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Autore: hexleviosa    23/11/2012    3 recensioni
Cosa accadrebbe se durante "Harry Potter e il principe Mezzosangue" Draco e Hermione si fossero segretamente fidanzati e ora fosse giunto il momento di separarsi per la ricerca degli horcrux?
Dal capitolo 16:
“Grifondoro, culla di coraggiosi e nobili di cuore”? Pf, avrebbero fatto meglio chiamarla “Grifondoro, culla di masochisti e pazzi suicida”!
RIELABORAZIONE IN CORSO! RIELABORATO CAPITOLO 1!
Genere: Fluff, Guerra, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Per la Vita che Verrà'
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PER LA VITA CHE VERRÀ

16.RIUNIONI, LITIGI E CHIARIMENTI parte 2

 

Quella notte passò tranquillamente a villa Conchiglia. Su tutti gli abitanti scese un profondo sonno senza sogni. Chissà, forse Fleur aveva messo qualche goccia della pozione Sonnifera o forse erano semplicemente tutti troppo stanchi anche per sognare.

Draco si svegliò con il braccio in cancrena e un cespuglio di capelli sulla faccia.

Questo era il prezzò da pagare per dormire con Hermione ma il ragazzo pensò che in fondo ne valeva la pena.

Fuori dalla finestra un tiepido sole illuminava la spiaggia e rifletteva sul mare.

In altre circostanze sarebbe stato bello quel posto ma in quel momento avevano tutti ben altro a cui pensare: non erano certo lì per una vacanza!

Il Serpeverde si tirò leggermente su e si sporse ad osservare Hermione che gli dava le spalle. La ragazza dormiva ancora profondamente e le sue labbra erano leggermente piegate all'insù formando un vago accenno di sorriso.

Draco sfilò delicatamente il braccio attento a non svegliarla e scivolò via dal letto.

In punta di piedi arrivò alla porta e l'aprì. Guardò il corridoio deserto stando attento ai rumori. Dal piano di sotto qualcuno fischiettava allegramente ma un certo punto si interruppe e si sentì il distinto rumore di un piatto che si frantumava sul pavimento e la voce di una donna che imprecava in francese.

Draco sorrise pensando a quanto fosse cambiata quell'odiosa francesina da quando l'avevano conosciuta al quarto anno.

Improvvisamente una porta si spalancò di fronte a lui. Ronald Bilius Wesley se ne stava lì impalato a fissarlo.

-Ma...Malfoy... sei in mutande!- esclamò arrossendo a vista d'occhio.

-Sì.- rispose il biondo con nonchalance.

-Non dirmi che hai dormito con Hermione conciato così.-

-Ah ah. Come avrei dovuto dormire se no? Con un pigiama come il tuo?- chiese riferendosi a quel vecchio indumento scolorito che, probabilmente, un tempo era stato marrone.

-Con un affare del genere non mi stupisco che tu non ti sia ancora trovato una fidanzata.-

-Be' io ho avuto una fidanzata. L'anno scorso, credo. Poi l'ho lasciata perché mi piaceva un'altra. O meglio credevo che mi piacesse un'altra.- si corresse.

-Hermione!- intuì il Serpeverde.

Ron stava per parlare ma Draco fu più veloce.

-Non mi interessa, Lenticchia, me ne farò una ragione. Per il momento mi accontento che tu ti tenga a debita distanza da lei, diciamo che due metri potrebbero bastare.-

-Non so chi ti abbia riferito quest'errata informazione.- disse Ron facendo l'indifferente.

-Andiamo Lenticchia, lo sapevano tutti a scuola che tu avevi una cotta per la mia fidanzata.-

-Sì, sì, ok va' bene. Ora vatti a vestire prima che si svegli Herm.-

-Oh tranquillo. Niente che lei non abbia già visto.- ghignò facendo diventare la faccia di Ron un unica macchia rossa indistinguibile dai capelli.

-Malfoy.- sbottò lui.

-Weasley.-

-Harry ha detto di scendere in salotto appena siamo pronti. Dobbiamo parlare di quello.-

-Ok, cinque minuti e sono pronto. Ora se non ti dispiace vado a svegliare Hermione e POI mi vestirò. Ci vediamo di sotto.- disse calcando bene il 'poi' e chiudendosi la porta alle spalle.

 

Draco si avvicinò al letto con passo felpato. E osservò attentamente Hermione che dormiva ancora profondamente nonostante il suo discorso con il rosso. Sorrise vedendo la sua espressione beata e pensò che svegliarla nel classico modo sarebbe stato troppo scontato e banale.

Le si buttò letteralmente addosso e iniziò a stamparle piccole baci su tutta il viso e il collo.

-Uhm. Draco.- si lamentò lei affondando la faccia nel cuscino e facendo solo aumentare l'ilarità del ragazzo.

-Sì?- sorrise lui.

-Smettila.-

-Ma come io ti faccio le coccole e tu non le apprezzi?- mise il broncio fingendosi offeso.

-Non di prima mattina.-

-Ah no?- chiese iniziando a farle il solletico.

-Ahah Dra...co ahahah basta ahahah.-

-Cosa? Non capisco.- disse facendo il finto tonto.

-No ahahah Draco ahahah ti prego ahahah non ahahah respiro ahahah.-

Il Serpeverde allora smise e si abbassò a baciarla.

-Buongiorno.- sussurrò sulle sue labbra.

-'Giorno.- rispose baciandolo a sua volta.

-Dormito bene?- chiese mentre si sdraiava accanto a lei cingendole la vita con un braccio.

-Sì. Tu?- disse stropicciandosi gli occhi.

-Bene... nonostante i tuoi capelli in bocca.- scherzò lui.

-Se ti davano tanto fastidio potevi anche girarti dall'altra parte!- rispose piccata.

-L'avrei fatto se non avessi avuto il braccio incastrato.- disse sempre col sorriso sulle labbra.-

-A sì? Be' la prossima volta dormi in camera con Harry e Ron.-

-Ma...-

-Se non c'è un letto te lo trasfiguri!- ribattè piccata.

-Ehi.- la richiamò abbracciandola -Stavo scherzando. Sai che adoro i tuoi capelli e pur di dormire con te posso anche sopportare queste piccole torture.-

Poi le diede un bacio a stampo.

-Sei ancora arrabbiata?- un altro bacio -Allora?- un bacio ancora.

-Uhm. Non so, probabile.-

-O dai, non fare l'antipatica.- altri baci uno dopo l'altro.

-No che non sono arrabbiata.-

-Allora me lo fai un sorriso?- chiese facendo gli occhi dolci.

La ragazza sorrise rispondendo alla sua richiesta.

-Bene. Ora vestiamoci.- esclamò alzandosi e tirandola su per le braccia.

-Mm. Di già?-

-Sono spiacente ma i tuoi amichetti hanno organizzato una bella riunione di famiglia.-

 

-Era ora!- esclamò esclamò Harry quando i due entrarono in sala.

-Siamo in ritardo?- chiese Hermione.

-Sciocchezze. Un Malfoy non è mai in ritardo, sono gli altri ad essere in anticipo.-

-Sì, sì, certo. Passiamo a cose più serie.- suggerì Harry -Dunque, Herm, devi sapere che io ieri ho avuto un'idea fantastica che, però, il tuo... carissimo fidanzato non approva. Quindi vogliamo sapere che ne pensi te.-

-Bene, sentiamo.- sorrise la riccia.

Il moro espose il suo piano entusiasta mentre Draco alzava gli occhi al cielo, Ron pensava a cosa stesse preparando Fleur per la colazione ed Hermione lo ascoltava in silenzio.

-Geniale. Io ci sto!- commentò alla fine di tutto la Grifondoro.

Draco era tra il sorpreso e l'arrabbiato, i suoi occhi si erano assottigliati e ora la stavano fissando insistentemente.

-Ma è scema o cosa? Dico ieri è quasi stata ammazzata e ora approva tranquillamente i piani suicida di Potter. Inizio seriamente a pensare che neanche lei sia poi tanto normale. “Grifondoro, culla di coraggiosi e nobili di cuore”? Pf, avrebbero fatto meglio chiamarla “Grifondoro, culla di masochisti e pazzi suicida”!- pensò.

-Andiamo Draco non fare quella faccia!- disse lei.

-Sono spiacente ma Madre Natura questa mi ha donato e suppongo che questa mi dovrò tenere!-

-No, tu fai così che non vuoi che io prenda la Polisucco e mi faccia passare per Bellatrix alla Gringot.-

-Perspicace.- ringhiò il biondo.

-Ma non c'è nessun pericolo. Hai sentito, l'ha detto anche Harry!- gli assicurò lei.

-Ah, no? Mi sembra che Harry abbia detto che non c'era pericolo neanche quando tu ti sei spaccata oppure quando ha deciso di andare a casa di quel pazzo.- urlò scattando in piedi.

-Non è stata colpa sua. Mi sembra che sia stato deciso di comune accordo.- anche lei si alzò dal divano sul quale era seduta.

-Comune accordo un cavolo. Io non ero d'accordo quando sei voluta partire e non ero d'accordo neanche quando VOI avete deciso di andare dal padre di Lunatica ma tu non mi hai ascoltato! No, perché dovevi fare di testa tua, vero? Ma questa volta, questa volta tu non ci andrai.-

-Questo lo dici tu.-

-Sì, lo dico io.-

-Chi ti credi di essere per decidere quello che devo o non devo fare?-

-Chi mi credo di essere? Io sono il tuo fidanzato, Merlino, e tu non capisci che certe cose sono di per sé pericolose e li sono ancora di più per te!-

-Per me? Perché credi che io sia diversa? Perché forse una donna non può fare certe cose, se pensi questo sei solo un maschilista.-

-Smettila di sparare queste cazzate.-

-Smettila tu!-

-Ehm, sentite perché non ne parliamo dopo? A pancia piena si ragiona meglio.- propose Ron mettendosi coraggiosamente tra i due.

 

Fleu era di sopra ad occuparsi di Ollivander mentre Bill si era rintanato chissà dove a fare chissà cosa. I quattro ragazzi fecero colazione in estremo silenzio interrotto solo dal rumore delle forchette sui piatti.

Ron s'ingozzava come sempre, Harry anche mangiava di gusto, Draco beveva il suo amato caffè e guardava Hermione che stava sbocconcellando svogliatamente un toast alla marmellata. Il biondo prese una fetta di pan carrè e ci spalmò sopra della marmellata all'albicocca poi la mise nel piatto della riccia che lo guardò interrogativa.

-Devi mangiare di più.- spiegò semplicemente lui con tono di voce neutro.

-O ma davvero? Cos'è ora pretendi di impartirmi ordino anche su questo?-

-Malfoy ha ragione.- intervenne Harry -Neanche ieri hai toccato cibo quindi mangia e sta zitta. E prima che tu me lo chieda, sì, è un ordine.-

la ragazza addentò la fetta di pane senza dire più una parola e il resto della colazione proseguì in silenzio.

 

-Draco, puoi venire un attimo? Ti devo parlare.-

Il ragazzo si alzò dal divano e seguì Hermione di fuori, sulla spiaggia.

Camminarono in silenzio per un po' poi lei si fermò e si sedette sulla sabbia asciutta, imitata dal Serpeverde.

-Volevo dirti... che non voglio litigare con te.- iniziò lei.

-Neanche io se è per questo.- ribattè lui.

-Allora non farlo.-

-Ti aspetti che io ma ne stia qui buono e zitto mentre tu te ne vai a farti ammazzare per una stupida idea che ha avuto Potter?-

-Draco. Ti prometto che starò attenta, ma devo farlo. Se davvero c'è un horcrux nella camera blindata di Bellatrix noi dobbiamo riuscire a prenderlo e distruggerlo.-

-Uff. Non mi piace l'idea che debba farlo per forza tu.- sbuffò lui.

-Lo so ma sarò prudente.- disse guardandolo negli occhi -Sei arrabbiato?-

-Anche se lo fossi tu non cambieresti lo stesso idea, vero?-

-Già.- sorrise lei.

-A una condizione.-

-Cioè?-

-Io vengo con voi.-

-Ma Draco. Ormai la tua copertura è saltata, sarebbe troppo pericoloso.-

-Be' non è pericoloso per te allora non lo è neanche per me.- rispose tranquillamente.

-Sì ma io prenderò la Polisucco.-

-Allora la prenderò anche io.-

-Non abbiamo altri capelli da utilizzare, non ce n'è neanche uno per Harry, per questo starà sotto il mantello con Unci-Unci.-

-Di questo non preoccuparti, ci penso io.- la rassicurò il biondo.

-Ok.-

-Ok.-

-Andiamo dentro o ti congelerai.- propose vedendola rabbrividire.

 

Avevano parlato per tutto il pomeriggio pensando al da farsi. Certo non sarebbe stato semplice ingannare i folletti, ma loro erano il trio dei miracoli: dopo essere riusciti a mettere ko un troll, superare un cane a tre teste, uccidere un basilisco e altro ancora, non si sarebbero certo fermati davanti a quei nanetti!

Hermione nascose uno sbadigliò con la mano.

-Va' a riposarti, Herm, tra poco andiamo anche noi.- propose Harry.

-Già, e poi domani sarà una giornata impegnativa.- gli diede manforte Ron.

-Ok, buonanotte ragazzi.- baciò sulla guancia i suoi due migliori amici. Poi si voltò verso Draco.

-Tra un po' arrivo anche io, tranquilla.- le sorrise.

-Ah, Herm! Dopo vengo a cambiarti la fasciatura.-

-Ah, ok.- rispose lei che se ne era completamente dimenticata.

 

La donna si allontanò furtiva dalla sala da pranzo dove gli altri commensali si stavano gustando il dolce e salì velocemente le grandi scalinate di marmo. Aprì la porta di noce ed entrò nello studio del marito. Accanto alla scrivania se ne stava appollaiato un grosso gufo insolitamente nero. Gli allegò un pacchetto alla zampa e gli sussurrò qualcosa all'orecchio prima di aprirgli la finestra. Lo guardò allontanarsi nella notte e quando fu diventato poco più che un puntino richiuse la finestra e tornò dagli altri.

 

Hermione si svestì velocemente e indossò la camicia da notte che le aveva imprestato Fleur. Faceva freddino quella sera e il contatto dei piedi nudi sul pavimento ghiacciato la fece rabbrividire. Si infilò velocemente sotto le coperte e la sua mente vagò al giorno in cui scopri di essere quel che era.

-Lei è una strega, signorina Granger.- le aveva riferito quello strano vecchietto con la barba sotto lo sguardo incredulo dei suoi genitori. Una lacrima le scese giù pensando che non avrebbe più rivisto nessuna di quelle tre persone.

-Cucù.- la testa di Harry sbucò dalla porta.

-Ciao.- sorrise lei.

Il moro entrò e si sedette sul letto. Prese la cassetta di pronto soccorso che conteneva le garze e iniziò a toglierle la fasciatura vecchia.

Qualcuno bussò alla porta.

-Avanti.- rispose Harry voltandosi.

-Disturbo?-

-Oh, Malfoy, certo che no. Vieni.- sorrise Harry mentre Hermione si faceva piccola piccola. -Sto cambiando la fasciatura ad Herm.-

-Ci penso io se non ti dispiace.-

-Prego.- rispose il moro poi diede un bacio sulla fronte all'amica -'Notte Herm.-

Quando il bambino-che-è-sopravvissuto chiuse la porta alle spalle Draco appoggiò il pacco che teneva in mano sulla scrivania e si sedette sul letto accanto ad Hermione. Iniziò a toglierle le bende e la sentì irrigidirsi sotto il suo tocco.

-Qualcosa non va?- chiese guardandola negli occhi.

-No, no, niente.- sputò a fatica le parole come se un grosso macigno le schiacciasse il petto.

Draco preferì non infierire oltre e continuò il suo lavoro fino a che il braccio non fu completamente scoperto. Passo il dito sul contorno della scritta e vi posò un dolce bacio.

-Non pensarci neanche per un secondo.- le intimò captando i suoi pensieri colmi di paura e tristezza.

Dopo aver lasciato scivolare qualche gocce sulla parte lesa la fasciò.

-È troppo stretta?- le chiese.

-No, va be. Grazie.-

-Prego.-

Lei abbassò la testa e lui gliela fece rialzare prendendole il mento con due dita.

-Promettimi di non pensare più a quelle brutte cose.- sussurrò baciandola.

-Uhm. E tu promettimi di non arrabbiarti più per delle cavolate come hai fatto oggi.-

-Non era una cavolata!- esclamò tirandosi indietro.

-Basta, non mi interessa.- ribattè lei prendendogli la faccia tra le mani e baciandolo nuovamente.

-Uhm. È arrivata una cosa per te.- le annunciò prendendo il pacco che aveva posato sulla scrivania.

-Che cos'è?-

-Aprilo e vedrai.-

Lei fece come lui le aveva suggerito e un gridolino di gioia le uscì dalle labbra.

Quel pacco conteneva la sua bacchetta e la sua borsa che aveva lasciato a Malfoy Manor.

-Chi l'ha mandato?- chiese entusiasta giocherellando con la sua bacchetta.

-Mia madre.-

-Davvero?-

-Sì, ha pensato che ti potessero servire.-

-Forse hai ragione. Penso che mi piacerebbe tua madre... se avessi la possibilità di conoscerla meglio, s'intende.-

-Non preoccuparti, in futuro ce ne saranno molte di occasioni.-

Ma quando Hermione capì la sua allusione ormai ne era già passato di tempo.

 

 

 

 

 

 

** SPAZIO AUTRICE **

Ciao a tutte!

Scusate ma vado di fretta,

ho fatto un salto perché avrei già dovuto postare il capitolo ieri e non volevo farvi aspettare troppo.

Scusatemi per eventuali errori, se ne trovate vi prego di avvisarmi.

Recensite e scrivetemi che ne pensate.

Grazie a tutti e un bacio =)

   
 
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