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Autore: Portos    22/11/2012    2 recensioni
John Deacon e Roger Taylor vanno a spasso per Londra, travestiti da donna
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4: Fermate

 

Quei sfigati di John e Rog erano in giro per Londra.

Dopo aver frapposto diversi metri tra loro e i due punk, con una corsa degna di una maratona scoprirono di essere affamati.

“Oddio non possiamo entrare conciati così, cazzo” borbottò Roger mostrando la sua voce maschile.

“Già, Laila hai perfettamente ragione!”

“Piantala coglione o ti scarico nel Tamigi insieme alla tua dentiera” sibilò il batterista stufo delle sue pigliate per i fondelli.

“E tu quei nomi non tirarli sempre, cogliona sarai tu!” ribatté John scocciato.

“Cogliona?”
“Coglione!” lo corresse Roger.

“Taci Laila, perché non vai a fare la voce sexy in qualche hot line!” esclamò John.

Da parte di Roger arrivò un sonoro calcio.

John lanciò un gemito di dolore.

“Cretina da hot line!”

“Scemo, scemo, scemo mogliettina di Freddie!”

“Non sono la mogliettina di Freddie!” strillò Roger assumendo un color aragosta, facendolo apparire ancora più carino...del dovuto!

“Uh sei davvero sexy quando ti incazzi” osservò John arrossendo leggermente.

I bassisti si riprendono in fretta dai calci dei batteristi.

Roger digrignò di denti e agitò un pugno in aria trattenendo una vasta gamma di insulti.

“Calmati Roger”

Le parole di John ebbero l'effetto contrario.

“Calmarmi? Io? Oh scusami tanto sono stato abbordato prima dal tecnico poi da quei due crestoni del cazzo...per via di una stupida scommessa? E ancora tu che mi prendi per il culo?”

John sospirò.

In fondo non aveva tutti i torti. Forse era meglio tornare.

“Ma come facciamo a tornare indietro?”

“Prendiamo un cazzo di autobus” rispose Roger allargando le braccia.

“Come facciamo nipote?”

“Come cazzo possiamo? Vuoi che ci scambino per una coppia di travestiti?”

John guardò i propri abiti poi quelli di del suo collega.

“Potresti tirare fuori...

“...la tua dentiera invece”

I due si misero in cammino. Distavano parecchio dagli studios.

Alla fine non percorsero più di 300 metri che i due presero il primo autobus sotto tiro.

Entrambi furono davvero felici di mettere il culo su sedile.

Per fortuna quella non era ora di punta, quindi non si era costretti a stare pigiati come sardine.

Uffa vorrei tornare nei panni di un uomo...”

Quello era il pensiero ricorrente di John e Roger.

John si addormentò con la testa appoggiata alla spalla del batterista.

Roger lo guardò, non se la sentì di svegliarlo anche il cappellino da signora gli faceva il solletico al collo.

Accidenti a Freddie, riusciva ad orchestrarli, a fregarli, come voleva lui! Maledetto stronzo!

Sospirò.

John russava leggermente per fortuna, sempre meglio di sentire un trombone nelle orecchie.

“Oh doveva essere molto stanca...”
Roger distolse lo sguardo da John. Da quando in qua lo guardava mentre dormiva? Voleva ispirargli qualche incubo?

“Doveva essere molto stanca” ripeté la ragazza con un sorriso.

Accidenti era davvero carina, pensò Roger, perché no?

La ragazza di fronte a lui non poteva aver più di venticinque anni, capelli castani raccolti e dolci occhi verdi.

Poi si ricordò che era nei panni di una studentessa, quindi niente flirt! Maledetto Freddie!

“Oh sì, abbiamo camminato molto...sa mia nonna ama molto le passeggiate” spiegò Roger con la sua voce al femminile.

“Capisco. Dove studi?”

“Io...? Io vado...al college...sono al primo anno”

“Invece studio arte, qui a Londra”
“Molto bello”

Chissà se si fa ritrarre anche lei senza abiti e chissà quante modelle gireranno là dentro, si domandò Roger. Dovette trattenersi dallo sbavare

“Grazie”

Chiacchierarono piacevolmente per un altro po', nella quale il batterista scoprì alcune cose tra cui che la ragazza era anche una fan dei Queen.

Come se già non fosse abbastanza frustrante non poterci provare, John mosse una mano nel sonno e artigliò la gamba di Roger.

Dalla bocca del batterista uscì un verso di sorpresa.

“Oddio, nonna ma che fai?”

Imbarazzato, Roger prese la mano di John e l'allontanò dalla sua coscia, borbottando qualcosa di incomprensibile.

“Mi scuso, sa a volte mia nonna si agita nel sonno...”

“Oh capisco”
“A proposito lo sai che i Queen saranno di nuovo qui a Londra, forse il 4 di maggio?”

La studentessa di arte fece un gran sorriso.

“Ma dai! Evvai così potrò di nuovo vedere il mio chitarrista preferito!” esclamò lei in tono sognante.

“Ti piace Brian?”
“Sì, è così bello, alto e suona la chitarra da Dio!”
Brian brutto...questa me la paghi! S'appuntò mentalmente Roger.

“E di Roger che ti dice?”

“Roger è uno arrogante” rispose la studentessa d'arte con una smorfia.

Roger ammutolì di colpo. Decise di incassare il colpo.

“E John? E Freddie?”
“John è troppo timido, sembra quasi un cerbiatto...mentre Freddie sembra un quadro di Picasso, ma in senso positivo, scomposto al punto giusto!”

A Roger invece veniva da pensare che Freddie con certi costumi fosse una faraona impallinata, come Padme nel film di StarWars.

“Ma Roger non ti piace?”

“No. Sei una sua fan?”
“Io? Sì! Lo amo da impazzire!”

“Piace anche alle mie amiche, io preferisco Brian invece”

La studentessa di arte guardò fuori dal finestrino. Era quasi arrivata una sua destinazione.

“Ehi gli hai mai fatto un ritratto?”

“Sì, adesso devo quasi finirlo...comunque lo esporrò alla mostra all'università!” rispose lei mordendosi il labbro.

Pure il ritratto? No, ti ammazzo Brian, giuro sul cappellino di John che lo faccio!

“E dove? Quando?”

La studentessa glielo disse convinta di buon cuore che la “studentessa” andasse a vederlo con la nonna, in realtà Rog fremeva di invidia perché le donne preferivano Brian, il poeta con i capelli a pioppo che lui, il batterista biondo il solito figo della situazione! E secondo voleva vedere questo ritratto...spero che la ragazza lo avesse fatto il più brutto possibile!

Apparentemente John si risvegliò dal suo sonno.

“Buongiorno Veronica, amore della mia vita” biascicò il bassista con voce impastata, poi circondò con le braccia Rog e gli piantò un bacio umido sulla guancia.

“La mia fermata”

Roger emise un basso ringhio, si tolse di dosso John sotto gli occhi divertiti della ragazza.

“Be' è stato un piacere, se mai ci incontreremo ancora...”
“Può darsi, ciao! Ah verrò alla tua mostra appena posso!”

“Ci conto, ciao”

“Ciao, ah e Roger non è poi tanto male!”
Roger si diede del cretino mentalmente, era talmente preso da chiederle il suo nome!

“Veronica? Perché non mi vuoi baciare?”

“Perché sono un uomo primo e secondo non sono tua moglie!” esclamò Roger, alzando la voce di un nota di troppo.

“Oh scusa” disse il bassista che non si era accorto di niente.

John tornò a dormire.

I passeggeri guardarono Roger e John tra lo stupito e mormorarono qualcosa di incomprensibile.

Il batterista scrollò la testa, con le orecchie in fiamme, gli passò anche la fame.

Meno male che fra un po' sarebbero scesi.

 

In studio nel frattempo

Brian e Freddie se ne stavano per conto loro, uno giocava a carte e l'altro leggeva una rivista.

“Scusate sapete dove sono John e Roger?” domandò Phoebe sulla soglia del salotto.

“Ehm...non lo so, perché?”
“Sono andato a prendere alcuni completi in tintoria e volevo darglieli” rispose Phoebe.

Brian alzò la testa.

Guardò Freddie che cercava di non mettersi a ridere e Phoebe lo guardava perplesso.

“Sono in giro per Londra travestiti da donna” rispose Brian in tono serio.

“Cosa?”
Brian, il quale non riusciva a trattenere una bugia gli raccontò tutto.

Phoebe li guardò come se fossero stati due alieni con quattro teste ciascuna.

“Ah, l'idea è stata di Freddie, lui ha voluto spedirli

“Voglio seguirli Brian” disse Freddie.

Cominciava a sentirsi in colpa per aver spedito quei due in strada e se fossero incappati in qualche maniaco o un serial killer o addirittura in un rapimento alieni?

(Freddie se ti aspettavi alieni come Paul o pazzoidi in stile Hot Fuzz, ti sbagli di grosso.)

“Scusa non perdere tempo, andiamo”

Freddie e Brian saltarono in macchina e partirono.

 

Trip fischiettava allegro come un fringuello.

Come al solito i colleghi curiosi gli domandarono di tanta allegria e lui rispose di aver incontrato una tipa carinissima di nome Laila con tanto di descrizione, commenti a seguire meglio non sentire.

 

Nota autore: oh mio Dio! Ce l'ho fatta, prima di morire all'età di xx anni ho scritto un altro pezzo , uffs...John sembra un maniaco! Help!  

  
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