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Autore: Birbi_alex    21/11/2012    12 recensioni
Con lui doveva andare diversamente, lui era diverso. E in un certo senso ero diversa anche io.
Perché da quando l’avevo conosciuto mi sembrava di impazzire, non mi era mai capitato di avere la pelle d’oca solo perché qualcuno mi sfiorava ma con lui era così. Non ero mai stata quel genere di ragazza che si invaghiva di un ragazzo solo per la sua bellezza, e non lo ero tutt’ora perché in effetti Zayn non era solo quello, era anche simpatico e intelligente, dolce ma serio, misterioso quanto espansivo. Sapeva chiudere i discorsi con le sue frecciatine anche meglio di me, e parlare con lui era quello che aspettavo in tutta la giornata.
Anche dopo essermi svegliata presto, non aver bevuto il mio caffè, aver assistito a lezioni noiosissime, vedere il suo sorriso e i suoi occhi riusciva a cambiarmi la giornata e renderla migliore.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 33

 

San Valentino, la festa degli innamorati.. che grande sciocchezza.
Si poteva dire che odiavo quel giorno? In un certo senso sì.
L’avevo passato sempre da sola, tranne in prima superiore quando ero stata con un ragazzo che poi si era rivelato uno stronzo di prima categoria, e ormai mi ero fatta entrare in testa che quella stupida festa era solo commerciale, perché se due persone davvero si amano se lo dimostrano ogni giorno invece di avere una giornata specifica.
Era solo una ricorrenza dove i pasticceri e i venditori di rose facevano palate di soldi perché tutti andavano da loro a comprare vari regali.
Camminavo ormai da dieci minuti verso la scuola con le cuffiette nelle orecchie, e non mi risparmiavo di lanciare occhiate omicide verso tutte le coppie che incontravo.
Ma io stavo bene così infondo.. meglio soli che male accompagnati, no?
Anche se forse, sotto sotto, avrei voluto qualcuno al mio fianco, qualcuno che mi capisse davvero e che sapesse amarmi come meritavo.
In un certo senso un pezzo del mio cuore apparteneva già a qualcun altro, anche se non me lo sarei mai perdonato, ma ormai dubitavo che sarebbe mai stata vera come cosa.
Non mi piaceva essere debole sotto quel punto di vista, Zayn avrebbe potuto usarmi come un pupazzo nelle sue mani. Con una sola frase avrebbe potuto farmi soffrire, sorridere, ridere, innamorare, arrabbiare.. ero in balia dei suoi occhi, del suo sorriso.
Anche se erano quasi le otto di mattina c’era già un po’ di sole, non faceva troppo freddo per fortuna.
Già sapevo che mi sarei tagliata le vene dopo le smancerie tra Camille e Liam, ormai avevo perso ogni speranza.
Attraversai la strada che mi divideva dal marciapiede davanti alla mia scuola e cercai i miei amici tra tutte quelle persone.
Ovviamente erano sempre al solito posto vicino al cancello, in particolare Liam era appoggiato con una gamba al muretto con la mia migliore amica tra le braccia intenti a farsi le coccole.
Poco più avanti Niall chiacchierava con una ragazzina dai capelli rossi, chissà quando si sarebbe fatto avanti quel volpone, e Harry invece stava usando la bocca in altro modo con una ragazza, Sophie doveva chiamarsi, di quarta che avevo incrociato qualche volta durante le lezioni.
Era sempre il solito lui, pur di non stare solo il giorno di San Valentino sarebbe uscito anche con un comodino. E poi cavolo, le stava visitando le tonsille con la lingua!
Normalmente avrei scazzato davanti a tanti baci ma in effetti era San Valentino e almeno loro che potevano dovevano goderselo.
Notai infine Zayn e Louis in disparte, evidentemente senza una compagna, allora decisi di andare da loro.
- perché voi due siete qui soli soletti? – chiesi una volta arrivata alle loro spalle facendoli girare.
Louis subito mi sorrise mentre il moro mi fissò silenzioso.
- non siamo noi che siamo soli, sono loro che sono tutti accoppiati! – cercò una scusa Lou guardando gli altri che indisturbati continuavano a parlare dolcemente.
- comunque oggi vi farò compagnia, state tranquilli – li assicurai prendendoli entrambi sotto braccio e li vidi sorridere mentre mi prendevo in giro da sola.
- come? Nessuno ti ha corteggiata o qualcosa del genere? – mi chiese ancora stupito l’altro ma allo stesso tempo divertito, sfoggiando quel sorrisetto che ormai accompagnava ogni sua battuta.
- meglio sola che male accompagnata – risposi filosofica ripetendo quella frase che avevo pensato poco prima.
- e voi invece? Anche le altre ragazze si sono rifiutate di starvi dietro? – li presi in giro e entrambi mi guardarono male.
- ehi, noi contavamo su di te! – rispose prontamente “occhi belli” alla mia sinistra.
Stranamente Zayn se n’era stato in silenzio fino a quel momento, si era solo degnato di sorridermi.
- beh, cascate male allora! Le cose smielate e dolci non fanno per me – risposi seria e il moro mi scoppiò a ridere in faccia.
- ma che dici? Passi le giornate ad abbracciarci! – esclamò Louis divertito, e non so con quale forza lasciai gli occhi di Zayn per guardare i suoi.
- con voi è diverso – mormorai, ma era davvero così?
Era semplicemente la mia coscienza che si rifiutava di ammettere che infondo ero una tenerona.
- che intendi dire? – chiese il moro non capendo e finalmente sentii la sua voce. Quanto mi era mancata..
- beh, ho dormito con voi mille volte, ormai mi avete visto in pigiama, in pantaloncini, in mutande, struccata, con i trampoli da tredici centimetri, con vestiti striminziti, con le felpe giganti di Malik.. direi che ho una certa confidenza! Sarebbe ridicolo non abbracciarvi – cominciai a elencare e ad ogni mia parola Louis rideva sempre di più facendo arrivare a mille il mio ego.
- oh, che tenera! Sentila, ormai è una di famiglia! – mi sfotté Zayn con voce dolce mentre si girò verso di me e aprì le braccia per abbracciarmi.
- allora abbracciaci! Abbiamo bisogno di tanto amore oggi! – disse Louis alle mie spalle felice mentre ormai il moro mi aveva già stretto al suo petto.
Solo dopo qualche secondo sentii la presa di Louis sulla schiena abbracciarmi da dietro, ma il mio cervello aveva lasciato la base quando il profumo di Zayn mi era arrivato addosso.
Sperando di passare inosservata strinsi le mani sulla sua vita stringendomi più a lui visto che aveva appoggiato la testa sopra la mia strizzandomi tutta.
Respirai il suo profumo e pregai che quell’abbraccio non finisse mai.
Per San Valentino mi sarei accontentata anche solo di quell’abbraccio, mi sarei accontentata di un suo sguardo e di un suo sorriso, altroché!
Fui costretta a mollare la presa quando Louis cominciò a tossire in modo imbarazzante, ma lo fermai con un’occhiata omicida.
Camille nel frattempo, non si sa grazie a che miracolo, si staccò dalle labbra del bel Liam e si accorse di me.
- ciao Scar! Buon San Valentino! – esclamò lei con un sorriso a trentadue denti prendendo Liam per mano e arrivando davanti a me.
- San Valentino un corno.. – commentai, gli auguri li facesse al suo ragazzo invece di ricordarmi che ero sola il giorno degli innamorati.
- ehi, che ti prende? – chiese lei non capendo.
- Camille è San Valentino e sono sola, grazie per avermelo ricordato! – scherzai, di certo non volevo litigare per una sciocchezza del genere.
- dai, prima o poi il principe azzurro arriverà – mi disse comprensiva lanciando un’occhiata veloce a Zayn al mio fianco, che per fortuna non si accorse di quel nostro scambio.
- ma chi lo vuole! Non si è fatto sentire per sedici lunghi anni, non credo che arriverà presto – dissi facendo ridere tutti.
In quel momento la campanella suonò e al solo pensiero di due ore di storia mi cedettero le gambe.
- dai Scarlett.. è suonata! – mi ridestò la mia amica dai miei pensieri, e la guardai male.
- ma non voglio entrare! – esclamai sbuffando.
- si, ma ti ricordo che oggi c’è la caccia al primino – disse lei furba illuminandomi d’immenso.
Non c’avevo pensato!
- è vero! Evvai, scherzi gratuiti ai poppanti di prima! – esultai ma Louis e Zayn si guardarono complici prima di prendermi sotto braccio e di peso spingendomi fino alle scale.
- no ragazzi, non voglio entrare! – mi rifiutai ancora appena cercarono di farmi salire quei dannati scalini.
- non fare la bambina che non ti crede nessuno – mi rimproverò Louis in un attimo di serietà e nel secondo in cui mi girai verso di lui per guardarlo male entrambi approfittarono per  farmi salire le scale trascinandomi quasi.
Nel momento in cui varcai la porta d’ingresso mi sentii soffocare, quelle mura mi fissarono cattive.
Sbuffai ma smisi di strattonarmi, in ogni caso non sarei potuta uscire, quindi mi rilassai e i due ragazzi si sorrisero.
- stronzi – bofonchiai appena lasciarono la presa sulle mie braccia per lasciarmi libera, e le incrociai sotto il seno.
- come sei dolce – commentò sarcastico Zayn ridendo e facendomi quindi mancare il fiato per un attimo.
Arrivammo davanti alle scale che avrebbe dovuto prendere Louis per andare nella sua classe, e i due amici si diedero una pacca sulla spalla.
- ciao mostri, a dopo – ci salutò prima di sparire tra gli altri studenti che salivano lenti i gradini.
Io e Zayn rimanemmo immobili a guardarlo salire, come ad assicurarci che arrivasse sano e salvo, e poi sospirando mi girai verso il mio moro.
- Zayn non voglio andare in classe! Ti prego, fai qualcosa! – lo implorai attaccandomi alla sua giacca, e quando si girò a guardarmi i nostri visi quasi si sfiorarono.
- mi spiace ma non ci posso fare niente – mormorò divertito fingendosi dispiaciuto prendendomi per le spalle.
- ma niente è impossibile, sai? – gli chiesi dicendogli la prima cosa che mi passò per la mente.
- però poi il tuo prof chi lo sente? – rispose divertito riuscendo a strapparmi un sorriso.
- ci parli tu con lui – mormorai con gli occhi da cucciolo.
- sì, gli dico che sarebbe ora che ti bocciasse! – mi sfotté beccandosi un pugno sul petto che però non lo scalfì neanche un po’, anzi rise ancora più forte.
Non so con che forza cominciai a camminare con lui verso la mia classe, fino a che arrivammo alla sua.
- ehi, perché oggi pomeriggio non usciamo io, te e Louis? Come ai vecchi tempi.. – proposi io quando si fermò davanti alla sua porta, allora mi guardò stupito.
Se eravamo tutti e tre single perché non uscire tutti insieme?
- perché invece non ci andiamo a prendere una pizza noi? – chiese sorridente e solo in un secondo momento capii che si stava riferendo a me e a lui, senza Louis.
- con noi intendi io e te? – chiesi arrossendo, da dove venivano tutte quelle attenzioni?
- perché no – rispose accennando un sorriso speranzoso.
Ok, mi ero persa qualcosa. Era San Valentino e lui mi invitava a mangiare una pizza insieme, era un coincidenza o pura casualità?
Rimasi senza parole, cos’era? Un appuntamento? Ma che stavo dicendo?!
- se non vuoi non fa niente – mi tranquillizzò vedendomi in silenzio ad elaborare la situazione.
- no no per me va bene – mormorai sorridendo, e mi sentii improvvisamente timida sotto il suo sguardo.
- sicura? – chiese ancora poco convinto della mia risposta.
- certo Malik! Ma non ti gasare troppo – lo avvertii vedendo un sorriso aprirsi sul suo viso.
- anche tu Scar – rispose sorridente entrando nella sua classe, lasciandomi sola a sorridere.
Sembravo una tredicenne con la sua prima cotta. Col suo sguardo mi aveva inchiodato e il suo sorriso aveva portato via tutta la mia sicurezza.
- dai che fai lì imbambolata? Dobbiamo andare in classe! – mi chiamò Camille vedendomi ferma in mezzo al corridoio prendendomi per il braccio per portarmi alla nostra aula.
Ma tutti mi trascinavano quel giorno?!
Con le gambe molli varcai la porta della mia classe e posai lo sguardo sul mio banco dove alcuni miei compagni si erano fermati a guardare chissà cosa posatoci sopra.
- Jonson hai un ammiratore.. – urlacchiò una voce tra tutte, allora curiosa andai al mio banco e notai dei fiori posati sopra.
Mi si fermò il cuore.
Posai lo zaino sul pavimento e senza troppa grazia mandai via tutti, rimase solo Camille a guardarmi.
Quelle che credevo essere rose rosse in realtà erano dei tulipani, un mazzo intero di tulipani in realtà.
Ce ne saranno stati una decina raccolti con un nastro rosso e un fiocco enorme, e tra i fiori un biglietto.
Chi era il pazzo che aveva avuto quell’idea?
Scorsi mentalmente la lista di miei eventuali spasimanti ma nessuno sarebbe arrivato a tanto.
Presi il mazzo in mano sotto lo sguardo curioso dei pochi compagni che c’erano in classe in quel momento e ne respirai il profumo delicato.
Mi ricordai poi del biglietto tra i vari tulipani rossi e lo presi con mani tremolanti.
Avevo quasi paura di leggere di chi fossero, non volevo che quelle poche speranze che avevo svanissero, perché infondo speravo che quei fiori fossero da parte di Zayn.
Aprii il biglietto lasciando il mazzo sul tavolo, mentre Camille li esaminò felice, e ne trovai un foglio tutto scritto:
“Prima di tutto calmati, sono tulipani e non rose. So che a te questo genere di cose non piacciono, quindi spero che tu adesso stia leggendo questo biglietto e non abbia buttato i fiori nel cestino. Quindi Grazie. Ti starai chiedendo il perché di questo mazzo di tulipani rossi.. beh, tu dici sempre di essere unica quindi le rose rosse le lascio a tutte le altre, a te invece regalo questi sperando di averti colpito. Perché non ti stupisci mai di niente, sembra tu abbia sempre tutto sotto controllo ma questo scommetto che non l’avevi previsto. Non prendere tutto questo come una dichiarazione o qualcosa del genere, semplicemente oggi è San Valentino e mi sono trovato a pensare a te senza rendermene conto.
So come la pensi su tutto questo, che queste siano solo un mare di bugie tirate su solo per colpirti, ma io non ho scritto nient’altro se non che per me sei importante! Mi sento di dire che sei la mia migliore amica, anche se quando mi avvicino troppo a te arrossisci (si, me ne sono accorto un paio di volte) ma io e gli altri vogliamo solo il bene per te e ogni cosa che facciamo è sincera, e anche questa lo è. Sappi che sei speciale per me, lo sei sempre stata, e scusa se ti ho fatta soffrire senza volerlo, perché davvero MI DISPIACE. Spero di averti strappato un sorriso con questo mio regalo perché il tuo sorriso è stupendo e non puoi negarlo.
Felice San Valentino, Zayn”

Mi ritrovai quasi con le lacrime agli occhi, perché tutte quelle cose non me le aveva mai dette?
Ero davvero così importante per lui?
Le mie mani tremavano e ormai mi ero seduta da tempo, leggendo le prime righe avevo capito che per finire avrei dovuto appoggiarmi da qualche parte.
Era un ragazzo d’oro Zayn, in quel momento più che mai me ne resi conto, e il mio sguardo tornò a quei fiori stupendi posanti sul mio banco.
- allora, chi te li ha mandati? – chiese curiosa Camille piombando al mio fianco.
- Zayn.. – mormorai senza fiato, e lei sorrise felice.
- secondo me gli piaci Scarlett – mi disse ancora e il mio cuore fece una giravolta.
Abbassai gli occhi al foglio che tenevo tra le mani e cercai quelle frasi che mi avevano fatto venire il batticuore, “oggi è San Valentino e mi sono trovato a pensare a te senza rendermene conto” aveva pensato a me? Insomma, io avevo pensato a lui un centinaio di volte quel mattino sperando che quel giorno portasse fortuna e mi portasse tra le sue braccia, ma lui cos’aveva pensato su di me?
“Sappi che sei speciale per me, lo sei sempre stata” cavolo, ero speciale per lui.
Ma fino a che punto?
“Il tuo sorriso è stupendo e non puoi negarlo” aveva scritto alla fine ed era stato il colpo di grazia sicuramente.
Il suo sorriso era meraviglioso, ma il mio? Pensava veramente fosse così bello?
- Jonson vedo che hai uno spasimante – esclamò il mio prof di storia entrando in classe e vedendo il mazzo di fiori sul mio banco.
Lo fulminai con lo sguardo, tutti a infierire erano?
Per evitare altri commenti presi i fiori e li misi nel sottobanco dove sarebbero passati inosservati.
Per le due ore seguenti rilessi quella lettera cento volte cercando ogni sfaccettatura, ogni pensiero che potesse essere nascosto dietro le sue parole, ogni singola parola era impressa nella mia mente ormai.
Quello era un attentato al mio cuore sicuramente, davvero credeva di poter scrivermi tutte quelle cose senza farmi nessun effetto?
Era strano sentirsi desiderata, e ricevere un mazzo di fiori a San Valentino era il massimo che potessi aspettarmi ma lui ovviamente era riuscito a stupirmi ancora una volta.
E lui che credeva di non riuscirci mai.. ogni sua parola era una sorpresa per me.
Quando la campanella dell’intervallo suonò mi ritrovai le gambe immobilizzate, cosa gli avrei dovuto dire?
Non parlargli sarebbe stato sicuramente peggio, sarei passata per la timida di turno e non mi andava bene.
Mi alzai a fatica e presi il mazzo di fiori in mano, allora a passi tremolanti uscii dalla classe per andare in corridoio dove sperai di trovare quegli occhi scuri.
Tutte le persone che c’erano lì a girovagare si girarono verso di me, la ragazza con un mazzo di fiori in mano, ma io vidi solo quei capelli mori in lontananza.
Mi avvicinai a lui ma non ero sicura di poter parlare, di saper cosa dire.
Niall vedendomi mi indicò, mentre il suo sguardo passò tra me e i fiori, facendo girare Zayn che mi sorrise.
Quel suo sorriso meraviglioso mi fece venire il cuore in gola, mi fissò curioso, e quando arrivai davanti a lui le parole mi morirono in gola.
- ti piacciono? – mi chiese speranzoso accennando un altro sorriso mentre Niall ci guardava curiosi.
- non.. me l’aspettavo – mormorai senza voce indicando i tulipani rossi che stringevo tre le mani.
- e l’hai letto il biglietto? – chiese ancora vedendomi senza parole, ed io annuii.
Sembravo una cretina, questo era certo.
- e…? – mi incitò a dire qualcosa ma riuscii solo a grugnire un “grazie” al quale lui rispose con una risatina dolce.
Non ce la feci a rimanere immobile davanti al suo viso perfetto, davanti a quegli occhi che mi scrutavano attenti e a quel sorriso micidiale, e mi gettai tra le sue braccia.
Ormai la mia dignità era andata a farsi fottere, ma poco m’importava quando mi stringeva in quel modo.
Affondai il viso nella sua clavicola e strinsi le mani dietro ai suoi fianchi mentre lui mi circondò con le sue braccia.
- grazie davvero Zayn – mormorai ancora mentre qualcuno mi sfilò i fiori dalle mani, probabilmente Niall, vedendomi in difficoltà a tenerli in mano e ad abbracciare il moro contemporaneamente.
- e di cosa? – rispose modesto al mio orecchio in modo che nessun altro potesse sentirci.
- per i fiori, per tutte quelle belle parole.. – sussurrai respirando ancora una volta il suo profumo.
Mi teneva tra le sue braccia come se potessi rompermi da un momento all’altro, e in effetti era così perché stare così vicino a lui, a contatto col suo cuore, era sempre un attentato per me.
- te le meriti tutte comunque – mormorò ancora al mio orecchio e sentii il suo respiro sul collo, ero in balia delle sue parole ormai.
- e non è vero che arrossisco quando ti avvicini! – esclamai dopo un po’ alzando il viso dal suo collo per guardarlo in faccia, ma era stata sicuramente una mossa falsa perché probabilmente ero rossa come un peperone in quel momento.
- seh certo – commentò retorico sorridendomi divertito mentre col pollice mi accarezzò una guancia in fiamme.
- è colpa tua e di tutte queste attenzioni, lo sai che non mi piacciono i complimenti e tu cosa fai? Mi fai trovare un mazzo di fiori sul banco con tanto di lettera! – cercai di difendermi ridendo contagiando anche lui, che aveva ancora un braccio attorno al mio corpo.
- ma come? Quando Louis, Harry e Niall ti fanno i complimenti a loro non dici niente, ma poi se dico qualcosa io tu non mi credi mai! – si lamentò mordendosi il labbro.
- perché un certo Malik insiste nel dire che ho un sorriso stupendo ma io non ci credo neanche un po’! – scherzai sotto sotto aspettandomi una sua risposta contraria.
- hai ragione, in effetti sei proprio una brutta ragazza, antipatica e noiosa – mi sfotté guadagnandosi un pizzicotto sullo stomaco accompagnato dalla mia risata.
- comunque sul serio.. non dovevi regalarmi quei fiori – gli sussurrai poi, anche se mi aveva fatto fin troppo piacere il suo regalo.
- ma l’ho fatto con piacere! Perché ti meriti un regalo di San Valentino anche se non sei fidanzata – rispose tranquillamente e arrossii, mi era andato in pappa il cervello, di nuovo, quando i suoi occhi si erano agganciati ai miei.
- ma io non ti ho regalato niente e ora mi sento uno schifo – ammisi e lui si lasciò a una sana risata.
- che dici? Mica stiamo insieme che mi devi regalare qualcosa! – esclamò ovvio, e mi fece venire un dubbio.
- e allora perché tu me l’hai fatto? – chiesi curiosa, i conti non mi tornavano.
Lo vidi sospirare per poi leccarsi le labbra con la lingua mentre continuava a fissarmi.
- volevo farti tornare il sorriso. Ti conosco e sapevo che oggi avresti avuto le balle in giostra perché non hai un fidanzato, allora avevo pensato di sostituirmi a lui – spiegò poco convinto e lo guardai confusa.
- in che senso? – chiesi non capendo aggrottando le sopracciglia, ancora attaccata al suo petto.
- sentiamo.. se fossi fidanzata cosa faresti oggi con lui? – mi chiese furbo ma non riuscii a capire il senso di quelle sue parole.
- non si risponde a una domanda con un’altra domanda, Malik! – lo rimproverai e lui scoppiò a ridere.
- e tu non mi hai proprio risposto.. – mi ricordò e sospirai.
- beh, non saprei. Credo ci passerei tutto il giorno insieme – risposi semplicemente e vidi i suoi occhi illuminarsi.
- allora oggi starò con te tutto il giorno – esclamò sorridente.
- ma non stiamo insieme, furbo – mormorai non capendo. A che gioco voleva giocare?
- infatti, ma meriti di passare un San Valentino bello come chiunque altra ragazza quindi permettimi di essere il tuo principe azzurro per oggi – propose accennando un sorriso e mi mancarono le parole.
- mi stai chiedendo di uscire? – chiesi confusa e lui ricominciò a ridere.
Ma perché rideva sempre?
- ti sto semplicemente chiedendo di passare la giornata insieme come ai vecchi tempi, includendo però qualche smanceria degna di una coppietta di innamorati – spiegò finalmente chiaro e mi scappò una risatina.
- tu vuoi uccidermi – commentai, se davvero mi avesse fatto tutte quelle sdolcinerie che diceva gli avrei tirato una sprangata sul culo.
- perché scusa? – chiese divertito mentre sul suo viso si aprì quel suo sorriso mozzafiato che tanto amavo.
- vuoi farmi credere che nonostante il mio caratteraccio tu mi dirai tutte quelle cose dolci fino a farmi venire la carie? – chiesi rabbrividendo al sol pensiero, anche se dette da lui quelle frasi che si sentivano nei film avrebbero fatto probabilmente il loro effetto.
- dai, scommetto che non sei così fredda.. sei sempre una ragazza infondo! – esclamò alzando un sopracciglio giocando con le punte dei miei capelli con le mani che teneva sopra i miei fianchi.
- sì ma io sono diversa da tutte le altre, l’hai detto anche tu prima – dissi sicura di me, ricordandomi che per tutto il tempo eravamo rimasti abbracciati.
- ma sei una ragazza Scarlett, e voi vi sciogliete davanti a una frase romantica detta al momento giusto. A meno che tu non sia un maschio.. ma non mi sembra.. – scherzò infine ridendo beccandosi una manata sul petto che ovviamente non lo scalfì neanche un po’.
- certo che sono una femmina cretino! È solo che le smancerie mi fanno venire il mal di stomaco – esclamai facendogli una linguaccia alla fine.
- ti farò cambiare idea – mi sfidò accennando un sorriso sghembo scrutandomi con quegli occhioni scuri.
- non ci riuscirai ti dico – dissi sicura schioccando la lingua sul palato e lui sgranò gli occhi divertito.
- scommettiamo? – chiese con tono di sfida continuando a sorridermi stendendo la mano verso la mia in modo che la stringessi.
- ovvio, preparati a perdere – ribattei con sicurezza assottigliando gli occhi e alimentando quel suo sorrisetto strafottente.
- scommetto una cioccolata calda che riuscirò a farti arrossire almeno una volta – esclamò guardandomi con superiorità continuando a sorridermi divertito.
- ci sto! Ma ti avviso che dovrai darti da fare! – lo avvisai sciogliendo la presa dalla sua mano con cui avevo avuto i brividi per qualche secondo.
 


“Ma ti avviso che dovrai darti da fare” ma che diamine mi era passato per la testa?!
Mi mandava in pappa il cervello normalmente, figuriamoci se avesse dovuto impegnarsi!
Mi ero scavata la fossa da sola e prima o poi ci sarei inciampata dentro come un sacco di patate, già lo sapevo..
Quindi meglio rimanere con lo sguardo fisso al Flipper davanti a me pur di non girarmi a guardare Zayn giocare a chissà cosa nella sala-giochi.
Perché sì, non mi aveva portata né in un ristorantino, in un parco fiorito, in cima a una collina, ma avevamo mangiato insieme un trancio di pizza e in quel momento eravamo imboscati in una sala-giochi non troppo lontana dalle nostre case.
Dovevo ammettere di starmi divertendo, ero sinceramente felice che non avesse infierito con mazzi di fiori o cioccolatini nel suo piano malefico, sarebbe stata la mia fine.
- allora? Come stai andando? – mi fece sussultare quella voce calda al mio orecchio e come se non bastasse vidi due mani ambrate posarsi sopra le mie da dietro sui due pulsanti del flipper.
- andrebbe meglio senza che tu mi importunassi.. – commentai divertita mordendomi il labbro imbarazzata e cercando di non far cadere la pallina nel buco.
- non ti sto importunando – rispose a tono posando la testa sulla mia spalla facendo quasi scontrare le nostre guance.
- ah no? E tu questo come lo chiami? – chiesi a quel punto arrossendo appena da tanta vicinanza.
- un abbraccio – disse tranquillamente facendomi ridacchiare.
Mossi le mani velocemente sui due pulsanti che muovevano le bacchette del Flipper e sentii le sue grandi e calde sopra le mie.
- e le mani sopra le mie dove le metti? – chiesi ancora fingendomi infastidita da tanta confidenza.
- è San Valentino.. e il patto era che avrei potuto fare queste cose – mi ricordò con aria furba.
- sì ma ricorda che sono una ragazza innocente io, chissà cosa penserà la gente nel vedermi insieme ad un tipaccio come te – scherzai e le sue mani slittarono subito intorno al mio stomaco, ma invece di farmi il solletico come avrei immaginato si allacciarono intorno ai miei fianchi in un vero e proprio abbraccio.
- penseranno che sono tanto fortunato – rispose facendo fermare un attimo il mio cuore.
- e piantala! – mi lamentai di tanta dolcezza arrossendo come una ragazzina al mio primo amore.
Ma infondo cos’ero?
Sì, avevo diciassette anni e non tredici ma quello era sicuramente il mio primo amore se potevo davvero chiamarlo così.
- hai ragione, sei tu fortunata ad avere me.. – disse con sarcasmo beccandosi una mia gomitata.
- oh puoi dirlo forte! – esclamai con enfasi facendolo ridere e in quel momento mi resi conto che non c’era cosa più bella della sua risata.
Alzai appena lo sguardo per vedere un accenno del suo ciuffo di capelli sul mio viso, e non feci in tempo ad elaborare la cosa che sentii le sue labbra sulla mia guancia stamparmi un dolce bacio.
Mi allontanai appena imbarazzata e lui rise di nuovo in quel modo che mi faceva impazzire.
Oh quelle erano sicuramente farfalle nello stomaco!
- sei arrossita – constatò divertito piegando appena il viso verso il mio per guardarmi meglio, allora incrociai finalmente i suoi occhi scuri grandi e luminosi che si posarono poi però sulle mie guance rosee.
- sì ma non vale così! – protestai imbarazzata guardandolo con pietà.
- mi spiace, avevi detto che avrei potuto usare qualunque mossa per farti arrossire e ci sono riuscito.. – mi rinfacciò dolcemente guardando ancora i miei zigomi in fiamme.
Nell’istante in cui alzò lo sguardo di nuovo nel mio ebbi come un fremito.
Come ogni volta che mi guardava in effetti..
Avrebbe potuto leggermi dentro con quelle iridi scure, e io sarei stata uno dei più semplici libri di sempre per lui.
Mi ero completamente aperta ai suoi sorrisi, alle sue battute, mi ero lasciata andare fidandomi di quel ragazzo diverso dagli altri.
Potevo solo sperare che non mi avrebbe fatto cadere in mille pezzi di nuovo, avrei voluto essere trattata come il più delicato e splendente dei diamanti.
 
 

- comunque mi devi una cioccolata calda – disse Zayn ad un certo punto mentre camminavamo verso il mio portone a tardo pomeriggio, uno dei migliori di sempre.
- sì contaci.. – commentai con sarcasmo alzando un sopracciglio in disappunto.
- ehi, erano questi i patti! – protestò in una risata strappando un sorriso anche a me.
- mai contraddire una donna! Noi abbiamo sempre ragione! – ribattei alzando un dito per rafforzare il concetto.
- ma non erano i clienti ad avere sempre ragione? – chiese lui confuso aggrottando le sopracciglia.
- infatti i clienti sono quasi sempre donne, siamo noi ad andare a fare compere.. – risposi in uno dei miei ragionamenti contorti e lui scoppiò a ridere incredulo.
Scosse la testa finendo in un sospiro la risata e io approfittai per aumentare lievemente il passo e salire sul gradino che mi divideva dal portone del mio palazzo e aprirlo velocemente con la chiave.
Mi rigirai verso di lui ed ebbi come un flash-back, come se in qualche modo la scena di lui a baciarmi sotto la pioggia si dovesse ripetere.
- comunque grazie, mi sono divertita oggi, non è stato così male come pensavo.. – dissi sincera aprendomi in un sorriso dolce che lui ricambiò passandosi una mano tra i capelli.
- ovvio! Con me non ti annoierai mai! – esclamò sicuro di sé e questa volta fu il mio turno di ridere e scuotere la testa.
Gli lanciai un ultimo sguardo e mi girai verso le scale del palazzo ma un attimo prima che il portone potesse chiudersi dietro di me mi sentii afferrare il polso.
Ed ecco di nuovo quella sensazione di flash-back..
Mi voltai e trovai Zayn allungato verso di me ma non come qualche mese prima, ora era a debita distanza e si mordeva il labbro nervoso.
- mi stavo chiedendo se.. insomma.. ti andava di uscire con me stasera – disse con voce tremolante lasciando la presa sul mio braccio facendomi sgranare appena gli occhi.
Una terza volta il flash-back si ripresentò, quei suoi occhi non erano mai stati tanto sinceri come dopo il bacio con me, non erano mai stati così aperti e insicuri.
Era insicuro per me?
- è.. un appuntamento? – chiesi colpita dal suo invito sorridendo appena.
Lo vidi alzare appena le spalle imbarazzato e mordersi il labbro – solo se anche tu vuoi – precisò speranzoso tornando a guardarmi negli occhi.
Era nervoso, tremendamente nervoso, e non potevo che esserne lusingata.
A nessuno era mai importato tanto di me, di una mia risposta, di un mio giudizio.
Ma a lui sì.. a Zayn importava.
E io lo volevo? Volevo che fosse un appuntamento?
Volevo cambiare tutto e provare a renderlo migliore con lui?
- passa a prendermi non prima delle otto, mi raccomando – dissi lasciandomi ad un sorriso sincero e libero.
Non mi persi il cenno di testa che mi rivolse grato.
Non mi persi il sorriso mozzafiato che accennò emozionato.
Non mi persi i suoi occhi accendersi di una nuova luce ancora più luminosa del solito.
Non mi sarei persa niente d’ora in poi.
Era arrivato il mio turno di essere felice finalmente.
 







SEI ARRIVATA A LEGGERE FINO A QUA, QUINDI TI SEI SORBITA TUTTO QUESTO PAPIRO DI CAPITOLO.. TI MERITI UN ABBRACCIO! *me ti abbraccia* ahah Buonsalve!
ALLORA, VI E' PIACIUTO QUESTO CAPITOLO, EH? AHAHAHHAH
Comunque sì, se ve lo state chiedendo, nel prossimo capitolo finalmente ci sarà un loro vero appuntamento *sveniamo tutte insieme appassionatamente*
STAPPIAMO LE BOTTIGLIE! PE-PE-PE-PE-PEEE!
Come vi pare il capitolo? Tipo la parte fino a quando fanno la scommessa l'avevo scritta quattro mesi fa già ahahah il resto tempo fa, quindi la prima parte non mi
 fa più effetto leggerla, ormai la so a memoria.. ahah
Aggiornerò martedì, e se volete chiedermi qualcosa potete trovarmi su twitter, sono @birbi_alex
Sono più emozionata di voi fidatevi, finalmente sta per arrivare il momento tanto atteso dopo trenta capitoli c': ahah
L'altro giorno ho fatto questa immagine (non ho niente da fare, si nota?) che ne dite? 
Comunque vi aspetto la prossima settimana, ce ne saranno delle belle!
Un bacione davvero ;)
   
 
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