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Autore: Johnlockistheway    17/11/2012    8 recensioni
Una raccolta sul rapporto tra Merlin e Arthur, tra amicizia e amore.
7 classificata al contest "Gocce di quotidianità" di Clalalla97
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Rating della shot: Verde

Elemento del prompt utilizzato:Canzone_ Enjoy the silence, Depeche Mode

Note: Chiedo scusa ai Depeche Mode per aver usato indegnamente questa bellissima canzone.

 

Parole come violenza
rompono il silenzio
Si schiantano
contro il mio piccolo mondo
Per me dolorose,
penetrano proprio dentro di me
Non riesci a capire,
bambina mia?

 

Arthur guardò Merlin, steso accanto a lui.

Sto morendo...”

Il mago lo soffiò piano, eppure ad Arthur sembrò che quelle parole le avesse urlate.

Non dire cavolate!-sbuffò, mentre gli occhi si facevano lucidi-Sei la solita femminuccia, Merlin”.

Lo sguardo del ragazzo scivolò verso la freccia, piantata nel petto dell'amico.

Sto morendo... e non ti ho detto...”

Sta zitto!” urlò il principe, non potendo sopportare il fatto che lui avesse ragione.

Sì, Merlin, il suo servo, il suo amico, il suo amore stava davvero morendo sotto i suoi occhi e lui non poteva fare niente.

Ma quello che non poteva sopportare era il fatto che non avrebbe mai più potuto dirgli che lo amava.

Non avrebbe mai più potuto tenerlo stretto a sé, guardare in quei meravigliosi occhi blu e perdercisi.

Semplicemente, non avrebbe più vissuto.

Come al solito però, Merlin non lo ascoltò.

No... te lo devo dire... devo dirtelo...”.

Arthur gli strinse la mano.

Shhh... non sprecare le forze. Avrei tempo di parlare ancora per molti anni, quindi ora...”

No!-lo interruppe il servo, ansimando per lo sforzo di respirare-Devi saperlo, Arthur. Prima che me ne vada... c'è una cosa che voglio dirti”.

Prese un profondo respiro, facendosi forza.

Io... io ti amo”.

Arthur lo strinse a sé, forte.

Lo so”.

E una lacrima cadde.

 

Tutto ciò che ho mai voluto
tutto ciò di cui ho mai avuto bisogno
è qui, tra le mie braccia
le parole non servono davvero
possono solo ferire

 

 

Lo strinse a sé, il principe.

Lui, così dolce, così tenero così...fragile.

Lui, che era tutto ciò di cui aveva bisogno per vivere.

Era l'aria che respirava, l'acqua che beveva, il cibo che mangiava.

Era la sua stella, il suo sole, la sua luna.

Il suo tramonto, la sua alba, il suo orizzonte.

Era il suo est, il suo ovest, il nord e il sud.

Lui era il suo tutto.

Merlin era la sua vita.

E adesso, lo stava perdendo.

Il dolore era troppo grande, Arthur non riusciva a parlare.

Ma a loro non servivano le parole.

Erano inutili.

A loro bastava uno sguardo per capirsi.

Arthur lo strinse ancora più forte.

Merlin.

Avrebbe dovuto proteggerlo, lo sapeva, lo aveva giurato.

E invece non c'era riuscito.

Aveva rotto il giuramento.

Un'altra lacrima scivolò e s'infranse sulla terra.

 

Giuramenti vengono pronunciati
per essere rotti
I sentimenti sono intensi
le parole sono triviali
I piaceri rimangono
così come il dolore
Le parole non hanno significato
e si possono dimenticare

 

Perdonami... perdonami ti prego”.

Quelle parole gli sembravano vuote, senza significato, ma aveva bisogno di sapere.

Aveva giurato che nessuno avrebbe fatto del male a Merlin e adesso lui stava morendo.

Arthur”.

Il mago lo chiamò debolmente, ormai senza forze.

Il principe alzò il viso, e lo guardò dritto negli occhi.

Quei meravigliosi occhi blu lo fissavano, onesti e sinceri come non mai.

E in quegli occhi leggeva tutto l'amore che Merlin provava per lui.

Un sentimento così forte che Arthur sentì nel petto un calore straordinario.

Non hai nulla da farti perdonare”.

E allora il principe capì.

Merlin non l'aveva perdonato: non l'aveva mai neanche accusato.

Annegò in quegli occhi blu, che nel momento della fine erano più luminosi che mai.

Il cuore di Arthur bruciò d'amore, mentre il dolore lo consumava.

Il principe strinse Merlin ancor più forte, mentre la mano di lui, pian piano, lasciava la sua per cadere esanime sul terreno gelato.

E questa volta, non solo una lacrima sgorgò dai suoi occhi.

 

Tutto ciò che ho mai voluto
tutto ciò di cui ho mai avuto bisogno
è qui, tra le mie braccia
le parole non servono davvero
possono solo ferire

Arthur stringe Merlin a sé, piangendo dalla gioia.

Erano passati quattro giorni dal loro addio, e finalmente potevano rivedersi.

Quattro giorni dalla quasi morte di Merlin.

Proprio mentre ormai Arthur si era rassegnato, qualcuno si era avvicinato a lui.

E, tra le lacrime e lo stupore, voltandosi, aveva trovato un gruppo di druidi.

Che cosa è successo?” aveva domandato uno, che sembrava il capo.

Arthur scosse la testa, piangendo.

È morto... lui è morto...-inorridito, si portò una mano alla bocca-Se n'è andato... se n'è andato per sempre”.

L'uomo gli posò una mano sulla spalla, comprensivo, e con l'altra chiuse dolcemente gli occhi di Merlin e poi si apprestò a togliergli la freccia dal petto.

All'improvviso, un'espressione sconcertata apparve sul suo viso.

Ragazzo! Non posso crederci... è incredibile ma... il suo cuore batte ancora!”.

Cosa?”

Arthur alzò la testa di scatto, sconvolto.

L'uomo annuì.

Si... è debole, ma batte ancora. Forse c'è ancora speranza per lui. Presto però! Non abbiamo tempo”.

Arthur aveva preso immediatamente in braccio Merlin ed era corso verso l'accampamento dei druidi.

Dopodiché, l'aveva dovuto lasciare.

Aveva lottato per rimanere con lui, e molto anche, ma il druido era stato irremovibile: se voleva aiutare Merlin avrebbe dovuto lasciare che fossero loro ad occuparsi di lui.

E alla fine, Arthur aveva ceduto.

Da quel momento erano passati quattro giorni.

Quattro giorni d'inferno, ad aspettare Merlin, sospeso tra la vita e la morte.

Ad aspettare per vedere quale delle due avrebbe vinto la partita.

E sfortunatamente, sembrava che la seconda stesse avendo la meglio.

I giorni erano passati, lenti, inesorabili.

Ma Arthur non aveva perso la speranza.

Da quando aveva saputo che il cuore del suo Merlin batteva ancora, non aveva mai dubitato che lui ce l'avrebbe fatta.

Mai.

Ed incredibilmente, all'alba, tra lo stupore generale, Merlin aveva aperto gli occhi.

Era vivo.

Ed ora Arthur non poteva fare altro che stringerlo a sé, piangendo dalla gioia.

Niente frasi stupide, niente parole superflue.

Niente di niente.

Solo Merlin, solo Arthur.

Solo loro.

Semplicemente.

Ed il silenzio.

 

Enjoy the silence

   
 
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