Istinti Atavici
Capitolo I
Ci
sono cose nella vita che si possono definire innate: le scelte e i gusti di una
persona sono segnati fin dalla nascita e con il tempo non cambiano, ma
semplicemente si affinano. Ce ne sono altre che raggiungono la consistenza di “istinti
atavici” come ad esempio il metro con cui si scelgono le compagnie.
Per
me è sempre stata una questione di alchimia al primo
sguardo. Se nei primi minuti di conoscenza scatta la simpatia, sono capace di dare la vita per la persona in questione; se non succede
anche passando tutta la vita insieme e anche se fosse la persona migliore del
mondo passerò sempre tutto il tempo a cercarne i difetti. Era così ad 11 anni ed è così ora che ne
ho 17, anzi per essere precisi 16 anni e 10 mesi, visto che sono nata a
novembre. Non so di preciso perché mi ritrovi ora a fare una considerazione del
genere mentre guardo Hogwarts
che si estende pigra nella brughiera e il caldo sole settembrino percorre il
cielo. Sospiro alla finestra dove mi sono fermata per
qualche minuto: maledetta me quando ho accettato di aiutare
<<
Ma guarda un po’ chi abbiamo qui! >>
O
forse no!
Mi
giro lentamente verso l’angolo del corridoio e lo vedo lì fermo, elegantemente
appoggiato alla parete che mi fissa ghignando sornione. Ricordate la questione
degli “istinti atavici”?
Ecco
il mio: Blaise Zabini.
Semplicemente abbiamo iniziato a litigare il primo settembre del primo anno alla stazione e non abbiamo più smesso.
Ora,
sarà da stupido romanzo sentimentale, ma avete idea di come sia
Blaise Zabini? No? Mi sembra giusto, voi
siete nei miei pensieri. Allora sarà meglio darvi delle delucidazioni: Blaise Zabini è semplicemente Dio
in terra, senza mezzi termini. Ha i capelli neri, più lunghi
di come sarebbe conveniente portare, insolitamente lisci; il viso dai tratti
spigolosi, la mascella pronunciata; il naso diritto, la fronte ampia e gli
occhi blu con sfumature violetto. È alto circa un
metro e
Sbagliato!
Perché l’anno scorso, di punto in bianco ho smesso di vederlo come “quello che
ti chiama valchiria ma tanto che ti importa!” a
“quello che ti chiama valchiria e ti fa stare male”
Un po’ folle come cosa vero? Ma sapete,
continuando a parlare di “istinti” e di carattere, ci sono anche delle cose che
non apprezzeresti mai in tutta la tua vita ma che poi alla fine diventano un
unicum con te. Come dire, la legge dei contrari: ogni sopra hai il suo sotto; ogni Malfoy ha il suo Potter e quindi è destino che io, Millicent
Bulstrode sopporti il bellimbusto qui davanti. Ora,
se mi trovassi in una situazione migliore lo
affronterei a testa alta, ma visto che le disgrazie non vengono mai sole e che,
come dicevano i latini, milium abundare
quam deficere mi ritrovo
nel più squallido corridoio del castello con i capelli scarmigliati e
puzzolenti per colpa della lezione di erbologia; la
divisa sporca di inchiostro per la lezione con i ragazzi del secondo anno; un
malloppo di pergamene in braccio e i miei occhiali da segretaria che mi
ricadono leggermente sulla punta del naso. Immagino che chiunque non vedi l’ora di farsi trovare così davanti al proprio sogno
proibito!
Infondo
io non sogno il principe azzurro col cavallo bianco, ma vedere ammirazione e
stupore sulla sua faccia mi farebbe felice. Il punto è
che a stento mi consideri un bipede utile solo per spacciare i compiti e da
prendere in giro quando non c’è proprio nulla da fare. Troppa
grazia essere considerata un essere umano o addirittura una ragazza da lui.
Mi
fissa e io vedo chiaramente che sta facendo ogni sorta di violenza su se stesso
per non scoppiare a ridermi in faccia ma fallisce
miseramente << AHAHAHAH!!!!!! MERLINO BULSTRODE, SEMBRI
Appunto, è incredibile!
Secondo me riesce ad offendere anche quando respira!
Mi ha dato della zitella pezzente e inacidita in un colpo solo!
Ok,
calma ragazza. RESPIRA LENTAMENTE. Per quanto sia allettante ricordati che
ucciderlo e violentarlo (non importa in che ordine) non ti sarà di alcuno giovamento.
….
Beh,
forse ti farà stare bene, ma non ti sarà UTILE! Quindi
respira, sorridi ed entra in scena << Posso esserti utile? >> cerco
di rispondergli con un tono non troppo acido per sentirmi dire con tono
malizioso <<
Andiamo tesoro, lo sai che sono un tipo all’antica >>.
Andiamo
Milly, di qualcosa che lo faccia tacere per sempre!
….
Che
lo metta in difficoltà?
….
Almeno
un pochino
….
Oh
al diavolo! Ma perché me ne sto qui a fissarlo come
uno stoccafisso!
<<
Bullstrode, capisco di essere
sconvolgente, ma se non chiudi la bocca rischi di far scappare i pochi ormoni
che ti ritrovi, finirai per trasformarti nella statua di marmo cui tanto somigli!
>>
Dio
quanto lo ODIO!
<<
A parte offendere, si può sapere che diavolo vuoi?
>> ormai ho perso le staffe e lo affronto con il mio solito tono acido
accompagnato da un’espressione truce
<<
Sempre gentile eh? >> riprende lui staccandosi dal muro e iniziando a
scendere le scale dicendo con falsa indifferenza << Dimenticavo la
superba gentilezza vichinga >> per poi riprendere
quando ormai la rampa ha già iniziato a muoversi << Ero venuto a chiamarti
per la lezione di pozioni, ma visto che non ti interessa… >> lascia in
sospeso la frase sparendo ormai dalla mia vista. Io rimango gelata in corridoio
per poi riprendermi all’improvviso.
DANNAZIONE!
Sono in ritardo per pozioni, ho ancora un mucchio di scartoffie da sistemare e
quel maledetto è appena andato via con la scala più vicina al laboratorio e mi
toccherà fare il giro di mezzo castello per arrivare in classe! Lumacorno mi ucciderà!