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Autore: VerdeSmeraldo    19/11/2012    2 recensioni
Accecato dalla tristezza,George, non avrebbe mai pensato che presto la sua vita sarebbe cambiata e stata degna di essere vissuta, nonostante quel vuoto che nessuno sarebbe riuscito a colmare.
Prima FF.. per favore commentate, sarei molto felice di sapere i vostri pareri! Grazie a tutti!
Genere: Erotico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, George, Weasley, Hermione, Granger, Ron, Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Lei era lì, nulla dava l'impressione che qualcosa fosse cambiato, a parte una piccola, ma essenziale differenza:
Degli occhi color ambra fissavano quelli azzurri di George.

George non se l'aspettava. Aveva passato mesi a pensare a quando si sarebbe svegliata ma purtroppo ogni volta il trauma aveva la meglio, tanto che ormai ci fece l'abitudine.
Ma quella sera era successo. Finalmente Hermione si era risvegliata.

George avrebbe dovuto chiamare qualcuno ma non riusciva a muoversi, era come paralizzato. Avrebbe voluto dire qualcosa ma dalle labbra non uscì niente di sensato. Il suo cuore faceva dieci battiti al secondo. Avrebbe voluto urlare la sua felicità ma la sua gola era secca.

"He-er...mione" biascicò il ragazzo.

Hermione lo guardava, si sentiva come se avesse dormito troppo . L’ultima cosa che ricordava era tanta acqua, poi un dolore lancinante alla testa e poi buio, solo buio.

George senza dire una parola l’abbracciò, di quelli abbracci che riscaldano l’anima, che dicono tutto, che fanno capire che ci sei e che ci sarai sempre.

Hermione rimase interdetta, non capiva il perché di quel gesto affettuoso,e soprattutto non capì dove si trovava, dato che quella non era la sua camera, ne quella di George. Poi capì. Era in una stanza desolata, nel quale ciò che la provava a rallegrare erano un mucchio di fiori e piante di ogni genere, e ce ne erano parecchi.

Da quanto si trovava lì? E Perché?

George intanto le accarezzò una guancia, mentre le diceva “ Scusa, ti prego scusami. Non avrei voluto farti del male.”

Hermione non capiva. Perché le avrebbe dovuto fare del male? Cosa era successo?

“Ch…che cosa…” cercò di dire Hermione ma lo sforzo nel pronunciare quelle poche parole era immenso.

“Sssh… non sforzarti troppo. Ora vado a chiamare qualcuno”

Hermione non riusciva a parlare quindi lasciò che andasse.

I guaritori la circondarono, ognuno controllava una parte del corpo e George non poteva fare altro che aspettare. Chiese a una guaritrice quanto ci avrebbero messo ma la sua risposta lo fece decidere di uscire e prendere una boccata d’aria, e dato che erano le nove e mezzo decise di fare un salto da Erika, dato che abitava da quelle parti. Le avrebbe detto che finalmente Hermione si era svegliata, sarebbe stata sicuramente felice di saperlo.

Così uscì. La strada era quasi vuota, aveva una gran voglia di parlare con qualcuno quindi si mise a correre verso la casa dell’amica. Bussò e dopo qualche secondo la porta si aprì. Ma non c’era nessuno. Credette che avesse usato la magia quindi si apprestò a entrare quando una figuretta dai capelli neri come la madre urlò “ Ehi!”

George guardò a terra. Susan, la figlia di Erika, lo guardava con espressione imbronciata.

“Ciao piccolina” Disse George abbassandosi all’altezza della bambina e scompigliandole i capelli. “La mamma c’è?”

La bambina dapprima imbronciata, si addolcì. Gli piaceva così tanto George, per lei era come un fratello grande.

“Dento” disse Susan accostandosi al lato della porta per farlo passare.

Erika era in cucina, avevano appena finito di mangiare e con un incantesimo sciacquò tutte le stoviglie.

Quando vide George si allargò di un grande sorriso mentre la figlia si dirigeva in salotto a giocare con delle bambole di pezza sparse sul tappeto.

“Cosa ci fai qui?” chiese Erika sorridendo.

George corse da lei e l’abbracciò. “ Si è svegliata” mormorò il ragazzo. “ Hermione si è svegliata.”

“Ma è fantastico!” disse Erika. Poi sciolse l’abbraccio e si precipitò verso il tavolo della cucina. “Tè?”

“Si grazie” disse George sedendosi. Aveva ancora il sorriso stampato in volto. Dopo neanche un minuto Erika depositò una tazza fumante di tè sul tavolo.

“Allora?” chiese Erika prendendo la sua tazza e portandosela alle labbra. “ come è successo?”

“ Le stavo parlando, e non lo so. Non so neanche da quanto era sveglia, probabilmente avrà sentito tutto quello che ho detto …”

Erika sorrise, ma quel sorriso non era vero, era triste, e George se ne accorse.

“ Cosa è successo?” chiese George. Stavolta non sorrideva più. Ora che finalmente era felice perché ci doveva essere qualche problema?

“ Cosa? No, niente.” Disse Erika, cercando di trovare un tono calmo.

Ma George non ci credette . Abbassò lo sguardo verso la tazza di tè e ne bevve un sorso.

“ è stato bello finché è durato” disse ad un tratto Erika.


“Cosa intendi dire?”

“Ora non dovrai più venire in ospedale. Faranno dei controlli ma poi lei potrà tornare a casa e tu con lei”

George non capiva“Quindi?”

“Quindi tu sarai troppo occupato per stare con lei!”

No… no…cavolo, pensò George,Non è che…si era innamorata?

“Tu…” mormorò George…” cioè..io… ti piaccio?”

La ragazza cominciò a ridere. “ Certo che mi piaci! In te ho trovato un vero amico, George.” A George gli si alleggerì subito il cuore. “Ma ho paura di poterti perdere. Ora che Hermione tornerà a casa sicuramente tu andrai sempre da lei. Lo so, sono troppo sfacciata. Ci conosciamo a malapena da due mesi e dico già che per me sei importante, ma lo sei. E lo sei anche per Susan. Ha davvero bisogno di una figura paterna.”

George sorrise.

“Lo trovi divertente?” chiese Erika preoccupata.

“Per niente. È solo che se non ci fossi stata tu in questi giorni sarei sicuramente andato in depressione … e neanche io voglio perderti quindi stai tranquilla. Verrò a trovarvi, a te e Susan. Per qualsiasi cosa ci sarò sempre.”

Erika si commosse e abbracciò George ma la tazza di tè andò dritta sul ragazzo così che il liquido bollente gli bagnasse tutta la camicia.

“Brucia brucia!” urlò George alzandosi dalla sedia togliendosi la camicia e buttandola a terra.

Erika non potè fare a meno di notare la cicatrice sul petto del ragazzo. Non ne aveva mai parlato, e non era una cosa da niente.

“Come…?” chiese Erika guardando la cicatrice.

“Un mangiamorte, dopo la sconfitta di Voldemort, mi prese di striscio ma mi provocò un taglio profondo. Nonostante persi tanto sangue riuscii a sopravvivere anche se in quel momento avrei preferito il contrario…”

Erika si avvicinò e tracciò con un dito una linea sulla cicatrice. Per George l’aria si stava facendo pesante. Voleva bene a Erika ma il loro rapporto in quel momento era troppo intimo. Pensò che doveva tornare a casa ma non riusciva a muovere un muscolo.

“Mamma!” Urlò Susan dall’altra stanza.

Erika, come risvegliata da un lungo sonno, scosse la testa e si diresse a grandi passi dalla figlia senza rivolgere uno sguardo a George.
George rimase lì, immobile, sorpreso. Perché si era avvicinata così? Ora non era tempo di rispondere a quella domanda. Doveva tornare da Hermione.

“Gratta e netta” mormorò indicando con la bacchetta la camicia sporca di tè. Se la rimise velocemente e andò verso la porta. Oltrepassata la porta della cucina vide sul tappeto Susan che rideva come una matta e Erika, intenta a realizzare un teatrino e subito pensò a Hermione. Sperò che un giorno sua figlia potesse sorridere esattamente come stava facendo Susan. E sperava soprattutto che la causa della sua risata fosse Hermione. Ci vollero alcuni secondi per capire il perché era andato in salotto e appena ripresa coscienza della situazione mormorò “ Io…vado a casa allora.”

Erika sollevò la testa per guardarlo meglio. Aveva il viso affranto, probabilmente per quello che era appena successo. Si alzò e andò verso George, dandoli un dolce abbraccio.

“Salutami Hermione” George sorrise. Naturalmente aveva capito che prima di tornare a casa sarebbe andato da lei.

“Ciao Susan!” Disse George facendo cenno con la mano.

“Taoo!” disse Susan, senza distogliere lo sguardo dalle bambole.

“A domani Erika” Sussurrò George sorridendole per poi chiudere la porta.
 
 
 
Alla fine era tornato a casa. L’ospedale era chiuso ai visitatori e una grossa guaritrice, o un grosso guaritore, non si capiva bene la differrenza, le aveva detto “Qui non puoi entrate. È tardi e vai a dormire moscerino altrimenti domani non ti svegli” Ma per chi l’aveva preso? Riuscì per poco a non scagliare una maledizione senza perdono su di lei/lui, così scaraventò con un calcio solo una sfortunata pigna che era lì per caso.

“ Bentornato George” disse la madre sorridendo. Il figlio era pensieroso, con il viso stanco, come nei giorni passati era sempre tornato. Ad un certo punto George si ricordò di Hermione e il suo viso si stirò in un largo sorriso.

“Hermione si è svegliata” urlò George, in modo che sentissero tutti. Ci fu un attimo di silenzio, seguiti poi da rumorosi passi.
Ginny e Harry si affacciarono dalle scale.

“Hermione cosa?” chiese Ginny.

“Si è svegliata” ripetè George.

Ginny si precipitò giù per le scale seguita da Harry e abbracciò George con le lacrime agli occhi.
Anche la signora Weasley si unì all’abbraccio.

“Hermione? Ho sentito bene?” Chiese Ron uscendo dal bagno.

Così George raccontò a tutti loro il momento in cui si era svegliata e programmarono una visita per il giorno dopo se avesse avuto le forze per sopportarla.
 


George uscì prima di tutti gli altri. Voleva essere il primo a parlare con Hermione, e di certo non insieme a tutti. Ma quando George arrivò Hermione dormiva. Le si avvicinò, sedendosi ad una poltrona a fianco al letto. Le prese la mano e se la portò sul viso, così come faceva sempre quando stava in coma. Notò che aveva ancora il braccialetto che gli aveva dato un attimo prima del’incidente. Quello era il segno che lui ci sarebbe sempre stato e infatti così fu.

“Credevo non saresti più tornato” mormorò Hermione.

George rimase paralizzato. La sua mente era piena di pensieri che neanche si accorsa dei movimenti di lei.

“Come stai?” Chiese George dopo qualche minuto.

“Beh… non tanto bene, ma sono felice che tu sia qui. E tu?”

“Io? Non sai quanto sono stato in pensiero! Sono stati i tre mesi più brutti della mia vita, pensare che saresti potuta morire per un mio errore”

Hermione si gelò. Quando si svegliò pensò la causa del suo soggiorno in ospedale e facendo due più due arrivò alla conclusione che la caduta per le scale era il motivo del suo malessere. Anche se poco ne era convinta.

“Ti prego. Raccontami cosa è successo”

George fece un sospiro profondo  “ Ti ricordi che ti avevo buttato in acqua, vero?”

Hermione annuì. I suoi ricordi finirono proprio lì.

“Quando mi sono tuffato per riprenderti, per poco non sbattevo contro una roccia. Credo che tu abbia sbattuto lì e non sai quanto mi dispiace, mi sono sentito in colpa per mesi, e mi sento in colpa tutt’ora”

George aspettò che rispondesse, ma non arrivò nulla. Aveva paura che non lo avrebbe mai perdonato, e soprattutto aveva paura che non gli avrebbe mai più rivolto la parola.

Intanto Hermione continuava a fissare il vuoto davanti a sé. Anche se era colpa sua se stava in quel posto, non riusciva a stare arrabbiata con lui. Le era stato vicino, sia prima, che dopo l’incidente. Non voleva di certo perderlo per una stupidaggine del genere. Anche se in fondo tanto stupidaggine non era. Poi le venne un’idea e dopo qualche minuto Hermione disse “ Non credo di riuscire a perdonarti, lo sai vero?”

A George gli si gelò il sangue. Aveva pensato a questo momento da tre mesi, ma sentirselo dire ora era ancora più straziante.

“A meno che tu non faccia una cosa per me”

“Cosa esattamente?”  chiese George corrugando la fronte.

“Si o no?”

“Tutto quello che vuoi”

“ Vai da Ron e tiragli un pugno da parte mia, io non ho le forze”

George rise “ Gliel’ho già tirato se lo vuoi sapere, poco tempo fa.”

“Davvero?” chiese Hermione meravigliata. “allora non ti dispiacerà tirargliene un altro”

“No di certo” Disse George sorridendo.

Hermione sorrise a sua volta  e gli accarezzò la guancia.

“Questo vuol dire che mi perdoni?”

“Tu portami il naso rotto di Ron e poi ne parliamo” Disse Hermione ridendo.

Quanto le era mancato il suo sorriso e la sua risata… e rivederla davanti a sé era un qualcosa di meraviglioso.

“ Ma perché vuoi che faccia questa subdola azione nei confronti del mio caro fratellino” chiese George con evidente ironia.

“Perché se non fosse per lui ora staremo programmando la giornata di domani, costituita da una coperta, cioccolato caldo e storie dell’orrore…. Già, domani è Halloween. Mi stavano dicendo che ero io quella in coma.”

George rise “ Ero in coma anch’io fidati.”

Hermione anche rise, così come non faceva da tanto tempo, nonostante la stanchezza George era l’unico in grado di farla sentire così bene. Risero insieme, ignari di un paio d’occhi azzurri che gli scrutavano da dietro la porta
semichiusa.




Intanto Ron era alle prese con i suoi vestiti, ogni volta che indossava qualcosa questi per uno strano motivo si rimpiccioliva. Sicuramente era un’idea di George per non farlo andare da Hermione. Così andò in camera del fratello e
prese la camicia più bella che George avesse. Chissà perché questa non si mosse di una virgola. Prese il mantello e si diresse all’ospedale.


 
 
Girato l’angolo nel corridoio nell’ospedale sbattè addosso ad una ragazza, dai capelli neri e gli occhi di un azzurro cielo.

“ La prego mi scusi tanto” Disse la guaritrice col volto in fiamme, rigato da qualche lacrima.

Ron la guardò stupito. “ Non piangere ti prego, non è successo niente”

“Non sto piangendo per questo.” Disse la ragazza accennando un sorriso e asciugandosi le lacrime “ Scusa, scusami tanto” Disse la ragazza per poi correre via.

Ron rimase impalato per qualche secondo, poi si ricordò che era lì per Hermione, così si diresse verso la sua stanza, che era appunto un paio di metri più in là.

La scena che vide lo fece rabbrividire, brividi di rabbia. Hermione e George si stavano abbracciando, o meglio, lui la stava abbracciando, dato che lei non poteva alzarsi. Per un po’ assistette a quella scena per lui sdolcinata e senza senso, poi di scatto aprì la porta. I due ragazzi alzarono lo sguardo e notarono un Ron alquanto adirato.

“ Cosa ti succede fratello?” chiese George quasi innocentemente “ Ehi ma quella non è la mia camicia?”

“ Ehi e quella non è la mia ragazza?!” sbraitò Ron.

George rise “ ragazza? Ragazza?! Mi stai prendendo in giro?”

“Sono serissimo”

“Senti un po’, chi è che l’ha tradita con una mezza sgualdrina di cui non ti ricordi neanche il nome? Chi è che non se né importato per niente quando lei stava priva di coscienza?! Chi? Come osi dire che lei è la tua ragazza, dopo tre anni che non state più insieme?!”

“Quindi? Se non merita me, non merita neanche te. Sbaglio o sei tu quello che l’ha fatta finire in questo schifo di posto?”

Il pugno di George arrivò in pieno viso a quello di Ron. “ E con questo siamo a due. Se ne vuoi un terzo basta chiedermelo, non sprecare il fiato, quello ti serve per scopare le tue amiche di turno” Disse George, guardandolo con un misto di rabbia e pietà.

“Me la pagherai” disse Ron alzandosi “ quanto è vero che mi chiamo Ronald Weasley me la pagherai” e si diresse verso la porta per poi chiuderla dietro le sue spalle.

George si girò verso Hermione, che lo guardava con gli occhi spalancati.

“ Mi perdoni allora?” chiese George, guardando Hermione sorridendo, come se niente fosse successo.

Dopo qualche secondo Hermione scoppiò in una fragorosa risata.

Poi quando riprese la calma mormorò “ Ti ho perdonato già da un pezzo, George”

Il ragazzo sorrise e le bacio la fronte, il quale gesto disse più di mille parole.

 
 
Buonrisalve a tutti : ) Scusate, il mio ritardo è imperdonabile … Ma qualche giorno fa tutto il lavoro che avevo fatto per questo capitolo è andato perso…  è stata una cosa straziante, così l’ho dovuto riscrivere… e per non dire che l’atra storia a cui stavo lavorando è andata completamente persa! Se ci ripenso mi viene da piangere… ma spero di aver fatto felice qualcuno pubblicando questo capitolo ^^ Vorrei farvi presente che ho aperto una pagina su facebook: http://www.facebook.com/pages/VerdeSmeraldo-%CF%9F/164845230328558 vi prego fateci una visita. Per ora è un po’ spoglia visto che ancora non ho nessun mi piace ma aspetterò : )
Ora passiamo ai ringraziamenti: vorrei ringraziare quelle care persone che ogni volta che leggono la mia storia e hanno la santa pazienza di aspettare settimane xD  Tanto tra un paio di settimane avrò il computer tutto per me! Yuppidù :D Ciao e grazie per aver letto : )
                                          
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