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Autore: ciocco    11/06/2007    1 recensioni
A volte ci si ritrova da soli, alla luce di un tramonto in una sera di maggio e s'inizia a pensare. E i ricordi invadono la mente, e quella vita passata che si era creduto aver scordato improvvisamente torna, e pare più vivida che mai. Così succede anche a Fabio, che si ritrova a ripercorre la sua vita al contrario, passo dopo passo, in una sequenza di ricordi sull'amicizia, l'amore, la musica, il sesso e la vita.
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4: All of my love

 

Fabio.

Fabio, Fabio, Fabio.

Da quanto tempo non ti chiamo più per nome?

Da quanto tempo non ho più occasione di sentirlo, il tuo nome, che sia invocato da me o da altri?

Fabio.

Sai chi era Fabio, figlio mio?

Sai perché porti questo nome?

Fabio era lui.

Fabio era quel lui che non ho mai dimenticato,

quel lui che è sempre stato presente nella mia mente,

quel lui che è stato il primo,

e sarà l’ultimo.

Quel lui che non era tuo padre,

non era il tuo patrigno,

non era niente per te,

e tutto per me.

Fabio.

Ti ho mai raccontato, figlio mio,

chi fosse costui?

Ti ho mai raccontato cosa fosse per me?

Non credo.

Non ne ho mai avuto la forza.

Non ho avuto la forza di svegliarti una mattina

e dirti che se tuo padre se ne era andato era per colpa mia.

Non ho avuto il coraggio di sedermi accanto a te e di dirti il perché di quello che stava succedendo.

Non ce l’ho fatta.

Perdonami Fabio, perdonami figlio mio.

Sono solo una donna che ha sbagliato,

che ha sbagliato tutto nella sua vita,

la cui intera vita è stata errata,

inesatta,

distorta.

Lui era diverso.

Lui aveva saputo vedere la mia luce e il mio buio come nessun altro aveva fatto,

lui aveva saputo toccare la mia pelle esattamente come era stato scritto che dovesse esser toccata,

lui aveva saputo baciarmi come dovevo essere baciata,

lui aveva saputo parlarmi come doveva essere.

Lui era il mio tutto,

il mio niente,

la mia luce,

il mio buio,

la mia vita

e la mia morte.

E tu, Fabio, sei esattamente la stessa cosa.

Hai saputo essere esattamente come l’uomo di cui porti inconsapevolmente il nome.

Ricordo il giorno in cui te ne sei andato.

Il giorno in cui hai varcato la soglia di questa casa senza guardare indietro,

senza una parola,

senza uno sguardo.

Il giorno in cui hai varcato questa soglia per sempre.

L’ultimo giorno in cui ti ho visto.

Fabio, perdonami.

Perdona questa donna,

colpevole solo di averti amato troppo silenziosamente,

un silenzio che doveva compensare l’urlo dell’amore con il quale avevo amato il tuo omonimo,

quell’amore da capogiro,

da incubo,

da sogno.

Quell’amore che è stato la mia rovina,

la tua rovina,

la nostra rovina.

Fabio, hai mai amato qualcuno a tal punto da esser pronto a lasciare tutto per lui?

Hai mai amato qualcuno tanto da esser disposto a uccidere per lui,

a rubare per lui,

a mentire,

a scappare,

a morire?

Io si Fabio, io ho amato qualcuno così.

E quando sei nato tu,

quando ho visto per la prima volta in tuo viso pallido,

i tuoi occhi azzurri così simili ai miei,

i tuoi capelli biondi che di mio non avevano nulla,

e non avevano nulla neanche di suo,

mi sono sentita persa.

Volevo che fossi figlio suo, Fabio.

Volevo che i tuoi capelli fossero neri,

che i tuoi occhi fossero scuri,

che la tua pelle non fosse color latte,

ma color cioccolata,

volevo che fossi suo.

Volevo che fossi figlio mio e di Fabio.

Ma non è stato così.

I tuoi capelli erano biondi,

come biondi erano quelli di tuo padre,

la tua pelle era latte,

come la sua.

Solo i tuoi occhi erano miei,

e potevo fingere che fossero anche un po’ suoi.

Perché io ero sua, Fabio.

Io sono ancora sua.

Io sarò sempre sua.

Beh...che dire? Altro capitolo d'intermezzo, e stavolta è ancora più semplice capire chi sta parlando.

Vedo che questa storia non piace molto, le letture diminuiscono di capitolo in capitolo, ma io continuerò a postare, perchè mi sto impegnando per scriverla e mi piace come esce fuori, anche se non và sempre come avevo deciso che andasse.

Comunque, rispondo di nuovo alla mitica Lem, l'unica che mi commenta e a cui pare piaccia quest'"opera"!

Lem: Tifi per Luca? Mi fa piacere, anche se Luca non mi piace granchè come personaggio...Mi spiego, mi è uscito fuori esattamente come volevo che uscisse, ma diciamo che preferisco altri! In quanto ai bassisti con i rasta e il piercing...ammetto che il tuo Jake mi piace così tanto che mi ci sono ispirata, anche se Alessio è alquanto diverso...E poi lo sai che questa passione è pienamente condivisa da me! (PIENAMENTE) Spero che ti piaccia anche questo intermezzo, anche se qui non c'è traccia né di rock, né di yaoi, né dei nostri giovincelli...I Placebo dal vivo? Mi piacerebbe, ma Brescia è un pò lontanuccia, e il 30 giugno non posso proprio essere da quelle parti! Beh...Un bacione, bella!

In quanto a chi legge...Ditemi cosa ne pensate, che cerco di capire cosa aggiustare e dove posso aver sbagliato...

Un saluto a tutti!

Ciocco

Ps: il titolo è preso dall'omonima canzone dei Led Zeppelin, dedicata anch'essa a un figlio...

  
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