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Autore: Jupiterian    17/11/2012    4 recensioni
Harry e Louis.
Due corpi, un solo cuore, una sola anima, fino a quel maledetto giorno di fine Dicembre.
Un terribile incidente, un riveglio inaspettato e tutto cambiò.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I giorni scorrevano in fretta ed io stavo diventando un automa.
Gli unici sentimenti che riuscivo a provare erano il rimorso e il dolore. Nient'altro albergava nel mio cuore.
La scuola mi ha consigliato di riprendere a studiare, dandomi la possibilità di seguire i corsi dell'ultimo trimestre.
Ripetevo ogni giorno le solite azioni come un robot programmato.
Mi svegliavo, facevo la doccia, andavo a scuola, guardavo fuori dalla finestra e appena uscito mi recavo al lago dove io e Louis ci eravamo baciati per la prima volta. Data la stagione il viale che portava al lago era circondato da alti alberi fioriti, gli uccellini cinguettavano e l'atmosfera era quasi surreale.
Solitamente mi sedevo su una panchina o mi sdraiavo sull'erba per osservare il cielo.
Vedevo il mondo andare avanti mentre io rimanevo indietro, sempre nel solito punto, sempre ad aspettare quel qualcosa, o meglio quel qualcuno che mi avrebbe permesso di ricominciare, di andare avanti. Ma quel qualcuno non arrivava e il mondo continuava a correre, incurante di me.

Un mese passò lentamente.
Nessuna notizia di Louis, nessun messaggio, nessuna chiamata. Era come sparito nel nulla.
Un giorno mentre tornavo a casa dal lago sentii una voce che mi chiamava e subito dopo essermi voltato vidi una signora molto elegante che correva verso di me.
"Harry mammamia quanto tempo è passato dall'ultima volta che ci siamo visti! Allora raccontami come stai?" La donna mi guardava con i suoi grandi occhi blu. Aveva dei lineamenti così familiari.
"Bene signora..ehm.." Non sapevo cosa rispondere, non ricordavo chi fosse. Stupida memoria, pensai.
"Oh giusto dimenticavo, sono Johannah, la mamma di Louis"
"Ecco perchè quei lineamenti e quegli occhi mi erano così familiari" La donna sorrise e io mi resi conto di aver pensato ad alta voce.
"Finalmente pochi giorni fa ho avuto una chiamata da Louis" Strabuzzai gli occhi. "Voi vi siete sentiti durante questo mese?" mi domandò sorridente.
"In realtà no, ho provato a chiamarlo giorno e notte ma il telefono è sempre staccato. E' partito così all'improvviso, vorrei tanto raggiungerlo ma non saprei come. Non so con chi è,dov'è,come sta,cosa fa, io sto impazzendo" Sbottai e sentendo gli occhi inumidirsi mi presi la testa tra le mani.
Il sorriso dal volto di Johannah sparì e le parole lasciarono spazio a un lungo abbraccio.
"Tranquillo,sta bene" disse continuando a stringermi "Si trova a Madrid con Holden Collins, un suo compagno di classe del liceo che è andato la per imparare la lingua. Avevano in progetto di rimanere solo un mese ma Holden ha trovato un lavoro e ha deciso di trasferirsi li per un po di tempo, Louis tornerà tra qualche settimana probabilmente" riprese un attimo fiato e sciolse l'abbraccio, poi continuò "Ha cambiato numero, non aveva mai chiamato neanche me e le sue sorelle fino all'altro ieri, eravamo tutti così in pensiero"
"E adesso ha per caso un indirizzo o qualsiasi altra cosa?" 
"So che alloggia in un piccolo hotel distante  pochi kilometri dall'areoporto di Madrid, il nome mi sfugge.."
"Stia tranquilla, e grazie infinite"
"Dove pensi di andare? Madrid è talmente grande e tu non hai alcun elemento preciso, non sai niente e.."
"So molto invece, so quanto basta! Non posso resistere un minuto di più, io devo trovarlo!"
Non la lasciai finire, la abbracciai esplodendo di felicità, forse per la prima volta dopo il mio risveglio provai quel sentimento. "Buona fortuna Harry" mi sussurrò all'orecchio prima di salutarmi con un largo sorriso.

Corsi verso casa, presi dei soldi e preparai una borsa mettendoci dentro il minimo indispensabile. Lasciai un messaggio vocale a mia mamma sul cellulare dopodichè mi recai all'areoporto e presi il primo volo per Madrid.
Mi sentivo un incosciente.
Johannah aveva ragione, io non avevo alcuna certezza. Non sapevo se avesse voluto vedermi o no. Non sapevo nemmeno se l'avrei trovato, ma non mi importava. L'incontro di quel pomeriggio non era stato casuale, così partii, fregandomene di tutto e di tutti.
In testa un solo pensiero, un solo obiettivo. Trovare Louis, ad ogni costo.

L'aereo atterrò e nel frattempo si era fatta sera. Girai 5 o 6 hotel nelle vicinanze ma nessun Collins e nessun Tomlinson alloggiavano li.
Era passata la mezzanotte, faceva un freddo cane, io non avevo un posto per dormire e nelle vicinanze non c'era nessun più nessun hotel e nessun bad and breackfast.
"Perfetto, complimenti Harry, hai fatto la cosa giusta! Non potevi aspettare domani, prenotare una camera d'albergo e partire tra qualche giorno vero? No! Sei sempre il solito impulsivo che quando pensa a Louis Tomlinson smette di ragionare e non capendo più niente fa la prima cosa che gli passa per la testa, e chissà perchè non è mai qualcosa di sensato ma è sempre la cazzata più cazzata di tutte!"
I passanti mi osservavano con aria perplessa. Bene, avevo anche iniziato a parlare da solo.
Forse avevo camminato troppo perciò decisi di rigirarmi e tornare verso l'areoporto, al limite avrei dormito su un divanetto in sala d'attesa.
Improvvisamente scorsi l'insegna di un piccolo hotel a 2 stelle e i miei occhi si illuminarono. Decisi di entrare. Se Louis non avesse alloggiato li avrei preso una stanza per la notte e se non ci fosse stato posto mi sarei accontento dell'areoporto, meglio di niente.
Varcai la porta d'ingresso e mi  recai alla reception dove notai un ragazzo voltato verso il muro. Lo osservai per qualche secondo perchè non riuscivo a capire se stesse riordinando le chiavi o non so cosa o se stesse semplicemente osservando un punto nel vuoto.
"Mi scusi, potrebbe per piacere controllare se alloggiano qua Louis Tomlinson e Holden Collins?" chiesi dopo essermi schiarito la voce cercando di essere il più gentile e cordiale possibile, cosa che solitamente mi riusciva alquanto male.
Il ragazzo si voltò di scatto e mi osservò strabuzzando gli occhi per un istante interminabile.
"Hey va tutto bene? Non volevo farti prendere un colpo" aggiunsi sorridendo.
"Harry? Cosa ci fai tu qui?"
"E tu come lo sai il mio nome?!"
Esclamai con aria ancor più sorpresa del ragazzo di fronte a me.
"Oh giusto, l'incidente.."
"E tu come fai a sapere dell'incidente?"
Lo interruppi ancora, non ci capivo più niente.
"Se tu la smettessi di interrompermi e mi facessi parlare forse potrei chiarirti le idee Styles"
"Conosci addirittura il mio cognome?!"
Okey, dovevo smettere interromperlo. Mi scusai e lui continuò assumendo un aria più rilassata.
"Bene, ecco..Sono io Holden Collins" Deglutii "Dato che anche tu conosci il mio nome significa che qualcuno ti ha già parlato di me, quindi non avrebbe senso ripresentarmi, ma dimmi, come facevi a sapere che io e Louis alloggiamo qui?"
"Ho incontrato oggi pomeriggio Johannah, la mamma di Louis e mi ha detto che vi trovavate a Madrid in un piccolo hotel vicino all'areoporto. Non avevo alcun indirizzo o alcuna certezza, ma dovevo trovare Louis quindi sono partito subito ed eccomi qua."
"La tua testardaggine non è sparita con l'incidente"
sorrise Collins venendomi incontro.
"E Louis dov'è? Se tu sei qua deve esserci anche lui!"
"Si è uscito con i nostri compagni di stanza, tra un po dovrebbe arrivare, se vuoi puoi aspettarlo qui"
disse mentre mi invitava a sedermi.
Per la prima volta la fortuna era dalla mia parte. Stavo iniziando a credere nel destino, non poteva essere tutto un caso.
Passarano una quindicina di minuti ma di Louis ancora nessuna traccia.
"Allora è questo il lavoro che hai trovato"
cercai di iniziare conversazione per ammazzare il tempo e il silenzio imbarazzante che si stava andando a formare.
"Si, c'era un solo receptionist prima del nostro arrivo e non riusciva a gestire tutto da solo. Fuori era affisso il un foglio con scritto che cercavano nuovi dipendenti ed io ho colto la palla al balzo, così posso continuare a studiare ancora per qualche mese qui in Spagna. Purtroppo dal lunedì al venerdì ho il turno di sera e quindi devo starmene in questo buco"
Le sue parole mi passavano da un orecchio e mi uscivano dall'altro. Ero troppo impegnato ad osservare le lancette del grande orologio posto sopra la scrivania di Holden, che a mio avviso si muovevano troppo lentamente.
"Sento delle voci,devono essere loro" esordì di nuovo Collins esibendo un largo sorriso.

Mi voltai e lo vidi subito.
Era così semplice eppure era impeccabile e perfetto, come sempre d'altronde.
Il mio cuore iniziò a pulsare, sempre di più, sempre più forte. Se solo fosse stato possibile sarebbe sicuramente esploso dal mio petto.
Finalmente mi trovai di nuovo a nuotare nei suoi occhi color oceano, desideroso di sguazzare in quel mare così confortevole per il resto della mia vita.



Hey cuppycakes!
Si ok sono una persona orribile, non aggiorno da una vita e non so come farmi perdonare per questo çç
Il capitolo come al solito è uscito fuori diverso da quello che avevo pensato, ma ormai c'ho fatto l'abitudine.
Prometto che pubblicherò il capitolo 8 a breve, visto che è quasi finito, devo solo fare qualche ritocco.
Nel frattempo qualche recensione me la lasciate? Mi fa sempre piacere leggere quello che pensare.
Mi dileguo prima che lo spazio autrice diventi più lungo del capitolo.
Ringrazio chi ha recensito, chi la segue/preferisce/ricorda(anche se non ho ancora capito il senso dell'ultima opzione) e le numerosissime persone che la leggono in silenzio, you're amazing!
A prestissimo, #staygay
Your F.
  
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