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Autore: Crisisx    19/11/2012    0 recensioni
un uomo inizialmente in stato di armonia con la propria vita si ritrova presto alla ricerca delle verità che lo renderanno consapevole della propria posizione nel mondo e nella società
Genere: Mistero, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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So bene che quanto stò per raccontarvi potrebbe essere inteso come parto di una fervida immaginazione,eppure mi sento in dovere di confermarvi come tutto ciò sia vero e come gli effetti degli avvenimenti che stò per narrarvi si riperquotano tutt'oggi sulla mia psiche.



Capitolo 1

Comincerò dal confessare che sin dalla giovinezza fui consapevole del maggior intelletto di cui la Natura mi aveva dotato.Analizzando il comportamento dei miei coetanei era facile osservare come l'interesse,l'intuito e la razionalità di cui io ero e sono tutt'ora provvisto,erano meramente assenti nella gran parte di essi.

In origine pensai si trattasse soltanto di infantilità,che l'interesse che essi provavano per i giochi e le volgari burle si sarebbe,con il protrarsi del tempo,tramutato in amore per la logica,le scienze e maggior consapevolezza della propria condizione e posizione umana.

Mai,o quasi,altro giudizio fù in tal modo errato.Se con lo scorrerre della sabbia,in me si nutriva l'amore per la letteratura,la filosofia e ogni arte rappresentante le sfumature più intense e celate della psiche umana,in loro cresceva la predilezione per le armi,le guerre,l'erotismo e le buffonesche farse orchestrate al solo sfine di estorcere oro tramite scene assurde e rocambolesche.

Non che io non condivida questi interessi,anzi penso che saltuariamente possa essere salutare immergersi in una di queste farse e ho sempre ritenuto che la componente erotica dei rapporti umani fosse estremamente interessante,forse più per l'attrazione che questa esercita sull'uomo che per il momento fisico,ma tant'è che anche io ne sono molto interessato.

Ma,e questo è il dunque,ho sempre trovato ripugnante come la gran parte degli uomini viva la propria vita nella totale ignoranza di quanto la propria vita significhi,possa offrire e di quanto questa sia complessa nei più disparati campi.

Crescendo iniziai dunque a ricercare un rapporto,di amore o di amicizia,solo in coloro che ritenevo intellettualmente validi,probabilmente a causa della mia concezione dei rapporti interpersonali:uno scambio reciproco e vantaggioso di conoscenze e supporto,simile all'amicizia tra anziani di Aristotelica memoria.

Desidero esporvi una mia consuetudine al proposito di chiarire quale fosse il mio pensiero su coloro che non ritenessi utili o intellettualmente dotati da intrattenere un qualsiasi tipo di rapporto con me.

Nell'arco dei miei anni giovanili,come vi ho già rivelato,crebbe in me l'interesse per la psiche umana.Questo interesse mi portò quindi ad intraprendere,da prima,gli studi in Psicologia e,successivamente,una carriera da stimato,se pur molto discusso,Medico della Mente,come mi piace definirmi.

Divenne quindi mia prassi quotidiana,l'analizzare criticamente ogni individuo che,recandomi al mio studio sito vicino ove tempo fa si stagliava la maestosa chiesa della Santa Croce,incrociassi per le vie ed i ponti di Venezia.Tanto era il mio disprezzo verso tutti quei incoscienti che pascolavano per le strade della città che quasi erano presi da me come un sorta di esperimento,delle cavie,in sostanza.

Cosa forse non sono riuscito a ben chiarirvi,è cosa io ritenessi della mia vita.

Ebbene,come detto mi resi conto sin da giovine del mio intelletto e fine primo della mia vita fù quello di poter lasciare in questa vita,in questo mondo,un'impronta del mio passaggio.Esempi lampanti e ben definiti di quel che io aspirassi ed essere,personaggi da me stimatissimi,furono Leonardo da Vinci,per via della poliedricità della sua mente o Alessandro Magno,per ciò ch'egli fece del proprio ingegno.

Vi era in me la sicurezza di non esser mentalmente inferiore a codesti geni e altrettanta certezza che sarei riuscito,prima o successivamente,a elevarmi ai livelli di quei omini da me tanto stimati.

Non ebbi,evidentemente,osservato obiettivamente la realtà.

  
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