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Autore: Nori Namow    20/11/2012    5 recensioni
«Quindi mi state dicendo che voi avete vissuto una vita precedente, e vi conoscevate?» chiese Zayn per l’ ennesima volta. Diamine, sei scemo o cosa?!
«Sì Zayn, è assurdo, lo so. Ma è così. Ricordi la collana che brilla e io e Ele che rimaniamo come scemi? Ecco, non era una messa in scena.» spiegò Louis cercando di mantenere la calma. Il ragazzo sembrò ragionarci sopra, per poi esprimere un commento molto intelligente.
«Figo!»
Appunto.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Two.







Quando aprii la porta, un paio di braccia forti mi cinsero i fianchi, sollevandomi da terra.
Venni trascinata a forza nella cucina, nonostante mi dimenassi come una forsennata, urlando.
«Lasciami! Io ti denuncio per molestie, maledetto, lasciami adesso!» urlai con tutto il fiato che avevo in corpo.
«Subito, ladra!» disse divertito il tipo che mi aveva intrappolata, pronunciando con enfasi la parola 'ladra'.
Quando mi buttò pesantemente sul tavolo, riconobbi il mio sequestratore: Louis. Posò le mani sul tavolo, impedendomi qualsiasi via di fuga. Piantò il suo sguardo severo nel mio, nessuna traccia di divertimento nei suoi occhi.
Incrociai le braccia al petto, sbuffando per allontanare il ciuffo che mi era finito in un occhio.
Evitai accuratamente lo sguardo indagatore di Louis, che non si muoveva da quella posizione.
Guardai Niall, che ci osservava spaventato. «Niall, sicuro che questo maniaco sia il più divertente del gruppo?» chiesi al ragazzo, che si limitava a deglutire.
«Niall, non mi avevi detto che la ragazza appena conosciuta da Nando's era una sporca ladruncola.» sibilò occhi blu, beffeggiandomi.
«Non sono una ladra!» sbottai, decidendomi a guardarlo negli occhi, infuriata. «E se non mi lasci andare io.. io..» continuai, cercando qualcosa che potesse incutergli un po’ di timore.
«Che mi fai?» chiese in un sussurro. Un sorriso divertito si dipinse sul suo volto, quando cominciò ad accarezzarmi la gamba. In pochi istanti, le allargò, attirandomi a sé. Arrossii violentemente, indignata.
«Cosa vorresti farmi, eh? Rubarmi l' anima, oltre alla collana?» i suoi occhi erano a pochi centimetri dai miei, e potei osservarne i dettagli, le pagliuzze blu scuro mescolate ad un azzurro intenso.
Inspiegabilmente, sorrisi teneramente, come se quel ragazzo fosse il mio migliore amico. Scossi la testa, ridestandomi da quella specie di coma e
gli diedi senza indugi un ceffone in faccia, con tutta la forza che possedevo.
«Louis, non essere sgarbato.» lo sgridò quello che doveva essere Liam. Lo prese per un polso allontanandolo.
«Mi ha fottuto la collana, quella stronza!» ululò piagnucolando, indicandomi. Inspirai per la rabbia, con la bocca spalancata.
«Tu, occhi belli, sai a malapena il mio nome, e mi dai della stronza e della ladra! Ma chi cazzo ti credi di essere, eh? E la collana, pezzo di idiota, l' ho trovata, non te l' ho mica rubata! E ora è mia.» aggiunsi alla fine, avviandomi verso la porta dopo avergli dato una spallata. Strinsi il ciondolo fra le mani per provocarlo, ma lui riuscì a liberarsi della stretta di Liam, che lo stava trattenendo. Mi corse dietro, e mi prese per il polso.
A causa della troppa forza, i nostri petti si scontrarono e il medaglione sbattè violentemente sul suo petto. In quel momento, ebbi un dejà vu, vidi la collana brillare, poi tutto nero.
 

Eravamo in aperta campagna, un posto che non avevo mai visto prima, ma che sembrava vagamente familiare. Il mio polso era ancora nella stretta di Louis, che ritrasse la mano, imbarazzato.
Ma il problema era: dove eravamo?
«Dove siamo?» diede voce ai miei pensieri il ragazzo. Ci guardammo intorno, scorgendo, qualche metro più in là, un ragazzo seduto con la schiena poggiata ad un albero.
Gli abiti, notai con il mio sguardo indagatore e appassionato di storia, erano senza dubbio ottocenteschi.
«Possiamo chiedere a quel ragazzo.» indicai il tipo, poi, senza aspettare che Louis mi seguisse, andai verso di lui.
«Mi scusi, potrebbe dirci dove siamo?» urlai una volta sicura di essere a portata d' orecchi. Nessuna risposta. Louis mi raggiunse pochi istanti dopo, osservando il ragazzo che aveva un cappello sul viso, con un sorriso compiaciuto.
«Sei talmente antipatica che non ti risponde nemmeno.» rise divertito, per poi corrugare la fronte davanti ai suoi abiti.
«Ma come cacchio è vestito?» una smorfia di disgustò si dipinse sul suo viso. Alzai gli occhi al cielo, incapace di spiegarmi come avessimo fatto a finire in quel posto.
«Sono vestiti ottocenteschi. Evidentemente c'è una fiera o roba del genere.» spiegai con un tono da secchiona quale ero.
«Ma sei stupida? Noi non dovremmo essere qui, noi eravamo a casa mia perchè tu.. A proposito, ridammi la mia collana, maledetta.» mi cinse i fianchi con un braccio, mentre con l' altro cercava di sfilarmi il gioiello. Mi dimenai, urlando come una forsennata, e mi spaventai quando vidi che il ragazzo era ancora sotto l' albero, come se non avesse sentito.
Vidi, in lontananza, una ragazza che cavalcava un cavallo nero, così cercai di far capire a Louis che non era il momento di rompere i coglioni.
Il rumore degli zoccoli del cavallo, quel tipo misterioso lo sentì, così tolse il cappello dal viso, sorridendo nella direzione della ragazza.
La mia mascella rischiò di cadere sul pavimento.

Quel ragazzo era Louis.
Aveva gli stessi occhi, le stesse labbra, lo stesso naso. Solo i capelli erano un pò diversi, ma sempre spettinati. Il sorriso, era sempre quello. Mi voltai verso il Louis al mio fianco, che lo guardava come se stesse impazzendo.
«Hai un fratello gemello?» domandai impaurita. Cosa stava succedendo? Era tutto troppo strano.
«No, minchia!» urlò spaventato quest ultimo.
L' altro Louis rise, quando la ragazza sul cavallo rallentò, fino a fermarsi di fronte a lui, sorridente.
Sbiancai ancora di più, notando che la ragazza, ero io.

Balbettai, cercando di formulare una domanda sensata. Mi uscì solo un urlo di terrore, soffocato dalla mano di Louis.
«Shh, ascolta.» disse con uno sguardo impaurito.
L' altra me, che aveva i capelli neri e ondulati, scese dal cavallo, sorridendo all' altro Louis. Notai che aveva un vestito fatto di orli, molto ampio.
Un vestito ottocentesco che indossavano le nobili.

«Ciao, Louis!» disse entusiasta l' altra me, abbracciando calorosamente il ragazzo che le sorrideva divertito.
Feci una faccia schifata quando notai che l' altro Louis diede un affettuosissimo bacio sulla guancia all' altra me.
L' idiota accanto a me se ne accorse, perchè mi diede una gomitata.

«Ciao, Eleanor!»
«Guarda cosa mi ha regalato mio padre per il mio compleanno!» trillò lei tutta contenta. Mostrò un gioiello che portava al collo, fiera.
Mi avvicinai frettolosamente, trascinando Idiota con me.

«Guarda, è la collana!» urlai indicandola mentre i due, incuranti di noi, continuavano a parlare.
«Pensa che sono stata ore con il gioielliere. Ogni pietra, ogni forma che vedi, c'è perchè l' ho voluta io. Ti piace? Questa pietra blu al centro l' ho fatta mettere perché mi ricordano i tuoi occhi.» arrossì appena a quelle ultime parole, mentre l' altro Louis le sorrise, felice.
«È bellissima, ma mai quanto te, Eleanor.» le accarezzò la guancia, sorridendo.
Eleanor fece per avviarsi verso il cavallo, ma Louis la prese per il polso, facendo scontrare i loro petti. Il medaglione sbattè sul petto di lui.
Ecco il perchè di quel dejà vu. Perchè era già successo, in un altra... vita? Possibile che io e Louis ci conoscessimo in una vita precedente?
«Buon compleanno, Eleanor.» Louis le sorrise, lasciandole un dolce bacio sulla fronte.
Lei salì sul cavallo, rivolgendogli un' ultima occhiata. «Mio padre vorrebbe vederti questa sera. Organizzerà una grande festa, non mancherai, vero?»
«Per nulla al mondo.» le sussurrò lui. Io e Idiota vedemmo la collana di Eleanor e quella al mio collo, brillare. Poi, nuovamente il buio.
 
 


Tornammo al presente, nel soggiorno della casa di Niall e degli altri. Ci guardammo negli occhi, spaventati, mentre gli altri ragazzi ci stavano intorno, terrorizzati quasi quanto noi.
«Cosa cacchio è successo? Siete rimasti imbambolati per dieci minuti!» urlò disperato Niall, scuotendomi.
Non riuscivo a staccare gli occhi da quelli di Louis, che mi ponevano la stessa domanda. 'Cosa è successo?'.
Mollò la presa al mio polso, poi ci riflettè su, e mi prese per mano, trascinandomi al piano di sopra.
«Dopo tenterò di spiegarvi, ora state zitti.» disse agli altri, conducendomi in una camera che doveva essere la sua.
Chiuse a chiave, poi si voltò verso di me, con la testa fra le mani.
«Ok, cosa era quello?» chiese istericamente.
«Non ne ho idea. Ma ho una teoria.» dissi tutto d'un fiato. Forse mi avrebbe presa per pazza, o forse mi avrebbe riso in faccia.
Annuì, convincendomi a continuare.
«Partiamo dal fatto che, appena ho visto la collana, mi ci sono subito affezionata. Poi, quando mi hai delicatamente presa per il polso, abbiamo avuto una specie di deja vù. Siamo, in qualche modo, tornati indietro nel tempo. Tipo i ricordi di Harry Potter, capisci? Era come se ci fosse dentro, ma in realtà era solo un ricordo. »  Gli mostrai il medaglione, avvicinandomi.
«Io amo la storia, specialmente il periodo dell' 800. Questa collana è antica, risale a quel periodo. E noi, guarda che caso, entriamo nell' epoca scelta. Poi ci sei tu, e ci sono io. Io, che ho questa collana, che mi ha regalato il mio presunto padre. La spiegazione, a mio parere, è strana ma unica. Io e te abbiamo vissuto in quell' epoca, e ci siamo conosciuti.» quando finii il mio monologo contorto, guardai Louis. Prima sembrò non capire, poi scoppiò a ridere, accasciandosi a terra. Sospirai, arrabbiata, e gli diedi un calcio nello stomaco, senza pensarci.
Quando lo vidi tossire, mi avvicinai a lui, dispiaciuta. La collana brillò nuovamente, catapultandoci nel buio.
 
Ritornammo in quella campagna di pochi minuti prima, e trovammo Eleanor e Louis esattamente come li avevamo lasciati.
Louis accarezzò il cavallo nero, rivolgendo delle occhiate dolci a Eleanor, che non esitava a ricambiare.
«Vedi?» dissi a Idiota indicando i due. «Ti pare che noi siamo così teneri e coccolosi? Ma per piacere!» disperata, li indicai con entrambe le mani, mentre si rialzava.
Improvvisamente, il cavallo sembrò impazzire, perchè si alzò pericolosamente sulle zampe posteriori. «Deve essere un' ape! Ha paura!» urlò Eleanor, prima che lei cadesse addosso a Louis, facendolo sbattere a terra.
Louis emise un gemito di dolore, e la ragazza di affrettò a togliersi, inginocchiandosi davanti a lui.
Notai che sia ora, che prima, avevano ripetuto lo stesso gesto che avevamo fatto noi per avere quelle 'visioni'.
Guardai negli occhi il Louis del presente, lui non rideva più. Un pò mi credeva.

Le collane brillarono, riportandoci al presente.
 
 
Eravamo in camera di Louis, lui ancora a terra e io inginocchiata vicino a lui. Si alzò frettolosamente, spolverandosi la felpa con le mani.
«Ok, questo è strano.» disse con la disperazione nella voce.
«Più che strano, direi che è impossibile.» sibilai a occhi stretti. «Hai un computer con connessione ad internet?» domandai poi, facendomi venire in mente
un' idea. 
«Certo, non sono mica un uomo delle caverne.» mi squadrò, poi prese un portatile, inserendovi una chiavetta Internet. 



-Te lo ricordi il primo dejà vu, Louis? Io ricordo ogni istante. Ricordo la paura, la sorpresa, e pensai a quanto erano felici quei due, insieme.




Ciao principeshe.
Ed eccoci al secondo capitolo c:
E quiii entriamo finalmente nella storia, peipi!
Avete capito bene, Lou e Ele si sono già conosciuti mlmlmlmlml.
E boh, grazie per le 9 recensioni al primo capitolo, mi avete resa very happy *-* Ma ciancio alle bande.
Voglio che passate a leggere questa mini long che la mia adorabile Claw ha appena iniziato a scrivere ♥
È davvero pella, saBete? Beeeeeeene.
E boh, recensite, recensite, recensite *-*
E leggete le altre mie OS gkltrlhnrklnhrklhnrkl
Ah, a breve mi cambieranno il nome, sarò hunger niall
Passate da leeeeeeeei, ripeto.
Six degrees of separation.

With love,
@watermelonway

   
 
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