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Autore: ehydarlin    23/11/2012    12 recensioni
(dal capitolo 3)
«Posso chiederti una cosa?» disse guardandomi con i suoi occhi blu oceano.
«C-certo.» dissi un attimo in soggezione dai suoi occhi.
«Perché sei andata così tante volte in prigione?» Louis mi guardava troppo intensamente...
Ecco la domanda che non doveva mai rivolgermi. Sicuramente non gli avrei mai detto che c’ero tornata così tante volte in carcere per cercare di trovare Niall.
«Solamente, mi beccarono più volte…» finsi palesemente.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Niall Horan, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Non mi giudicare.













Niall.

Quel ragazzo che mi voleva aiutare quando ero in carcere.

Quel ragazzo che non ha guardato al mio passato e mi ha fatto vedere un futuro.

Non potevo stare ferma lì a guardarlo mentre le lacrime si appropriavano del mio volto.

Mi alzai da quel tavolino vicino alla finestra bagnata dalla pioggia esterna.

Il mio carattere prevalentemente ribelle e autoritario, mi spinse ad andare a parlare con l’irlandese biondo che mi ha salvata.

Vidi che si avvicinò al tavolo con Harry, Zayn, Niall e Louis.

«Ciao Niall!» mi affrettai a salutarlo. «Ti ricordi di me? Sono Megan…» continuai vedendo la sua faccia inespressiva.

Sorrise con quella sua bocca fatta dal cielo e mi guardò provocandomi una tempesta nel mio stomaco. Altro che farfalle… c’era un vero e proprio ciclone là dentro!

«Certo che mi ricordo! A quanto pare sei fuori.» disse mantenendo il suo sorriso perfetto.

Mi ero letteralmente incantata a vedere il movimento delle sue labbra quando parlava.

«Là ci sono i miei amici, ti va di unirti a noi?» mi chiese molto gentilmente.

Sentita quella richiesta, mi voltai subito verso Sophie che aveva seguito la scena con molta attenzione.

Sorrisi come una demente verso Sophie, per farle vedere che sapevo fare… ed una volta ricomposta accettai l’invito di Niall il quale mi portò dai suoi amici.

«Ragazzi… lei è Megan, ve la ricordate vero?» disse facendomi accomodare.

«Certo che ce ne ricordiamo, è la carcerata viziata!» affermò l’altro ragazzo dai capelli celesti guardandomi dritto negli occhi con uno sguardo provocatorio.

Mi sentii contorcere dentro.

Viziata? Come si permetteva quello?

Stavo per rispondergli per le rime, ma qualcosa mi bloccò. Qualcosa che mi faceva male dentro, che tanto era forte da non riuscire a rispondergli.

Aveva ragione… ero solo una stupida povera carcerata.

Rispondevo male a qualunque persona mi volesse aiutare, e mi sono fatta scoprire così tante volte solo per rivedere un ragazzo che era lì solo per lavoro.

Ero un’idota.

«Louis! E’ solo una ragazza che ha bisogno di aiuto!» mi difese l’irlandese.

Guardai i suoi occhi azzurri oceano mentre lui fissava arrabbiato Louis Faccio-quello-che-voglio-perché-sono-figo Tomlinson. Dopo vari secondi che la scena non si muoveva, Niall mi prese la mano e mi portò fuori dal locale.

«Dove stiamo andando?» dissi ormai lontani dal locale mentre lui continuava a stringermi la mano.

«Devi scusarlo, è un idiota, mi dispiace. Dimentica quello che ha detto.» si avvicinò al mio viso… mi accarezzò le mie guance umidicce dalle piccole lacrime di poco prima che avevo cercato di nascondere.

«Ti va di venire a casa mia?»

«Davvero?»

«Certo! Louis e gli altri non ci sono. Allora vuoi?»

Mi spuntò un sorriso imbarazzato,  e subito accettai.

«Sicuro che possa stare qui? Non è che do fastidio?»

«Tranquilla. A che ora devi essere a casa tua?»

«Veramente…» indugiai per alcuni secondi, ma poi continuai. «Veramente non voglio andare a casa. E’ un inferno là. Quindi non ti preoccupare, troverò un ponte o qualcos’altro. Conosco molte persone qui nei dintorni, troverò riparo da qualche parte!» dissi facendo un sorriso più vero possibile, ma si capiva lontano dei chilometri che lo stavo forzando.

Niall mi guardò inespressivo per un po’ fino a quando decisi di rompere quell’atmosfera pesante.

«Insomma… che vuoi fare?»

«Vuoi dire che te hai sempre ragionato così?» disse cambiando totalmente discorso. «Tu sei sempre scappata da casa tua per vivere per strada?»

Vedevo nel suo volto un’espressione di disgusto, gli facevo ribrezzo.

«Hai qualcosa in contrario? Questa è la mia vita!»

«Tu potevi benissimo startene a casa con la tua famiglia, invece hai deciso di vivere per strada e iniziare a rubare per chissà quale motivo?»

«Tu non sai niente, perché continui a giudicarmi?»

La discussione iniziava a riscaldarsi.

«Io voglio solo capire! Perché insisti tanto a diventare una ragazza della malavita? Voglio capire, ti prego!»

Disse abbassando piano piano il tono della voce vedendo i miei occhi farsi sempre più lucidi.

«Voglio capire…» disse ormai con un filo di voce.

Iniziai a singhiozzare. Non riuscivo più a fermarmi.

Sentii le braccia di Niall che iniziavano ad avvolgersi intorno a me e le sue mani che mi tenevano la mia testa attaccata al suo petto. Riusciva a coprirmi tutta con quelle sue grandi braccia. Mi sentivo protetta.

Stringeva sempre più forte facendomi sempre più avvicinare al suo petto.

Sentivo il suo cuore. Batteva forte. Alla mia stessa velocità.

Quel suono mi rilassava, mi sentivo difesa da lui. Come un fratello maggiore, oppure come l’uomo che ho sempre aspettato.

«Non ti preoccupare, per stanotte rimarrai qui.»

Chiusi gli occhi pensando a quello che aveva appena detto.

«Cosa?» esclamai appena capito il senso di quelle parole. «Non credo che sia il caso…» cercai una scusa io.

«Sì, invece. Tu per stanotte sarai mia ospite, adesso ti prendo un pigiama e ti vai a cambiare, il bagno è da quella parte.» disse affrettandosi a prendere una maglietta dal cassetto e a mostrarmi dove si trovava il bagno.

Una volta cambiata raggiunsi Niall nella sala da pranzo dove stava preparando un film da vedere insieme.

«Uh… che film guardiamo?» dissi sbirciando il CD in mano a lui.

«THE RING!» disse super-esaltato.

Un horror? Non avevo mai visto un horror.

In generale non ho mai visto la TV. Forse un po’ i film dei cinema quando riuscivo a fregare dei biglietti d’entrata, ma non m’era mai venuto in mente di guardare un horror.

«Hai paura?»

«Boh. Non ho mai visto un horror, quindi non penso di essere impaurita.»

Rimase alquanto sconcertato dalla mia dichiarazione, ma partì subito il film.

Il più fifone era lui. Non ha fatto altro che tremare per tutto il film e continuare a fare dei piccoli gridolini, sottovoce che erano davvero snervanti.

«Scommetto che non avevi paura.» gli chiesi una volta finito il film con un sorrisetto.

«Ma figurati! Un uomo che ha paura? Io?? Ma per favore!»

Basta che ne sia convinto lui…

«Vuoi che ti prepari qualcosa da mangiare?»

«No, grazie. Non ho fame e poi stiamo per andare a dormire.»

«Come vuoi, vorrà dire che favorirò solo io.» detto questo si alzò dal divano e andò a prepararsi un qualcosa in cucina. Quando vidi quell’intruglio pensai subito che era una pozione di uno scienziato pazzo. Mi terrorizzava! Complimenti allo stomaco di Niall se riesce a digerire quello senza effetti collaterali…

«Vuoi assaggiare? E’ delizioso!» disse dopo aver bevuto un paio di sorsi.

«No, grazie. Ne faccio volentieri a meno.» il mio sguardo disgustato doveva farglielo capire, ma me lo offrì più e più volte.

Presi un semplice bicchiere d’acqua.

Non dovevo.

«Cosa hai fatto al-…»

Li vide. Vide quello che avevo fatto per tutta la vita che non avevo rivelato mai a nessuno.

Vide i miei tagli. Le mie cicatrici. Vide la mia sofferenza. Vide il mio dolore.

   
 
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