Capitolo 5
Una volta arrivati davanti all'abitazione di Ryo, Sousuke decise di andare a
prendere Chidori mentre Kurz, seguì Kaori e Ryo in casa.
“Come dobbiamo trasferirci nella casa di fronte?!” chiese Kaname stupita “Ho
appena finito di disfare i bagagli!”.
“Mi spiace ma il Tenente Colonnello ci ha ordinato di recarci tutti nella casa
del soggetto da proteggere”spiegò seriamente Sagara.
“E va bene...allora aiutami a rimettere tutto nelle valige” disse la ragazza
aprendo un armadio a muro.
“Non è necessario che tu trasferisca tutto...” replicò il ragazzo “Potrai sempre
tornare di qui a prendere la tua roba quando vorrai”.
“Scusa Sousuke...ma secondo te devo fare avanti e indietro ogni volta che mi
serve qualcosa?”
Il ragazzo allora decise di aiutarla ed in un paio d'ore riuscirono a rimettere
tutto nelle valige.
Quando arrivarono al palazzo di fronte, Sousuke era completamente sommerso dalle
valige “Potresti suonare il campanello per favore Kaname?”
La ragazza fece ciò che le era stato chiesto e, dopo poco tempo, il portoncino
di entrata fu aperto.
Dopo qualche rampa di scale arrivarono all'appartamento di Saeba, Sousuke era
visibilmente affaticato per aver trasportato tutte quelle valige su per le
scale, ma non avrebbe mai permesso a Kaname di aiutarlo.
Appena entrarono in casa Ryo notò immediatamente Kaname.
“Wow! Un'altra bella ragazza nella mia casa! Oggi è proprio un giorno
fortunato!” esclamò mentre Sousuke era impegnato a posare le valige.
“Dimmi come ti chiami?” chiese l'uomo avvicinandosi.
“Il mio nome è Kaname Chidori piacere di conoscerla signor...”
“Saeba” completò l'uomo “Il mio nome è Ryo Saeba, ma tu puoi chiamarmi
semplicemente Ryo!”
Kaname, dopo aver stretto la mano all'uomo, notò immediatamente Kaori seduta sul
divano e sentì dentro di sé una sensazione simile a quella che provava quando
incontrava Tessa.
Capì immediatamente che anche lei era una Whispered.
Vide che era molto scossa e si ricordò di come si era sentita lei quando aveva
scoperto di avere quella facoltà innata. Decise così, di andare a parlarle. Le
si sedette accanto e si presentò.
“Anche io sono un Whispered come te...” rivelò la ragazza a Kaori “se hai
qualche domanda da farmi io sono a tua disposizione”.
Kaori la guardò ed infine si decise a parlare “Potresti spiegarmi meglio cos'è
un Whispered? Non credo di averlo capito bene”.
“Ma certo...” disse Kaname con voce rassicurante “In pratica noi Whispered,
quando siamo in particolari situazioni, sentiamo nella nostra testa come dei
sussurri che ci suggeriscono delle informazioni che non sapevamo nemmeno di
conoscere. A me, per ora, è capitato quando mi trovavo in pericolo ed i miei
amici erano in difficoltà. Inoltre i Whispered possono comunicare
telepaticamente attraverso la risonanza. Questa facoltà, però, è da utilizzare
solo in casi estremi perché è molto pericolosa. Durante la comunicazione,
infatti, le menti dei due Whispered potrebbero fondersi cancellando le
rispettive personalità”.
“Ti è mai capitato di dover usare la risonanza?” chiese Kaori alla ragazza con
sguardo preoccupato.
“Si, ho dovuto usarla un paio di volte...ma non fare quel espressione
preoccupata!” disse Kaname mettendo una mano sulla spalla di Kaori “Essere una
Whispered non è poi così male! Sai un sacco di cose senza nemmeno doverle
studiare!”
Kaori fece un sorriso sforzato ma poi tornò subito seria “Dimmi Kaname ma perché
i Whispered devono essere protetti?”
Anche Kaname divenne di colpo seria.
“Purtroppo i Whispered vengono spesso utilizzati da persone che vogliono avere
le loro conoscenze per scopi malvagi”.
Le ragazze continuarono così a parlare tra loro per lungo tempo e Kaname tentò
in tutti i modi di rassicurare Kaori.
Nel frattempo erano tornati anche Kalinin e Melissa.
“Dov'è Ryo?” chiese Kalinin a Sousuke appena mise piede in casa.
“E' andato sulla terrazza...da quella parte.” rispose il ragazzo indicando le
scale.
Il Tenente Colonnello salì le scale per raggiungere il suo vecchio amico mentre
i suoi sottoposti erano intenti ad analizzare la casa.
“Hai visto che forza sorellina?! Questa casa è una roccaforte! Ecco perché non
eravamo ancora riusciti a piazzare le cimici!”
“Kurz ha ragione!” aggiunse Sousuke “Da qualsiasi parte la si guardi questa casa
è inattaccabile!”
“Non c'è dubbio che Ryo sia un vero professionista...ha già dato prova della sua
grande abilità quando Sousuke gli ha sparato”.
Ad un certo punto della conversazione a Sousuke tornò in mente una cosa e si
rivolse a Kurz dicendo “Ma secondo te cos'era l'informazione riservata che Ryo
doveva svelare a Melissa? Se la sua compagna l'ha interrotto significa che è
qualcosa di molto segreto...Tuttavia non riesco a capire cosa possa significare
'stallone di Shinjuku'...lo stallone è un cavallo..ma cosa c'entra il
cavallo?!”.
Kurz si girò di scatto.
“Ma allora sei proprio indietro! Te lo spiegherò quando sarai più grande! OK?” e
se ne andò irritato lasciando Sousuke allibito e Melissa piegata in due dalle
risate.
Appoggiato al parapetto della terrazza, Ryo, con una sigaretta in mano, stava
riflettendo su tutti gli strani avvenimenti della giornata.
Il suo sguardo era serio e fisso sul panorama, mentre un leggero soffio di vento
gli scompigliava i folti capelli neri.
“Ne è passato di tempo da quando combattevamo insieme in America!” esclamò
Kalinin mettendosi alle sue spalle.
“Già...lasciata l'America le nostre vite hanno preso strade completamente
diverse. Sono contento di vedere che sei ancora vivo.” disse Ryo e, girandosi
verso il suo vecchio compagno d'armi, spense la sigaretta ed alzò il braccio
destro piegato con la mano aperta.
“Ben ritrovato...” disse semplicemente Kalinin stringendo vigorosamente la mano
di Ryo.
I due uomini rimasero per molto tempo appoggiati al parapetto. Kalinin spiegò
nei dettagli la situazione a Ryo. Gli spiegò che cos'è un Whispered e i rischi a
cui andava in contro Kaori. “Comunque ti assicuro che i miei sottoposti, al
contrario di quello che può sembrare, sono molto professionali. Io mi fido
ciecamente di ognuno di loro...” concluse Kalinin allontanandosi dalla
ringhiera.
Nell'allontanarsi gli cadde però il portafoglio dalla giacca. Nel momento in cui
toccò terra, il portafoglio si aprì, ed uscirono varie carte. Una di esse, una
fotografia, attirò l'attenzione di Ryo. Mentre Kalinin si chinò per raccogliere
le sue cose, Ryo prese in mano la fotografia ed iniziò ad esaminarla. Sulla foto
c'erano Kalinin più giovane e Sousuke da bambino.
“Allora avevo visto giusto...E' il ragazzino di nome Sousuke il figlio del puma
bianco...” disse Ryo porgendo la foto ad Andrey Kalinin.
“Come hai fatto a capirlo?” chiese l'uomo dai lunghi capelli grigi rimettendo la
foto al suo posto.
“Beh...Avevo sentito dire che il puma bianco aveva preso con sé un bambino. Poi
mi è bastato notare come lo guardi quando è distratto per trarre le mie
conclusioni...” spiegò Ryo.
Kalinin fece un mezzo sorriso e disse “Sai come ci siamo conosciuti?”
“No, ma ho l'impressione che lo scoprirò presto...”.
“Sousuke, quando aveva appena otto anni, fu mandato ad uccidermi. Ci scontrammo
ed io, ovviamente, ebbi la meglio ma non me la sentii di finirlo. Sapevo anche
che, se l'avessi lasciato andare, sarebbe stato eliminato dai suoi stessi
compagni, così, decisi di tenerlo con me”.
Ryo mise una mano sulla spalla dell'uomo e disse “Ho sempre saputo che, dietro a
quella maschera di indifferenza, si nascondeva un grande cuore”.
Kalinin non poté impedirsi di sorridere.
“Certo che…non sono l’unico ad aver tenuto qualcuno accanto a sé. Eppure non sei
mai stato il tipo da una donna sola…”
“Ma che dici?!! Io ne ho milioni!!” controbatté Ryo con la sua solita
espressione idiota.
“Ryo..” disse l’uomo dai capelli argentei invitandolo a fare per una volta il
serio.
“Sai com’è…si cambia”.
“Già...si cambia.” E detto questo si incamminò verso le scale per tornare dagli
altri.
Aveva già una mano sulla maniglia della porta di metallo che separava il
terrazzo dal resto della casa, quando si voltò e volle dire al suo caro compagno
d’armi un’ultima cosa.
“Ryo…Ti trovo sereno. Non possiedi più quell’aurea distruttiva e…ne sono
contento”.
Aprì la porta e scese le scale, lasciando lo sweeper da solo, intento ad
osservare le luci della città.
“Anche io”.
“Si è fatto tardi!” annunciò Mao “E' ora di decidere in quali stanze dormire...Quante
stanze abbiamo a disposizione Kaori?”
“C'è la stanza più grande che è quella di Ryo dove ci possono stare due persone.
Poi c'è la mia dove possiamo stare anche in tre ed infine rimane quella degli
ospiti”.
“Bene, allora facciamo così! Noi tre ragazze dormiamo insieme...” Melissa non
riuscì a finire la frase perché fu interrotta da Kurz. “Ma come!!! Io volevo
dormire con te!!!”.
Melissa lo fissò per un attimo e poi disse con un sorrisetto sarcastico sulla
bocca “Ed invece tu dormirai con il Tenente Colonnello, lui mi ha già detto che
non ci sono problemi...”.
“Cooomeeee?! Perché devo dormire con il vec.... cioè, con il vice-comandante?!
Fammi almeno dormire con Sousuke!!!” sbottò il ragazzo ad alta voce.
“Perché è stato deciso così.” rispose pacatamente Kalinin.
Kurz ammutolì ed assunse un'aria tra il depresso e l'offeso.
Kaori si inserì nella conversazione.
“Ovviamente voi vi sistemerete nella stanza di Ryo perché è quella più adatta ad
un Tenete Colonnello. Mentre Ryo e Sousuke dormiranno nella stanza degli
ospiti”.
“Ma tu guarda questa!” borbottò Ryo andando a prendere le sue cose “Prima dice
'Oh! Ma che bell'uomo!', poi, 'La stanza di Ryo è la più adatta ad un Tenete
Colonnello'...E Ryo cosa deve fare? Andare a dormire nella stanza degli ospiti
con un ragazzino!”.
Ryo era sdraiato nel suo letto mentre Sousuke stava pulendo le armi da più di
un'ora.
Quando finalmente finì si coricò e si mise a dormire.
“Finalmente si è addormentato!” pensò tra sé e sé Ryo “E' il momento giusto per
mettere in atto il mio piano di attacco”.
Ryo si mise un fazzoletto attorno alla testa, si alzò furtivamente e si diresse
verso la porta. Sousuke, intanto, sentì un rumore. Aprì gli occhi ed intravide
nel buio una figura sospetta.
“Sarà un intruso...devo neutralizzarlo!” pensò ed in meno di un secondo estrasse
la pistola e si scaraventò addosso a Ryo.
Ryo sentì il rumore di una pistola alla quale veniva tolta la sicura. Si girò di
scatto impugnando la sua più fedele amica. I due si ritrovarono faccia a faccia.
Sousuke stava puntando la pistola al viso di Ryo e quest'ultimo stava puntando
la sua pistola al viso del ragazzo.
“Ma sei impazzito?! Cosa ti è saltato in mente di estrarre la pistola? Avrei
potuto sparati, lo sai?!”esclamò serio Ryo riponendo l'arma.
Sousuke rimase un attimo senza parole ma poi si spiegò “Non ti avevo
riconosciuto scusami. Ho pensato che tu fossi un intruso...”.
“Si va beh! Ora posso andare in bagno o devo farla qui?”.
“Vai pure...” rispose Sousuke rimettendosi a letto “Comunque non credo che
saresti riuscito a colpirmi...ero in posizione di vantaggio.”.
“Ehi, 'Cucciolo di puma'...questo è tutto da vedere!” concluse Ryo uscendo dalla
stanza.
Sousuke rimase un attimo spiazzato. Cosa intendeva dire Ryo con 'cucciolo di
puma'?
Adesso Ryo era libero di agire. Tornò immediatamente in modalità 'attacco
notturno' e si concentrò a fondo per riuscire nel suo intento.
Si diresse furtivamente verso la camera delle ragazze, accostò l'orecchio alla
porta e rimase in ascolto. “Il respiro è regolare...stanno dormendo!”.
Aprì la porta con fare furtivo, mise un piede nella stanza ma sfortunatamente
fece scattare una trappola installata da Kaori.
Si accesero immediatamente le luci. La reazione di Kaori fu fulminea. Prese il
futon, lo attorcigliò attorno al corpo di Ryo e lo appese fuori dalla finestra.
“NOOO! Ti prego non puoi lasciarmi fuori tutta la notte!!!” la implorò Ryo senza
ottenere, ovviamente, alcun risultato.
Contemporaneamente, nell'altra stanza, Kurz stava aspettando che il suo
superiore si addormentasse.
“Forse è il momento buono...sembra che si sia addormentato!” pensò il ragazzo ed
iniziò ad alzarsi dal letto.
Per arrivare alla porta doveva passare davanti al letto del Tenente Colonnello.
“Devo stare attento a non fare rumore...basta un solo piccolissimo scricchiolio
ed il vecchio si sveglia!”.
Riuscì miracolosamente ad arrivare alla porta, prese la maniglia e la girò.
Kalinin, nel frattempo, era arrivato di soppiatto alle spalle del sottoposto ed
aveva pronunciato queste parole con tono serio.
“Cosa stai facendo sergente?”.
Kurz sobbalzò, si girò di scatto e si trovò faccia a faccia con il suo
superiore. “S-stavo andando in bagno”.
“Che combinazione...devo andarci anche io.” rispose Kalinin “Vai pure prima tu.
Aspetto il tuo ritorno”. Così Kurz fu costretto a fingere di andare in bagno.
Una volta che il Tenente Colonnello fu tornato nel suo letto, Kurz aspettò circa
mezz'ora e decise di provarci di nuovo.
Si alzò furtivamente, riuscì a superare il letto di Kalinin, ma venne bloccato
prima di arrivare alla porta. “Sergente...ti consiglio di tornare a letto!”.
Kurz si girò di scatto e mettendosi sull'attenti rispose “Sissignore!”.
Il giovane Sergente provò ancora tre volte ad uscire dalla stanza.
“O la va o la spacca!” pensò alla quarta volta. Si sdraiò a terra e cominciò a
strisciare trascinandosi con i gomiti. Quando fu arrivato alla porta rimase
fermo per qualche secondo. Poi si alzò molto lentamente controllando i
movimenti.
“Finalmente ce l'ho fatta! Sono uscito!” pensò appena mise il piede fuori dalla
porta .
Il suo entusiasmo, però, fu placato immediatamente. Si sentì mettere una mano
sulla spalla. Si girò immediatamente e si ritrovò nuovamente faccia a faccia con
il Tenente Colonnello.
Quest'ultimo non disse una parola. Passò la mano libera attorno alla vita del
ragazzo e se lo caricò sulle spalla sinistra.
“M-ma che vuole fare?” chiese allarmato il giovane Sergente “Mi lasci andare!”
“Ti consiglio di non fiatare e di non muoverti Sergente!” esclamò il Tenente
Colonnello con voce seria e pericolosamente pacata. Trasportò il ragazzo fino al
letto e lo lasciò cadere sul materasso.
Kurz era a dir poco terrorizzato “Aiuto!!! Che mi vuole fare questo!!!”
Subito dopo vide il suo superiore estrarre un paio di manette “N-no N-no C-che
vuole fare signore! Guardi che...Io non...”.
Kalinin, incurante delle proteste del suo sottoposto, gli afferrò il braccio
destro e lo ammanettò al letto. Poi, dopo aver lanciato un'occhiataccia
significativa al ragazzo, si rimise a dormire senza dire una parola.
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Questa parte non c'entra nulla con la nostra fanfiction ma ci
siamo sentite in dovere di informarvi di un fatto vergognoso del quale siamo
venute a conoscenza.
Il 23 giugno i pedofili di tutto il mondo si apprestano a celebrare il "Boy love
Day", una sorta di ricorrenza per esaltare quello che loro definiscono "orgoglio
pedofilo".
Siamo fermamente convinte che una manifestazione del genere debba essere
assolutamente impedita per combattere chi sfrutta e fa soffrire i bambini ed i
ragazzi per piacere personale, nascondendosi addirittura dietro la parola Amore.
Questi individui cercano di far passare la pedofilia come una pratica normale...devono
essere fermati!
Il gruppo E Polis ha indetto una raccolta di firme per richiedere l'oscuramento
di ogni sito Internet che promuova questa iniziativa.
Per partecipare alla petizione intitolata "fermiamo gli orchi" ed anche per
saperne di più potete collegarvi a questo sito:
http://petizione.epolis.sm/
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