che non fosse ferito. Poi gli passò una mano sulla fronte.
“Mi sembri molto stanco, otouto.”
Sasuke scosse un poco il capo, chiudendo gli occhi a quel tocco. Nessuno dei due aggiunse nulla – anche se entrambi avrebbero avuto voglia di abbracciarsi e far capire all’altro che avevano sentito la sua mancanza – ma lo sguardo che si scambiarono valeva più di mille parole. Non è che fossero passati poi chissà quanti giorni, anzi, eppure era incredibile come ormai per loro fosse diventato difficile separarsi, anche solo per poco. Dopo anni passati lontani uno dall’altro, ora che si erano finalmente ricongiunti, avevano quasi paura di perdersi.
“è andato tutto bene, Sasuke? Ti vedo teso …”
“Hai … visto qualcosa?” Domandò lui, d’impulso. Itachi fece finta di non capire.
“Cosa intendi?”
“No, nulla.” Sasuke prese a camminare verso il palazzo dell’Hokage, dove doveva recarsi per fare il resoconto della missione, mentre Itachi lo seguiva, osservandolo con un mezzo sorrise senza farsi vedere.
 
 
 
Itachi non poté fare a meno di sorridere nel vedere le mille smorfie nelle quali si stava esibendo Sasuke a causa di una fasciatura sul braccio che andava a coprire una ferita appena disinfettata che gli bruciava particolarmente. Anche se erano passati tanti anni, e tante cose erano cambiate, il maggiore in quei momenti non poteva fare a meno di sentirsi come nel passato, quando erano solo dei bambini. Sasuke non si sarebbe mai permesso di lasciarsi andare ad un comportamento simile con qualcun altro, sempre attento a dare l’idea di essere una persona forte e controllata– anche se in realtà era tutt’altro che freddo e poco emotivo – e Itachi non poteva fare a meno di sentirsi lusingato al pensiero di vederlo così. Perché Sasuke non mostrava quel lato così infantile e bisognoso di affetto a nessun altro. Era una specie di segreto solo per loro due, e forse continuavano a comportasi così, quando erano insieme, proprio in memoria del passato. Erano ancora il fratellone affettuoso e il fratellino bisognoso di attenzioni.
“Itachi, non stringere troppo.”
Protestò Sasuke, mentre il fratello gli bendava la schiena piena di graffi – dopo averla medicata – con pazienza.
“Stringo il giusto.”
Per un attimo fra loro calò il silenzio.
“Questa sera viene Sakura.” Borbottò Sasuke, alla fine. Itachi non si era aspettato nulla di meno dopo aver visto la scena di quel pomeriggio, e si lasciò sfuggire un mezzo sorriso che però nascose al fratello. In ogni caso aveva deciso di non dirgli che li aveva visti, perché sapeva che lui ne sarebbe stato imbarazzatissimo.
“Ah …” Fece finta di non aspettarselo. “Quindi come va con lei?”
“Non sono affari che ti riguardano!” Gli ringhiò conto Sasuke, pentendosi immediatamente di essere stato così brusco. In verità non avrebbe voluto rispondergli male in quel modo, ma l’idea di parlare con lui di certi argomenti e il ricordo del bacio che aveva dato a Sakura, lo imbarazzavano così tanto da renderlo nervoso.
“Scusa…” Borbottò, con tono risentito.
Itachi gli passò gentilmente una mano fra i capelli, scompigliandoli.
Per un attimo ci fu di nuovo silenzio.
“Io … beh.” Sasuke non ebbe il coraggio di raccontargli quello che era successo fra lui e la sua compagnia di team.
“Se hai deciso di volerla come futura madre dei miei nipotini non devi vergognarti a dirmelo, otouto.” Scherzò Itachi.
Il più piccolo arrossì come un pomodoro maturo, guardando Itachi di traverso.
“Adesso non esagerare.”
Il suo broncio però parlava da solo, e lo ingannava. Il maggiore lo colpì al centro della fronte con un buffetto scherzoso.
“Sono contento per te, Sasuke.”
Lui non rispose, ma non poté fare a meno di sorridere un po’. Perché Itachi in fondo l’aveva capito da molto tempo.
“Niisan, sei un vero impiccione.” Borbottò, mentre si sentiva invadere da una delle solite ondate d’affetto che provava quando lui e Itachi stavano insieme.
Ormai erano di nuovo uniti, e lo sarebbero stati per sempre.













Ce l'ho fatta con l'aggiornamento XD allora ...ringrazio per i commenti, anche se devo ammettere che da questo punto di vista è un po' un periodo di magra, come scrittrice sarei molto lieta di sentire anche chi non ha l'abitudine di lasciare un commento XD
Comunque, apparte questo ...il capitolo di oggi è il penultimo ... quindi con il prossimo si concluderà questo breve sequel. Penso di aver chiarito tutto quello che c'era da chiarire. Vi anticipo solo una cosa, nel prossimo capitolo ci sarà un salto temporale.
Per quanto riguarda le altre fanfiction ... non so se riuscirò ad aggiornare "Voglio solo mio fratello" martedì, ma vedrò di farlo il più velocemente possibile.Anche alla conclusione di quella fiction comunque non manca molto, al massimo 5 capitoli. Poi ho già in mente un'altra long, non molto lunga, penso dai 5 ai 10 capitoli( anche se conoscendomi potrebbero diventare 15) ... con rapporto ItaSasu in chiave solamente fraterna. Ma passerà ancora un po' di tempo prima che venga pubblicata. Giusto per incuriosirvi vi dico che la parola chiave è "malattia" XD

Alla prossima!
   
 
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