La serata andò avanti tra risatebe chiacchiere e si concluse con l'affare compiuto. Avevo scoperto un nuovo amico, andava nella mia stessa scuola e il igorno dopo ci saremo incontrati al parco per un saluto più intimo. Harry era molto simpatico, come la famiglia del resto. Sua madre, Annie, lasciando perdere la sua brutta faccia, è davvero dolce e raffinata come donna. Ha un'etichetta avanzata ed è molto colta. Il signor Styles, Greg, si è dimostrato un uomo molto intelligente e accurato dei particolari, non mi stupisca che mio padre lo abbia scelto. Dopo aver concluso tutto, accompagnammo la famiglia alla porta e lì salutammo con dovere. -È stato un vero onore conoscerla, signo Styles- esclamò mia madre. Ma io mi domando, ma quel linguaggio da dove lo prende? Che ha casa e sgarbata, boh. Salutai doverosamente anche io a seguito della stretta di mano di mio padre e Greg. -Ciao Penelope, sei stata una ragazza veramente deliziosa, alla prossima.- disse sorridendo. Deliziosa? Cosa ero un bignè? Che strana famiglia, lasciando a disparte Harry che era tutt'altro. -Ciao Penelope, a domani- salutò Harry sempre educatamente. Salutai anche io e dopo aver finito i miei genitori esultarono eccitati. -Okay, non sono l'unica bizzarra- dissi. Derek era un po' disperso, io amavo mio fratello e piangevo vedendolo cosi. -Cosa succede? Spiavatemi- disse, una lacrima mi scese e mi avvicinai accarezzando gli la nuca. -Papà ha avuto un nuovo cliente.- esclamai, vidi spuntare sul suo volto un bellissimo sorriso, che mi scaldò il cuore freddo, Grasy cominciò a saltellare come una gazzella ed io mi sentivo un panda in mezzo a delle galline. -Siete tutti pazzi, vado a dormire buonanotte- esclamai, dopo aver baciato sulla guancia il mio fratellone, poi salì al piano di sopra e presi il mio diario. '17 settembre 2011 Sabato' *Oggi. Ho conosciuto un nuovo ragazzo, Harry Styles, è davvero un ragazzo dolce e gentile. Sorride sempre anche se ne ha passate di brutte, nei suoi occhi si legge il do,ore che passa con i bulli, come lo passo anche io. Mio padre ha avuto un nuovo cliente ed io un nuovo amico. Direi che le cose sembrano aggiustarsi.. Ma questo non cambia il fatto che sono sotto osservazione da non so chi. Adesso è ora di andare a dormire, sono stanchissima, ti do la buona notte ciao-* dopo aver riposto il mio diario nel cassetto andata lavarmi e mi infilai un pigiama nuovo e fresco, come l'inizio di qualcosa. Il letto quella sera sembrava più morbido e caldo, come se fosse stato cambiato in un paradiso, mi infilai con un sorriso stampato in faccia e mi addormentai subito, pensando a un sorriso meraviglioso, quello di un angelo. Al mattino seguente, l'aria era freddissima e si sentiva da fuori le coperte calde. Nonostante il sole ci fosse, comunque era fredda la giornata emanava poco alla neve. Mi stiracchiai per bene e mi accorsi che erano le dici del mattino. Tra meno di due ore avrei dovuto vedere Harry, e la cosa mi faceva bloccare il ritmo del cuore. Mi sollevai dal cuscino di piume e mi sedetti a cambi incrociate. Voltai l'attenzione sulla finestra lasciato socchiusa, l'aria fredda entrava da quello spiffero e si sentiva. Mi alzai e la chiusi per bene la veterana e tornai ai miei pensieri. Nel mio cervello regnava la confusione, non sapevo cosa mettere o come organizzarmi stavo immpazzendo. Sentii la mia porta aprirsi lentamente e qualcuno entrare sbadato, Derek. Scattai dal letto e mi avvicinava lui. -Cisa fai tu qui?- chiesi spaventata. -Scusa sorellina, non riuscivo a trovare mamma- disse disperato, ogni volta che lo vedevo io non c'è la facevo piangevo e lui, capendo il perchè, mi stringeva sempre forte. -Sorellina, non stare male. Pensa che io sto bene.- esclamò ascoltando le mie lacrime e le mie pene. -Ma se non fosse per staresti bene.- esclamai. *Ricordai quel giorno come se fosse ieri, il modo in cui supplicavo mio fratello, ancora vedente, di portarmi a prendere il gelato. Successe tre anni fa quando a mia insaputa, la retina di mio fratello dava i numeri. Mio fratello, un ragazzo sempre stato gentile e dolce, accettò il mil capriccio, se solo non lo avesse fatto. Quando eravamo in strada, i suoi occhi cominciano ad abbandonarlo per via del freddo fin a non vederci piu* Tra lacrime singhiozzi cercai di esclamare le mie scusa, ma lui mi tacque. -Basta ora, non voglio sentire altro. La mia retina era già in grave pericolo, non è colpa tua- disse sorridendo, guardando il vuoto, quello sguardo che a me farà sempre tornare in mente quel brutto ricordo. Scendemmo insieme di sotto per fare colazione, ma mia madre non c'era e nemmeno mio padre. Così aiutai io Derek, come hai vecchi tempi. Vecchi tempi che nessuno può farmi dimenticare. Non voglio dimenticare quando io portavo mio fratello a scuola fino in classe, quando lo portavo a prendere un gelato e quando lo portavo a letto. Non voglio dimenticarli. -Mi passi il pane?- esclamò lui interrompendo i miei pensieri. Allungai la mano verso il pane e notai i miei tagli, che per fortuna Derek non poteva vedere per me questo era una cosa buona. -Ecco- dissi freddamente, che attirò la sua attenzione. -Seì fredda , cosa succede?- Esclamò lui, feci un respiro, trattenendo le lacrime. -Niente, sto bene. Un po' tesa per l'uscita con Harry- esclamai veramente nervosa. -Non pensarci, tutto sarà automatico.- esclamò lui cercando la mia mano, gliela accostai. -Spero che anche tu un giorno troverai una ragazza degna di te e della tua dolcezza- esclamai, ma per il momento era tutto mio, il mio fratellone che amavo davvero tanto e che, senza immaginarlo, mi avrebbe aiutato in un momento tra la morte e la vita.