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Autore: Marty Evans    18/11/2012    2 recensioni
Ciao a tutti! Questa Fanfic l'avevo già publicata. Purtroppo, non essendo soddisfatta di alcuni capitoli l'ho cancellata. Adesso la sto ripublicando.
Per quelli che l'avessero già letta non ho cambiato molto solo alcune frasi. Comunque, questa Fanfiction parla del primo anno dei Malandrini visto dal punto di vista di Lily Evans. spero vi piaccia.
Leggete e recensite!
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Life in Hogwarts at the time of Lily Evans'
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Capitolo 6 Il giuramento Bianca mi condusse su per le scale che portavano al ritratto della Signora Grassa. E poi in sala comune. Infine in dormitorio. Ricordo di aver capito che eravamo in dormitorio solo per aver visto con gli occhi velati di lacrime la mia sciarpa appesa al mio letto. Ero ancora scossa dai singhiozzi dopo gli eventi di quella sera in sala Grande. I singhiozzi mi scuotevano le spalle Bianca mi porse un fazzoletto e mi indicò il bagno.«Va a sciacquarti» mi ordinò entrai nel bagno del dormitorio e inizia a sciacquarmi il viso. Poi diedi un occhiata al mio riflesso che mi rispose stanco e triste. Sembravo malata. Ero pallidissima. I miei occhi erano rossi. E avevo le guance scavate dalle lacrime. «Ho un aspetto orribile vero?» dissi al mio riflesso ,con mia grande sorpresa fu Bianca a rispondere. Era sulla porta del bagno e mi fissava enigmatica. Non l’avevo sentita arrivare . a volte si moveva così silenziosamente che nemmeno me ne accorgevo. Ricordo che pensai si muove come un felino che si prepara a colpire « Si sono d’accordo non sei al massimo della forma hai avuto giorni migliori » quel commento mi aiutò a sorridere «già però c’è una cosa che non riesco a capire Bianca Perché lo fa? cioè che gusto ci prova?» « Devi sapere una cosa Lily. Ma la devi tenere per te non devi dirlo a nessuno ok? Nemmeno a Severus. È una cosa che deve restare fra noi. Io vivo a New York, ma non ho sempre vissuto li» con una mano rimise un boccolo ribelle dietro l’orecchio destro e continuò «Io vivevo e sono nata qui, in Inghilterra. Precisamente a Godric’s Hollow il paesino che ha dato i natali a Godric Grifondoro, secondo la leggenda. E si vocifera che ci abitasse anche Silente con la sua famiglia. Comunque fatto sta che sia anche il paese dei Potter. Essendo purosangue i Potter hanno come tutte le famiglie ricche un loro dominio quello dei Potter é Godric’s Hollow. Già allora Potter era odioso e ha fatto delle cose orribili a me. Mi ha fatta soffrire molto» disse e potei sentire malinconia sofferenza e forse cos’altro senso di colpa? Rammarico? dolore? Non ne ero sicura. Mi prese per mano. Si era tolta il costume ed aveva indossato una camicia di flanella i capelli sciolti le ricadevano liberi sulle spalle. io mi ero cambiata in bagno ed avevo anch’io la mia camicia da notte . Salimmo sul letto di Bianca accanto al mio. Gli elfi domestici avevano già provveduto a rifarlo. Ci sedemmo a gambe incrociate una di fronte altra. «ho una proposta da farti Lily. Tutti a scuola ci scambiano per Gemelle. E se fossimo sorelle Gemelle nel vero senso della parola?» ero sbalordita mai da Bianca mi sarei aspettata una proposta del genere.«ma Bianca noi non siamo sorelle!» «lo so. Non abbiamo nemmeno un allele di DNA in comune. Ma potremmo essere sorelle in un altro modo.» le «e quale sarebbe?» chiesi scettica a volte non riuscivo proprio a capirla. Era entusiasta e quando era troppo entusiasta rischiava sempre di combinare qualche casino. (Che poi toccava a me ripulire N.D.Lily) ma quello che mi stava per proporre andava oltre ogni mia più sfrenata aspettativa. Allora lo presi come una cosa stupida. Non avevo idea delle conseguenze. Non avevo idea che ci avrebbe legate per sempre l’ una al altra. Se non avessi accettato forse non saremmo state così legate, forse non saremmo state così unite, forse B non avrebbe sofferto così tanto dopo.... Beh dopo quello che successe. Forse... No è inutile che stia qui a tormentarmi e a piangere sul calderone versato. Quel che è passato è passato ed io ( Per quanto lo vorrei) non posso cambiarlo. Ho detto a James che avrei raccontato i fatti puri e semplici così come sono accaduti e intendo mantenere la mia promessa. Bianca mi guardò con aria di sfida con quegli occhi verde scuro che sembravano anni Bianca aveva una maturità nello sguardo... Sembrava quasi adulta. (è sempre stata più matura della sua età. N.D.James.) Annegai nei suoi occhi verdi, così simili ai miei e cosi diversi del colore della tormalina verde ed del l’edera. Mi prese una mano fra le sue « Allora di che si tratta?» chiesi titubante. Lei dovette intuire il mio dubbio perché mi sorrise incoraggiante. E mi mise una mano sulla spalla in un gesto fraterno e famigliare come faceva Petunia quando avevo gli incubi. Quel gesto mi fece pensare a casa mia. E desiderai con tutto il cuore che Bianca non solo fosse la mia migliore amica ma potesse anche in qualche modo sostituire Petunia. «Un patto di sangue» spiegò Bianca come se fosse una cosa da nulla. la fissai perplessa. lei lo prese come un invito a proseguire e continuò. «Devi sapere che il Patto di sangue non è un semplice giuramento. É una promessa . Una promessa eterna. Due o più persone si scambiano il sangue mettendo i pollici punti con una spilla l’ uno contro l’altro così da mischiare il Sangue » «Detto così fa davvero scifo» Bianca mi guardò seria«lo so ma ora arriva la parte interessante secondo la simbologia Mischiare il sangue vuol dire entrare in un rapporto di parentela, in un rapporto di sangue. Capisci? Saremmo sorelle e sempre secondo la simbologia come tutte le parentele, si estingue solo con la morte. Quindi si richiede fedeltà eterna.» il patto me lo ricordo benissimo, i gesti, le parole. Tutto . Annui. Bianca prese una spilla era d’argento con uno smeraldo al centro. Ricordo ogni singolo dettaglio di quella spilla. Era piccola d’argento con decorazioni stile impero. Rappresentavano le teste del idra di Ernia e al centro come un enorme occhio che osservava tutto stava lo smeraldo. Ricordo di aver contemplato estasiata il gioiello. Poi Bianca si era punta l’indice e mi aveva preso l’indice destro. Fece male poi schiacciai per far uscire il sangue. Quando la prima gocciolina del mio sangue tremolò sulla punta del mio dito come farebbe la fiammella di una candela. Lo premetti contro quello di Bianca Poi ci Furono i Giuramenti. Ricordo ogni singola parola di quello di Bianca e del mio . li so a memoria. «Io Bianca Celia Oliver giuro solennemente di restarti accanto . Di esserti a fianco per sempre, legata dal sangue. Dal mio sangue al tuo sangue prometto di essere per sempre tua sorella e di aiutarti nel momento del bisogno fino alla morte» poi fu il mio turno «Io Lilian Rose Evans giuro solennemente di restarti accanto per sempre Prometto di essere per te come una sorella e di aiutarti nel momento del bisogno. Finché l’ultima scintilla di vita non abbandonerà il mio corpo» Accettai l’idea di Bianca senza conoscere le conseguenze e le sofferenze che le avrei inflitto. Il nostro patto fu ancora più stretto di un giuramento inviolabile perché ci legava indissolubilmente anche se una di noi era morta. Ci legava e ci lega tutt’ora. per sempre. Ho ripensato a quella notte molte volte e mi sono maledetta molte volte per averla ascoltata e averle dato un destino che non meritava (oltre a quello che i suoi genitori avevano preparato per lei e alla sua stessa natura ma questo non lo sapevo nemmeno) Naturalmente se non avessimo stretto quel patto non avrei potuto contare con certezza sulla fedeltà di Bianca e sulla sua lealtà quando dubitavo di tutti gli altri(Credetemi l’ho fatto) Perché si sbagliava il mosto Patto non si estingueva con la morte il nostro patto sarebbe andato oltre la morte stessa. Il giorno del 31 Ottobre 1971 a mezzanotte nella torre di Grifondoro nel ala femminile Io e Bianca Oliver ci legammo indissolubilmente l’una al altra per l’eternità.
  
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