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Autore: girlsgowild8    21/11/2012    8 recensioni
Sonny Payne è la sorella di una wedding planet sempre indaffarata a cui dà spesso una mano per organizzare matrimoni. Durante il loro lavoro si imbattono in una coppia diciannovenne: Perrie Edwards e Zayn Malik. Quest’ultimo e Sonny stringono un forte legame a cui dovranno prestare molta attenzione affinché non diventi qualcosa di più.
*Gli One Direction NON sono famosi*
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“Sì, certo. Ho visto come ti guardava, Sonny. È cotto, di più! È innamorato pazzo … rischi di rovinare un matrimonio, ti avverto”
“Io non voglio rovinare un bel niente” sbottai irritata “Io non sono una rovina-matrimoni! Non credo lui provi le stesse cose che io provo per lui”
“Ma ti senti quando parli o hai dei tappi alle orecchie?” mi canzonò “Mi hai spiegato cosa ti ha detto. È stato romantico, dolce, sensibile … accidenti. Siete perfetti” sospirò ancora più divertito.
#Tratto dal 10° capitolo
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Louis.




“Siamo a casa”.
La voce di mio cugino si diffuse nella casa.
Avevo deciso di parlare un po’ con lui, di cercare una soluzione con il suo aiuto. Perciò lo avevo chiamato e gli avevo pregato con gentilezza di dedicarmi un po’ di tempo. E lui mi aveva detto che era uscito, ma che sarei potuta passare ugualmente, sarebbe tornato verso le otto.
Grace non c’era proprio perché nessuno era in casa prima del mio arrivo. La piccola era a casa di un’amica di famiglia che aveva una figlia della stessa età di mia cugina, con cui avrebbe avuto l’occasione di passare il tempo.
Sorrisi felice dell’arrivo di Niall, che tanto aspettavo, mentre ero in piedi poggiata sul lavello con un bicchiere d’acqua in mano, sorseggiandola lentamente.
“Niall, sono in cucina” lo chiamai per farmi sentire.
Sentii i suoi passi, ma non solo.
Quando entrò nella stanza fu seguito da Harry che sorrise non appena mi vide, ma poi ritornò serio.
“Sonny! Perché caspita non mi rispondi più? Sono perfino passato a casa tua e non mi hai aperto e c’eri perché dalla finestra della tua camera usciva luce” esclamò subito il riccio venendomi incontro.
Sì, qualche giorno fa era venuto a casa. Megan non c’era ed ero sola. Ma appena lo vidi dallo spioncino risalii subito al piano di sopra cercando di fare il meno rumore possibile.
Dovevo prevedere il fatto che avrebbe controllato dalla finestra, che idiota!
“Non avvicinarti” sussurrai, avvertendolo.
“Che cosa … ?”
Non ebbe il tempo di finire la frase perché, infuriata, il mio primo istinto fu quello di lanciargli in faccia tutta l’acqua che stavo bevendo.
Niall dal canto suo era rimasto passivo per tutto quel tempo, ma dopo il mio gesto non poté far altro che spalancare occhi e bocca, completamente sorpreso.
Harry aveva assunto la sua stessa espressione.
“Ma sei impazzita? Che ti prende?” esclamò.
“Ti ho visto Harry!” urlai “Ho visto come infilavi la lingua in gola di quella!”
Rimase in silenzio. Quello che speravo dicesse non uscì dalla sua bocca.
Ma meglio la verità che una bugia.
Abbassò lo sguardo, mentre mio cugino si accigliava e si avvicinava al suo amico.
Cominciai a sentire il naso pizzicarmi, ma ancora tentai di non piangere.
“Harry, che cosa hai fatto?” ringhio Niall.
Bravo cuginetto mio, difendimi!
Il ragazzo con le fossette sembrava imbarazzato, parecchio. “Sì, io … mi dispiace”
“Ti dispiace?” singhiozzai “Sai dire solo questo? Che c’è, non ti bastavo io, vero?”
“No, Sonny tu sei perfetta. È solo che … “ si fermò.
“Che cosa?” intervenne subito Niall per farlo continuare.
“Lei non è nulla di serio, nel senso che …”
Scossi la testa. Non volevo sentire altro.
“Sì Harry, mi fai solo schifo” sussurrai a pochi centimetri dal suo viso per poi uscire velocemente da quella casa.
Sapevo di amarlo ancora, ma evidentemente non era la persona giusta e dovevo farmene una ragione una volta per tutte. Eppure quel momento in cui i nostri visi erano separati solo da uno spazio microscopico avrei avuto l’istinto e soprattutto il bisogno di poggiare le mie labbra sulle sue e di vederlo sorridere mostrandomi quegli adorabili buchini sulle guance, come sempre.
 
 
 
Sarei rimasta sola. Solamente sola …
Megan doveva partire, andava a trovare nostro fratello. Avevo bisogno di lei, ma nemmeno sapeva quello che mi era successo, non perché non mi fidassi di lei o del suo parere. Semplicemente non mi andava di spiegarle tutto quello che era successo.
Ero lì, a guardare mia sorella che portava la valigia davanti alla porta di casa.
Il suo lavoro ovviamente non si sarebbe fermato, andava tutto per il verso giusto durante i preparativi del matrimonio di Zayn Malik e Perrie -o Perald- Edwards. Io mi sarei occupata di eventuali emergenze.
“Quindi, tutti i numeri per il lavoro sai dove trovarli, quelli per le emergenze mediche o di qualsiasi altro tipo, ad esempio …”
“Ehi, ehi, ehi Megan, calmati! Posso cavarmela da sola, ho 16 anni, sono una ragazza matura!” risi un po’ nonostante io fossi davvero una persona matura … in parte.
Megan sorrise soddisfatta e corse ad abbracciarmi. Sarebbe stata via per solo due settimane, non un mese. Potevo cavarmela da sola.
L’unico problema era che purtroppo che non avevamo parenti o amici vicini. Dopo la morte dei miei genitori ci eravamo trasferite nel pieno centro di Londra, e non avevamo molti amici sulla quale contare davvero. Eppure sapevo che sarei stata serena e tranquilla per quelle settimane; avrei studiato, sarei uscita con Dafne e avrei cercato di -quasi- di finire i preparativi per il matrimonio.
Ma sarei tanto voluta andare con lei! Avrei voluto rivedere mio fratello, avere sue notizie e sapere come se la stava passando.
Ricordai che quando ero più piccola, io lui e Niall eravamo davvero molto legati, passavamo davvero tanto tempo insieme, o meglio quel tempo che riuscivamo a ricavarci perché mentre Niall era dell’Irlanda, io vivevo a _____ perciò la lontananza non ci permetteva di stare insieme ogni giorno. Però successivamente Niall si era trasferito a Londra, quindi potevamo vederci più spesso.
“Dagli un bacio da parte mia” biascicai con la testa fra i capelli di Megan.
Sorrise “Puoi contarci” disse facendomi l’occhiolino.
Aprì la porta con naturalezza e, dopo un cenno con la mano, salì in auto, diretta a casa di nostro fratello.
Sospirai e chiusi la porta. Ero già vestita, quindi magari potevo passare da Sturbucks  a trovare un amico.
Salii velocemente al piano di sopra e infilai nella mia borsa a tracolla il cellulare, le chiavi di casa e un portafogli, infilai le scarpe e corsi al bar.
Ero certa che lo avrei trovato! Appena entrai mi guardai attorno e dopo pochi secondi riconobbi la sua maglietta a righe e i capelli dello stesso colore del cioccolato al latte, mentre leggeva un giornale con la testa china verso le pagine, lo sguardo attento e che ogni tanto si alternava sulla sua tazza fumante.
Corsi verso il tavolo in cui si trovava, il solito tavolo dove ci incontravamo di solito.
“Louis” esclamai con un sorriso a 834783593°.
Alzò lo sguardo ed incontrai i suoi occhi misti fra l’azzurro ed il verde, perfetti. Involontariamente anche a Louis scappò un sorriso mentre piegava il giornale, pronto a dedicarsi solo a me.
“Sonny”mi chiamò lui alzandosi in piedi.
La sua altezza rispetto alla mia era imbarazzante mentre mi stringeva in un abbraccio.
Mi lasciò ancora sorridendo e si risistemò come prima, come un uomo professionale, ma che di professionale aveva ben poco visto che dentro non era altro che un bambino.
Fece segno di sedermi di fronte a lui, così da poterci osservare durate quella che sapevo sarebbe stata una lunga conversazione.
Louis era il ragazzo che incontravo sempre da Sturbucks. Era davvero un ragazzo d’oro, non faceva altro che farmi ridere ed era un bravo amico, anche se non eravamo amici stretti ma avevamo occasione di incontrarci solo al bar, sempre sullo stesso tavolo, stessi posti, stesse abitudini.
“È da un po’ che non ci si vede” sorrise.
“Già, devo raccontarti così tante cose! E non sono tutte positive” frenai l’entusiasmo che gli si poteva già scorgere sul volto.
“Che succede?”
“Harry …” dissi soltanto.
Capì subito.
“Oh, Sonny mi dispiace tanto!” rispose poggiando una mano sulla mia con fare amichevole.
Mi strinsi nelle spalle. “Tranquillo Lou, ho anche una buona notizia” accennai un sorriso.
Alzò le sopracciglia per spingermi a continuare a parlare.
“Mia sorella è partita e non ci sarà per due settimane, quindi ho la casa libera!” esclamai.
“Caspita, mi immagino già quanta gente ubriaca ti ritroverai negli armadi, un po’ come quel video di Katy Perry” rise seguito da me.
Ci furono secondi di silenzio in cui rimasi a fissare la sua mano sulla mia. Chissà per quale motivo mi fece uno strano effetto, ma non ci feci troppo caso.
Louis era semplicemente un mio caro amico, di cui forse mi stavo fidando troppo, ma magari ne valeva la pena. Del resto non avevo altre persone su cui contare, oltre a Dafne.
“Comunque scommetto che hai già puntato gli occhi su qualcun altro” continuò. Per un attimo nella mia mente comparve il visto di Zayn, ma cercai di eliminare subito quel pensiero. Non avevo puntato gli occhi su nessuno, proprio nessuno e Zayn non centrava nulla, non mi piaceva. Magari come amico, ma si sarebbe dovuto sposare! Non era proprio il caso di intromettermi soprattutto perché non ce n’era affatto bisogno; Perrie e Zayn erano felici, io lo sarei stata di nuovo, Harry non mi aveva distrutto l’esistenza. Scossi la testa di risposta a Louis, che borbottò un “Non ci credo proprio”.
Sospirai pensando a quello che stava succedendo. Forse io ed Harry non dovevamo proprio stare insieme, magari era destino. E il fatto che Megan fosse partita era un altro segno del destino, che non dovevo perdere. Semplicemente dovevo divertirmi, per me e per far vedere ad Harry che me la cavavo anche senza il suo aiuto, ne ero certa.
Louis diede una rapida occhiata al suo orologio da polso. “Devo andare, ci vediamo presto Son” sorrise alzandosi e dandomi una pacca sulla spalla amichevolmente. “Sì, a presto …” biascicai ritornando ai miei pensieri.
Rimasi al bar per altri minuti, il tempo di finire l’ordinazione e digerirla. Poi scappai verso casa, come sempre a piedi. E l’istinto mi portò a bussare al campanello, ma poi ricordai la casa era vuota e risi tra me e me mentre aprivo la porta. Corsi nella mia camera ad infilarmi canottiera e pantaloni della tuta, con una felpa. Volevo stare comoda dentro casa anche perché nessuno mi avrebbe vista. Poi scesi al piano di sotto dove, fra le diverse robacce inutili, trovai una busta di plastica, quello che mi serviva! Ritornai sopra, beandomi del fatto che ciò che facevo mi avrebbe fatto davvero digerire la cioccolata ed il cornetto che avevo preso da Sturbucks nel momento di solitudine data la mancanza di Louis, e mi ricordai che quello che stavo facendo per me non era affatto semplice. Entrata in bagno aprii tutti i cassetti lanciando per terra tutto quello che trovavo all’interno dei mobili. Non era affatto un attacco isterico, semplicemente cercavo le lamette, forbici o qualsiasi cosa che mi avrebbe provocato dolore fisico.
Tutto ciò che sapevo sarebbe stato utile solo a farmi del male finì in quella busta che chiusi con un doppio nodo, per poi infilarla in un’altra busta ancora, nera, che avrei buttato quella sera.
Ero soddisfatta, capii che la mia vita avrebbe potuto prendere una piega migliore anche partendo da piccoli gesti come quello!
 
Passarono diversi giorni, ma non troppi. Io e i miei fratelli ci sentivamo ogni tanto a telefono, Megan sarebbe tornata entro dieci giorni circa. Io cercavo solo di vedere il lato positivo di tutto, e sapevo di fare la cosa giusta. Come in quel momento pensavo a tutta la gioia che quel barattolo di nutella mi procurava mentre osservavo con attenzione la televisione, cercando di farmi piacere almeno quel programma.
Infilai ancora una volta il cucchiaino nel barattolo. Sarei dovuta andare a fare una bella corsa dopo. Ma mi ero sempre privata del cioccolato e ne avevo proprio bisogno.
Mentre continuavo a viziarmi qualcuno bussò alla porta, cosa strana visto non aspettavo proprio nessuno. Così posai la nutella in cucina e corsi ad aprire, nonostante il mio aspetto non proprio presentabile.
“Zayn?” chiesi quando scorsi la sua figura sull’uscio della porta. Accennò un sorriso scoprendo i suoi denti bianchissimi. Portava un paio di occhiali che non mi permettevano di ammirare i suoi bellissimi occhi. Mani in tasca e una sigaretta tra le labbra carnose, non si era levato affatto il vizio di fumare. Per un attimo mi venne da ridere ripensando a quando mi aveva offerto una cioccolata e aveva preso a fumare nel bar, io lo avevo rimproverato. Sorrisi amichevolmente.
“Ehm, ciao” diede risposta lui lanciando la cicca per terra e calpestandola con un piede. Aveva già capito che non mi piaceva il fatto che continuasse a rovinarsi i polmoni. Lo guardai grata mentre aprivo di più la porta per permettere di farlo entrare, nonostante non mi aspettassi mi venisse a trovare. Sapeva che mia sorella non c’era. Lei ne aveva già parlato con i due futuri sposi che aveva lasciato con l’accordo di chiamarmi solo ed esclusivamente per qualcosa di importantissimo e fondamentale.
“Entra” lo invitai cordialmente. Entrò con fare un po’ sospettoso, come se in casa nascondessi chissà cosa, forse mi considerava in modo diverso da quando mi aveva trovata in quello stato in bagno. Anche in quel momento mi venne in mente qualcosa che non centrava nulla: Zayn mi era accanto spesso, come un angelo custode e gliene ero grata. Con Harry, era la prima persona a sapere dei miei polsi e delle lamette, ed era soprattutto la prima che aveva deciso di non voltarmi le spalle. “Tranquillo non ti mangio, cosa c’è?” domandai chiudendo la porta alle mie spalle e facendomi seguire in salotto, dove ci sedemmo sul divano uno di fronte all’altro a chiacchierare come due cari amici.
“Va tutto bene?” chiese … allarmato?
“Certo Zayn, perché non dovrebbe andare bene?”
Non avevo proprio nulla da nascondergli, ma la sua domanda mi mise in leggero imbarazzo, così abbassai lo sguardo torturando i lembi della mia maglietta. Zayn in tutta risposta mi prese le braccia alzandomi le maniche per controllarmi i polsi. Quel suo gesto mi fece sorridere, si stava preoccupando ancora della piccola Sonny. Passò le dita sui miei polsi, come a provare ciò che vedeva con il tatto. Dei vecchi tagli erano rimaste cicatrici insignificanti che si potevano sentire solo pressando con poca forza, non erano neanche visibili. Il suo tocco sul mio braccio era caldo, almeno per me.
“Visto? Sto bene, davvero” lo rassicurai accarezzandomi amichevolmente un braccio.
“Sai che ti sei comportata abbastanza di merda? Fare del male a se stessi è orribile. Promettimi che non lo farai mai più” mi ordinò prendendomi le mani. Sospirai “Te lo prometto”.
Sorrise sinceramente felice e mi avvicinò a sé racchiudendomi in un abbraccio. Mi piacevano i suoi abbracci, erano così rassicuranti per me, mi sentivo protetta. Eppure una parte di me diceva che stavo sbagliando letteralmente, perché Zayn si sarebbe dovuto sposare, anche se a soli diciannove anni, non potevo essere d’intralcio, né volevo.
Posai la testa sul suo petto cominciando a sentire il battito del suo cuore, chiusi gli occhi per rilassarmi maggiormente. Anche con Harry mi piaceva ascoltare il suo cuore battere.
Era come un calmante per me.
“Io sono venuto anche a chiederti una cosa” borbottò senza staccare la presa.
“Dimmi”
“Io e dei miei amici organizziamo una festa venerdì, che dici, vieni anche tu?”
Non era una cattiva idea, in effetti una serata di svago e divertimento mi avrebbe proprio fatto bene!
“Mh … fammi ci pensare, devo controllare l’agenda!” scherzai staccandomi controvoglia dalle sue braccia. Scosse la testa sorridendo, era così dolce!
“Ehi, io stavo mangiando. Che ne dici se ceniamo insieme? Cucino io!” esclamai alzandomi dal divano e cercando le pantofole. Perché finivano sempre a metri di distanza dal divano?!
“Rischio di morire avvelenato?” rise.
“Probabile” .

 

 
 

Spazio Autrice:
Ed eccomi World! Questo spazio autrice è proprio faigo eh? Ehi, avete il cd? Io sì e lo trovo magnifico .... ma noi dobbiamo parlare! Ci sono rimasta malissimo perché credo che questa storia non piaccia tanto; insomma, siamo partite con 8 recensioni e me ne ritrovo 5 al capitolo precedente? Se la storia non vi piace o non vi interessa -lo ripeto sempre- io la scrivo per me stessa, non pubblico, fine!

Quindi se davvero ci tenete lasciatemi il vostro parere, anche per sapere se c'è qualcosa in cui è meglio che migliori, sarei grata di avere una vostra recensione, non costa nulla!
Parlando della history, finalmente è arrivato Louis! Manca soltanto il cucchiaiofobico che non tarderà ad arrivare, naturalmente! Megan è partita e Sonny si dà da fare, con la nutella hahahaah anche io sinceramente ^_^
Ok, non mi dilungo, ma ringrazio tutte voi che recensite sempre, vi ringrazio infinitamente! Ringrazio anche chi ha aggiunto la storia fra le seguite, ricordate o preferite, chi mi ha aggiunta agli autori preferiti e infine ringrazio anche voi, lettori silenzzziosi. Non mi dispiacerebbe sapere che ve ne pare la storia, ma va bene <3
A presto popolozzolo!

   
 
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