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Autore: TheCristopher94    22/11/2012    2 recensioni
Ho iniziato questa mia piccola raccolta 19/08/2011, spero che la seguiate in tanti e che vi piaccia l'idea dei chack-paring, ma non saranno i soliti chack, ma saranno ancor più bizzarri! Ed ecco alcuni esempi di parign bizzarri, e ne farò ancora molti altri!
Coppie:
NejiSaku
RockIno
NaruTen
ChojiTem
SuiHina
KillerHana
HidanAnko
[...x...] chi saranno i prossimi seguite per scoprirlo!
P.S. se volete posso scrivere dei chack-paring su richiesta, a condizione che siano poco usati su Efp, vi lascio alla mia piccola raccolta. . .
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Kiba e Sakura: Un cane malato d’amore

Se c’è una cosa che Sakura non sopportava erano i Baka, ecco perché quel giorno si era presa un giorno di riposo dalle missioni, sperando di non avere a che fare con Naruto almeno quel giorno, ma per sua sfortuna, il biondo non era l’unico ninja Baka in circolazione, ce n’erano altri due: Rock Lee, che per sua fortuna era in missione con Naruto, e per finire Kiba, che si premuro di farsi vivo chiedendole le cose più assurde, facendole vivere una giornata davvero stressante. 
Tutto era cominciato alle 7:00 di mattina, dopo aver chiesto alla sua Sensei di risparmiarle alcune missioni perché non ce la faceva più a discutere con Naruto, era una causa persa! Perciò Tsunade, conoscendo il soggetto, e vedendo Sakura parecchio stressata, acconsentì perciò mandò in missione insieme a Rock Lee, Naruto e la povera Ino, che sicuramente li avrebbe uccisi. Perciò la rosa si dedicò completamente al primo soccorso, e la giornata sembrava abbastanza bella, ma si penti di ciò che aveva appena pensato, non appena vide comparire Kiba con il suo grosso e peloso cane Akamaru. Sakura non appena vide il cane, mollò un poderoso pugno al ragazzo, dicendo: -Razza di Baka! Come puoi portare un cane all’ospedale?- 
Il ragazzo, massaggiandosi la parte lesa, rispose: -Ma non potevo lasciarlo solo a casa! E poi cosa sei, una dottoressa o un nukenin, accipicchia! Dovresti guarire i pazienti e non colpirli!-
La ragazza si accigliò e chiese: -Quindi tu oggi saresti un mio paziente?- 
Il ragazzo, inghiottendo un po’ di saliva, annuì spaventato, non sapeva perché ma sicuramente quella sarebbe stata una giornata abbastanza brutta.
-Allora, dimmi Kiba, qual è il tuo malessere?- chiese professionale.
-Non ho alcun malessere! Sono qui per un checkup completo!- Ciò smontò le fantasie di Sakura sul come torturalo.
-Sì, ma prima porta fuori Akamaru!- 
Era seria e autoritaria, ma Kiba, facendo vedere il bel musone del suo cane, disse: -Ma non posso lasciare il mio cagnolino fuori da solo! Sarebbe indifeso contro un mondo crudele!- disse ciò rendendo tutto più teatrale, perciò Sakura si arrese.
-Ok! Ma fai la moltiplicazione selvatica e ordinagli di restare seduto lì!- impose. 
Il ragazzo fece subito come ordinato e, dopo aver raccomandato ad Akamaru di stare fermo, si diresse con Sakura nel suo ufficio, dove lei poté iniziare a fare i controlli.
-Bene, mettiti a torso nudo- chiese la ragazza, ma l’Inuzuka, mentre si levava la maglia, fece una battutina che avrebbe fatto meglio ad evitare.
-Ma a te non piaceva l’Uchiha?- 
Ovvio che Sakura gli mollò altri quattro punti in testa, per poi riprendere gli esami, mettendo lo stetoscopio sul petto del ragazzo per controllare la respirazione, che era regolare, ma per ogni evenienza la rosa chiese: -Fai dei respiri profondi.- 
Il ragazzo ubbidì e la rosa non trovò niente di anomalo. Poi fece l’esame del martelletto per controllare i suoi riflessi, che erano quelli normali di un ninja, per poi prelevare del sangue dal ragazzo e chiedere un campione di urina.
-Bene, Kiba, io avrei finito! Per gli esami del sangue e delle urine devi venire tra qualche giorno!- 
-Ah, una cosa!- chiese il ragazzo, abbassando i pantaloni per poi girarsi e mostrare le natiche. –Mi sapresti dire cos’è questa macchia?- 
Sakura si era voltata quando il ragazzo gli aveva chiesto quell’informazione, e non appena si era girata per controllare, per poco non gli venne un colpo. Ritrovarsi il sedere al vento del ragazzo così di colpo non era di certo un bella cosa, ma il suo stato di rossore si fece prendere da un’altra sensazione, quella di preoccupazione, dato che l’Inuzuka aveva una strana macchia anomala sulla sua natica sinistra. Subito, preoccupata che fosse una malattia, si mise una mascherina, anche se sapeva che se fosse stato un virus per via virale ormai era stata contagiata. Ma per ogni evenienza, prese una siringa e fece un’iniezione su quel punto, cercando di vedere se ci fosse qualche accumulo batterico o delle infezioni o, come aveva pensato lei, un virus, ma non si rivelò niente di tutto ciò.
-Ma che sciocco! Dove ho la testa?- si domandò Kiba d’improvviso, dandosi un colpo alla fronte per poi fare vedere nella parte basse del suo addome. 
Proprio vicino ai gioielli di famiglia di Kiba vi era una seconda macchia simile alla prima. Ovvio che Sakura dal punto di vista medico era preoccupata, ma da quello di ragazza era infastidita da questa velocità del ragazzo nel mettere in mostra il corpo, ma non sapeva spiegarsi l’origine e la causa di quelle macchie, potevano essere l’inizio di una nuova malattia. Perciò, portandosi dietro il ragazzo tra vari reparti, chiedeva ai colleghi se avessero visto nulla di simile, ma nessuno poté dargli risposta soddisfacente, persino Shizune non aveva mai visto nulla del genere, perciò l’Haruno iniziò a portare dietro con sé il ragazzo tra varie sale di ospedale, per fargli fare ogni sorta di esame necessario per capire cosa avesse, ma purtroppo per lei nessuno esame fino ad ora provato aveva dato esito positivo, e ciò la obbligò a compilare un foglio per ricoverare il ragazzo, che sarebbero stato messo si da subito sotto controllo per sapere meglio di cosa si trattasse.
D’un tratto, un grido la risvegliò dal suo stato. 
Uscì in corridoio per sapere di che si trattasse, e vide che Akamaru aveva ripreso le sue normali sembianze, ma ciò che attirò le sua attenzione furono le zampe dell’animale, che era sporche e che avevano una forma molto familiare. Si girò verso Kiba, chiedendo di fargli vedere le macchie, che ripulì con un tampone, scoprendo che non erano altro che tracce di fango, un’impronta lasciata dal cane del ragazzo. 
Kiba, accortosi di ciò, rise nervosamente, perché si era ricordato che aveva portato ieri Akamaru al parco, dove il cane si era parecchio sporcato e che dopo gli era saltato addosso giocoso. 
Sakura, sapendo che era solo fango, si calmò, dicendo: -Fuu, nulla di preoccupante, era solo del fango. . .- poi si interruppe da sola e iniziò elaborare ciò che aveva appena detto. “Era solo fango.” 
E iniziò a stringere la mano in un pugno. Kiba capì subito che ciò non era di certo un buon segno, perciò ringraziò l’amica e disse: -Grazie Sakura, perdonami il disturbo. Se avessi saputo, non ti avrei fatto perdere tutto questo tempo! Ehehehe.- La sua risata nervosa aveva già fatto intuire alla ragazza che se la stava filando, perciò, prima che il ragazzo aprisse la porta, Sakura poggiò pesantemente la sua mano sulla porta, e con sguardo omicida chiese: -Dove credi di andare?- A Kiba non sfuggirono le fiamme negli occhi della ragazza, come delle saette che sembravano uscire dalla testa dalla collera. –Devo farti altri controlli.- Adesso però si notò che la voce era cambiata, dando posto ad una molto più terrificante.
-Ah-ah sì, e quali?- chiese, preoccupato di conoscere la risposta.
-Quelli per la testa, razza di idiota!! Mi hai fatto perdere tempo per delle impronte di fango, ti rendi conto? E poi dicono che è Naruto l’idiota! Sappi che oggi lo hai battuto!- disse la rosa, provando ad colpirlo, ma per sua sfortuna non andò così, perché Akamaru le si appoggiò da dietro. 
La ragazza, avendo quel peso, fu avvicinata al ragazzo all’istante con il quale cadde a terra con sopra Akamaru, ma cosa ben peggiore per Sakura, non fu il fatto che nella caduta si era baciata con Kiba, cosa che la schifo non poco, ma non riusciva a staccarsi dalle labbra del ragazzo, a causa del cane che non voleva spostarsi. 
L’unico che sarebbe riuscito a dirgli di levarsi aveva le labbra incollate alla sue, ciò presupponeva che o avrebbe dovuto aspettare che il cane si stancasse e che si spostasse da solo, o che qualcuno arrivasse e li aiutasse, ma ciò avrebbe rovinato la sua reputazione di dottoressa diligente e responsabile quale era, perciò, di forza, facendo una flessione, provò a sollevarsi un po’ per permettere al ragazzo di dire al cane di spostarsi, ma prima il castano chiese: - Se tu mi dici che non mi picchierai, io gli dirò di spostarsi. Altrimenti niente!- 
La ragazza dovette richiamare tutta la sua pazienza per non ucciderlo in quel momento mettendogli le mani al collo, perciò accettò il patto. -Va bene!- 
-Akamaru spostati!- 
Il cane ubbidì, ma il poverino non ne uscì illeso, perché Sakura lo stritolò con le braccia. 
–Ma mi avevi detto che non mi avresti picchiato!-
-Infatti non ti sto picchiando! Ti sto abbracciando calorosamente!- rispose la ragazza, per poi lasciarlo andare e dirgli: -Adesso sparisci dalla mia vista!-

Dopo il guaio con Kiba, la sua giornata in ospedale era stata piacevole, ma adesso era esausta e non solo, voleva dimenticare quel bacio e solo il riposo le avrebbe concesso tale privilegio, ma per l’Haruno il destino aveva progetti diversi, perché sentì suonare alla porta, cosa che obbligò la ragazza ad alzarsi per andare a vedere chi fosse. 
Per sua grande sfortuna era Kiba, incredibilmente senza Akamaru, e Sakura, già abbastanza stufa della sua giornata, sperava solo che finisse presto. 
-Cosa vuoi ancora?- chiese sconsolata. 
Il ragazzo, visibilmente imbarazzato, sembrava volesse dire qualcosa, ma che non potesse dire per timore. Almeno era quello che era sembrato a Sakura, che avesse paura del suo carattere? Perciò disse subito al giovane: –Senti Kiba, sono stanca, qualunque cosa tu mi debba dire fallo subito, perché io avrei intenzione di andare a dormire- disse schietta.
-Sakura, mi voglio scusare ancora per oggi io. . .- subito Sakura lo interruppe.
-Kiba, so che ti dispiace, e se pensi che io ce l’abbia con te ti sbagli, ero semplicemente stressata di mio e di certo ciò che è successo oggi non mi è stato d’aiuto per calmar. . .- ma stavolta fu il ragazzo a fermarla, mettendole un dito sulle labbra. 
Ciò causò una strana sensazione in Sakura, ma non solo, anche Kiba pensò di essere stato un po’ troppo precipitoso, ma era giusto che lui le parlasse chiaro.
-Senti Sakura, quello che ti volevo dire è che io sapevo che quella macchia era un’impronta di fango che mi aveva lasciato Akamaru.- Ciò stupì la rosa, che stava per chiedergli perché le avesse fatto perdere tempo oggi. –Beh, so di non poter competere né con l’Uchiha né con Naruto, perciò ho pensato che forse, se fossi riuscito a strapparti magari solo un bacio, mi sarei accontentato, ma a quando pare mi sbagliavo perché non era un vero bacio, ma un inganno e. . .- non sapeva come continuare, ma proprio quando stava per continuare sentì dirsi dalla ragazza: -Fermati un attimo! Allora mi vorresti dire che Akamaru mi ha spinto perché gliel’avevi ordinato tu?- 
Il castano abbassò lo sguardo e annuì. 
–Che mi hai fatto correre per tutto il giorno solo per un bacio?- chiese ancora più furiosa di prima. 
Il ragazzo, ancora più bastonato di prima, annuì e abbassò ancor di più la testa. 
–Kiba, guardami in faccia quando ti parlo!- disse con un certo tono Sakura, e lui obbedì.
Sentì qualcosa di morbido toccare la sua bocca. Era Sakura che lo stava baciando e Kiba non poté altro che rispondere ad esso. Ma non appena l’Haruno si accorse che il ragazzo si stava spingendo oltre, fermò il bacio e disse: -Ecco, hai ottenuto il tuo bacio, adesso lasciami in pace- disse chiudendo la porta. 
Sakura si senti un po’ strana, come se qualcosa fosse nato in lei, mentre Kiba era felice, aveva ottenuto quello che voleva, anche se adesso avrebbe voluto di più, ma perlomeno era meglio di niente.
Stava per andarsene quando fu tirato in casa, e sentì baciarsi di nuovo da quelle labbra di prima. Si erano separati per riprendere fiato, e Kiba voleva sapere cosa fosse successo alla ragazza, e, come se avesse capito, l’Haruno rispose: -Di norma non curo i cani, ma so di quale malattia sei affetto e posso curarti anche io.- 
-E quale sarebbe la mia malattia? E che medicina dovrei prendere dottoressa?- domandò, curioso di sapere.
-Hai una mancanza di affetto e l’unica medicina che io conosca abbastanza potente per poterti aiutare è l’amore- rispose per riprenderlo a baciare. 
Ma non solo. Durante la notte fecero ben altro che dormire, e l’indomani si svegliarono accoccolati assieme, pronti per un nuovo inizio, il loro inizio.

   
 
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