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Autore: PayneIsAPanda    23/11/2012    3 recensioni
Allora eccomi qua con la mia seconda Fan Fiction :) in questa storia i One Direction sono dei normali 8si fa per dire) ragazzi che vivono a Londra e Christie è una vecchia amica di famiglia di Liam con un passato che vorrebbe dimenticare ma che nel corso della storia tornerà a crearle problemi :) per il resto vi basterà seguire la storia :)
Genere: Comico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ci sono momenti nella vita in cui tutto sembra sfuggirti dalle mani, come se tutto ciò che hai costruito fosse un muro i cui mattoni stanno tutti cadendo inesorabilmente e tu non puoi fare niente per impedirlo.
In queste occasioni devi aggrapparti a qualcosa per non farti trascinare giù assieme a tutto il resto, devi trovare un motivo per continuare a lottare, qualcosa per cui davvero valga la pena continuare a sperare.
Mi piace pensare che in quella sala operatoria Harry stia lottando più che può per tornare da me, che il ricordo di tutto ciò che abbiamo passato sia il filo a cui si possa aggrappare per non cadere giù.
Io invece non posso aggrapparmi ai nostri ricordi perchè in queste occasioni devi contare su qualcosa di solido, qualcosa che sei sicuro non si spezzerà.
Non posso contare su questo perché se lui fosse il filo a cui mi sto aggrappando e se ne andasse vorrebbe dire che il filo si spezzerebbe e io andrei giù.
In occasioni come queste la certezza di avere un amico come Liam accanto a me è la cosa a cui mi aggrappo per essere forte.
Stringo più forte la sua mano e lui appoggia la sua testa sulla mia che è appoggiata sulla sua spalla.
Sono passate ormai 3 ore da quando Harry è stato portato in sala operatoria e noi siamo ancora tutti qui con gli occhi stanchi ma fissi su quella porta.
Un paio d’ore dopo finalmente un medico esce da quella sala e viene verso di noi.
Ci alziamo tutti in piedi e lo ascoltiamo.
Le lacrime mi riempiono gli occhi non appena sento quelle parole e tutto il resto non conta più, nulla ha più importanza dopo quelle parole..
 
UNA SETTIMANA DOPO
 
Mi sveglio di colpo toccando il materasso accanto a me, lui non c’è.
Non sentire il suo corpo accanto al mio mi distrugge, non sentire il suo dolce profumo appena sveglia mi porta via la voglia si svegliarmi e immancabilmente le lacrime scorrono sul mio viso mentre mi rannicchio nel letto.
I singhiozzi aumentano e tremo, tremo per quanto paura mi fa la vita senza di lui.
-Amore che hai?-
Aprii gli occhi di colpo e mi ritrovai i suoi verdi preoccupati di fronte a me, offuscati dalle mie lacrime ma comunque erano lì.
-Ancora l’incubo?- mi chiese.
Mi asciugai le lacrime prima di rispondere.
–Si. Ancora l’incubo. Ormai mi tormenta il pensiero di perderti dopo ciò che hai passato.-
-Non vado da nessuna parte lo sai, sono qui e lo sarò sempre. Sono ancora un po’ ammaccato ma ci sono. Per te.-
Gli sorrisi poi gli alzai la maglietta.
-Devo cambiarti la medicazione aspettami qui.- dissi alzandomi dal letto.
Andai in bagno a prendere il disinfettante e le bende.
Da quando era uscito dall’ospedale ero riuscita a diventare anche una discreta infermiera.
Tornai da lui e lo trovai esattamente come l’avevo lasciato.
Con calma gli levai le bende che gli avvolgevano la pancia.
-La ferita sta migliorando. La tua infermiera personale è proprio brava.- dissi.
-Non avrei potuto trovarne una migliore.- mi rispose.
A medicazione cambiata lentamente lo aiutai ad alzarsi dal letto, certi movimenti ancora gli provocavano dolore, ma migliorava di giorno in giorno e  come avevano detto e medici, nel giro di qualche settimana sarebbe tornato come nuovo.
Una volta in piedi lasciò la mia presa.
Voleva tornare in forma il prima possibile, per questo si faceva aiutare nei movimenti solo quando era strettamente necessario.
Raggiungemmo gli altri in cucina per la colazione e poi come al solito lui e Louis uscirono per una passeggiata.
I dottori avevano detto che era il miglior esercizio per rimettersi in forma e quindi ogni mattina ora lui e Louis uscivano.
Avevamo ormai una nostra routine da quando Harry era tornato a casa e così come ogni mattina presi il cesto dei panni sporchi (che puntualmente solo Liam e Niall a volte usavano) e andai in rassegna nelle camere dei ragazzi a raccogliere cose da mettere in lavatrice.
Harry e Louis tornarono dopo circa un’oretta con qualcun altro.
-Guarda chi abbiamo trovato?- mi dissero entrando assieme alla signora Fell.
-Signora Fell che piacere vederla. Come mai questa visita?- chiesi.
-Ciao Christie, in realtà c’è una questione piuttosto importante di cui dobbiamo discutere.-
-Oh. Va bene, si accomodi.-
Mi sedetti accanto a lei sul divano e i ragazzi andarono in cucina.
O almeno così dissero, ma io li vidi che sbirciavano dalla porta.
-Mi dica. Immagino sia qualcosa che riguarda Annie.-
-Precisamente.- estrasse un documento dalla borsa e me lo porse.
-Ricordi questo Christie?-
Era il documento che avevo firmato quando avevo lasciato Annie in istituto.
Era il documento con cui avevo rinunciato ad ogni tipo di diritto su di lei.
-Ricordo benissimo. Quindi?-
-Quindi sono venuta ad informarti che Annie ora ha l’età giusta per essere data in affidamento ad una famiglia e ci sarebbe già una coppia che intende adottarla. Il documento che hai firmato consente all’istituto di dare Annie in affidamento se l’occasione è buona per la bambina e questa coppia è davvero per bene e credo che Annie con loro si troverebbe meravigliosamente.-
Cercai di assorbire ciò che aveva appena detto.
Era la mia bambina ma io avevo rinunciato al mio diritto di madre quando avevo firmato quel documento e quindi l’affidamento a un’altra famiglia era possibile, ma non potevo accettarlo.
Non avevo ancora pensato concretamente a questa possibilità con tutti i problemi che avevo avuto.
-Io potrei comunque continuare a vederla se viene data in affidamento a queste persone?- chiesi.
-In teoria si, ma queste persone vivono in una piccola cittadina vicino a Boston.-
Non poteva essere vero, se lei fosse andata con loro negli Stati Uniti non sarei più riuscita a vederla e io non potevo più stare senza la mia bambina ormai.
Lei era parte di me.
-C’è niente che io possa fare per impedire tutto questo?- chiesi.
-Se tu fai una dichiarazione scritta in cui dici di voler avere tu l’affidamento definitivo di Annie e poi sarà un tribunale a decidere cosa sia meglio per lei. Ma anche se tu sei sua madre non è del tutto scontato che tu vinca, dato che hai firmato questo documento. Devi pensarci bene.-
Dovevo pensare a ciò che era meglio per mia figlia.
Facile, la cosa migliore per lei era stare con sua madre, o no?
Forse non ero l’esempio migliore per lei con tutto ciò che avevo fatto in passato, la mia instabilità e talvolta la mia incapacità di essere madre, forse se fosse andata a Boston con questa nuova famiglia avrebbe vissuto una vita migliore, sarebbe stata più felice.
Io come facevo a saperlo?
-Signora Fell potrei avere un paio di giorni per pensarci?-
-Certo che si. Ma tra un paio di giorni mi devi dire esattamente cosa vuoi fare. Siamo intesi?-
-Si, siamo intesi. Annie sa già qualcosa?-
-Quando mi darai la risposta definitiva le parleremo in base a ciò che hai deciso.-
-Grazie.-
-Pensaci bene mi raccomando.- disse prima di alzarsi dal divano.
La accompagnai alla porta.
Poi quando la richiusi ci appoggiai la fronte.
Perché non potevo avere un periodo tranquillo?
Perché doveva sempre esserci qualcosa che non andava?
Se Annie fosse rimasta con me avrebbe vissuto anche lei con questo flusso incessante di problemi?
Mi staccai dalla porta e andai spedita in camera mia, ma arrivata sulla porta, dopo una veloce occhiata all’interno mi resi conto che lì dentro non c’ero io, quella stanza non mi apparteneva.
Così mi spostai un paio di porte più in là.
Camera di Harry, ormai la nostra camera, quella camera che avevamo dipinto noi, quella camera che avevamo condiviso.
Mi buttai sul letto e guardai il dipinto sul soffitto che serviva sempre a rilassarmi.
Loro mi raggiunsero poco dopo.
Liam e Harry.
-Avete sentito tutto?- gli chiesi.
Loro fecero cenno di si.
-Che devo fare?- dissi mettendomi a sedere sul letto.
Harry mi si sedette accanto.
-Non possiamo dirti noi cosa fare amore. È una decisione che devi prendere tu, sei sua madre, nessuno meglio di te sa cosa è meglio per lei.-
-Non ne sono così sicura.-
-Tu hai paura di commettere gli stessi errori che hai commesso in passato?- mi chiese Liam.
Annuii.
Lui si abbassò sulle ginocchia davanti al letto di fronte a me.
-Tu non ti rendi nemmeno conto di quanto sei cambiata nelle ultime settimane Kitty, sei arrivata che eri una cogliona che non sapeva neanche ciò che voleva e adesso sei una donna forte e determinata, forse la più forte che io abbia mai conosciuto. Con tutto ciò che hai passato sei ancora qui, sorridi ancora e continui ad andare avanti.-
-Abbiamo visto come fai la madre in questi tempi. Quando lei viene a trovarci lo vediamo il tuo modo di interagire con lei e per ciò che abbiamo visto posso dirti che secondo me saresti una fantastica madre per lei. Ma per farcela devi sentire di potercela fare.- aggiunse Harry.
-E se invece la cosa migliore per lei fosse andare a Boston con questa nuova famiglia?-
-Se pensi che questa sia la cosa migliore per lei dovresti lasciarla andare.-
-Come faccio a sapere qual è la cosa giusta?- chiesi.
Harry guardò Liam.
Fu lui infatti a rispondere per entrambi.
-Come per tutto il resto Kitty devi fare ciò che senti. Come hai fatto a capire che la cosa giusta era tornare a Londra? Come hai fatto a capire che stare con Harry era la cosa giusta da fare?-
-Sentivo che era giusto così.-
-Devi fare la stessa cosa Kitty. Niente di meno e niente di più.-
-È più complessa la situazione ora. Prima le mie scelte avrebbero compromesso solo il mio futuro. Qui io devo decidere per lei e se faccio un errore comprometto anche il suo futuro.-
-Amore tu per ora devi decidere se almeno vuoi provare a tenerti tua figlia, poi sarà il tribunale che deciderà cosa è meglio per lei. Pensaci un po’ tutto qua.- mi baciò la fronte prima di alzarsi e insieme a Liam uscì dalla stanza.
 
Me ne stavo seduta sul piano della cucina guardando fuori dalla finestra, la luna era alta in cielo, dovevano essere le 2 circa.
Era una cosa che mi aiutava a pensare di solito, però mi metteva addosso anche molta malinconia.
Sentii dei passi leggeri.
Mi poggiò una mano sulla schiena.
-Non trovandoti a letto ho pensato ti fosse venuta una crisi d’astinenza di Nutella e fossi corsa a svaligiare un supermercato.-
Sorrisi.
-Ti avrei svegliato per accompagnarmi in quel caso.-
Per qualche minuto guardammo entrambi fuori dalla finestra.
-Stavi chiedendo consigli alla luna?-
-Si ma questa stronza non mi risponde, mi ignora standosene lì a farsi ammirare.-
Lui rise debolmente.
Mi voltai completamente verso di lui.
-Ciao.- mi disse a voce bassa e decisamente sexy.
-Ciao.- gli risposi io con tanto di sorrisetto prima di baciarlo.
Le sue mani si strinsero sui miei fianchi mentre il bacio si faceva più intenso.
Mi fermai allontanandomi leggermente da lui.
-Quando ricomincerai a fare l’amore con me?- mi chiese.
-Quando ti sarai ripreso completamente, il dottore ha detto di non esagerare con gli sforzi ed evitare specialmente quel tipo di sforzi per un po’.-
Lui sbuffò.
-Lo sai che ti amo comunque?- mi disse.
-Ah si? Ti amo anche io invalido mio.-
Mi sorrise e poi restammo ancora qualche minuto ad ascoltare solo il suono dei nostri respiri.
-Pensi davvero che potrei farcela ad essere una buona madre?- chiesi.
-Io ne sono fermamente convinto amore mio.-
 
La mattina seguente ero seduta al tavolo della cucina e fissavo il telefono appoggiato sul tavolo.
Liam era appoggiato al piano della cucina con una tazza di cereali in mano.
-Giorno.- disse Zayn entrando nella stanza.
-Giorno.- rispose Liam, io continuavo a fissare il telefono.
Zayn notò che non avevo prestato attenzione al suo arrivo.
-Che sta facendo?- chiese il moro a Liam.
-Non ne ho la minima idea, quando mi sono svegliato era già così.-
Pian piano anche gli altri si svegliarono e tutti fecero a Liam la stessa domanda e lui rispose a tutti nello stesso modo.
Uno per uno si misero tutti appoggiati al piano a fissare me che fissavo il telefono.
-Dite che le è venuta una paresi?- chiese Louis.
-Potrebbe aver visto qualcosa che l’ha sconvolta.- aggiunse Niall.
-Qualcosa che ha pressoché la forma di quel cordless.- aggiunse Zayn.
Si voltarono tutti verso Harry.
-Ehi io non centro nulla con questa storia, è da quando ho avuto l’incidente che il sesso è diventato un taboo e poi scusate perché avrebbe dovuto sconvolgersi? Sarebbe tutta roba che ha già visto.-
-Volete finirla?- sbottai io prendendo il telefono e decidendomi finalmente a comporre quel numero.
Due squilli e poi rispose.
-Pronto?-
-Salve signora Fell, sono Christie. Non mi arrenderò senza lottare, non lascerò che mia figlia venga allontanata da me, voglio provare a tenermi mia figlia.- dissi tutto d’un fiato.
-Ok, in questo caso parlerò con le persone che volevano adottare Annie e porteremo la questione in tribunale se necessario. In ogni caso, comunque vada sono felice che tu abbia preso questa decisione. Mi farò sentire io appena avrò novità.-
-Grazie di cuore signora Fell, a presto.-
Rimisi il telefono sul tavolo e sospirai.
-Ti ci è voluta tutta la mattina per deciderti?- mi chiese Zayn.
Liam lo ignorò.
–Sai quanto sono orgoglioso di te in questo momento?-
-Posso immaginarlo.- risposi io con un sorriso.


*Look at me carrots*

Mi dispiaceeeeeeee, lo so che non posto un capitolo da un sacco di tempo, scusate davvero ma ci sono stati un sacco di problemi però adesso ci sono..
allora parlando del capitolo all'inizio pensavate davvero che Harry fosse morto vero? ahahhahaha volevo farvi prendere un heart attack tranquille che è vivo e vegeto e quello era solo un incubo, quin di ora Harry è a casa, si sta rimettendo e sembra che vada tutto bene ma se mi conoscete un po saprete benissimo che in questa FF appena va tutto bene ecco che magicamente arriva qualcosa che sconvolge tutto ahahah in questo caso ecco che arriva la signora Fell e dice a Christie che c'è qualcuno che vuole adottare Annie.. lei così è costretta a metter ein discussione il suo ruolo di madre, ma poi decide di provare a tenera, come pensate andrà a finire in tribunale? Christie otterrà l'affidamento di Annie o no?
vi avviso da ora che questa FF è quasi arrivata alla fine, mancano ancora un paio di capitoli non di più.. lo so che questa notizia vi manderà nel più completo sconforto ma ho 2834574895 idee per la testa per altre FF e OS quindi non penso proprio vi libererete di me :D
lo so che probabilmente vi sarete tutti dimenticati di me, ma se mi lasciate una recensione per dirmi un po' cosa ne pensate mi fa piacere :)
grazie a tutti quelli che continuano a seguire questa storia, vi aodro :3
byeeee
      Simo


 
 
 
 

  
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