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Autore: ___drunk    23/11/2012    1 recensioni
-Dobbiamo partire, tuo padre ha accettato un lavoro in un ospedale a Seattle. Non poteva rifiutare un posto da chirurgo così ben pagato, partiamo fra una settimana-
-cosa? stai scherzando.-
-no tesoro, purtroppo no..-
Non ebbi le forze di risponderle. Corsi in camera mia rischiando di cadere sulle scale durante il tragitto.
Mi era caduto il mondo addosso. Sentii gli occhi pizzicarmi e mi gettai sul letto.
Odio mia madre.
Odio Seattle.
Odio il lavoro di mio padre.
Odio la mia vita.
Odio tutto.
Non sempre tutto va secondo i piani, come ce l'aspettiamo.
Ma almeno per Emily tutto si sitemerà... forse.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4
THOSE BLUE EYES.

 
Avevamo passato tutto il fine settimana insieme recuperando i momenti che in due anni avevamo perso.
Avevamo visto qualcosa come 10 film in tre giorni, mangiato chili di gelato e schifezze varie nel mio seminterrato. Si insomma andava tutto bene fino a quando mia madre quella sera non mi aveva ricordato che sarei dovuta andare a scuola di li a poche ore.
-Emily vai a dormire che domani devi andare a scuola- Ecco, il mio incubo stava ricominciando.
Ero andata a dormire con la consapevolezza che il giorno seguente non sarebbe stato facile da affrontare.
 
Erano le sette e ancora dormivo beatamente nel mio letto caldo.
-Emily svegliati o non faccio in tempo ad accompagnarti e ti tocca andare a piedi!-
Sentii strillare mio fratello  fuori dalla porta della mia camera.
Non avevo la minima voglia di lasciare il mio dolce amatissimo letto. Ma dovevo.
Mi ero alzata svogliatamente e in cinque minuti ero già bella che vestita e pronta per uscire.
Eravamo in macchina, accesi la radio, “I'm not a teacher, babe but I can teach you something not a preacher but we can..”  . avevo riconosciuto subito la canzone che stava andando in onda. Era schoolin life di Beyonce, una delle mie preferite. Mi scappò un sorriso a ripensare al balletto che facevamo io Miley e Micol cantandola.
-Cosa hai da ridere marmocchia?- Mi chiese mio fratello.
-Niente, è presto, andiamo a fare colazione?- Tutto sommato la giornata non stava andando tanto male, o forse era quella canzone che mi metteva di buon umore.
 
Eravamo andati da Starbucks e una volta entrata, mi ero persa subito a guardare l’enorme cartello dietro le casse per scegliere quale tipo di bevanda prendere.
Ce ne erano davvero troppe, quindi decisi di scegliere il mio solito frappuccino vaniglia e cioccolato e di soffermarmi su cosa prendere da mangiare, cookie o ciambella? Ciambella o cookie?
Avevo alzato lo sguardo per qualche minuto e avevo visto una ragazza dalla folta chioma riccia che congedava i clienti con un bellissimo sorriso.  Era Miley.  Non mi ricordavo mi avesse accennato che lavorava li, ma tenendo conto della mia memoria è fattibile che me ne abbia già parlato e non me lo ricordassi.
Ero andata alla cassa a prendere il mio adorato frappuccino, cercavo sempre di cambiare ma poi pensavo, se dovessi morire dopo aver bevuto qualcosa di diverso che non mi piaceva? Sarei morta senza aver bevuto per l’ultima volta quello che mi piaceva davvero. Lo so, sono strana ma ho sempre considerato la normalità troppo scontata.
-Miley!- la salutai.
-Ciao Em!-
-Cosa ci fai al lavoro prima di scuola?- Le chiesi.
-Mi hanno chiamata praticamente all’alba per sistemare e mi hanno trattenuta, non ce la faccio più a stare qui!- Mi rispose sbuffando.
-Ma quindi non vieni a scuola oggi?- le avevo chiesto un po’ dispiaciuta.
-Si vengo! Adesso stacco- Mi aveva detto.
-Bene allora ti aspetto fuori, ci accompagna mio fratello se ti va-
Le avevo detto indicando Martin che stava vicino alla porta d’ingresso.
Lei lo aveva salutato con la mano da lontano e aveva annuito rispondendo  alla mia proposta.
Mi ero girata a guardare la fila che si era ormai formata dietro dime, stavano sbuffando, e di prima mattina non li biasimo. Avevo pagato, ero uscita dal locale e avevo aspettato Miley giusto il tempo di finire la mia colazione prima di salire in macchina per andare a scuola.
 
Mio fratello ci aveva lasciate nel parcheggio della scuola il più possibile vicino all’entrata.
Lo salutai con un rumoroso bacio sulla guancia.
-Ciao marmocchia- Mi salutò.
-Vedi di non fare tardi oggi pomeriggio!- Gli urlai mentre già se ne stava andando.
Appena entrate a scuola ci eravamo unite a Micol e Liam che ci aspettavano alla fine delle scale per l’aula di chimica.
Avevamo parlato fino a che il suono assordante della campanella non ci aveva costretto a separarci.
Stavo camminando verso la prima lezione che avevo appena scoperto sarebbe stata inglese.
Bussai alla lato della porta aperta e la mia adorata prof, che avevo gia avuto il primo anno, mi fece cenno di entrare salutandomi poi con un abbraccio e un sorriso sincero facendomi accomodare ad un posto libero tra le prime file.
-E’ un piacere rivederti signorina Cooper- Che carina che era. Era una donna abbastanza bassa, bionda, portava gli occhiali e vestiva con un gran stile, mi ricordavo ancora le sue belle giacche.
-Anche per me prof- Risposi con un sorriso. Inglese era l’unica materia in cui andavi discretamente e non facevo fatica a prendere bei voti.
Mi ero seduta al mio posto guardando senza troppo interesse ogni faccia che era rivolta verso di me, non conoscevo tutti ma poco importava.
 La signora Maden con la sua parlantina veloce iniziò la lezione incominciando a spiegare velocemente come si formavano le frasi passive. Era un argomento facile e non mi ero disturbata  a prestare molta attenzione a quello che diceva. Mi ero messa a fissare fuori dalla finestra Liam che parlava con un gruppo di ragazzi in cortile. Eccolo lì, sempre il solito che saltava le lezioni.
Mi vide  e mi salutò sbracciandosi e ricambiai il saluto con un cenno del capo senza farmi notare dalla prof non troppo lontana dal mio banco.
 
Finalmente era suonata la campanella ed ero uscita dalla classe dirigendomi verso il mio armadietto.
-Emily!- Un momento, riconoscevo quella voce. Si ricordava ancora il mio nome?!
-Ciao Harry!- Mi voltai e lo vidi arrivare verso di me dandomi un abbraccio. Strano.
Era particolarmente felice di vedermi.
-Ti ricordi ancora di me Hazza?- chiesi ironica staccandomi dalla sua presa.
Lo stavo guardando bene, era davvero bello. Come lo era sempre stato. I suoi ricci sempre a posto e i suoi occhi sempre più verdi. Mi ricordo quando quegli occhi erano solo miei.
Eravamo stati insieme due anni prima, ma ci eravamo lasciati prima che partissi per Seattle perché secondo lui eravamo troppo diversi, bah, per me erano sempre le solite scuse, ma non ha mai spesso di piacermi questo ragazzo.
-Certo che mi ricordo di te stupida ragazza- Disse ridendo. –Comunque, dove sono finiti i tuoi capelli?- Mi aveva chiesto.
-mmmh si ho fatto una pazzia- Dissi un po’ nervosa  accarezzandomi la testa.
-Liam me lo aveva detto, ma non ci credevo e volevo accertarmene. Non sapevo fossi capace di un gesto così.. così coraggioso- aveva detto ridendo. Che sorriso klsjhfguyghj.
-Ci sono  molte cose che non sai di me Harold- Gli risposi ammiccando. Sapevo che gli dava fastidio essere chiamato così, ma mi piaceva provocarlo.
 
Avevamo passato il cambio dell’ora a chiacchierare e mi aveva accompagnata fino alla prossima lezione che, per fortuna, avevamo in comune.  Entrati, un po’ in ritardo come al solito, nella classe di chimica del professor Sunders, ci eravamo seduti l’una affianco all’altro in una fila intermedia.
Il professore prese a parlare ininterrottamente di atomi neutroni e protoni senza dare troppo peso al fatto che quasi nessuno lo stava ascoltando.
Avevamo preso a parlare per una buona mezzora, finché quella stupida della Roswell, la solita bionda senza cervello, ci aveva interrotti chiamando Harry e prendendo a parlare con lui. eeeh la gelosia.
Mi ero girata verso la classe e mi ero messa a guardare uno ad uno i miei compagni. Di qualcuno mi ricordavo, altri invece erano facce nuove per me.
Mi ero soffermata ad osservare una delle ultime file e avevo visto un ragazzo biondo, silenzioso, che stava sgranocchiando qualcosa nascondendosi dietro il suo zaino. Lo avevo già visto, si. Ma dove?
Si voltò verso di me mentre lo stavo fissando, mi stavo incantando a guardare i suoi bellissimi occhi azzurri.
Era davvero molto carino, ma molto molto carino. Ma certo! Ecco dove lo avevo visto. Avevo già incontrato quegli occhi alla lezione di inglese.
Avevo passato tutto l’ora a scarabocchiare il foglio che avevo sotto il naso disegnando personaggi improbabili e scrivendo frasi di canzoni che mi saltavano in mente.
 
Erano passate altre due ore e finalmente era ora di pranzo.
Incontrai Micol per i corridoi e insieme a lei andai verso la mensa.
Ci eravamo sedute al solito tavolo, vicino alla porta a spinta che dava sul cortile.
Dopo ci avevano raggiunto Miley e la sua criniera selvaggia.
Mancava solo Liam. Avevamo incominciato a mangiare e chiacchierare quando alzai lo sguardo dal nostro tavolo e vidi Liam che si dirigeva verso di noi, ma non era da solo, con lui c’era  il Biondino di prima.
-Ciao bellezze- Ci aveva salutato Liam sorridente sedendosi col misterioso ragazzo di fianco a me.
-Lui è un mio nuovo amico, abbiamo la lezione di Algebra insieme- Ci disse indicando il biondo.
-Ciao, sono Niall- disse sorridendo presentandosi a noi tre.
-Ciao Niall, sbaglio o abbiamo la lezione di inglese insieme?- Gli chiesi pur sapendo già la risposta.
-Si, anche quella di chimica- Mi rispose. Beh allora si era accorto di me, non ero invisibile Yuuhuu!
Mentre parlava mi stavo continuamente perdendo nei suoi occhi, erano così profondi e..  blu.
Avevamo passato tutta la pausa pranzo insieme, ci aveva raccontato che si era trasferito da poco dall’Irlanda.
Ogni tanto mi ero fermata a guardarlo, e mentre distoglievo lo sguardo sentivo che lui faceva lo stesso. Mi guardava. Mi sentivo i suoi occhi addosso. Perché mi stava fissando? Non che mi desse fastidio anzi.
 
Al suono della campanella ci eravamo salutati ed eravamo andati a lezione.
Era il mio primo giorno di scuola e già non ne potevo più.  Almeno quel pomeriggio sarei stata un po’ di tempo con Liam, speravo.





-spazio autrice-
Un altro capitolos per voi. 
Boh non succede più di tanto, ma sapete gia, è soooolo l'inizio!
Ora vado a ssstudiare, si come no.  ewe
un beso xx



   
 
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