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Autore: Soul of the Crow    23/11/2012    6 recensioni
Mi ero ripromessa di continuare la mia raccolta, ma avevo in mente questa fic già da un bel pezzo per non pubblicarla: le Divinità della Morte e della Vita lottano da diverso tempo, ma la prima deciderà di risvegliare un'anima per appropriarsi di quelle degli altri umani. E se la sua avversaria avesse inviato un suo Emissario per impedirglielo?
Alcuni personaggi di IE GO, e alcuni miei OC, saranno i protagonisti di questa fic e le pairings principali saranno la RanTaku e la KyouTen, ma potrei decidere di metterne altre nel corso della storia.
Se vi interessa, vi aspetto dentro con i dettagli.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Kirino Ranmaru, Nuovo personaggio, Shindou Takuto
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'My favourite IE GO pairings'
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Nel Regno della Vita… alla Torre del Cielo…
 
Kyousuke, dopo essere rimasto chissà quanto tempo disteso a terra, aprì gli occhi: davanti a lui vide una donna dagli occhi color cielo, capelli castani che indossava una lunga tunica, ma la cosa più evidente erano le grandi ali bianche e l’aureola. Chi era quella donna? E dove era finito?
- Dove sono? - domandò lui, cercando di alzarsi. A rispondere però non fu la donna, ma qualcun altro:
- Non credevo che ci saremmo rivisti tanto presto fratellino, ma considerando le intenzioni di Tenma, me lo sarei dovuto aspettare. - Tsurugi conosceva bene quella voce: si girò, e vide un ragazzo sui diciotto anni dai corti capelli blu e gli occhi marroni che, a differenza della castana, indossava un’armatura bianca e aveva delle ali argentate. Non era possibile… come faceva suo fratello Yuuichi ad essere lì?
- Anche tu qui? Non è possibile… -
Diana dovette interrompere il discorso dei due:
- Poco fa hai chiesto dove siamo, ma prima permettimi di presentarmi: sono la sovrana di questo mondo, e questo, è il Regno della Vita. -
Kyousuke si guardò un attimo intorno, e fin da subito era chiara una cosa: quel posto era ben diverso dal Regno della Morte, e la Divinità della Vita gli era parsa subito una persona che, almeno in quanto al carattere, non rispecchiava molto il suo ruolo.
Prima che potesse rispondere, la Dea continuò il discorso:
- Sono consapevole che questo è un gran cambiamento rispetto al Regno della Morte, ma a suo tempo, ti sarà data ogni spiegazione. - dopo quella frase, Diana si mise in contatto mentale con Yuuichi:
- Yuuichi, dovresti condurlo all’Isola dell’Est? Ha bisogno di qualche spiegazione, e da quel che ho potuto vedere, lui e Tenma devono chiarire alcune cose. Puoi andare. - in seguito, il maggiore dei fratelli Tsurugi fece segno all’altro di seguirlo, ma c’era un motivo in particolare per cui Diana voleva che se ne andassero: doveva parlare con delle persone che di cui nessuno si ricordava nei due Regni, a parte lei, Arelia e Aki.
Creò uno schermo di cristallo, ma al posto di essere color cielo, aveva un colore più sul grigio-argentato; su di esso, apparve l’immagine dei Giudici delle Anime:
- Amelia, Alan, è un piacere rivedervi. - li salutò la Dea della Vita.
- Anche per noi è un piacere sentirti di nuovo Diana, e scusa se te lo dico adesso vista la situazione, ma Arelia non ha proprio intenzione di arrendersi. - la informò la bionda.
- Che vuoi dire? Non dirmi che… -
- Purtroppo sì: ha mandato sulla Terra Ichinose Kazuya, un’altra Anima che la Dea della Morte ha portato nel suo Regno senza che noi la giudicassimo. E ho idea che anche per Aki sarà il momento di darsi da fare, anche se sappiamo che non è il Regno della Vita, il posto in cui dovrebbe stare. - le rispose l’argenteo.
- Sì lo so: me la ricordo la storia di quei due. - e non era solo Diana a ricordarsela: anche i Giudici delle Anime se la ricordavano, forse perché il caso di quei due era stato più unico che raro.
Ichinose Kazuya era tornato in Giappone, ma in seguito ad un intervento chirurgico fallito, perse la vita e la sua anima venne prelevata da Arelia senza che passasse per il Regno di Mezzo. Quando Aki aveva saputo la notizia, si era suicidata, ma il suo Globo dell’Anima venne portato nel Regno di Mezzo. Lì però, Amelia e Alan dovettero fare una cosa che non avevano mai fatto: classificare l’anima della donna come “neutrale”, poiché quella donna era divisa fra l’amore che continuava a provare per Ichinose, e il dolore per averlo perso per sempre. Ecco spiegato il perché delle striature nere sulle ali, ma di quei tempi, molti Angeli del Regno della Vita avevano quelle caratteristiche…
Sta di fatto che la Kino non aveva mai voluto schierarsi, fino a quando non è scappata dal Regno di Mezzo, e lì ha rincontrato Kazuya; lui però non si era fatto scrupoli ad aggredirla: era riuscita a salvarsi per un soffio, ma da quel giorno era rimasta nei sotterranei della Torre del Cielo.
- Mi spiace anche di aver coinvolto voi due in tutta questa storia degli Angeli e dei Diavoli. Io e Arelia vi abbiamo come “strappato” alla vostra vita tranquilla, e costretti ad andare nel Regno di Mezzo per classificare le anime. - si scusò Diana.
- Non ti devi preoccupare, e se c’è una cosa che abbiamo capito da quando siamo qui, è che in un modo o nell’altro, le cose possono cambiare in meglio. - le rispose Amelia.
Come avrebbe voluto crederci, ma la Divinità della Vita sapeva bene che quella era solo un’illusione…
 
 
Intanto… sulla Terra…
 
Era passato un giorno da quel combattimento alla God Eden, e Shindou aveva deciso di farsi un giro per la città in forma umana, approfittando del fatto che Kirino era andato da Hayami e Hamano.
Non si spiegò come, era finito al limitare del paese, in una zona che sembrava dimenticata da tutto e da tutti: doveva essere per forza un vecchio quartiere abbandonato, ma Takuto era certo di esserci già stato prima di quell’occasione. Continuò a camminare per un altro paio d’ore, e notò la costruzione di quello che doveva essere stato un teatro, e aveva ancora quella strana sensazione…
Vi entrò, e dopo aver vagato per una mezz’oretta circa, arrivò in quella che doveva essere la sala concerti principale: la vernice era quasi completamente scrostata, ma anche le poltroncine ricoperte di velluto rosso erano rovinate; inutile dire che il luogo messo peggio di tutti era il palcoscenico: le tende erano state strappate, e il legno aveva ceduto in vari punti, ma in quelle poche parti ancora intatte, vi erano dei pezzi di cristallo, sembravano quelli del lampadario che c’era nella sua camera.
La testa di Shindou però venne attraversata da un’altra fitta: era un’immagine della sala concerti gremita di persone, e qualcuno stava suonando al pianoforte. Quel qualcuno… era lui! Com’era possibile? Non passò molto tempo da quando aveva formulato quella domanda nella sua mente, che un enorme lampadario sopra la sua testa, cedette e lui non fece in tempo a spostarsi.
Quando quelle immagini sparirono, le lacrime cominciarono a rigare il volto del Mietitore.
- è così che sono morto allora… ma perché prima di venire qui non mi ricordavo niente? A questo punto, mi chiedo se ci sono altre cose che mi sono state nascoste finora. Non lo avrei mai detto, ma vorrei tanto che lui fosse qui con me, ora più che mai, anche se apparteniamo a due mondi diversi… -
 
 
Angolo di Emy
Eccome se i due appartengono a due mondi diversi, ma passerà ancora un po’ di tempo prima che Shindou e Kirino scoprano uno la vera identità dell’altro.
E Amelia e Alan? Come avrete potuto capire, prima erano dei semplici Umani, ma sono stati trascinati in questa storia da Diana e Arelia. Anche loro hanno una storia abbastanza incasinata, ma non so se la racconterò.
Grazie a chi recensisce e segue.
Baci
Emy
 
  
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