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Autore: Ellaguarino    18/11/2012    0 recensioni
Due semplici corpe,ma con due anime ben distinte hanno cercto di sfidare tutti i limiti dell'amore,dove l'eta' non contava..anche se fino ad un certo punto.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Cosa cavolo ci fai qui??-dissi sgattaiolando fuori da quel buco.
Nicola fece una brutta occhiata a Gaston,per poi prendermi da parte.
Riuscii a buttare lo sguardo verso le fans,che dopo aver sfondato la porta erano state richiamate dal proprietario e fatte uscire fuori,poi a Gaston che mi lanciò uno sguardo rassicurante.
-Fiore..-mi disse Nicola con le lacrime agli occhi.
-chi ti ha detto che ero qui?-gli dissi fredda.
-davvero ti importa sapere questo?-urlò sbarrando gli occhi.
Non gli risposi,iniziai a guardarmi intorno senza sapere perché. Avevo tanta voglia di perdonare quel ragazzo,é stato la mia vita,e non esagero.
Io io salvato lui e lui ha salvato me.
Nicola era uno di quegli stronzi,ma stronzi davvero. Faceva tutto il dolce con le ragazze,poi si interessava solo a culi e tette.
Ovviamente io non ero una di quelle,ma l' amavo..e come se l' amavo.
E non sapevo spiegarmi il perché? Forse perché era biondo,con gli occhi marroni che andavano nel verde?
No! Lo amavo perché c' era qualcosa di più.e il fatto che era di un anno più piccolo di me,non mi faceva per niente ripensare.
Avevamo solo quindici anni( lui quattordici) quando iniziò davvero la nostra storia,quando lui cambiò, quando diventò una persona migliore,quando come disse lui
-ho imparato ad amare con il cuore e non con gli occhi.
Flashback-.
Aversa,martedì 30 ottobre2012.
uscimmo dal campetto dell' oratorio. Nicola mi circondò le spalle con il suo braccio. Oh, stava ricominciando a cagarmi.
-cosa vuoi?- gli dissi cercando di sembrare indifferente.
-ah, fiorella,fiorella,che suona la chitarra.
-eh-riuscii a rispondere.
-componi le canzoni per il tuo fidanzato?
-ma quale fidanzato?
-come, quello là-disse levando il braccio.
-quello là chi?-urlai.
-ma dai. .quello là,amico di quello-disse ridendo.
Capii il suo gioco.
-si proprio lui-sorrisi fingendo lo sguardo da innamorata-quello con gli occhi biondi e i capelli azzurri.
Rise circondandomi di nuovo con il braccio.
-anche se scrivessi una canzone e la dedicassi a qualcuno,non mi amerebbero lo stesso.
-ah, ma quando mai,basta con questa storia,su-mi disse dandomi un bacio sulla guancia.
Io arrossii,e anche se cercai di nascondermi,lui lo vide e sorrise.
-dove devi andare?
-a casa,tu?-dissi fermandomi.
-Anche io..vieni per di qua?
-No,per di là faccio prima-dissi indicando una strada buia che però andava verso il centro,dove abitavo io.
-da sola?- mi disse scrutando la strada.
-si,forever alone-lo guardai.
Sospiro' pesantemente. -Vabene,stai attenta-mi diede uno schiaffo sulla spalla.
-ok-dissi mettendo le mani nella tasca enorme della felpa.
-ciao bella!-si allontanò insieme ai suoi amici.
Sorrisi istintivamente per poi immergermi musica dei miei idoli.CUFFIE,GRAZIE DI ESISTERE!
Mi avviai per quella stradina tutta immersa in 'quien' quando una mano mi toccò la spalla.
'quien es?'dissi tutta presa da quella canzone.
'che?' rispose la voce dietro di me.
Mi girai e vidi Nicola tutto sconvolto. Ogni volta che parlavo spagnolo o cantavo io spagnolo faceva sempre così.
Risi.'no è la canzone'.
'Ah' disse alzando la testa.
Camminammo per qualche metro io avanti e lui dietro quando iniziò a fischiettare.
Mi fermai di colpo e mi girai.
'Ma non dovevi andare a casa?'gli domandai.
'Non ti fa piacere che un bel ragazzo ti accompagni a casa?'
'bel ragazzo,accompagnare a casa? Ma non hai niente da fare?'.
-tecnicamente no-iniziò a camminare.
-se lo dici tu-lo seguii.
-eppure io sono sicuro che ti piaccio- disse fermo.
Arrossii.
-sei sicuro? Domanda prima di diventare sicuro..non si sa mai.
-ti piaccio?-si fermò.
-ma..ma..-balbettai.
-me l' hai detto tu eh? -alzò le mani.
-n..no- dissi affondando il viso nella sciarpa.
-beh,neanche tu mi piaci-disse guardando da un' altra parte.
-buono a sapersi-gli risposi indifferente.
Improvvisamente mi prese la mano e mi portò dietro i pilastri del municipio.
-Nicola,dovrei andare a casa-riuscii a dire.
-adesso non mi importa-si fermò di scatto e mi diede un bacio,il primo bacio della mia vita.
-ma non avevi detto che non ti piacevo?-gli dissi ansimando.
-piacere è solo attrazione fisica. Piacere è un qualcosa di superficiale.amare..amare è diverso,amare è qualcosa di più profondo,qualcosa di più bello. Ed io ho imparato ad amarti non con gli occhi, ma con il cuore.-mi baciò delicatamente.
Feci un sorriso a demente. Aspettavo da troppo quel momento..meno male che non mi ero arresa!
-non ti facevo così intelligente.-sorrisi maliziosa.
-ma tu non avevi detto che non ti piacevo?-mi disse allontanandosi un pò.
-non sei l'unico intelligente tra i due-risi.
Mi prese le mani,me le strinse dopodiché mi strinse a se.
Fine flashback.
Mi scese una lacrima il pensiero di tutto quello. La verità è che avevo paura fidarmi di nuovo di lui.
Lo so,non era colpa sua, ma lui era lì, a guardare e non aveva fatto un cazzo. Cosa dovevo pensare?
Scappai piangendo fuori dalla stanza. Sentii Nicola dare un calcio contro lo scatolone. Strinsi gli occhi. Lo volevo,mi voleva.
Ma la paura era la cosa più forte che avevo dentro. La paura superava l' amore.
Qualcuno mi abbracciò da dietro. Gaston,con il suo meraviglioso profumo alla vaniglia.
Mi girai abbozzando un sorriso. O almeno provandoci.
-se vuoi mi puoi raccontare tutto..
-non ora-gli risposi-non me la sento.
- ti capisco. Ma quando vuoi..io ah sono sempre.
-Che succede?-Peter ci guardò in malo modo,con i suoi pacchetti di gomme in mano.
-Gaston hai una faccia..Fiore,tu sei bianca..
-nulla-lo interruppi-é una lunga storia..
-si,lascia stare Peter,per favore.-gli disse Gaston.
Peter alzò le mani dopodiché esordì:- volete una gomma?.
Scoppiammo a ridere,e uscimmo dal mc Donalds.
-Fiorella!
Giusto,avevo rimasto Nicola come un cretino lì dentro.
-cosa vuoi?-gli dissi seccata.
Non parlò,ma mi sorrise. Dia un semplice sorriso, ma mi portò a ricambiare. Si avviò infilando il viso nel collo del suo cappotto,diretto chissà dove.
-ti accompagno a casa?-disse Gaston toccando i miei vestiti ancora umidi.
-etciù!-fu la mia umida e schifosa risposta. Bene,lo immaginavo..ci mancava solo il raffreddore.
-é un si!-disse Gaston ridendo.
Sorrisi,dopodiché ci infilammo io macchina.
Il mio telefono iniziò a squillare. Era Adriano..ODDIO,MI ERO SCORDATA DI LUI,DI SKYPE,DELLA LINEA.
-Adriano..
-Fiore,Fiore,Fioreeee-urlò.
Mi mancava tanto!
-dimmi-dissi con la mia voce da trombone..maledetto raffreddore.
-hai il raffreddore? Fa così freddo lì?
-no, beh é una lunga storia..
-poi avrai tempo di raccontarmela,lo so..-mi interruppe.-questa frase non mi è nuova.
Risi guardando istintivamente Gaston..mi accorsi che ogni tanto si girava a guardarmi.
Sorrisi e tornai al mio migliore amico.
-che c' è?
-Mh,volevo chiederti... Ma in casa tua quante camere hai?
-beh, cucina,soggiorno,camera, un bagno,la terrazzina e..ah,si,la camera degli ospiti con due letti singoli.
-perfetto!-urlò. Lui la voce a trombone ce l'aveva naturale.
-perché?-domandai ripensandoci.
-tra una settimana vengo a vivere da te!-disse tutto d' un fiato.
  
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