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Autore: MaybeTomorrowMorning    19/11/2012    2 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction! Siate clementi e ditemi che ne pensate!
Due ragazze, un sogno, un amico ritrovato che le catapulterà nel frenetico e disinibito mondo del rock insieme ai suoi "particolari" amici....cosa succederà beh...non lo so...leggete e scopritelo!
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IN THE COLD NOVEMBER RAIN.


Non c’era un attimo di pace, non in casa Guns. Quando tutto sembrava essersi risolto per il meglio, ecco che qualcos’altro turbava il precario equilibrio che ci eravamo costruiti.
Da quando Izzy aveva presentato Desi a tutti noi non si faceva quasi più vedere: lo vedevamo ciondolare per casa silenzioso come un fantasma solo quando c’erano le prove. Era assente, in ogni senso.
Io ed Axl litigavamo molto spesso, come cane e gatto: una qualsiasi sciocchezza innescava la miccia e poi..era guerra aperta. Urla, oggetti in frantumi, lacrime.
Ma l’amore è una forza misteriosa e potente. A volte bastava uno sguardo, un bacio rubato e face era fatta.
Quiete dopo la tempesta.
Un circolo vizioso, che pian piano ci consumava.
Duff e Charlie.Che dire di loro? Erano la coppia perfetta, la favola di ogni ragazza divenuta realtà. Ma la gelosia era una brutta bestia, la peggiore.
Duff beveva, una bottiglia seguiva l’altra e quel mostro liquido lo faceva impazzire, gli rodeva l’anima, facendolo diventare l’ombra di se stesso. Vedeva fantasmi dove non c’erano, mettendo a dura prova la pazienza della povera Charlie.
Stava toccando il fondo: Charlie non poteva quasi più uscire di casa o vestirsi in un certo modo che il lato oscuro di Duff si risvegliava accusandola di tradirlo. E guai se qualcuno osava guardarla. Aveva perso il conto di quanti bar li avevano sbattuti fuori dopo ogni rissa.
Erano tempi duri. Per tutti.
Ma la persona che preoccupava un po’ tutti era Slash. Lui ballava ancora con Mr. Brownstone e nessun tentativo era riuscito a strapparlo dalle sue grinfie.
Era un venerdì di Novembre. Lui e Perla avevano litigato furiosamente ancora una volta. Ma quel giorno era diverso. Lei se n’era andata. Lo aveva lasciato solo, in balia dei suoi demoni.

“Non ce la faccio più Slash. Io ti amo, ma tutto questo sta uccidendo anche me. Tu non vuoi essere aiutato, sei liberissimo di continuare su questa via. Ma non pensare che io stia qui, a guardarti distruggere la tua vita con le tue stesse mani. Addio.”

Un ultimo bacio e si era chiusa la porta alle spalle, valigie alla mano. Slash non riusciva ancora a crederci. Il dolore era troppo ed insopportabile, troppi pensieri gli vorticavano nella mente. Doveva staccare la spina. Preso tutto l’occorrente, si sedette sul divano.
Si legò il laccio emostatico al braccio e rimase lì a fissarlo per un’eternità. No, non poteva. Non doveva cadere in tentazione. Non un’altra volta, doveva essere forte. Doveva uscirne, per lei. Si alzò e uscì veloce di casa.
L’eco dei suoi passi gli rimbombava nella testa. Era solo. Il volto della rossa gli apparve davanti agli occhi. Non sentire la sua risata argentina, non inspirare il suo profumo di fiori freschi fino a riempirsene i polmoni, lo stava lentamente facendo impazzire.
Ironia della sorte, iniziò a piovere. Anche il cielo soffriva, piangeva…come lui. Lacrime salate si mescolavano alle fredde gocce. Decise di ritornare sui suoi passi, verso casa.
Si ritrova a percorrere per l’ennesima volta quella via. Ma questa volta non c’è nessuno con lui. Aveva mandato a puttane la cosa più bella della sua vita solamente perché quel maledetto ago per lui era diventata l’unica ragione di vita. Non l’aveva mai ammesso ma quella dipendenza lo stava consumando. Doveva darci un taglio; non tanto per se stesso quanto per Perla. Lei gli aveva cambiato la vita; lei era diventata la sua vita.
Due fari. Due lampi accecanti puntati addosso. Questo avrebbe dovuto far scattare qualcosa in lui, il cosiddetto istinto di sopravvivenza. Eppure non riuscì a muovere un solo passo. Era immobilizzato, ipnotizzato da quei fasci di luce.
Uno stridio, un botto….poi il buio.

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Scusate se aggiorno così di rado e per di più vi propino certi capitoli brevi, ma purtroppo non riesco a fare di meglio in questo periodo! Spero che vi piaccia ugualmente! :)
Un bacione enorme e un grazie a tutte voi!
  
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