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Autore: aladoni    18/11/2012    9 recensioni
la parola chiave è: quotidianità.
Sono sempre loro. La guerra è finita. La gente è cambiata.
"Mi stai invitando ad uscire, Granger ?" chiede, confuso.
"Pessima idea?" risponde piano lei, desolata.
"Decisamente" concorda lui, sorridendo. "E allora non se ne fa niente, Malfoy. Buona notte"
"Avevo bisogno di questo giochetto, per farmi notare da te?" chiede
Malfoy si accende una sigaretta, senza smettere di guardarla. "No, non ne avevi bisogno, Granger."
"Mi interesserebbe di più sapere che completo intimo hai addos… " Hermione gli rifila un cazzotto sulla spalla. "Malfoy!"
"Eri bello, Malfoy, al ballo del Ceppo. Ero presa da Ronald, questo sì… "
"Alla cena del Lumaclub, ricordi? Eri davvero carina, Granger. L’anno scorso, vestita in quel modo… Eri bella."
"E dunque la Granger ti piace parecchio, Draco!"
"a te quanto piace, quanto ti stai lasciando coinvolgere Herm?" "ho paura"
La guerra è finita, è tutto okay.
Non è più così inconcepibile. Le differenze non sono più così marcate.
Non per chi ha vissuto e sofferto la guerra in prima linea, come loro.
"Oh mio Dio! Malfoy ed Hermione stanno appiccicati sulla stessa scopa!"
Alla fine, c’è pur sempre speranza.
Draco Malfoy ha il Marchio Nero. Hermione Granger non se ne cura più.
Amore, amicizia, legami.
Leggete!
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Contesto generale/vago
Capitoli:
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<< Shhhhh, sveglieremo tutti! È per di qua >> sussurra ridacchiando una voce dal timbro basso.
Una risata cristallina, malamente trattenuta tra le labbra << Shhhhh >> ripete una giovane ragazza.
<< Ma quanto ti ho fatto bere? >> domanda lui, divertito.
<< Non ho bevuto poi chissà quanto…è che quel poco che ho bevuto mi è salito notevolmente grazie alla serata! >> risponde lei, alzando inconsciamente il tono della voce.
<< Shhhh, va bene! Va bene. Abbassa la voce però…Merlino se quel rincoglionito di Lumacorno mi becca…o ci becca!…. Oh Salazar! No no no…quella è la stanza di Domàs, non aprire! >> dice il ragazzo, sforzandosi di sussurrare. Si sente un rumore di fondo – come qualcuno che sbatte contro qualche mobile - ed una porta che viene richiusa. Una risata cristallina soffocata << Ops >>.
Lui sbuffa, poi ridacchia  << Forza, siamo arrivati. Per di qua…attenta ai gradini! >> esclama, sentendosi dire << Shhhhhh! >> dalla ragazza.
Lui sbuffa e l’afferra per le ascelle, aiutandola a rimanere in equilibrio.
<< Perché mi sono lasciata convincere a mettere i tacchi per uscire con te? >> borbotta lei, riprendendo l’equilibrio e tornando a camminare.
<< Perché le tue amiche hanno voluto fare un’opera di carità per me. Sei sexy da morire questa sera… Granger >> sussurra Draco Lucius Malfoy prima di fermare la propria fidanzata per la vita. Apre la porta della camera da letto e si gira a guardare Hermione Jane Granger, le guance di lei rosse per l’alcool e per l’emozione. Le guance arrossate, ma è colpa di Malfoy, non certo del the.
 
 
 
 
<< Zabini, non credevo avremmo avuto il piacere di vederti con una signorina al tuo fianco >> esclama ironico Draco Malfoy, studiando la figura alta e slanciata di Zara Jolly, Corvonero. Hermione Granger prende posto a sedere all’interno dei “Tre Manici di Scopa” sorridendo lievemente al barista.
Draco, Blaise e Zara la seguono all’interno, fino ad un tavolo sul lato destro.
Non troppo isolato ma neanche troppo centrale. Campo neutrale.
Draco affianca la sua signora e l’aiuta delicatamente a sfilarsi la borsa bianca a tracolla.
Cavaliere.
Zara Jolly sorride alla vista di quella coppia così tante volte vociferata per i corridoi della scuola, ma in realtà così semplice e giusta. Il sorriso le si allarga quando Hermione Granger, rossa in viso per le attenzioni che Draco le dà, cerca di non incontrare per nessuna ragione gli sguardi né di lei, né di Blaise.
<< Mi avreste lasciato fare il terzo incomodo senza problemi? Almeno così siamo pari >> risponde Blaise sorridendo e posizionando con nonchalance il proprio braccio sullo schienale di Zara, che sorride appena.
Draco prende posto accanto ad Hermione, di fronte alla rossa Corvonero.
<< Quattro Burrobirre? O volete del Firewiskey ? >> domanda Hermione. Zara sgrana appena gli occhi, stupita dalla domanda in realtà così semplice posta dal ligio prefetto Grifondoro. Draco Malfoy deve essersi accorto di questa piccola reazione, perché ghigna leggermente, lasciandosi cadere indietro sullo schienale. Rivolge lo sguardo alla riccia Grifondoro, ignara di tutto.
<< Cosa vuoi tu, una Burrobirra? Un bicchierino di Firewhiskey ce lo prendiamo dopo…noi due, se vuoi >> chiede cortese ed un po’ divertito lui, abbassando appena il tono di voce in quelle ultime quattro parole.
Il timbro non è neanche più così spavaldo.
Noi due. Fa così strano…
Hermione sorride piano, annuendo. Noi due.
<< Voi? >> si concentra quindi su Blaise e Zara, spettatori silenziosi.
<< Oh, ehm…sono quasi le sei e beh, sì. Una Burrobirra anche per me >> risponde la Corvonero, ricambiando il sorriso.
Blaise annuisce ed alza appena la mano.
<< Quattro, bene. Vado a chiederle >> afferma Hermione, alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso il bancone, salutando qualche affermato mago e qualche piccolo ometto, suo fan. I tacchi la fanno camminare con un’andatura un po’ incerta, ma Ginny e Luna sono state irremovibili su quel particolare: tacchi per uscire con Malfoy!Quest’ultimo la segue con lo sguardo, senza neanche rendersene conto.
<< Ehm, ehm >> dice Blaise, riottenendo l’attenzione dell’amico.
<< Due mesi e qualcosa, eh? >> chiede Blaise, facendo sorridere Zara e sbuffare Draco. << Sì, diciamo >> risponde, teso.
<< è meraviglioso >> si lascia sfuggire Zara, coprendosi immediatamente la bocca con le mani fine. Draco la guarda seriamente, poi sorride appena. << Già >> concorda. Si sfila il maglione blu e poggia i gomiti sul tavolo di legno, guardando il suo amico. << E così…Zara, ti posso chiamare Zara vero? >> domanda, fissandola appena. La Corvonero sgrana di nuovo gli occhi << C-certo! >> risponde, forse con troppa enfasi. Draco annuisce e torna a fissare l’amico << Zara, dicevo…cosa ci hai trovato di interessante in lui? >> domanda, lasciandosi scappare un sorriso solo alla fine della frase. Blaise scoppia a ridere, scuotendo la testa.
<< Amico, i tempi in cui tu eri il solo e unico figo della scuola sono belli che finiti! >> risponde il nero. Draco fissa Zara, interessato alla risposta.
<< Ho apprezzato la semplicità con cui è venuto a chiedere a tutte di uscire. Mi ha divertito molto >> risponde lei, stringendosi appena nelle spalle.
Zabini sorride, gongolante. << Così si fa, amico. Mica come te che se non era per Hermione te ne stavi ancora in camera a guardare il soffitto, solo soletto >> esclama ancora il nero, facendo sbuffare Draco. Hermione è di ritorno, un vassoio con quattro boccali di Burrobirre stracolmi. Lo posa piano sul tavolo, ma un po’ di schiuma esce lo stesso. << Che dicevate? >> chiede, sedendosi nuovamente la fianco di Draco ed afferrandone uno. << Che il tuo fidanzato è un idiota >> risponde tranquillo Blaise. A lui non fa nessun effetto quella parola.
Hermione sorride da dietro il boccale di Burrobirra << Oh beh, sai che novità. A che pro? >> chiede.
Zara ridacchia.
Draco sbuffa.
<< Oh ma prego, denigriamo pure Draco Malfoy! >> esclama, permaloso.
Hermione scoppia a ridere e si sporge verso di lui per carezzargli appena la nuca, soffermandosi qualche secondo sulla guancia. Un gesto così naturale.
<< D’accordo…ehm, Zara… dicci qualcosa sui Corvonero! >> esclama allora Hermione, posando nuovamente la mano sulla propria gamba.
<< Oh beh, vi potrei raccontare una marea di cose! La sapete la leggenda dei bagni femminili dei dormitori di quelle di quinto anno? Ecco, dovete sapere che qua… >> inizia lei, ammaliando Blaise. Hermione beve un altro lungo sorso, attenta.
Draco Malfoy prende delicatamente la mano della Grifondoro posata sulla gamba di lei e la porta sulla propria di gamba, carezzandone poi il dorso con il pollice. Fissa il volto particolare della Jolly, ma nota con la punta dell’occhio il lieve sorriso increspare il volto serio della Grifondoro.
 
 
<< Merlino, ma perché quaggiù fa così freddo? >> brontola a bassa voce Hermione, recuperando un minimo di contegno e superando il proprio fidanzato che le tiene aperta la porta della sua camera da letto.
Cavaliere.
Hermione entra e si abbraccia le spalle, cercando di scaldarsi.
<< Perché sei mezza nuda, sei freddolosa e ti sta finendo l’effetto dell’alcool nelle vene >> risponde divertito lui, chiudendo la porta alle proprie spalle e lanciando una fugace occhiata alla Grifondoro. Poggia la busta contenente il regalo sulla scrivania, lontano dallo sguardo attento della riccia Prefetto.
Hermione sbuffa e poggia la borsa bianca sulla sedia vicino alla scrivania.
<< Ho una camicetta e una gonna, non sono certo mezza nuda… >> comincia.
Draco sorride. “Purtroppo” pensa.
<< È qui, nel covo delle Serpi, che fa sempre freddo! Sempre! >> esclama la Grifondoro cercando di mantenere basso il volume della voce.
È notte ormai ed il coprifuoco è scattato da un po’.
Draco ed Hermione hanno perso l’ultima Passaporta per Hogwarts – quella delle 21.30 – e si sono ritrovati costretti, o forse in realtà piacevolmente obbligati,  a tornare a scuola camminando.
Si sente il rintocco dell’orologio del paese. Hermione strabuzza gli occhi.
<< Malfoy sono le sette! Merlino è tardi! Corri o perdiamo la Passaporta! >> urla iniziando a correre tenendolo ancora per la mano.
Una routine delle loro uscite ad Hosgmeade, quella del ritardo.
Malfoy si sfila il maglione di cotone blu e lo poggia sulla poltrona di pelle verde, tranquillo. Si avvia verso la porta del bagno collegato alla stanza – “Sia ringraziato Salazar” – e lancia la propria bacchetta di biancospino sul materasso del letto, noncurante. << Prendi qualcosa dal mio armadio, copriti. >> propone ad Hermione prima di sparire dietro alla porta del bagno.
 
La Sala Grande è praticamente vuota, ma apparecchiata comunque alla perfezione. Un numero ristretto di studenti più grandi è rimasto a scuola e le tavolate delle quattro case sono più silenziose.
Pansy Parkinson e Seamus Finnigan siedono uno di fronte all’altra all’estremità della tavolata Grifondoro. Circondati da un vociare continuo e da posate che tintinnano contro i piatti, ma praticamente soli. Loro due.
<< Mi sembra molto una cenetta romantica >> dichiara Pansy osservando il giovane Grifondoro intento nell’accendere alcune candele intorno a loro.
<< Dimenticati di tutti gli altri studenti in questa sala. Siamo noi due, da Madama Piediburro… in quella orribile saletta da the tutta fronzoli e ricami… >> risponde lui, facendola ridere.
<< Odio quel posto! Calcola che ci portai Draco al terzo anno perché tutte le mie amiche ci erano state… e Draco è stato così scorbutico per tutta l’uscita!! Me l’ha rinfacciato a vita quell’appuntamento scadente! >> esclama allora lei, inforcando un boccone di arista e sventolandolo davanti agli occhi di lui. Seamus fa una piccola smorfia, nascondendola dietro ad un sorriso. Gelosia.
<< Tu e…Malfoy siete stati fidanzati per anni? >> domanda, fingendosi noncurante.
Il fidanzamento dei due Serpeverde è stato chiacchierato per molto tempo, ma spesso erano solo voci di corridoio.
Pansy mastica e scuote la testa << Anni? Oh no, no! Ci siamo fidanzati al terzo anno ed è durata sì e no sei mesi…poi il padre Lucius gli comunicò che era stato promesso alla più giovane delle Greengrass – Astoria – hai presente? >> racconta lei, bevendo un sorso di vino rosso. Seamus annuisce.
<< Ecco. Allora Draco ed io ci siamo lasciati e lui ha cominciato a frequentarla… >> racconta piano, sorridendo a qualche vecchio ricordo.
<< Ma? >> chiede Seamus. Pansy lo fissa, realizzando di essersi persa nei ricordi.
<< Ma alla fine ci vedevamo di nascosto…soprattutto al quarto anno… sì insomma, facevamo solo quello…>> borbotta piano, imbarazzata.
<< Sesso? >> chiede lui. Gelosia.
<< Sì Seam…abbiamo fatto…oh ma perché ne stiamo parlando? Comunque, poi alla fine siamo diventati migliori amici, lui ha rotto con Astoria e io gli sono stata vicina durante tutto il sesto e l’ultimo anno. Ed ora siamo qui >> conclude, sbrigativa. Seamus addenta una braciola di maiale, non completamente soddisfatto.
<< L’amavi? >> chiede. Pansy sbuffa.
<< L’ho amato, sicuramente. E forse per un piccolo periodo pure lui mi amava >> risponde cauta.
<< E come sai che è finita? >> borbotta il Grifondoro, guardando attentamente i broccoletti nel proprio piatto. Pansy poggia le posate sul tavolo, un po’ troppo violentemente. “Stupidi maschi”
<< Perché mi sono resa conto di non essere gelosa di lui. Ed anche perché, l’anno scorso, mi sono resa conto di essermi innamorata di un’idiota. >> risponde, secca.
Seamus alza lo sguardo dal proprio piatto. << Oh, merda… >> borbotta.
Si alza dal proprio posto e si avvicina a Pansy che fissa insistentemente di fronte a sé. << Sono un’idiota eh? >> chiede piano.
<< Sei un Grifondoro >> sputa, acida. Seamus ridacchia piano e le prende il viso con le proprie grandi mani. << E tu sei la più splendida Serpeverde mai esistita qui ad Hogwarts >> le dice, facendola arrossire. Scuote piano la testa, rassegnata.
Pansy lo sa, che è quasi una dichiarazione.
 
 
Hermione apre le ante scure di mogano e comincia a sfiorare ogni singolo maglione, tastandone il tessuto.
Su alcuni capi si sofferma maggiormente. Casualmente sui preferiti di Draco.
Chissà.
Seconda pila a destra, quarto maglione grigio. Hermione Granger lo afferra, richiude le ante dell’armadio e si sposta vicino al letto. Si sfila le “maledettissime” scarpe, la gonnellina a pieghe verde e la camicetta di lino bianca. Osserva per qualche secondo, assorta da chissà quali pensieri, la propria immagine riflessa - coperta unicamente dalla biancheria intima - allo specchio della camera.
Uno spiffero la fa rabbrividire. Scuote la testa ed afferra velocemente i lembi del maglione di cachemire di Draco – la seconda fila è quella dei maglioni invernali, ormai lo sa – e se lo infila, sospirando di piacere nel sentire la pesante ma morbida stoffa carezzarle la pelle.
Odia la lana sulla pelle nuda, le pizzica tutto. Una delle “poche”, direbbe lei, -ma non così poche, di fatto –  cose che lei e Draco hanno in comune.
Il maglione grigio le arriva fino a metà coscia e si trova costretta a ringraziare Merlino per la statura del proprio compagno.
Un altro spiffero la fa tremare tutta.
<< Maledetto covo delle Serpi,maledettissimo Lago e stramaledetto alcool >> borbotta prima di infilarsi velocemente sotto le coperte del letto matrimoniale a baldacchino – altro pregio dell’essere Prefetti -, rigidamente sul lato destro.
Draco dorme solo a sinistra.
Si lascia cadere all’indietro, affondando la testa sui due cuscini del proprio lato.
I ricci tutti sparsi intorno. Sente lo scroscio dell’acqua della doccia che si chiude e si gira su un fianco, osservando la porta del bagno che è ancora chiusa.
Hermione non si muove, per cercare di riscaldare quella minima parte del materasso.
 
<< Oh ti prego, entriamo un secondino qui dentro! >> esclama Hermione, prendendo la mano di Draco e trascinandolo all’interno di un negozietto di antiquariato. Draco si guarda intorno, confuso. Non aveva mai notato quella piccola traversa, mai visto quel negozio. Sono da poco usciti da i “Tre Manici di Scopa”, dopo aver passato del piacevole tempo in compagnia di Blaise Zabini e la sua nuova dama, Zara Jolly, Corvonero.
Hermione poggia la borsa bianca su una sedia e inizia a girare tra gli scaffali, gli occhi che luccicano.
Draco si sofferma sulla figura di lei e non sul negozio.
<< Buonasera cari! >> dice una voce un po’ rauca. Una figura spunta da dietro una porticina, vicino al bancone. È un vecchio mago, forse di centocinquanta anni, anno più anno meno. Hermione sorride radiosa << Buonasera! >> dice avvicinandosi per stringergli la mano. Draco saluta con un rispettoso cenno del capo, senza muoversi dalla propria postazione.
<< Siamo qui per dare un’occhiata… >> gli comunica Hermione.
L’anziano proprietario annuisce e prende alcuni vecchi tomi dalla scrivania davanti a lui << Oh, fate pure. Io sto mettendo apposto, qualunque cosa chiedete >> risponde cordiale, prima di sparire nuovamente dietro ad una vecchia porta. Draco si avvicina ad Hermione, fissa su alcuni vecchi calamai << Cosa stiamo cercando? >> chiede, piano. Non sa perché, forse per non spezzare l’atmosfera di quel posto.
Hermione continua a dargli le spalle e sfiora delicatamente gli oggetti.
<< Un regalo per mia madre >> sussurra. Draco annuisce << A cosa pensavi? >>
La Grifondoro a questo punto si gira, arrossendo imbarazzata.
<< Beh forse ti sembrerà una stupidaggine…però volevo regalare a mia mamma una macchina fotografica magica >> ammette.
Draco sorride appena << Perché? >>.
Lei si stringe appena nelle spalle, un po’ timorosa. << Sai, in quanto babbana…beh ecco è rimasta colpita dalle foto magiche, perché… >>
<< Perché si muovono, giusto? >> chiede allora pacato Draco. Hermione annuisce << Sì ecco, nel mondo babbano le foto non si muovono. >> spiega.
Draco annuisce di conseguenza, fissando intensamente la propria ragazza.
È un problema per lei parlargli dei suoi?
<< La trovo un’idea…bellissima >> sussurra piano, facendola sorridere.
<< Grazie >> sussurra in risposta lei, ricominciando quindi a cercare.
E Draco, involontariamente, si ritrova a pensare che non sarebbe poi così male se la prima foto che si muove della signora Granger fosse proprio una di loro due, insieme.
Sorride appena, perché sa di non essere visto.
Hermione Granger emette un leggero mugolio, attirando l’attenzione di Draco che la raggiunge nuovamente. Sono davanti ad una macchina fotografica di vecchio stampo. << … è identica a quella di Colin >> sussurra appena Hermione.
<< Canon? >> chiede Draco, avvicinandosi ulteriormente a lei, sfiorandole la vita con le dita fine. Hermione annuisce, serrando le labbra. Il ricordo fa male.
<< Sarebbe bellissimo avere una macchina fotografica che mi ricordi lui… mi piacerebbe >> parla piano, forse più a se stessa che a lui.
<< Prendila >> mormora Draco, focalizzandosi sul prezzo.
<< Oh, è troppo cara. Ne… ne prenderò un’altra, fa niente >> dice lei, sbattendo ripetutamente le ciglia, come a voler ricacciare indietro le lacrime. Afferra una macchina fotografica più semplice e la porta al bancone, suonando delicatamente il campanello. L’anziano signore ricompare, sorridente. << Deciso? >>
Hermione sorride ed annuisce << Questa qui. Mi fa un pacchetto regalo? >> chiede mentre cerca i soldi all’interno della borsa.
<< HERMIONE! Hermione! Malfoy!! >> si sente dalla strada. Draco si avvicina alla finestra del negozio e scorge la figura esile di Ginevra Weasley al lato della strada che si sbraccia, cercando di farsi riconoscere. << Granger, ci sta la tua amichetta che ci ha trovato. Va’ da lei, ci penso io >> dice avvicinandosi al bancone. Hermione lo fissa ed annuisce. Posa i soldi sul banco << Grazie! Arrivederci signore! >> esclama prima di uscire dal negozio. Draco prende in mano i soldi e se li mette in tasca. Poggia poi la propria mano sulla macchina fotografica, impedendo all’anziano signore di eseguire l’incantesimo necessario per impacchettarla. Il mago lo guarda, dubbioso.
Draco fissa un punto indefinito, poi allontana impercettibilmente la macchina fotografica dal proprietario del negozio. << Mi dia quella là in fondo… e faccia un bel pacchetto. Verde-argento, già che ci siamo. >> mormora, indicando con un cenno del capo la macchina fotografica identica a quella del giovane Colin Canon, “l’insopportabile Grifondoro” e tirando fuori dall’altra tasca dei pantaloni alcuni galeoni d’oro. Il mago sorride felice ed annuisce, dirigendosi svelto verso quel modello esposto sul ripiano in alto a destra. Sarà pure vecchio – centocinquanta anni, anno più anno meno-, ma ha sentito tutto.
E sa ancora riconoscere l’amore vero, quando lo incontra.
 
Draco Malfoy, davanti allo specchio del bagno, si ritrova a pensare alla giornata appena passata. Il calore dell’acqua aleggia intorno a lui, creando quel vapore necessario ad impannare tutto lo specchio. Con un gesto veloce libera una piccola parte del proprio specchio dal vapore, per potersi osservare negli occhi.
Hermione Granger, la sua fidanzata, è dall’altra parte della porta. Con lui.
Ogni tanto ancora gli sembra impossibile, così strano. Quando lei non dorme con lui – ma da qualche giorno non succede quasi più, “fortunatamente”- gli fa ancora più strano. A volte si sveglia, da solo, e guarda il soffitto. “Ho sognato?” si domanda, per qualche millesimo di secondo. E per qualche millesimo di secondo ancora, appurato che no, non ha sognato, si chiede se sia giusto. Il dubbio cresce in lui e si espande, lasciandolo senza fiato, con il terrore negli occhi. Il padre se potesse lo ucciderebbe, forse tutti i suoi parenti lo ucciderebbero. Potter e Weasley – tutta la famiglia dei rossi Weasley, a onor del vero – lo odiano.
Forse buona parte del mondo magico lo odia.
Lei è così Lei, assolutamente sbagliata per lui.
O lui è così assolutamente sbagliato per lei.
La morsa allo stomaco si stringe sempre di più, lasciandolo paralizzato.
Poi pensa che la guerra è finita, che è tutto okay.
E che, tutto sommato, si può fare.
E allora riprende a respirare, tranquillo. È un dilemma che lo prende, che dura pochi secondi. Ed ora, davanti allo specchio, si ritrova a sorridere da solo. Ma sa che non può essere visto, per questo si lascia andare così. Hermione Granger è forse la più bella cosa che gli sia mai capitata, ma non è ancora pronto ad ammetterlo.
Prende un asciugamano e si friziona per bene i capelli biondi, poi si riveste con una leggera tuta di flanella, non poi così nuova.
Apre la porta del bagno e con un Nox mormorato senza bacchetta spegne la luce.
Si sofferma ad ammirare la figura scomposta di Hermione Granger, rannicchiata sotto alle coperte. Sotto alle coperte del proprio letto!
Lei gli sorride e lui si avvicina, sedendosi sopra alla trapunta di cotone, rigidamente verde. 
 
La piazza principale di Hosgmeade è piccola e accogliente, circolare e punto di partenza dal quale diramano diverse vie di negozi e locande. Un gruppo di studenti è fermo esattamente al centro, accanto alla statua del fondatore del villaggio, il folletto Hengist. Hermione ride e chiacchiera con Luna Lovegood e Ginevra Weasley, le sue più care amiche. Altre ragazze circondano Harry Potter e Ronald Weasley, ammaliate dal loro fascino-da-eroi.
Draco si avvicina piano al gruppo degli studenti, dubbioso. Scorge molti visi conosciuti, alcuni addirittura da lui rispettati.
<< Malfoy! Che piacevole sorpresa! >> esclama un ragazzo, allontanandosi dalla cerchia di studenti. Si avvicina velocemente al Serpeverde e gli stringe la mano, sfoggiando un sorriso affettuoso. Draco annuisce sorridendo appena << Goldstein, il piacere è mio. Come va? >> domanda, interessato.
Il biondo Corvonero, Prefetto come Draco e mezzosangue di nascita come Hermione, sorride e si tocca distrattamente i capelli << Si va avanti, amico. Tu invece? Sei qui con…? >> risponde, voltando poi il capo in direzione del gruppetto di ragazze. Hermione – tra le risate generali delle amiche - sta imitando molto probabilmente Ron, viste le movenze e l’aria goffa dipinta in volto. Anthony rivolge nuovamente lo sguardo verso Malfoy, che smette di osservare la ligia Grifondoro.
<< Sì, sono qui con lei >> afferma, composto.
Il Corvonero sorride e annuisce, contento. << Magnifico >>
<< Malfoy! Io credevo che fossi cieco – almeno si sarebbe spiegato perché tu non prenda mai i boccini alle partite – invece mi hai visto benissimo... >> gli esclama Ginny Weasley facendolo voltare. La rossa Grifondoro sorride e si avvicina ad Anthony, tranquilla e strafottente. Malfoy ghigna e le fa un veloce inchino
<< Non male, Weasley…mi chiedo da dove tu abbia preso quest’arguzia, visto che tuo fratello è così…diciamo… >> comincia il biondo, facendole storcere il naso << Idiota? >> conclude per lui il diretto interessato, avvicinandosi.
Ronald Weasley batte una sonora e amichevole pacca sulla spalla del Prefetto Corvonero ed affianca la sorella, sorridente.
<< Avrei detto poco incline a quest’arte, ma tu l’hai detto… >> risponde Draco, facendo ridere Anthony e la piccola Weasley. Ron annuisce, sorridendo appena.
<< Te la concedo, Malfoy. Andiamo? >> dice, rivolgendosi poi a tutti.
Malfoy aggrotta le sopracciglia. << Dove? >>
<< A prenderci qualcosa da il “Paiolo Magico”, Malfoy! >> risponde, mettendosi a braccetto con Anthony.
Draco si prende per la prima volta, da quando si era aggiunto a quella comitiva, del tempo per osservare il gruppo di studenti.
Scorge per prima cosa Hermione, ovviamente. E si sofferma ancora qualche secondo sulla sua figura, slanciata grazie ai tacchi.
Vicino a lei, con aria scherzosa, ci stanno la Lovegood, la Corvonero Patil, la Brown – con aria un po’ scocciata, a dire il vero – e qualche altre ragazza di Grifondoro che aveva forse incrociato per i corridoi e a lezione, poco più. Cho Chang e altre ragazze Corvonero, la Habbot - simpatica Tasso e Prefetto con cui Draco aveva più volte fatto dei giri di ronda -… riconosce di vista due ex studenti, Angelina Jhonson accompagnata da Oliver Baston – “maledetto” -, seduta sulla statua vicino a Romilda Vane, “quella cretina che si era presa una cotta per Potter”, pensa Draco.
Scorge poi Potter, Dean Thomas, Paciock, Roger Davies – il capitano della squadra Corvonero - , “quel cretino di”Belby, e poi alcuni tassi, tra cui Ernie McMillan, “quello stupido di”Finch-Fletchey – convinto che Potter fosse l’erede Serpeverde al loro secondo anno - .
E alla fine scorge velocemente il suo amico Blaise, che lo saluta con un veloce cenno della mano, affiancato dal suo Capitano storico Flitt e da quell’altro, Montague.
Hermione nel frattempo si è avvicinata a lui, senza fiatare.
<< Allora Malfoy, vi unite a noi? >> chiede sorridendo Harry Potter, facendo voltare molte persone verso la sua direzione. Draco sfiora con lo sguardo Hermione e poi ritorna a guardare il Ragazzo-che-è-sopravvissuto.
<< Con piacere, Potter… ci facciamo volentieri un’altra Burrobirra >> conferma, posando le sue dita sul fianco magro della Granger.
Alcuni studenti sorridono apertamente, forse contenti per Hermione, forse semplicemente contenti che non sia più così difficile convivere con ideali diversi.
O forse non sono più così diversi, ecco perché.
<< Grandioso, amico! >> esclama Goldstein.
Tutta la comitiva si avvia per la strada, ridendo e scherzando.
Belby e Davies si rincorrono per la strada, urlando.
La piccola Weasley si affianca nuovamente al suo Potter, abbracciandolo.
Paciock si avvicina goffamente alla fidanzata, Luna.
Hermione e Draco sono tra gli ultimi della carovana, vicini ma non troppo.
La riccia Granger ha un sorriso radioso dipinto in viso e il cuore di Draco si scalda un po’, sapendo di esserne stato l’artefice.
Non sarà poi così male…
 
Draco con un veloce movimento si infila sotto alle coperte e si stende di lato, per guardarla negli occhi. Hermione gli sorride, incapace di trattenersi ancora.
“È così… bello…”pensa, mentre con una mano gli scosta dolcemente alcune ciocche dagli occhi. Sono ancora umide. << Con questa temperatura di schifo che c’è qui nel vostro covo ti ammalerai se rimani con i capelli bagnati >> mormora piano, facendolo ridere e addolcire.
Ironica, ma apprensiva nei suoi confronti.
<< Non è da me perdere tempo per i capelli >> spiega, noncurante. Afferra delicatamente la mano di lei e se la porta alle labbra, lasciando un bacio lieve sul palmo e chiudendole poi le dita intorno ad esso, in modo da conservare quel bacio. Hermione osserva il pugno e sorride al pensiero che il Draco che conosce lei può essere così diverso dal Draco che tutti vedono.
<< Come se fino al quarto anno non fossi un malato di gel per capelli, Malfoy. Andiamo! Sempre con quei capelli bianchi tirati indietro e lucidi da sembrare pieni di bava di troll! >> esclama lei, facendolo sbuffare.
Le capacità di Hermione di risultare femminile rasentano terra.
<< Bava di troll? >> chiede, schifato. Hermione annuisce vigorosa
<< Oh, sì. Sembravi un damerino congelato nel mille e trecento, non un ragazzino >> risponde, convinta.
<< Le ragazze morivano per me anche con il mio aspetto da damerino, Miss so-tutto-io >> afferma allora Draco, indignato.
<< Si suicidavano, probabilmente >> dichiara lei, facendolo sbuffare.
Pessimo umorismo, l’alcool non le fa certo bene.
<< Fai delle battute schifose >> dichiara tirandole il braccio per farla finire completamente addosso a sé. Hermione si lascia trascinare, finendo con il petto contro quello di lui. << Uso il cervello per altre cose, difatti >> spiega Hermione, con la voce un po’ strascicata.
<< Tipo ricordarti di non saltarmi addosso quando ti sono vicino? >> chiede ironico e allusivo. Hermione sgrana gli occhi e poi li reduce a due fessure.
<< Decisamente no! Quello è il tuo di cervello, casomai! Spesso e volentieri se ne va anche in vacanza, oserei dire! >> borbotta infastidita.
Lei ha combattuto una guerra! Ha visto morire innocenti, ha sconfitto Lord Voldemort, ha salvato il Mondo Magico! Lei è Hermione Jane Granger, per Godric! Lei non è certo una diciassettenne con gli ormoni a palla davanti a lui!
<< …Mmh, hai ragione. Proprio come in questo istante… >> sussurra velocemente lui prima di intrappolarla contro al materasso ed iniziare a baciarla intensamente.
Lei ha combattuto una guerra! Ha visto morire innocenti, ha sconfitto Lord Voldemort, ha salvato il Mondo Magico! Lei è Hermione Jane Granger, per Godric! Lei è…esattamente come una diciassettenne con gli ormoni a palla davanti a lui.
Ed è questa capacità di farla sentire una ragazza normale, nonostante tutto – a dispetto di tutto – di cui ha bisogno.
E probabilmente ama Draco Malfoy anche per questo, ma ancora non lo sa.
 
<< Ciao ragazzi! Ci vediamo a scuola! >> esclama sorridente Hermione salutando con una mano Dean, Harry e Ginny, gli ultimi ad essersene andati da “Il Paiolo Magico”. Sono rimasti solo lei e Draco.
Finalmente.
Draco chiama la cameriera mentre Hermione è ancora occupata a salutare i suoi amici ed ordina quei famosi bicchieri di Firewhiskey che le aveva promesso.
Solo loro due.
La Grifondoro, decisa più che mai a rendere quest’uscita indimenticabile, si alza dal proprio posto e si siede accanto a Draco che è accomodato su una panca.
Scivola con grazia verso di lui, il più vicino possibile.
Draco, deciso più che mai a godersi la sua Hermione, passa il braccio destro attorno alla vita di lei, facendola avvicinare maggiormente.
<< Grazie per oggi >> mormora piano lei, poggiando la testa contro la spalla di lui.
Draco annuisce appena ed osserva la cameriera che si avvicina con il vassoio e il Firewhiskey. Hermione ride e scuote la testa << Basta… >> mormora contro la spalla di lui. Draco allora si lascia scappare un ghigno << Suvvia, Granger. Un goccetto ancora. Siamo finalmente soli, tu ed io. >> le sussurra tra i capelli.
Hermione rabbrividisce e non osa dire di no. Non vuole più dire di no.
Afferra il bicchierino da shot e lo alza verso Draco, che fa tintinnare i due bicchierini guardandola negli occhi. << A noi due >> mormora Hermione, prima di imitare il fidanzato e buttare tutto giù, in gola.
L’alcool brucia e le guance le si colorano velocemente di rosso. Draco le riempie un’altra volta il bicchierino. << Non credevo che Paciock si sarebbe mai dichiarato. È così strano… >> dice, ricordando la scena del veloce bacio a stampo tra Neville e Luna. Hermione beve il secondo shot, stringendosi nelle spalle ed avvicinandosi a Draco. << è amore >> risponde semplicemente. Draco le lascia un veloce bacio sulla fronte e poi cambia discorso, introducendola nel mondo dei pettegolezzi della casa Serpeverde che Pansy gentilmente gli comunica sempre.
 
Hermione rilascia un leggero sospiro e si stacca dalle labbra di Draco, così calde e invitanti. Si stringe a lui e lo abbraccia, sentendosi immediatamente circondare da due forti braccia. Hermione strofina piano il naso contro il torace del biondo Serpeverde, incastrando le proprie gambe con quelle di lui.
Draco pensa seriamente di essere impazzito. Per lei.
Restano un po’ così, in silenzio.
<< Draco? >> sussurra, contro il suo petto.
Lui si china a sfiorare la massa indistinta di lei con il naso << Mmh? >>
<< Ti ricordi di Dobby? >> chiede piano. Draco aggrotta le sopracciglia e si scosta, per vederla in viso << Come ti può venire in mente una cosa del genere…ora? >> domanda, stupito. Hermione si stringe nelle spalle << Hai i piedi freddi…sei senza calzini…e Dobby amava i calzini >> risponde con una vocetta da bambina e lo sguardo un po’ incerto. Fa un piccolo broncio, tanto perché sa che lui non sa resisterle. Proprio no.
<< Certo che mi ricordo di Dobby >> dice allora Draco, sciogliendo quell’abbraccio e affondando la testa contro il cuscino, supino.
Hermione poggia una mano sotto al cuscino a lo osserva.
<< E che… rapporto avevi con Dobby? >> domanda.
Draco sbuffa, infastidito dal chiodo fisso della Granger per i sentimenti e per il C.R.E.P.A.
<< Che rapporto vuoi che abbia avuto con un elfo domestico? >> risponde ironico.
Hermione aggrotta le sopracciglia, dubbiosa << Ma … Dobby mi era sembrato particolarmente legato a te… >> dichiara, piano. Draco sbuffa nuovamente.
<< …Mi rifiutavo sempre di punirlo, quando veniva a me assegnato il compito di farlo. >> spiega, sbrigativo. In Hermione monta una rabbia cieca verso quelle famiglie legate alle tradizioni secolari. Vorrebbe strappare loro il diritto di girare ancora con le bacchette in mano, impuniti.
<< Avete mai giocato insieme? >> domanda, imperterrita.
<< MAI >> risponde velocemente. Lei non sa perché, ma non gli crede.
<< Va bene >> asserisce placidamente, desistendo.
Ci sono barriere che forse è troppo presto abbattere, lo sa benissimo.
E loro, di tempo, ce ne hanno.
 
 
<< Forza ragazzi, questa è l’ultima Passaporta della serata! >> urla Ginny afferrando la mano di Harry e avvicinandosi al barattolo di vernice.
<< Io non vedo Draco ed Hermione… >> dichiara Blaise avvicinandosi con la sua dama, Zara Jolly. Zara si guarda ancora intorno, alla ricerca di quei due.
Theo e Dafne arrivano di corsa, mano nella mano.
Blaise cerca di nascondere il sorriso abbracciando la Corvonero e lasciandole un bacio tra i folti capelli rossi.
<< Saranno già andati… >> propone allora Dafne, le guance leggermente arrossate, forse per colpa della corsa.
Chissà.
Theo si stringe nelle spalle.
Ron Weasley sbuca da dietro un cespuglio, il naso rosso e il fiatone
<< Impossibile, ne sono sicuro… Li abbiamo lasciati al Paiolo Magico… >>
Ginny sbuffa e tira la manica della maglietta di Harry.
<< Fa niente, se la faranno a piedi… Noi andiamo! >> borbotta guardando l’orologio. Sono le 21.29, manca un solo minuto.
Gli ultimi studenti si radunano intorno al barattolo, poggiando le proprie mani sopra ad esso. << Manco meno di venti secondi >> dichiara Dafne.
<< Peggio per loro… >> asserisce Blaise, dando l’ultima occhiata alla strada.
Uno strappo familiare all’ombelico e poi come un turbine.
Il barattolo di vernice non c’è più.
Gli studenti della scuola di Magia e Stregoneria nemmeno.
 
 
<< Non ci credo… Tu e Theo avete accarezzato un Drago quando eravate piccoli?! >> chiede sconcertata Hermione dopo aver ascoltato il racconto.
Draco annuisce << Sì, un Dorsorugoso di Norvegia, tra l’altro. Abbiamo avuto una paura… >> risponde ancora divertito. Hermione sgrana gli occhi e spalanca la bocca, tirandosi leggermente su. << Ma è un’esperienza incredibile! >> continua.
Draco la tira di nuovo sul letto, accanto a sé.
<< Sono un Malfoy >> dice, facendola sbuffare. Poi sbadigliare.
<< Sei fortunato che io sia troppo stanca per ribattere a questa stupida risposta, MALFOY >> borbotta chiudendo gli occhi. Draco ridacchia.
<< Molo fortunato >> ammette.

 
 
 
<< Che ore saranno? >> domanda ridendo Hermione all’uscita del Paiolo Magico. Draco si lega alla vita il golf e si guarda intorno. I negozi stanno chiudendo e la gente per strada è sempre di meno. Brutto presentimento.
Tira fuori dalla tasca del pantalone il suo orologio da taschino, cimelio di famiglia.
Rimane impassibile di fronte all’orario, ma in realtà teme l’ira della ligia Grifondoro. << Sono le 22.00 >> mormora. Hermione spalanca gli occhi e si poggia alla parete del palazzo. << Le 22.00? >> chiede ancora.
Draco annuisce. << Abbiamo perso la Passaporta? >> domanda.
Draco annuisce di nuovo. Hermione allora chiude gli occhi e sospira pesantemente.
Malfoy si prepara al peggio.
Dopo pochi secondi, Hermione Jane Granger scoppia a ridere di gusto, le lacrime agli occhi e con le mani strette attorno alla pancia.
<< Abbiamo…perso…L’ULTIMA…Passaporta! Se mi scopre la …MCGRANITT!!! >> esclama tra una risata e l’altra, l’alcool che circola impazzito nelle vene.
Draco si lascia scappare una risata liberatoria, unendosi a lei.
Le posa un braccio sulle spalle e l’avvicina a sé.
<< Forza, ci spetta una bella passeggiata >> le dice, cercando di coprire le sue risate.
 
<< Buonanotte Draco >> sussurra in un ultimo sbadiglio Hermione, accoccolandosi definitivamente addosso a lui. La metà del letto di destra è praticamente vuota. Draco le scosta un ricciolo dal viso e le lascia un delicato bacio in fronte.
È decisamente pazzo. Di lei.
<< Buonanotte Hermione >> risponde pianissimo. Forse lei si è già addormentata.
Draco prende la bacchetta rimasta nascosta sotto alcune pieghe della coperta e spegne la luce, sussurrando un veloce Nox e chiudendo tutte le tende alle finestre.
Nella stanza regna il buio e il silenzio.
Draco chiude gli occhi, cullato dal respiro lento e regolare di lei e dalla consapevolezza che domani il sole sorgerà ancora ad est.


Eccomi qua, tecnicamente in ritardo di 2 ore e...20 minuti...
allora, questo è il capitolo OTTO  e non l'epilogo :)
visto che dobbiamo andare avanti, prendiamocela con comodo, no? è il capitolo della loro fantomatica uscita, quella concessa straordinariamente dall McGranitt nel capitolo precedente. l'ho voluto incentrare quasi interamente su Draco ed Hermione, come avrete visto.
ad un certo punto sbucando Seamus e Pansy...e per qualche minuto prima ero stata intenzionata di cancellare la scena, perché "rompeva" l'ordine del capitolo.
poi però mi sono detta "si parla di sentimenti, si parla di appuntamenti, si parla di Draco...si può fare" Se non me la passate, chiedo venia e mi farò perdonare nel prossimo capitolo:)
Vi ho lanciato qualche bomba...Blaise e Zara?! Theo e Dafne?! ne parleremo nel prossimo capitolo, ve lo assicuro!!!
ho pensato che Hermione si senta così protetta da Draco da lasciarsi andare...ecco perché è "brilla". che poi tiene tutto sotto controllo, lei... sempre e comunque!!!! dite che è troppo? spero di no...
avete notato le 3 cit. del capitolo 2? ;)
precisazioni : il folletto che ho citato è veramente il fondatore di Hosgmeade! e in una FF che ho letto e se mi ricordassi il nome la citerei QUI ORA! , Draco ritiene Goldstein come un suo pari...e la cosa mi è piaciuta molto ed eccomi qua :) a dire che loro sono quasi amici! spero di non avervi indispettito :)
le emozioni ci sono...vi sono piaciute? 
non mi resta altro che postare e sperare di allietarvi con queste pagine (mi pare siano 10 pag di word! yeaaaah!) 
Aspetto le vostre risposte, con ansia!
Buona notte mie care,
chiara
   
 
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