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Autore: HippyQueen    19/11/2012    1 recensioni
"Le lezioni passano come il fuoco passa sulla pelle dei dannati: i professori mi squadrano, decidono che sono una buona a nulla che verrà bocciata e non considerata dal resto del mondo per tutta la vita e mi lasciano in disparte libera di maledirli per i loro pregiudizi."
"Forse è per questo che io e Alicia stiamo assieme e siamo innamorate; nessuna delle due ha mai avuto il coraggio di amare una persona che non potesse capire cosa significa non avere nessuno a disposizione."
"Voglio piangere e buttarmi giù da sola, senza che nessuno mi aiuti. Non ho bisogno di nessuno. Sono una vincitrice."
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
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*Qualche mese dopo*
 
Non riesco più a frequentare la scuola. Per quanto io ci provi, non sono capace di entrare in classe senza soffrire, non appena i miei occhi si posano sul banco vuoto di Sally.
Se ce la faccio, se entro nell’edificio, il mio corpo viene scosso dai conati, devo correre in bagno, non ne esco più. L’altra settimana ho implorato un ragazzo di scoparmi a scuola, ma non ci siamo riusciti. Non cerco piacere: desidero ribrezzo. Voglio sentirmi uno schifo, ormai il mio corpo non mi interessa più.  Credo di avere delle infezioni. Spero disperatamente sia così.
Vado a trovare Sally in ospedale ogni pomeriggio. I suoi genitori non la lasciano per un secondo: a malapena posso parlarle. I suoi capelli bellissimi, scuri, sono caduti e ricrescono radi e deboli. I suoi meravigliosi occhi castani e caldi, be’, mi mandano avanti. Guardandoli, sento crescere una speranza che si vanifica ogni volta che poso lo sguardo sulla sua pelle quasi traslucida.
Oggi mi sento stranamente bene. È come se sentissi che Sally troverà quel donatore di midollo che non si riesce a contattare. Quasi mi spunta un sorriso sulle labbra. Mi guardo allo specchio, non posso davvero credere che sia lì. Infatti sparisce dopo poco. Però ricordo di averlo visto.
Per la strada incontro un ragazzo della gang del fratello di Alicia, Jason. Lo fisso negli occhi. Lui è serio. Mi ferma sgarbatamente, per la prima volta ha uno sguardo compassionevole. Prova pena per me, ma non ne capisco il motivo finché non parla:
-          Sei la ragazza di Alicia, vero?
Lo guardo senza capire; taccio. Lui prosegue.
-          C’è stato uno scontro. Non sappiamo se sono scappati, morti o se sono stati presi.
Non c’è pericolo, per queste strade.
Non lo ringrazio.
Il mio cuore batte a mille.
Non respiro.
Scappo. I miei piedi corrono come un treno sulle rotaie. Cambio metropolitane, strade, gli occhi sono aridi e spalancati, raggiungo l’ospedale. Varco la soglia irrompendo come una tempesta in una calda giornata estiva. L’infermiera all’accoglienza mi conosce. Mi guarda e sorride, come per scusarsi.
Ed io capisco che oggi è il giorno peggiore della mia vita.
Raggiungo il Ponte di Brooklyn. Mi arrampico tra i fili, l’acciaio, il ferro, la ruggine, non me ne frega niente, sono sudata, sono in trance, non sono veramente consapevole delle mie azioni e credo che mai lo sarò. Vedo la gente fissarmi mentre cammino ma non li sento davvero presenti. Nemmeno io sono davvero presente.
Ho la nausea. Il mal di testa. Forse sono malata anche io, forse, forse..
Forse se non avessi fatto ciò che ho fatto nella mia vita non sarei qui. Se mi fossi accontentata. Se non avessi lasciato che la me stessa quindicenne venisse coinvolta con le gang. Se Alicia non mi avesse trovata a rubare. Se Alicia non mi avesse salvata da me stessa. Se avessi conseguito il diploma nelle scuole pubbliche del Bronx. Se non avessi mai visto Sally.
Se non fossi mai nata.
Rivolgo uno sguardo al viale dove io e Alicia ci siamo scambiate l’ultimo bacio. La Statue of Liberty è fiera ed imponente. Sopravvive a temporali, tempeste, uragani. È così forte.
Ma io non sono come lei.
Mi sporgo, guardo la mia città senza davvero vederla. Le luci, la nebbia, il freddo. Voglio soffrire.
E devo farlo.
Ora.
Salto e l’acqua gelida mi abbraccia; il mio corpo e il mio animo non sanno sopravvivere.
Ed io non desidero altro. 
  
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