Capitolo 2
Ricordo ancora quel giorno: era lunedì 21 maggio, la scuola era quasi finita, ma i miei non mi fecero saltare neanche un giorno. Mi svegliai e diedi uno sguardo alla sveglia: erano le 7.00. Mi preparai, feci colazione e mentre prendevo la borsa mia mamma disse
Mamy: Fede, quando esci da scuola ritorna direttamente a casa perché io e tuo padre dobbiamo dirvi una cosa.
Io: ok, ci vediamo più tardi.. Ciao
e me ne andai. -Chissà cosa ci dovranno dire- pensai. La giornata a scuola passò velocemente, d'altronde nessun professore interrogava o spiegava. Quando tornai a casa notai fuori dalla porta delle valige e degli scatoloni, tanti scatoloni. -Chissà chi parte- pensai. Entrai in casa e vidi Marco che guardava la TV, mia mamma che stava al telefono e Serena che giocava al nintendo. Dopo aver posato la borsa a terra chiesi
Io: chi parte?
Mia madre finì la telefonata e chiamò mio padre, poi dopo che fu arrivato in sala mia madre disse
Mamy: Vieni a sedere tesoro..
-Ok, mi sto preoccupando- pensai e mi andai a sedere sul divano.
Mamy: Bene ragazzi, vi dobbiamo dire una cosa importante..
Papy: Si, ecco.. dobbiamo trasferirci a Londra
Io: Cosaaa??!! Perchèèè???!!
Dire che ero furiosa era dire poco.
Papy: Mi hanno trasferito con il lavoro e quindi dobbiamo andare..
Io: Ma io qui ho degli amici, la mia vita, la scuola... No, non voglio partire! Dovrò ricominciare tutto daccapo, da zero, e poi non so una parola di inglese..
Mamy: questo non è vero, tesoro. Dobbiamo, mi dispiace.
Marco: Che figo! Quando partiamo?
Io: Marco stai zitto!! Quando partiamo?
Papy: Quando finirà la scuola. Poi torneremo io e vostra madre per le pagelle.
Ero furiosa, tristissima. Me ne andai in camera sbattendo la porta -non voglio trasferirmi! Perché? Ora che ho trovato Mattia e che la mia vita va bene, ora che sono finalmente felice- pensai. Avevo gli occhi lucidi ma poi le lacrime uscirono come cascate. Mi addormentai piangendo.. Mi svegliai il giorno dopo, la sveglia suonava: Baby you light up my world like nobody else
The way that you flip your hair gets me overwhelmed
But you when smile at the ground it aint hard to tell
You don’t know
You don’t know you’re beautiful
Ma anche qualcos'altro suonava o meglio vibrava sotto il mio cuscino: era il mio cellulare e Luisa mi stava chiamando. Non sapevo se rispondere, ma alla fine decisi di accettare la chiamata.
Io: Ciao
Avevo la voce ''impastata'' dal sonno e dal pianto.
Luisa: Buongiorno dormigliona
Sembrava molto felice, entusiasta di qualcosa.
Io: è successo qualcosa?
Luisa: Sisisisisi. Non immaginerai mai chi verrà a Roma il 5 giugno
Io: Luisa mi sono appena svegliata. Non sono ''in vena'' di indovinelli. Chi viene?
Luisa: Ti sei svegliata con la luna storta signorina
Mi disse ironica,
Luisa: Comunque verranno.. momento di suspense... i One Direction aaaaaaaaaahhhhhhhh
Quando pronunciò quella band mi alzai di scatto dal letto
Io: Veramente?? Ci and/
Per un momento fui entusiasta anch'io della meravigliosa notizia ma poi mi ricordai del viaggio e ricominciai a piangere
Io: Luisa è fantastico. Ma vi devo dire una cosa, a tutte. Quindi vediamoci al solito posto verso le 16.00 ok?
Luisa: ok. Mi devo preoccupare? Vabbè ci dirai tutto oggi. Ciao tesò..
Io: Ciao
-Wow.. I One Direction qui in Italia, a Roma!! Ci vorrei tanto andare con le mie migliori amiche. Come dirò alle mie amiche che partirò? E come lo dirò a Mattia? Come prenderanno questa notizia?- pensai.