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Autore: Killing_Loneliness    05/06/2007    3 recensioni
Era il primo giorno d’inverno, un inverno pacato,non mordace ed aspro.
Però ero certa che quel freddo pungente mi prometteva un inverno difficile da dimenticare.
E come poteva essere altrimenti?
Ero stata chiamata in veste di “sostituta” dalla Dark Horse:avrei preso
il posto -momentaneo - del co-creatore, di uno dei più grandi eventi fumettistici di quell’anno.
"The Umbrella Academy”.-Solo tre settimane- mi avevano detto
-Poi il signor Gabriel Ba potrà riprendere il suo posto…-.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gerard Way, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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<b>2°Capitolo</b>

Passai quasi tutto il pomeriggio a Central Park;non so spiegarvelo,ma Central Park ha un fascino indescrivibile. E d’inverno questo fascino muta in magia.
L’aria era gelida quel pomeriggio,ma aveva smesso di piovere,e le nubi avevano lasciato il posto ad un accenno di sole.
Lastre di ghiaccio andavano alla deriva ,navigando in un moto flemmatico sull’acqua,divenendo un simpatico mezzo alternativo per uccelli.
Me ne stavo su una panchinetta,mentre osservavo malinconica i bambini, giocare. Ogni tanto qualcuno di loro scivolava su un qualche viottolo,ma c’era sempre un genitore pronto a soccorrerlo .
Sospirai,ormai proiettata in ricordi infantili,nonostante li avessi etichettati come proibiti. Non oggi,mi dissi. Volevo ricordare com’era. Come fosse avere una vera famiglia. Come fosse il calore del Natale. Un vero Natale.
Quando cominciò ad imbrunirsi,decisi di avviarmi verso il luogo dell’appuntamento.
Solo a metà strada ,ricordai di non essermi potuta cambiare d’abito,ma non ci diedi molto peso. In fondo era solo un appuntamento di lavoro,nulla di più.
Avvolta da una delicata tristezza,varcai la soglia del Red Rose - con un lieve anticipo -e capii perché Gerard avesse scelto proprio quel luogo.
Era un piccolo ritrovo,caldo e poco affollato. L’immagine della tranquillità e della riservatezza.Mi sedetti ad uno dei tanti tavoli liberi – vicino alla finestra appannata -,mentre mi gustai un po’ di quella deliziosa ed inimitabile atmosfera Natalizia.
E non parlo solo di decorazioni. C’era pace,un piacevole brusio e dolcezza,si. Ad un metro di distanza c’era una coppietta,da cui provenivano dei suoni umidi. Pessimo posto mi dissi.
“Cosa ti porto,cara?”mi domando un donnone,sopraggiunta alla mia destra.
“Oh … ehm..sto aspettando una persona..magari dopo” tagliai corto,ma ricambiandole il sorriso.
“D’accordo” rispose spostandosi - un po’ a fatica - ad un altro tavolo.
Tornai a guardare fuori dalla finestra,strofinando con la mano il vetro appannato,per osservare meglio.
Non so dire quanto tempo passai in quella posizione. Ogni tanto guardavo,sempre più tristemente,l’orologio appeso nella sala.
La strada su cui dava la finestra,veniva avvolta sempre di più dal buio. Anche se rischiarato dai colori e le luci artificiali delle molteplici insegne.
Le sette e trenta arrivarono e passarono. Così le otto. Le otto e mezza.
“E’ in ritardo”commentò la donna di prima,posandomi con accortezza una tazza fumante di caffè.
“Proprio così …” risposi laconica.”Oh..non si disturbi!”esclamai notando il caffè.
“Tranquilla”sorrise”offre la casa!”
“Beh grazie..”dissi timidamente.
“Sicura di non voler niente?Sarai affamata …”
“Non si preoccupi … e grazie per il caffè”
Mi rispose con lo sguardo,e si avviò verso il bancone. Se prima ero ansiosa,ora mi stavo ,lentamente deprimendo. Tornai alla mia finestra,a contemplare la strada,sempre più buia,senza bere il caffè.
Schiacciai una guancia sul vetro,lasciando che il mio respiro creasse piccole nuvolette sul vetro. Beh avrà avuto un contrattempo,mi dissi, è Gerard Way,diamine!!
Poteva avvisare,però. Sbuffai. Mi tirai a sedere composta,cercando inutilmente di stiracchiarmi. Mi avvicinai la tazza:vi tuffai il cucchiaino,girandolo quasi inconsciamente,e chiusi gli occhi.
Credo che dormii,perché le ore sembravano volate. Ad occhio e croce circa due ore; Si erano fatte le dieci passate.
Bevvi in fretta il caffè, oramai non più invitante,appoggiai sul tavolino qualche banconota,salutai con un cenno quella signora tanto gentile e mi addentrai ancora una volta nella giungla.
Un’ondata di freddò m’investì in pieno. Fu come uno schiaffo,dopo quella serataccia.
Non sapevo proprio dove andare. A casa?Meglio di no. Preferii incamminarmi ancora verso Central Park.
Rivolevo quella magia,per tornare a stare bene,come tanti anni fa.
Optai per un taxi stavolta,ero sfinita. Notai un ragazzo incappucciato,che scendeva proprio da uno di quelli e gli corsi incontro.
“Taxi!!Ferma!!!”mi sbracciai.
Il taxi non si mosse,come la figura arrivata a destinazione. Non feci caso al suo volto,ed aprì la portiera.
“Anya?”
”Gerard?” non mi voltai neppure. Quella voce l’avrei riconosciuta fra mille.
Mi voltai un istante dopo e rimanemmo a fissarci,senza sapere cosa dire.
“Che intenzioni avete?”brontolò il tassista ” Allora?Sale o rimane lì?!?”
“Andavi a casa?” sussurrò,visibilmente dispiaciuto.
“Si..”mentì.
“Dai sali”mi esortò,tenendomi aperta la portiera.
Salì alla svelta,seguita da lui.
Farfugliai l’indirizzo e partimmo.
Era calato un silenzio a dir poco imbarazzante.
“Anya..io..sono davvero mortificato..non ci sono scuse..avrei dovuto avvisarti..solo che..”sussurrò senza guardarmi.
“No,non voglio che ti giustifichi..sarà stato sicuramente qualcosa di veramente importante”dissi,anche se poco convinta.
Gli posai una mano sulla spalla senza rendermene conto. Feci per ritirarla,ma lui la inchiodò con la sua,grande e calda. Si voltò,regalandomi un sorriso. “Grazie”
Feci cenno di no con il capo ”Tranquillo”
“Vorrei farmi perdonare … vale ancora l’invito?”
“Mi sembra un po’ tardi ormai per lavorare … ma se per te non è un problema …”
“Hai cenato piuttosto?”mi chiese,cambiando discorso.
“No,ma..”
“Bene,ti porto fuori a cena”affermò convinto.
“Sinceramente non ho fame …”abbassai lo sguardo.
“Fammi questo piacere”
“No,davvero …”rialzai lo sguardo,timida. Perché voleva farsi perdonare a tutti i costi? Perché era così,vero?Nulla di più …
S’incupì.”Mi spiace davvero,Anya…”sapevo a cosa si riferiva.
Scossi la testa.”E’ tutto dimenticato “lo rassicurai ”Sono solo stanca Gerard … pensiamo domani a..tutto il resto,insomma..” non capivo perché continuavo a supplicarlo.”Voglio solo andare a casa …”sperai di non averlo detto.
Abbassai lo sguardo,e non aprii più bocca,fino a quando non arrivai a destinazione.
“Serata da dimenticare,eh?” disse aprendo la portiera .
“Non proprio..”ribattei afferrando la sua mano tesa.
“Perché?”chiese incuriosito.
“Ogni momento trascorso in tua compagnia..è..è davvero"cercai un aggettivo"unico”
“Beh … grazie”disse lui grattandosi la testa,un po’ nervoso ed imbarazzato.
Sorrisi ”Voglio dire … sei Gerard Way!!Tante persone pagherebbero per essere al mio posto … ed io …”mi bloccai. “Io ti stimo molto,Gerard”continuai insicura,con lo sguardo rivolto in basso.
“Grazie Anya”sorrise.
“E di che..chissà quante volte te l’hanno ripetuto..è una cosa stupida”mi voltai leggermente,dandomi ripetutamente dell’idiota.
“E’ sempre un piacere sentirlo … beh ci vediamo domani”disse indicando il tassista che,intimava non da poco,di tagliare la conversazione.” Notte Anya”
“Notte,Gerard”
Attese finchè non raggiunsi l’entrata della casa,per poi salire sul taxi,diretto chissà dove.
Meccanicamente frugai nelle tasche,alla ricerca delle chiavi,aprì ed entrai
. Mi trascinai quasi incosciente,con la testa intrappolata in una nuvoletta d’intontimento, per qualche rampa di scale,ed arrivata sul pianerottolo lasciai che le lacrime debordassero e facessero il resto…

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Ci ho messo un pò troppo a scriverlo(sorry sorry sorry),e nonostante tutto,non ne sono ancora convinta u_u Voglio ringraziare chi ha commentato e(spero)chi lo farà anche questa volta!!*ç* Nei prossimi capitoli cercherò di far partecipare anche Frank,Mikey,Bob e Ray(non vi sto trascurando ragazzi!!xD)e farò intervenire più spesso Gerard.-.^ Che altro dire...presto..anzi no,non vi dico nulla(me cattiva *sisi*)
  
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