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Autore: Nuke    17/11/2012    0 recensioni
Seguito di Dark Steel
Molto tempo è passato dall'ultima grande catastrofe del villaggio della foglia.
L'esame per diventare Chunin non è mai una passeggiata, passato l'orale e lo scritto c'è la prova pratica e infine l'esame finale: battere altri ninja in combattimento, ma gli intoppi ci sono sempre, un'organizzazione criminale ha qualcosa a che fare con tre ragazzi, e solo una persona potrà aiutarli, o forse no?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
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Nebel era di fronte alla Bestia, rivelatasi una giovane donna con delle pesanti catene ai polsi.
-Perché mi hai chiamata, Sanguediferro?- ripeté lei, senza spazientirsi.
Nebel alzò lo sguardo, -Mi è stato detto che puoi fare qualsiasi cosa-, mormorò.
La donna sorrise dolcemente, -Così dicono-.
-E puoi anche…- cominciò il ragazzo, ma lei lo interruppe, -Posso riportarla in vita, sì, ma andrai contro il volere dell’Autarca-
Lui strinse i pugni, -Subirò le conseguenze, ma tu riportala qui, ti prego-
-Sarò libera come promise Urgnar?- domandò la giovane, tranquilla.
Nebel sorrise, -Sarai libera-.
La Bestia chiuse gli occhi e allargò le braccia, illuminandosi; i suoi capelli argentei cominciarono a muoversi, come se spinti dal vento, e davanti a lei comparve una ragazza dai capelli rossi.
-Tayuya!-  Nebel si gettò sulla ragazza e la abbracciò, -Avevo paura di averti perso per sempre-
Tayuya aprì gli occhi lentamente, -Ne…bel…- mormorò debolmente, poi abbracciò a sua volta il ragazzo.
Qualcosa dietro di loro scattò, e Nebel si voltò, ritrovandosi con orrore suo fratello a qualche metro di distanza, la pistola puntata verso di lui, il cane tirato indietro.
-Fratellino, ti avevo detto di non farlo- disse severo e pieno d’ira l’Autarca.
-Vuoi spararmi? Fallo- disse Nebel alzandosi in piedi.
Forge lo guardò con i suoi occhi gelidi, -Come vuoi-.
Il grilletto scivolò indietro, ma all’ultimo l’Autarca spostò leggermente la canna a sinistra, colpendo qualcosa nell’ombra.
-Hei! Mi ha sparato! Quello stronzo mi ha sparato- Nikolai emerse dall’ombra, insieme ad Arkadiya, lui sanguinava da una mano.
-Mi hai quasi preso! Ma sei pazzo!?- urlò Nebel furibondo.
Forge si rivolse al fratello, -Sai, non è che volessi spararti perché hai resuscitato un morto, disubbidito ai miei ordini in quanto fratello maggiore e autarca, attaccato un ragazzo e rubato un oggetto che ti avevo severamente ordinato di non toccare, ma perché sono stato costretto ad alzarmi nel cuore della notte, e ORA devo pure combattere contro un fiocco di neve psicopatico e la mia ex-ragazza che mi vuole morto! Comprendi?- fece una pausa, -E non ti ho sparato solo perché in questo momento non so ancora bene cosa ti farò dopo… Chiaro?-
Nebel ebbe un brivido e deglutì, -Chiaro…-
L’Autarca sorrise soddisfatto, -Bene, ora che ci siamo chiariti…- si rivolse ai due criminali, -Chi di voi due vuole prenderle per primo?-
Arkadiya scoppiò a ridere, -Forge, hai avuto sempre un bel senso dell’umorismo, per questo mi piacevi, ma sei sempre stato ingenuo; forse non ti sei accorto che lei è ancora qui?- disse indicando la Bestia, che attendeva di essere liberata, le mani unite davanti alle gambe, un sorriso dolce sul volto e un’espressione serena.
-Avanti, Bestia, evoca i Demoni del Drekavac – disse Arkadiya alla donna, ma questa la guardò, sorridendo allegra, -Mi dispiace, ma ora sono libera, non sono più tenuta ad obbedire ad alcuno…- si rivolse a Nebel, -Manterrai la tua promessa?-
Il ragazzo si alzò in piedi, aiutando Tayuya, -Vai, sei libera-.
-Non ti dimenticherò, Nebel Anvil, Sanguediferro- disse la Bestia mentre le catene si dissolvevano, poi scomparve, sorridendo dolcemente.
Nella stanza rimasero solo Arkadiya, Nikolai, Nebel, Tayuya e Forge.
-Tu…- ringhiò la prima facendo un passo avanti, -…Hai rovinato tutto! Per quella puttana!-
Tayuya estrasse il flauto e fece a sua volta un passo avanti, -Chi hai chiamato puttana?-
-Fratellino, tu occupati di Arkadiya, io devo regolare un conto con Nikolai- ordinò severo Forge, sorridendo sulle ultime parole.
Nebel annuì ed estrasse la sua katana, mettendosi al fianco di Tayuya.
-Si balla…- mormorò  infine  l’Autarca, gettandosi contro Nikolai.
I due cominciarono a darsele di santa ragione, entrambi ridevano follemente, scambiandosi forti pugni in faccia. Forge colpì più violentemente del solito, facendo volare l’avversario contro una parete.
-Rimozione sigillo Stahl- mormorò il ninja dell’Acciaio, mentre una corazza metallica copriva il suo corpo e una lunga lama si formava sul suo braccio.
-Antica Tecnica del Ghiaccio: Trasfigurazione, Rock- disse per tutta risposta Nikolai, trasformandosi in un grande rapace di bianco.
Forge si limitò a sorridere, e sulla sua faccia si chiuse un elmo, poi si lanciò verso l’avversario, menando tre fendenti che vennero parati dai suoi artigli.
-Usi la stessa tecnica contro lo stesso avversario? Pensavo che un Autarca dovesse avere un po’ di inventiva…- Ironizzò Nikolai cercando di mozzare la testa a Forge con un’artigliata.
-Beh, non mi pare che tu ti sia tramutato in qualcosa di diverso stavolta, sei sempre il brutto uccellaccio che eri l’ultima volta.- rispose l’altro, piegandosi per evitare il colpo, poi menò un fendente, che riuscì solo a strappare qualche rigida piuma dalle zampe di Nikolai.
-Stai insinuando che in questa forma io sia orribile? Pensa per te, che sembri una dannata statua da tenere in un dannato studio. La mia trasfigurazione è perfetta! Perfetta!- Gridò furibondo quest’ultimo.
-Perfetta se devi andare allo Zoo e ai bambini piacciono i ghiaccioli-
I colpi di Nikolai si stavano facendo più feroci, pian piano che Forge continuava ad insultarlo, ma l’Autarca aveva capito la debolezza di Nikolai: a differenza del defunto fratello, sicuro e freddo, questo era vanitoso, irascibile e vanaglorioso, perciò si scervellò per ricordarsi tutti i peggiori insulti che usava per mettere in riga qualunque persona gli disubbidisse.
-Tua madre era comoda nel nido? Credo proprio di sì, nei pollai c’è sempre un sacco di paglia.- gridò Forge piantando la lama in una zampa dell’avversario, che capitombolò sul pavimento.
-Dannato bastardo! Come osi? Ti faccio a pezzi!- Nikolai tirò un’artigliata a vuoto, provando invano a rialzarsi.
-Sì, sì.- mormorò l’Autarca, poi divise la lama in due più piccole, impalando le ali del rapace al suolo.
-Lascia che ti dica una cosa, fiocco di neve…- cominciò Forge, -Io sono il fottuto Autarca del fottuto Villaggio dell’acciaio. E faccio e oso quel cazzo che mi pare.-
Detto questo, si allontanò tranquillo.
 
Tayuya e Nebel erano davanti ad Arkadiya, decisi a farla finita una volta per tutte.
Quella donna aveva portato troppa sofferenza nella loro vita, e non doveva andarsene, non dovevano perdere.
La loro sconfitta non avrebbe solo segnato la loro morte, ma anche quella di tutto il Villaggio dell’Acciaio, poiché Arkadiya avrebbe scatenato la sua furia su ogni essere vivente nel raggio di miglia.
-Nebel Anvil e Tayuya della Porta Nord, è un piacere conoscervi, finalmente- disse solenne la donna, poi si rivolse al ragazzo  -Resuscitando la tua bella, hai rovinato anni di piani, ne se cosciente?-
-Direi di sì- rispose quello schernendola.
-Perfetto, ora muori, allora- Arkadiya unì le mani e sorrise, mentre dietro di lei si formavano due golem di ghiaccio, che ruggivano colpendo lentamente l’aria con le loro grosse braccia senza mani.
-Io prendo Arkadiya, tu pensa ai golem- disse Tayuya, decisa.
-Non se ne parla, è troppo pericolos…- Nebel non ebbe tempo di finire, la rossa si era già scagliata contro la donna.
I golem seguirono lentamente la ragazza, ma non riuscirono a seguirne i fulminei movimenti e la persero di vista, così si girarono nuovamente verso Nebel.
-Oh bhe, se insisti…- mormorò il ninja dell’Acciaio unendo le mani.
-Tecnica dell’acciaio: Lago di Ferro- davanti al ragazzo si formò un’enorme pozza di metallo fuso, che ribolliva incessantemente.
I golem di ghiaccio alla vista del metallo caldo, titubarono nell’attaccare Nebel, che ebbe il tempo rimuovere il Sigillo Stahl al primo stadio, scattare in avanti e atterrare con le mani unite a pugno sulla gamba sinistra di uno di loro, che rovinò a terra, in frantumi.
-Uno è andato- mormorò il ragazzo, poi si rialzò e rivolse lo sguardo sull’altro golem, che guardava verso Arkadiya incerto.
La donna stava parando i veloci attacchi sonici di Tayuya, che suonava il flauto qualche metro più in là.
-Vuoi darti una mossa, brutto incapace?!- sbottò la ninja della Neve, poi lanciò un grande shuriken di ghiaccio verso Tayuya, che fu costretta ad interrompere l’attacco per schivare.
-Tecnica Suprema del Villaggio della Neve: Colosso- scandì poi unendo le mani in alcuni sigilli.
Il golem ruggì gutturalmente, mentre cominciava ad ingrandirsi, sfondando il soffitto di acciaio ormai reso distruttibile dalla falla provocata da Nebel per entrarci, e divenne alto un centinaio di metri, se non di più.
-Woah, questo è sleale- disse Nebel guardando verso l’alto.
Il colosso guardò invece verso il ninja, e provò a calpestarlo. Nebel evitò per un soffio l’enorme piede circolare e vi si aggrappò, piantando due piccole lame di ferro nel ghiaccio.
-Più grossi sono, più fanno…- cominciò a dire il ninja arrampicandosi, ma il colosso se lo scrollò di dosso, sbattendolo contro il palazzo dell’Autarca.
-…male.- concluse il ragazzo rialzandosi, poi guardò il nemico: il colosso era enorme e tozzo, difficile da sbilanciare, non contando i danni che avrebbe fatto cadendo… No, spezzargli le gambe o farlo inciampare era fuori discussione, ma allora come avrebbe potuto levarlo di torno?
Tayuya, più in basso, aveva ripreso ad attaccare Arkadiya, inseguendola con flussi di onde soniche.
-Vuoi continuare a scappare?- chiese la rossa fra un attacco e l’altro.
-Non preoccuparti, ragazzina, ho combattuto più uomini di quanti ne abbia anche solo visti tu.- rispose l’altra, poi compose dei sigilli e una grande onda di neve si abbatté su Tayuya.
-Questi attacchi sono inutili- disse fredda quest’ultima, scattando verso l’avversaria e colpendola con una potente onda sonica.
Arkadiya volò a diversi metri di distanza, rovinando nella polvere. Aveva metà del viso bruciato.
Tayuya scoppiò a ridere, -Qualcuno qui ci ha rimesso la faccia eh?-
-E’ una pessima battuta!- urlò Nebel dalla superfice.
-Zitto e concentrati!- ribatté lei secca, poi tornò a guardare l’avversaria, che si stava pian piano rialzando.
-La mia faccia...- mormorò mettendosi in piedi ed unendo le mani, -Tu… scomparirai…-
Tayuya spalancò gli occhi.
-Tecnica Segreta del villaggio della Neve: Tempesta di Spine-
Dinanzi ad Arkadiya cominciò a vorticare un tornado di minuscole spine di ghiaccio, che si ingrandì sempre più.
-Sparisci!- urlò poi, e il tornado s’imbatté su Tayuya.
-Tecnica del Suono: Sonata in Re Minore-
Dal flauto della rossa uscì un fascio rosso scuro, che si infranse sull’attacco della ninja della Neve.
-Non puoi fermare la mia tecnica, folle!- urlò Arkadiya, ma ad un tratto avvertì una presenza alle sue spalle.
-Non potrò fermarla…- cominciò Tayuya estraendo un grosso coltello da combattimento.
-Ma posso farti credere di starci provando.- concluse piantando la lama nella schiena della donna. Dopo molto tempo, ecco finalmente il ventesimo capitolo di September Rain.
  
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