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Autore: Gelidha Oleron    18/11/2012    1 recensioni
Ventitré come i miei anni.
Ventitré come le stagioni in cui ero stato lontano dalla mia Sophie.
Ventitré come i passi che feci per raggiungere l'indegno.
Ventitré come i secondi che mi separavano dalla morte.
(CP9: KAKU.)
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaku
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Marijoa non era soltanto la sede del Governo Mondiale, ma anche la dimora fissa dei cosiddetti Draghi Celesti, importantissimi nobili conosciuti in tutto il mondo come i discendenti diretti dei fondatori delle forze governative. I Draghi Celesti non si vedevano spesso in giro: preferivano rinchiudersi tra le imponenti mura dei loro lussuosi alloggi ed evitare qualsiasi tipo di contatto con quella che ritenevano 'una razza inferiore'.

Quel giorno, però, i più giovani avevano deciso di uscire allo scoperto e fare una passeggiata per il vicino Arcipelago Sabaody, ovviamente sotto la supervisione di esperte guardie scelte apposta per loro ed espressamente richieste dal loro genitore.

"Ciò che dovete fare voi" spiegò il nostro addestratore "E' assicurarvi che nessuno si avvicini ai nobili, né alle guardie del governo. Intesi?"

"Sì, signore"

E in un istante eccoci arrivati a Sabaody, nel bel mezzo di una folla di persone, pirati, commercianti ambulanti e bambini che giocavano. 

"E' davvero bellissimo..." mi lasciai sfuggire, mentre mi perdevo a guardare estasiato le bolle che si alzavano dal suolo e le gigantesche Mangrovie che rendevano l'ambiente insolito e caratteristico. 

I Draghi Celesti erano due: una ragazzina sui dodici anni e suo fratello piagnucolone, entrambi trasportati da uno schiavo che comandavano a bacchetta "Avanti, striscia più veloce! Io e mia sorella ci stiamo annoiando!"

Mi guardavo intorno circospetto, facendo ben attenzione ai passanti e svolgendo con devozione il mio (seppur di poco prestigio) lavoro. Fino a quel momento, il corteo era andato avanti indisturbato, circondato da una decina di pezzi grossi e ammirato dagli abitanti dell'Arcipelago, i quali s'inchinavano intimoriti al nostro passaggio.

La giornata volò via veloce, accompagnando i due fratelli al Sabaody Park e poi in giro per la zona turistica. Tutti sembravano rispettarli in modo ossessivo, e guai se qualcuno non s'inginocchiava o mostrava un minimo segno di indifferenza: avrebbe anche potuto restarci secco.

"Mia sorella vuole un gelato! Sentito, schiavo?" San Charloss calciò con forza l'uomo che gli stava sotto i piedi, infilandosi un dito in una narice con fare strafottente "Fermati subito!"

Con un rantolo sommesso, lo schiavo si arrestò e fece scendere i suoi padroni altezzosi, ignorando le fitte di dolore che probabilmente questi ultimi gli stavano infliggendo alla schiena. Mi concessi un sospiro, mentre i due nobili erano scortati in gelateria e discutevano sui dolciumi da acquistare.

Dopotutto, quel misero incarico non era tanto male: se non altro, potevo godermi la visita di quel posto affascinante senza essere disturbato. Il mio pensiero volò alla lontana Kodama, chissà quanto Kyoko si sarebbe divertita a giocare con quelle enormi bolle...

Ma non ebbi tempo per concentrarmi su quelle riflessioni, perché furono prontamente spazzate via dai due ragazzini che uscirono subito dal negozio, lamentandosi a più non posso "Questo gelato è troppo freddo!"

"Ha un assortimento da morir di fame!"

"Ma hai visto quelle caramelle? Sembravano scadute da millenni!"

"Non saremmo dovuti entrare in uno schifoso negozio qualunque...nostro padre non ce lo perdonerebbe!"

Tra le loro voci, la mia attenzione fu catturata da uno strano rumore metallico che si faceva sempre più vicino. Voltai lo sguardo vigile prima degli altri e, prima ancora che il pericolo fosse evidente, mi ero già lanciato davanti ai due fratelli prima delle altre guardie: una decina di coltelli lanciati nell'aria alla velocità della luce, che fortunatamente riuscii a fermare singolarmente con precisione e sangue freddo.

Mi ritrovai con quelle armi taglienti tra le mani senza rendermene conto. Era successo tutto troppo in fretta e mi venne da sgranare gli occhi. 

L'unica cosa di cui mi accorsi, fu che gli altri uomini del governo si erano buttati addosso al mendicante da cui era partito l'attacco, poi arrivarono alle mie orecchie le urla dei nobili "Aaah! Siamo morti! Ci ha uccisi!"

"Tutto bene" si affrettò a replicare una guardia, mentre immobilizzava l'attentatore con fare esperto "Tutto sotto controllo, principessa Shalulia!"

"Dio salvi la nobiltà!" urlò il colpevole, evidentemente ubriaco e incapace d'intendere e di volere.

"NON E' TUTTO SOTTO CONTROLLO!" sbraitò la ragazza "Cosa stavate guardando, branco di buoni a nulla?!"

Prima che potessi accorgermene, un pezzo grosso aveva già provveduto a neutralizzare l'uomo, cominciando a soffocarlo davanti agli sguardi allucinati delle persone circostanti, incurante delle sue urla di dolore.

"Se non fosse stato per...a quest'ora..." continuò a balbettare Santa Shalulia, mentre suo fratello leccava il gelato con espressione scombussolata e con naso gocciolante, finché lo spettacolo non terminò e l'uomo si accasciò a terra, privo di sensi.

"E' questa la giusta punizione da infliggere a chi si mette contro di noi" sputò ancora la nobile attraverso la sua maschera resinosa.

La gente che si trovava nei paraggi si portò le mani alla bocca, spaventata, ma non osò controbattere né esporsi.

"Torniamo a casa, sorellina. Questo Sabaody non è proprio nulla di speciale"

 

 

 

 

"Mio padre dovrà recarsi a Shinoka domani, Grandammiraglio Sengoku. Mi aspetto che le guardie che l'accompagneranno saranno più competenti di quelle che avete appioppato a me e mio fratello"

"Certamente, principessa. Le sceglierò personalmente, posso assicurarglielo"

"E per quanto riguarda oggi...beh, posso dire che sono profondamente delusa da lei e da tutti i suoi uomini. Credevo che almeno voi deste la giusta importanza a ciò che siamo, invece vi siete rivelati soltanto dei comuni esseri umani"

"Sono desolato per l'increscioso episodio di oggi pomeriggio, nobile Shalulia, e le prometto che non si verificheranno mai più errori del genere. Ha la mia parola"

La ragazza si voltò nella mia direzione "Solo quest'uomo è stato in grado di proteggermi. Chi è?"

Abbozzai un sorriso "Solo solo un s..." sottoposto, stavo per dire, sottoposto dei grandi capitani di Marijoa.

Ma un uomo dal viso scuro e dai capelli biondi mi precedette "Spia" si affrettò a rispondere prima di me "Una spia della CP7" sorrise soddisfatto, mentre Sengoku si allontanava parlando con San Charloss.

Lo guardai sbarrando gli occhi. Poi, in seguito, mi spiegò che era il capo della Cipher Pol 7 e che proprio quella mattina un agente era stato ucciso sul lavoro.

"Non farne parola con Sengoku, o non ci penserà due volte a sbattermi fuori" mi aveva raccomandato non prima di essersi acceso una sigaretta e aver fatto un profondo tiro "Beh, sembra che tu piaccia molto alla ragazzina celeste..." aveva ammiccato con tono ironico "Domani partirai con i miei uomini per scortare suo padre a Shinoka. Non ci vorrà molto" fece per andarsene, poi tornò indietro "Ah, di' a Karl che è un imbecille e che d'ora in poi sei sotto il mio comando"

 

 

 

 

 

Quella sera, mi ritirai nel mio dormitorio e preparai il necessario per il giorno seguente, senza farne parola con gli altri cadetti. 

Ero ansioso di partire e non vedevo l'ora di mostrare le mie capacità agli altri. Corgi mi aveva offerto di lavorare per lui, ma la sua richiesta (o forse dovrei dire la sua imposizione) era stata semplicemente dettata dalla simpatia che provava per me Santa Shalulia e, caso fortuito, da un improvviso posto libero nella CP7.

In qualsiasi caso, si trattava di una grande opportunità e non avrei mancato di mettere in pratica tutto ciò che sapevo fare: Corgi non si sarebbe pentito della sua scelta.

Quando andai a raccogliere le mie cose in palestra, Karl mi salutò con un grugnito "Sei stato fortunato per l'episodio di oggi pomeriggio. Ma questo non fa di te un eroe, sai?"

"Assolutamente" afferrai la borsa che avevo lasciato lì il giorno prima.

"Si è trattato soltanto di un caso" continuò con tono velenoso, mentre metteva a posto svariati attrezzi con cura meticolosa.

"Lo so" lo assecondai con sguardo basso.

"Poteva capitare a chiunque"

"Certamente" concordai, voltandomi verso il mio interlocutore con aria di superiorità. Probabilmente mi ero già montato la testa "A proposito, Corgi mi ha detto di riferirle che d'ora in poi sarò sotto il suo comando" l'espressione sul volto del mio allenatore divenne di uno strano colore verde e i suoi occhi si fecero più larghi "Pertanto...beh, io qui la saluto" 

Me ne andai senza degnarlo di ulteriori spiegazioni, mentre con lo sguardo seguiva inebetito la traiettoria dei miei passi. 

Poi, un grido in lontananza "Figlio di puttana!" © 

 

 

 

Prima di far entrare Kaku nella CP9, ho pensato che fosse necessario fargli fare un po’ di gavetta, almeno per rendere le cose un tantino più credibili. E allora il mio pensiero è andato subito ai Draghi Celesti, giacché sono residenti a Marijoa…e poi a Corgi, che è un personaggio che si vede davvero pochissimo: non si sa effettivamente che ruolo abbia e io ho ‘approfittato’ di ciò per immaginarlo a capo della CP7.

Poi qui spero che non mi lincerete: ho dato per scontato che Sengoku non sapesse della missione prova fissata per quel giorno a Sabaody, ecco perché non si è soffermato sull’identità di Kaku. So che probabilmente è una negligenza che non avrebbe, ma dati i suoi numerosissimi impegni, forse non è a conoscenza dell’organizzazione interna di tutte le Cipher Pol, ma solo delle più importanti. Mentre le minori sono magari amministrate da uomini di cui si fida ciecamente (come Corgi, per esempio).  La cosa non mi sembra tanto fattibile, perché credo che ci sia una certa burocrazia a regolamentare i membri delle varie forze governative, ma è qui che entra in gioco l’immaginazione: immaginate insieme a me, sennò non ne usciamo vivi xD

Un ringraziamento speciale ad Archdeacon Chopen che è sempre la prima a recensire! Lettori silenziosi, fatemi sentire il vostro supporto, su! ;)

 

 

 

  
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