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Autore: itsNichole    18/11/2012    13 recensioni
Alice, ragazza newyorkese che torna nella sua città natale dopo la morte dei suoi genitori, Bradford.
L'avvertono, può fare qualsiasi cosa lì, può divertirsi e stringere con chiunque deve solo stare lontana da un ragazzo. da uno 'pericolo', così definito.
Ma se il pericolo fosse la calamita di Alice?
Ne vale la pena rischiare tutto per uno sconosciuto?
Dal primo capitolo: . –ti metto in guardia solo di una persona.- mi si avvicinò ancor di più. –il tuo vicino di armadietto.- era serissima e mi fissava negli occhi. io agrottai le sopraciglia non riuscendo ad intendere per bene. –non ti dirò nulla su di lui, dato che sei un tipo che vuole stare per i fatti propri..ma stai attenta, è pericoloso.- detto questo girò le spalle e andò via. Restai qualche secondo a fissarla mentre scompariva tra la folla e gli studenti. feci semplicemente una smorfia, come inizio c’era male.
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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His thirst.




-Zayn..- vidi il ragazzo seduta sul mio letto, vestito nero, occhi rossi che fissavano il vuoto. Mi avvicinai al ragazzo deglutendo a vuoto, lui continuava a non rispondere..neanche una parola. –che..che cosa ci fai qui?..- domandai sedendomi sul materasso, un po’ distante da lui. Non gli domandai se stesse bene o il perchè di quegli occhi rossi, volevo solo sapere com’era entrato e cosa voleva da me. Ma lui, nuovamente, non rispose. Voltai il viso, guardando dinanzi a me, vi era la scrivania con tutti i libri sparsi disordinatamente sopra. Stavo per riprendere a parlare fin quando non sentii un sospiro accanto al mio collo. Guardai subito il volto che avevo accanto al mio, lui mi guardò facendo così penetrare i suoi occhi sangue dentro i miei occhi oceano e con un sorriso beffardo si avvicino al mio collo. Un bacio, pensavo che avrebbe lasciato un soffice bacio, ma tutto ciò che sentii fu dolore. Un dolore insopportabile, un dolore che mi fece morire. Mentre Zayn continuava a dissetarsi..del mio sangue.


Mi svegliai di colpo sedendomi sul letto.
Ero sudata e con il fiatone.
Avevo appena fatto un incubo che apparentemente sembrava così reale.
Quasi continuavo ad avere paura, così non riuscendo a riprendere sonno mi avviai verso il bagno per rinfrescarmi. Quando mi svegliai totalmente grazie alla doccia fredda, scesi a fare colazione e con mio stupore trovai già tutti i cereali e i succhi a tavola, compresi i miei nonni seduti a mangiare e parlare delle solito cose quotidiane.
-Buongiorno tesoro..- sorrise mia nonna. –il latte l’ho appena riscaldato..-
-ti ringrazio..- mormorai come risposta, sorridendole anche io.
-allora com’è andata ieri sera?- domandò mio nonno con il giornale in mano.
-bene.. ci siamo divertite in fin dei conti..-
-in fin dei conti?- domandò insistendo come se avesse capito subito che qualcosa non andava.
-bhè.. devo ammettere che trovo qualcuna delle ragazze un po’ oca, qualcun’altra un po’ rompi scatole e qualcun’altra ancora un po’ all’antica..- mi resi conto di aver classificato ognuna nel proprio settore, l’unica a rimanere ero io. Come risposta mia nonna scoppiò in una risata affettuosa.
-ti integrerai al meglio, tesoro. non ne ho dubbi!- disse incoraggiandomi.
-penso di averlo già fatto.. Sai anche oggi mi avevano invitata ad andare in spiaggia, il fratello di Rachel.. Un certo Justin, se non ricordo male..- mormorai mentre insuppavo i biscotti nel latte.
-Oh!- esclamarono contenti in coro –Justin e Rachel! Non pensavo li conoscessi! Sono i nipoti di alcuni nostri amici sai? Tu una volta hai giocato con Justin da piccolina.. Ma non te lo potrai ricordare, avevi più o meno due anni.. – raccontò mia nonna.
-E Rachel dov’era?- domandai.
-Non ricordo se stava male o qualcos’altro.. ma la piccolina non c’era quel giorno, lo ricordo come se fosse ieri. Non andavate molto d’accordo tu e lui..- ridacchiò al ricordo ed io mi limitai a sorriderle. –Allora spero che tu abbia accettato l’invito..- mi guardò.
-Veramente no, nonna.. Sono già impegnata..- abbassai il tono quasi come se mi vergognassi ad ammettere di aver un appuntamento con un ragazzo appena conosciuto che per di più non sapeva neanche dove abitavo. –La colazione era squisita.. Latte caldo al giusto punto, ottimo lavoro nonna!- dissi con voce squillante per deviare il discorso, alzandomi e liquidandomi da quella situazione prima che lei potesse farmi altre domande.

-Alice!- una voce continuava a chiamarmi da giù, riconobbi subito quella di mia nonna. Pensavo che stesse dormendo dato che non la vedevo da dopo pranzo.. Bhè, più che altro sono stata io a chiudermi in stanza a pensare a quell’incubo, a quello strano appuntamento e a quel ragazzo. Avevo davvero sognato che fosse un vampiro? Ma mi mandava davvero così tanto in tilt il cervello la sua presenza o semplicemente il suo pensiero? Nonostante sembrasse una cosa alquanto stupida, per lei sei cercai di essere bella pronta. Non misi niente di carino, un jeans nero con un maglioncino bianco, vans ai piedi e solito giubotto di pelle. I capelli li lasciai cadere sulle spalle e tutto ciò che misi fu un cerchietto nero per farsì che sembrassi una ragazza ‘dolce’ o ‘carina’, cosa che non ero.
-Dimmi nonna!- risposi non aprendo la porta, restando sdraiata sul mio letto a guardare l’orologio. erano le ‘06:01’ p.m. era in ritardo già di un minuto, ciò significava sicuramente che l’appuntamento saltava ed io potevo tornare a mettermi il pigiama. Ma cosa mi aspettavo? Mi conveniva passare il sabato a studiare o se ci tenevo a prendere una boccata d’aria, avrei potuto contattare Rachel e raggiungerli in spiaggia. No, era meglio la prima. Mi avrebbero fatto tantissime domande sul perchè Malik non mi era venuto a prendere e tutte queste noiosissime storie, che proprio quel, non mi andava di sopportare.
-C’è una persona per te, veloce!- mi affrettai subito a scendere senza pensare a chi poteva o non poteva essere. –oh eccola!- esclamò mia nonna annunciando il mio ingresso in sala pranzo. Sussultai appena vidi l’immagine di un ragazzo che portava il nome di Zayn Malik, seduta sul divano di casa mia. Insomma.. cosa? Alzai la mano come cenno di saluto. –tesoro non mi avevi detto che avevi un amico così carino!- mi guardò mia nonna facendomi l’occhiolino, vidi Zayn ridere.
-Nonna!- la richiamai io. –Noi è meglio che andiamo.. No?- guardai il ragazzo e lui annuì. Si alzò delicatamente dal divano, strinse la mano a mia nonna salutandola e ringraziandola gentilmente. Una volta usciti dal portone lo guardai negli occhi immobile.
-Che c’è?- domandò lui un po’ infastidito, come se non riuscisse a decifrare i miei pensieri, anche se stavo pensando alla domanda più ovvia..eppure lui non ci arrivava.
-Come hai fatto a trovare casa mia?- domandai alzando le mani a modo di domanda ovvia. Lui ridacchiò rilassandosi, ma che si aspettava?
-E’ facile sono andato a scuola e ho chiesto in segreteria il tuo indirizzo convincendo la segretaria a darmelo dicendo che ci dovevamo preparare insieme di un compito di letteratura inglese.- sorrise soddisfatto.
-dovrei arrabbiarmi con la scuola, non possono dare il mio indirizzo a chiunque gli imbrogli una scusa demente come questa che hai usate tu!- protestai e lui rise nuovamente. –sono seria..- dissi io scherzando.
-Oh immagino..- mi prese in giro appoggiandomi –è una cosa davvero orribile..- ridemmo insieme –dai sali su..- disse facendo con un cenno di capo segno ad una bellissima lamborghini bianca. io sgranai gli occhi aprendo la bocca ad ‘o’. Come poteva un diciasettenne avere quella macchina? La macchina dei mie sogni e dei sogni di tutti?
-Come diavolo puoi averla a soli diciassette anni?- mi feci sfuggire. Lui non rispose mi sorrise solo, da gentil uomo mi aprì lo sportello per farmi salire. –Grazie..- mormorai un po’ imbarazzata.
-Andiamo in qualche bar?- domandò guardandomi.
-umh..okay!- acconsentii e così ci avviammo.
-Allora.. divertita ieri sera?- ascoltai la domanda appena fatta.
-Bhè non è proprio il mio tipo di serata unghie, ragazzi, shopping..- borbottai.
-Per fortuna..- ammise, ed io lo guardai accennando un sorriso timido.
-Ti posso fare una domanda?..- lo guardai.
-Certo..- mi fisso per un attimo. I suoi occhi erano la cosa più bella su tutta la terra. Un brivido mi oltrepassò le braccia a quella vista. Non poteva essere umano un ragazzo del genere, un ragazzo così..perfetto.
-Perchè tu e i tuoi amici non andate in spiaggia?..- continuai a fissarlo mentre lui ritornò a guardare la strada fisso. Mascella contratta ed espressione seria.
-Chi te l’ha detto?-
-Justin, il fratello della mia amica Rachel..- mormorai. –Non mi ha detto il perchè, solo che non ci andate..siete allergici alla sabbia? o all’acqua marina?- domandai un po’ preoccupata.
-No, Alice..- rispose calmandosi. –Semplicemente c’è una specie di contratto antichissimo che risale alle prime tribù. Il nonno di uno dei miei compagni stipulò questo contratto con il nonno di Blake, un amico di questo Justin. le due tribù per non andare in guerra decisero di dividere la città in due parti, ognuno con la sua.. Loro hanno la riserva, che comprende anche la spiaggia. Noi possiamo stare nella città alta. Nessuno dei due deve infrangere altrimenti potrebbe scoppiare una brutta lotta..- mi spiegò ed io rimasi in silenzio, era una storia antica ma pur sempre strana.
-Ed io?- domandai alla fine, lui mi guardò dolcemente sorridendomi.
-Tu non discendi da nessuna di queste due tribù, puoi stare dovunque come quasi tutta la popolazione di Bradford. Nessuno sa di questo patto, solo i diretti interessati. – vide un posto libero e subito si apprestò a posteggiare. –eccoci!- esclamò.
Passammo tutto il pomeriggio dentro quel bar, uno di quei posti dove anche con un solo caffè ti fa rimanere seduto dove sei e ci puoi stare tutto il tempo che vuoi. A New York arrivavano a volte a buttarti fuori talmente vi era confusione, qui invece no. Zayn non prese nulla nè da bere nè da mangiare, e qui iniziarono a venirmi i complessi sul perchè mi avesse portato lì. Mentre lui raccontava di qualche anedotto succesogli in casa con i suoi amici mi rivenne il flash dell’incubo della notte prima. Rimasi ferma, sentii il battito accellelarmi. Zayn era vestito proprio come nel mio sogno. Sì, aveva la stessa giacca, i stessi pantaloni..la stessa solita pettinatura.
-Ho bisogno di un po’ d’acqua.- esclamai all’improvviso.
-Tieni prendi la mia, io non ho sete di acqua..- mormorò. Non ha sete di acqua? Sete? E di cosa ce l’aveva? Sete di coca cola? O di fanta? O sete del..mio sangue? Cazzo Alice, ma che stai pensando? Sto davvero esaurendo, non è normale pensare che un ragazzo normalissimo avesse sete di sangue, come se fossi in uno di quei libri sui vampiri e personaggi vari.
-Grazie..- la bevvi tutta d’un sorso. –e di cosa hai sete?..- ebbi il coraggio di domandare. –coca cola?-
-No.-
-aranciata?-
-No.-
-Sprite?- tentai nuovamente.
-No.- rispose esattamente come prima e come prima ancora.
-E cosa allora..?- domandai incredula, con la paura addosso della sua eventuale risposta.
-Redbull!- esclamò ed io scrollai immediatamente le spalle, autodicendomi mille parole che mi dicessero quanto io sia stupida. Una semplice redbull, ovviamente. E’ un ragazzo, è un umano, è una persona normale. Che cosa dovrebbe bere? Esistono mille e più bevande ed io vado a pensare al sangue? No, non sono davvero normale. –Che c’è?- domandò come se si fosse accorto della mia pazzia.
-Non sto molto bene..-
-Ti riporto a casa?- domandò premuroso, io feci segno di ‘no’ con il capo. Non volevo tornare a casa. Non volevo che la giornata finisse così. Non volevo allontanarmi da lui prima del dovuto perchè solo con lui stavo bene e sentivo il mio cuore battere.
Una volta usciti dal bar ci accorgemmo della neve che scendeva delicatamente.
-Che bello sta nevicando!- esclamai, tornando ad avere sei anni. Ogni volta che nevicava mio padre mi portava fuori per giocare insieme, nonostante la neve mi ricordasse costantemente lui, non riuscivo ad odiarla. Era meravigliosa e l’amavo infinitamente.
-Me ne sono accorto da solo Alice!- rispose Zayn, io cercai di fulminarlo con lo sguardo, ma la sua risata mi addolcì. Mi tiro con un braccio verso di lui e mi abbracciò. Senza neanche aver il tempo di pensarci un po’ su, o semplicemente realizzare ciò che stava succedendo, mi ritrovai stretta tra le sue braccia. Fu la sensazione più bella della mia vita, la più bella, e non sto esagerando. E’ stata così monotona fin’ora la mia vita, pensavo che continuasse ad essere così ancora per molto.. Ma per fortuna Malik era arrivato per scuotermela del tutto.


CIAAO MONDO CRUDELE. si crudele perchè non so voi ma non riesco a capacitarmi della fine della saga che mi ha fatto sognare mille e più volte. çç ce', no. BREAKING DAWN PARTE DUE E' PERFETTO CAZZO. spero che voi l'abbiate già visto! io sono andata tre volte al cinema, bello vero? c: hahahahahaaha. sono malata lo so. coooomunque, mi scuso tantissimo per il ritardo, ma sono stata impegnata. scuola, braking dawn, compleanno da preparare.. scusatescusatescusate.
Ecco qui il loro primo appuntamento, non è niente di particolare. Sì ragazzi, la loro storia sarà lenta, anche se entrambi sono attratti uno dall'altro dal primo momento in cui si sono visti, proprio come il mio Edward e la mia Bella. T_T
Il capitolo ha questo nome, che significa 'la sua sete', perchè è concentrato proprio su questa, sui mille flash che vengono alla nostra Alice che infine si prende per stupida..senza sapere che alla fine avrà ragione.

Volevo ringraziare le 10 persone che hanno recensito il capitolo precedente, arrivando in totale a VENTIQUATTRO recensioni! Dio mio, GRAZIE MILLE! le 9 persone che hanno messo questa storia tra i preferiti, le 2 persone che l'hanno messa tra le ricordate e le 14 che l’hanno messa tra i seguiti. BUT YOU'RE PERFECT TO ME.
grazie all'infinito davvero. siete meravigliosi nel vero senso della parola e spero che questo capitolo non vi abbia deluso.
Spero di leggere i vostri pensieri come nel precedente. c:
CIAAAAAO. <3
  
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