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Autore: lamogliediPaddy    22/11/2012    0 recensioni
Due giorni dopo il Codoni si siede al tavolo della cucina e dice alla figlia che di Nino non si sa ancora nulla. Lei vorrebbe dirgli che del Tavassi se ne infischia proprio o addirittura che se ne fotte, se è vivo tanto meglio e se è morto tanto peggio. Ma non lo fa: primo perché una donna non può dire certe cose senza prendersi un ceffone, secondo perché la situazione richiede calma.
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Il Novecento, Novecento/Dittature
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- Questa storia fa parte della serie 'Non si stava così male.'
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Marzo, 1921.

 

Nino Tavassi ha messo un grosso biscione d'acqua nel letto del prevosto, il quale si è spaventato come se l'innocuo seprentone fosse stato una vipera ed è corso fuori dalla canonica urlando e chiedendo aiuto. Uno scherzo di cattivo gusto e tutto sommato stupido, specialmente di questi tempi, che però ha fatto il giro del paese in un lampo, suscitando nella maggioranza dei paesani la medesima reazione: cal fioeu lì l'è propi un oss da mort!*

Fioeu perché il Nino Tavassi effetti ha solo diciassette anni ed è il figlio più piccolo di un operaio vedovo. A quindici anni il padre lo ha mandato a fare il garzone di bottega da un pasticciere milanese ma il Nino è tornato dalla grande città dopo neanche un anno, più spaccone di prima e per di più socialista. Ufficialmente il suo ritorno è dovuto al cambio di gestione della bottega ma la leggenda vuole che il padrone l'abbia sopreso con la moglie. Un racconto credibile: il minore dei Tavassi è belloccio (avendo ereditato i colori chiari e i capelli ramati della madre), ha la lingua lunga e un buon carattere.

Ma a volte non gli gira giusta dentro quella sue testa, e allora inzia a fare troppo le scherzatore**, e qualche volta capita anche che vada a pungere la persona sbagliata (come Vittorio, che gliel'ha giurata) o che lo scherzo gli sfugga di mano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

* Quel ragazzo è proprio una testa di. Dal dialetto lombardo.

** Chi prendere spesso in giro gli altri, sopratuttutto in modo sarcastico o esagerato. Idem come sopra.

   
 
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