CAPITOLO 2 - KAREN E MEG
Ginny inspirò profondamente , mettendosi una ciocca di capelli dietro
all'orecchio. Doveva essere solo un brutto, bruttissimo sogno. Presto si sarebbe
svegliata nel suo dormitorio, con le sue compagne di stanza e avrebbe rivisto i
suoi amici e i suoi fratelli…una morsa le strinse dolorosamente lo stomaco.
Appoggiò la fronte sulle mani congiunte, ascoltando le imprecazioni lanciate da
Malfoy. Bloccata in un luogo che non conosceva, senza magia e con l'essere più
odioso dell'intero universo come unico conoscente….quello doveva essere
decisamente un incubo!
"va bene. Da quella parte dovrebbe esserci il lago con la stazione, quindi
Hogwarts non dovrebbe essere molto lontana"
"Abbiamo già controllato. La stazione non è…quella che noi conosciamo e la rocca
dove dovrebbe esserci la scuola è … vuota"
"forse c'è un'altra stazione. Forse non era quello il posto…"
"E forse questa è solo un'allucinazione. Vuoi calmarti per favore? Inveire non
ci aiuterà di certo a tornare a casa".
Il ragazzo ammutolì, lasciandosi cadere sulla panchina di fianco a lei. Appoggiò
i gomiti sulle ginocchia e alcune ciocche di capelli biondi gli ricaddero sulla
fronte.
"Abbiamo camminato per quasi tutta la mattina e siamo stanchi. Forse dopo aver
mangiato qualcosa…"
"Con quali soldi? Svegliati, bambolina! Siamo fregati!" l'interruppe lui con
ferocia.
"Ma ci deve pur essere qualcuno che possa aiutarci"
"Chi?" sbottò Draco alzandosi in piedi e aprendo le braccia "l'unico luogo in
cui potevamo chiedere aiuto non esiste! Siamo soli. Mettitelo in testa! Non
sappiamo dove siamo e non sappiamo quando siamo! Non ti è nemmeno venuto in
mente che forse ci siamo spostati anche nel tempo oltre che nello spazio. Non
vedi che è estate, mentre noi eravamo rimasti a…"
"bene! Allora cosa suggerisci di fare, Mr. So tutto io?"
"non lo so, dannazione!" replicò lui, tirando un calcio a una lattina.
"C'è ancora un posto che conosciamo a Hogsmeade".
La porta girò sui cardini rumorosamente. La Stamberga Strillante aveva lo stesso
aspetto lugubre e decadente di sempre, ma non era mai apparsa ai suoi occhi
tanto accogliente. Ginny entrò titubante, evitando di toccare troppo le pareti,
ricoperte di ragnatele e sostanze appiccicose non meglio specificate.
"Sembra che non ci sia nessuno" dichiarò Draco dopo un esame preliminare della
casa "e capisco anche il perché" aggiunse pulendosi una mano in un fazzoletto.
"Almeno sappiamo dove passare la notte"
"Vuoi dormire QUI?"
"Hai un'idea migliore, genio?"
"sì , tornare a casa"
"Trovalo tu il modo! Intanto io vado a cercare qualcosa da mangiare!" sbottò
Ginny , uscendo dalla casa diroccata e sbattendo la porta, già abbastanza rotta.
Draco imprecò nuovamente, tirando un pugno su un muro.
"Devo stare calmo" si disse, inspirando profondamente e rilasciando il fiato
poco alla volta. Si posizionò al centro della stanza e tracciò un pentagono,
inscritto in una circonferenza.
"Spirito, terra, aria , fuoco, acqua. Chiamo a me i cinque elementi, che mi
guidino anche quando l'ultima delle luci si è spenta. Che il mio cammino non sia
mai oscuro e che ritrovi la via perduta" mormorò a bassa voce, mentre
raggiungeva la concentrazione. Aveva imparato quell'incantesimo molto tempo
prima, quando suo padre lo portava nei boschi per…addestrarlo, come diceva lui.
Anche se Draco aveva sempre preferito l'espressione "torturarlo".
"un servitore degno dell'Oscuro Signore deve essere in grado di fronteggiare
qualsiasi situazione. Questo incantesimo va lanciato in caso di pericolo
immediato. Quando non ti sono rimaste altre via di uscita. Lancialo e le persone
verso cui indirizzerai la tua mente lo sentiranno".
"Spirito, terra, aria , fuoco, acqua. Chiamo a me i cinque elementi, che mi
guidino anche quando l'ultima delle luci si è spenta. Che il mio cammino non sia
mai oscuro e che ritrovi la via perduta" ripeté con più enfasi, concentrandosi
sulla figura di suo padre.
"Papà, aiutami" sussurrò a fior di labbra "papà…papà…"
Vagò per uno spazio informe e privo di colore e di suoni…ricordi affioravano
nella sua mente, subito cancellati dalla volontà di proseguire oltre. Doveva
trovare suo padre. Lui avrebbe potuto dirgli che cos'era successo. Era l'unica
persona a cui poteva rivolgersi. Non aveva nessun altro. Doveva fidarsi di suo
padre…di suo padre che l'aveva mandato a morire, che l'aveva gettato in pasto ai
Mangiamorte, che lo vedeva solo come un altro mezzo per accrescere la potenza
del suo Signore…
"Sono tornata!" .
Una voce allegra interruppe la sua meditazione. Guardò la ragazza dai lunghi
capelli rossi illuminati dalla luce del sole morente entrare nella stanza,
sorridendo. In mano reggeva un sacchetto pieno di provviste, almeno da quanto
poteva intuire.
"ti senti bene?" gli chiese, aggrottando le sopracciglia. Il suo sorriso fu
sostituito da un'espressione seria e preoccupata, notando il suo pallore e il
sudore che gli colava ai lati del viso. Draco s'inumidì le labbra con la punta
della lingua, accorgendosi solo quel momento che dovevano essere trascorse
diverse ore da quando era uscita.
"Dove sei stata?" le domandò. La punta protettiva che udì nella sua stessa voce
lo indispettì enormemente, ma lei non parve accorgersene.
"A procacciare qualcosa da mangiare" rispose, prendendo il mantello nero dei
Serpeverde e facendogli cenno di seguirla. Attraversò la camera e aprì una
porticina che dava sul retro. Un prato si estendeva per qualche centinaio di
metri davanti a loro , per poi morire nel bosco.
"Beh non sarà una reggia, ma è sempre meglio di niente" disse lei, stendendo il
mantello sull'erba e sedendocisi sopra.
"Che stai facendo?"
"Non hai fame?" ribatté lei disponendo alcuni piatti di plastica
sull'improvvisata tovaglia.
"Li hai rubati?"
"No"
"e allora come hai fatto a …"
"Basta domande! Ora siediti e mangia" gli ordinò , mettendogli in mano un
panino.
"Voglio sapere come hai fatto a comprare questa roba".
Che cosa aveva fatto per trovare da mangiare? Un impeto di rabbia verso sé
stesso lo assalì. Perché le aveva permesso di andare in giro da sola, in un
luogo che non conoscevano e senza bacchetta magica? Ancora una volta si stupì
dei sentimenti protettivi nei suoi confronti, ma tentò di convincersi che erano
più che normali, data la situazione.
Ginny roteò gli occhi, sbuffando. Draco le afferrò un polso torcendole
dolorosamente il braccio e strappandole un gemito. Per tutta risposta la ragazza
gli prese il naso tra l'indice e il medio e lo tirò forza. Draco imprecò,
mollando la presa.
"Che diavolo ti è preso?"
"Che diavolo è preso a te! E ti avverto, Malfoy: sono cresciuta in una casa con
sei fratelli più grandi, tra cui Fred e George! Non pensare che io non sappia
difendermi solo perché sono una ragazza!".
La sua espressione era così buffa che per poco il ragazzo non scoppiò a ridere.
Mascherò il suo divertimento dietro a un colpo di tosse e guardò il panino, che
stringeva ancora in mano.
"Dove li hai presi?" le chiese in tono più conciliante.
Il viso di Ginny si adombrò per qualche istante e i suoi occhi furono
attraversati da un lampo di dolore.
"Weasley"
"Ho venduto i miei orecchini. Erano un regalo di mia mamma…non avrei voluto
separarmene, ma …" disse tutto d'un fiato.
Draco si allungò verso di lei e le strinse un avambraccio, facendola voltare
verso di lui.
"Torneremo a casa" le disse in tono rassicurante.
Ginny lo fissò negli occhi per un istante, prima di abbassare lo sguardo.
Nessuno dei due parlò più limitandosi a mangiare in silenzio e a osservare il
tramonto. Quando cominciò a calare la notte, Ginny raccolse tutto ciò che era
rimasto e ritornò nella casa, immersa nella penombra.
"Come ci sistemiamo per la notte?"
"possiamo dormire sul mantello. Non sarà molto comodo, ma almeno è pulito."
"I-intendi dire insieme?" balbettò Ginny osservando il ragazzo che dispiegava il
mantello sul pavimento e lo osservava con occhio clinico. Lui alzò di poco il
viso inarcando un sopracciglio.
"Ti crea qualche problema?"
"Sì…cioè, no…immagino di no" mormorò lei, deglutendo a fatica.
"Se hai paura che ti salti addosso, puoi stare tranquilla! Non provo il benché
minimo impulso sessuale nei tuoi confronti, Weasley" rispose Draco distendendosi
su un lato, volgendole le spalle.
Ginny rimase impietrita per qualche secondo, prima di coricarsi con la schiena
contro alla sua. Tentava di non toccarlo, ma il mantello era troppo piccolo.
Sentiva il calore della pelle del ragazzo attraverso i vestiti leggeri e la
consistenza del suo corpo appoggiato al suo. Si portò un braccio sotto la testa
a mo' di cuscino, ascoltando i sinistri scricchiolii della casa. Non sembrava
esserci pericolo, ma non era tranquilla.
"Draco" bisbigliò a bassa voce, usando per la prima volta il nome di battesimo
del ragazzo.
"Che cosa vuoi?"
"stai dormendo?"
"sì"
"ma se stai dormendo come puoi rispondermi?"
"Che diavolo vuoi , Weasley?"
"ehm…"
"Bene. Buonanotte"
"Pensavi davvero quello che hai detto?" gli chiese , avendo un disperato bisogno
di parlare con qualcuno.
"A cosa ti riferisci?"
"Al fatto che riusciremo a tornare a casa".
Quando lo sentì girarsi verso di lei trattenne il fiato. Avvertiva la
compattezza del suo petto dietro di lei, il suo sguardo fisso sulla sua
nuca…Solo pochi centimetri separavano i loro corpi e le loro gambe si
sfioravano. Era strano pensare che solamente ventiquattro ore prima si stavano
ringhiando insulti a vicenda nei corridoi della scuola, ma quell'improvvisa
intimità le faceva provare emozioni contrastanti. Il suo cervello le continuava
a ripetere che quello era lo stesso Malfoy che le aveva dato della puttanella il
giorno prima, ma il suo cuore non era dello stesso parere. Provava un misto di
agitazione e malessere, ma non era sicura che fossero del tutto sgradevoli,
anzi…
Non udendo la sua risposta, Ginny temette che si fosse addormentato. "Malfoy?"
lo chiamò piano, alzando di poco il viso. "Draco, stai dormendo?" mormorò
voltandosi completamente verso di lui, accorgendosi che i suoi occhi erano
aperti.
"da quando hai gli occhi grigi?" gli chiese, sentendosi subito molto sciocca.
Poteva sentire il suo profumo, il tepore della sua pelle…non si era mai trovata
così vicino a un ragazzo…o almeno nessuno aveva suscitato in lei quelle
sensazioni. Quando la mano di lui le accarezzò piano una guancia, un brivido la
fece fremere. Era così calda. E il suo tocco così gentile, delicato. Molte sue
compagne pensavano che Malfoy fosse molto, molto affascinante. Lei aveva sempre
sostenuto che era solo un viscido, arrogante Purosangue, ma in quel momento non
riusciva a trovare neppure una delle connotazioni negative che glielo avevano
reso odioso. Vide il viso di lui chinarsi verso il suo e per un attimo sperò che
accadesse. Imprevisto. Indesiderato. Assolutamente sbagliato…il suo primo bacio
rubatole da Draco Malfoy, ma il ragazzo scattò in piedi come se il pavimento
fosse improvvisamente diventato rovente. Ginny lo guardò smarrita, mettendosi
seduta.
"Io stavo … stavo…" balbettò passandosi una mano sulla fronte "e' meglio che
vada a dormire fuori" concluse, avviandosi a grandi passi in giardino.
"In piedi, Weasley! sei andata in letargo?"
Ginny sbatté un paio di volte le palpebre, schermandosi gli occhi con una mano.
"che ore sono?" biascicò, stiracchiandosi debolmente. La sua schiena era
letteralmente a pezzi per aver dormito sul pavimento.
"Le nove. Datti una sistemata e vieni con me"
"Dove?"
"In città ho trovato qualcuno che forse potrebbe aiutarci"
"The Magic Garden" lesse ad alta voce. L'insegna del negozio era di un acceso
color verde, ornata da un fiore e un cappello a punta stilizzati.
"Ho visto la pubblicità….si chiama così?"
"Sì"
"Bene. Ho visto la pubblicità di questo posto su uno di quei stupidi giornali
babbani. Vale la pena tentare"
Ginny annuì entrando. Una campanella trillò al di sopra delle loro teste. Il
negozio era immerso in una luce soffusa e un intenso odor d'incenso riempiva il
locale, come una foschia. I tavoli erano ricoperti da tovaglie viola ricamate
d'oro e le finestre erano incorniciate da pesanti tendaggi dello stesso colore.
Gli scaffali erano pieni di libri e di ogni sorta di oggetto magico o
semimagico.
La donna dietro al bancone rivolse loro un largo sorriso chiedendo se avevano
bisogno di aiuto.
"Diamo solo un'occhiata" rispose Ginny, mentre Draco passava in rassegna alcuni
testi. Accarezzava le pagine con disinvoltura, ma al tempo stesso dolcemente,
quasi come se avesse tra le mani qualcosa di estremamente prezioso. Ginny si
ritrovò incantata dal suo modo di fare, dalla sua espressione, dalla piega che
assumevano le sue labbra quando era concentrato.
"Non rimanere lì imbambolata , Weasley! datti da fare!" ringhiò lui dopo un paio
di minuti.
Ginny sbuffò sonoramente, dirigendosi verso la cassa. La donna le sorrise
nuovamente, sbattendo le lunghe ciglia scure.
"Ehm, forse le sembrerà una domanda strana , ma …ci sono scuole di magie da
queste parti?"
Una ragazza dai lunghi capelli scuri, trattenuti sulla fronte da una bandana a
righe colorate, che stava esaminando alcune spezie poco distante, sollevò lo
sguardo incuriosita. Ginny la degnò appena di un'occhiata.
La donna- una Babbana- dall'altra parte del bancone le sorrise ancora,
allungandole un volantino verde.
"Facciamo incontri tre volte alla settimana. Ma non ci definiamo una scuola…più
che altro un circolo magico. Parliamo di incantesimi e cerchiamo di raggiungere
la piena consapevolezza del nostro corpo e la completa fusione con la natura"
disse la donna con voce dolce e modulata.
"E che genere di incantesimi praticate?"
"Di ogni tipo" rispose la donna sventolando una mano dalle dita lunghe e magre.
Il colore del suo smalto richiamava quello dei tendaggi. "spostamento astrale,
purificazione dell'acqua e dell'ambiente, riti propiziatori…"
"Riti propiziatori?"
"Per la buona sorte, la fertilità…forse sei un po' giovane per queste cose"
"Ehm…e saprebbe dirmi se hai mai sentito nominare una scuola che…"
"Grazie per il suo aiuto. Ci faremo un pensierino" s'intromise Draco prendendola
per un braccio e trascinandola fuori dal negozio, con la voce della proprietaria
che diceva loro di tornare quando volevano.
"Stavo cercando di…"
"Quel posto era pieno di cianfrusaglie. Contatto con la natura…piena
consapevolezza del proprio corpo…tutte babbanate!"
"magari potevamo insistere un po'! Stavo per chiederle di Hogwarts!" sbottò lei,
liberandosi della sua stretta. Draco si voltò verso di lei aprendo le braccia.
"Ah davvero un'idea geniale , Weasley! Mi scusi, sa perché la scuola di Magia e
Stregoneria di Hogwarts non si trova al suo posto sulle sponde del lago? Sa
perché eravamo inseguiti dai Mangiamorte e il nostro preside ci ha spedito
quaggiù…come dice? Crede che io sia pazza? Ma non sono pazza! Sono solo una
strega…davvero un'ottima tattica!"
"e' colpa tua se ci troviamo in questo casino" ribatté Ginny inviperita. Come
aveva potuto sentirsi attratta da quell'essere disgustoso anche solo per un
attimo? Come poteva paragonare Harry Potter a uno come lui?
"Facile scaricare la colpa su di me, vero? beh non è colpa mia se tu sei
incapace di difenderti!"
"Tu hai cercato di rapirmi! Mi stavi consegnando ai Mangiamorte"
"e tu avresti potuto stare più all'erta! Non è stato molto difficile
sopraffarti" le fece presente, riducendo la voce a un basso sibilo. Ginny odiò
la sua espressione, il suo sorriso cattivo…maledetto Malfoy!
"Quanto mi piacerebbe schiantarti in questo momento" urlò in preda alla rabbia e
quasi non si accorse di aver ripetuto meccanicamente il gesto con il braccio
come se stesse davvero lanciando un incantesimo. Vide il corpo di Draco essere
sbalzato all'indietro e finire contro a un bidone dell'immondizia,
travolgendolo. Guardò dapprima il corpo del ragazzo coricato a terra e poi la
sua mano, incredula. L'aveva fatto! L'aveva schiantato! E senza uso della
bacchetta magica!
"Draco! Ti sei fatto male?" esclamò , inginocchiandosi al suo fianco.
"Accidenti a te, Weasley! come diavolo hai fatto?" ringhiò lui, appoggiandosi a
lei per alzarsi. "Fortuna che tu non avessi in mano una bacchetta! Avresti
potuto farmi rompere l'osso del collo"
"mi dispiace!" mormorò la ragazza, passandogli un braccio intorno alla vita per
sostenerlo.
"Ehi voi" li chiamò una voce. Ginny si accorse che la ragazza che si stava
avvicinando era la stessa che aveva visto nel negozio pochi minuti prima. Era
vestita in modo molto bizzarro, con un variopinto foulard intorno alla vita, al
di sopra dei jeans e la borsa piena di specchietti e perline colorate.
"Oh merda" sibilò Draco, tentando di riacquistare pienamente la posizione
eretta. "Ci conosciamo?" ribatté poi, sulla difensiva.
"No, ma ho sentito che cosa dicevate nel Magic Garden. Siete interessati alla
magia?"
"non precisamente. Mia sorella deve fare una ricerca per la scuola e stavamo
solo raccogliendo delle informazioni"
Ginny si chiese dove avesse potuto imparare a mentire così bene e in modo così
disinvolto.
La ragazza dalla bandana colorata sorrise , tendendo una mano verso di loro.
Ginny stava per stringerla, ma Draco la bloccò.
"Sono Karen Weak" si presentò. E voi siete…"
"In ritardo. Se ora ci vuole scusare" rispose il ragazzo, conducendo Ginny verso
l'altro lato della strada. A Ginny Karen piaceva. Aveva sentito un moto di
simpatia nei suoi confronti fin da subito. Capiva che Draco stava solo cercando
di proteggerli, ma lei si fidava del suo istinto. Era logico che lui si
aspettasse sempre il peggio dalle persone, visto il suo modo di comportarsi, ma
lei non era dello stesso avviso. Aveva scrutato Karen attentamente e non vi
aveva colto il benché minimo segno di minaccia o pericolo per loro due. E poi
dovevano pur fidarsi di qualcuno…
"Ho visto cosa è successo poco fa. " li richiamò la ragazza "Ho già assistito a
cose del genere. Sono pratica della magia…anche mia madre lo era… Siete…".
"una…" cominciò Ginny, ma Draco aumentò la pressione intorno alle sue spalle con
il braccio per farla tacere.
"Dobbiamo andare, sorellina"
"Strano che chiami tua sorella per cognome" sorrise Karen, avanzando di qualche
passo. "lei non è tua sorella, non state facendo nessuna ricerca per la scuola e
non siete nemmeno di queste parti. E direi che avete bisogno di aiuto. Ho
indovinato?"
"sì, stiamo cercando qualcuno che ci aiuti a tornare a casa" rispose Ginny,
ignorando il basso ringhio di Malfoy, che l'ammoniva a stare zitta.
"Anch'io sono una strega" rispose Karen. Il sorriso sul suo viso si fece più
largo.
"Mi chiamo Ginny Weasley. E lui è Draco Malfoy"
Il ragazzo la incenerì con lo sguardo, mentre stringeva la mano della
sconosciuta, ma lei continuò a non farci caso.
"piacere di conoscervi. Da dove venite?"
"in realtà è un po' difficile da spiegare" bofonchiò Ginny.
"perché non venite a casa mia. Non è molto lontano da qui. Forse potrei esservi
utile in qualche modo"
"Molto volentieri"
"Basta così , grazie" .
Prese la tazza di tè con entrambe e se la portò alle labbra. Era delizioso.
"E così siete piombati qui da un'altra dimensione?" chiese Meg, la sorella
maggiore e più sobria nel vestire di Karen. Erano entrambe al di sotto dei
trent'anni con lunghi capelli scuri e gli occhi dal taglio obliquo. La loro
casa, una villetta di due piani con un piccolo giardino sul davanti, non
sembrava esattamente la dimora di due streghe. Non c'erano oggetti strani,
calderoni o scope…era in tutto e per tutto un'abitazione babbana. Ma Ginny era
del parere che le apparenze spesso ingannano ed era più che decisa a concedere
un'opportunità alle due sorelle. Karen aveva detto di averla vista far volare
Draco per qualche metro e aveva affrontato la cosa con estrema naturalezza. Non
c'era traccia di scetticismo o paura nella sua voce, solo un grande interesse.
Aveva raccontato loro tutta la storia, evitando di parlare del tentativo di
rapimento di Draco e dei Mangiamorte. Draco non aveva aperto bocca continuando a
rimanere chiuso nel suo silenzio pieno di disapprovazione. Da quando aveva
deciso di fidarsi di Karen, si era barricato in un mutismo quasi più
insopportabile delle sue battute cattive. Ma Ginny aveva preferito non
punzecchiarlo e non cercare di forzarlo a parlare. Avevano già abbastanza
problemi, senza mettere la diffidenza di Malfoy nella lista.
"Non lo sappiamo" rispose Ginny, sospirando. "Supponiamo che deve essersi aperto
uno squarcio spazio-temporale. Non sappiamo come altro spiegarci il fatto che…la
nostra scuola qui non esista e che la Hogsmeade che noi conosciamo sia molto
diversa da questa. Forse se riuscissimo a metterci in contatto con il nostro
preside…lui è molto potente, uno dei maghi più potenti che sia mai vissuto. E
molto saggio. Saprà sicuramente come farci tornare indietro"
"Ieri pomeriggio abbiamo avvertito una forza spirituale , che non avevamo mai
conosciuto che stava cercando aiuto. Forse era lui che tentava di contattarvi"
"Sì, è possibile! Forse sa dove siamo…" esclamò Ginny piena di speranze. Silente
era l'incarnazione stessa della sicurezza. Si fidava del vecchio preside
ciecamente.
"Forse con il cerchio di energia potremmo provare a raggiungerlo. Probabilmente
la linea di confine tra i due mondi dev'essere più labile di quanto possiamo
pensare se siamo riuscite ad avvertirlo" aggiunse Karen, sorridendo.
"Tracciamo il pentagono e…"
"Mi dispiace deludervi, bamboline, ma non era Silente che stava cercando di
mettersi in comunicazione con noi. Ero io che tentavo di lanciare un messaggio
di aiuto nel nostro mondo" disse Malfoy a bassa voce. Ginny ripiombò
pesantemente sulla poltrona con un gemito.
"ma era magia avanzata. Io non ho mai sentito…"
"Noi pratichiamo incantesimi da tutta la vita, dolcezza. Non ci limitiamo a far
sparire conigli o mazzi di fiori."
"Neanche noi. Da sempre nella nostra famiglia i poteri magici si sono tramandati
da una generazione all'altra" ribatté Meg piccata.
"Babbani" ringhiò Draco disgustato "lanciate una timida occhiata nel nostro
mondo e credete di padroneggiare la magia…"
Meg sollevò una mano con il palmo rivolto verso l'alto e chiuse gli occhi,
mormorando a bassa voce una formula. Sulla sua mano si formò lentamente una
piccola sfera luminosa, attraversata da lampi azzurrognoli. La ragazza abbassò
la mano e la sfera rimase a fluttuare a mezz'aria di fronte a lei per qualche
secondo, prima di dirigersi verso Draco e sparire con un plop.
"Forse nel vostro mondo è come dici tu, ma qui è ben diverso. La tua amica ci ha
detto che la tua bacchetta non funziona, che non avete idea del perché non
riusciate a ricorrere ai vostri tanto decantati poteri magici… quindi siamo noi
quelle esperte…almeno in questo mondo" sottolineò la ragazza.
Draco arricciò le labbra irritato. Le sue dita si chiusero meccanicamente
intorno alla bacchetta, che portava sempre con sé. Quella donna non gli piaceva.
Tutta quella dannata situazione non gli piaceva! Dare lezioni di magia a un
Malfoy. Quelle due e Ginny con loro dovevano essere completamente pazze se
pensavano che lui…
"Beh dato che siete senza soldi e senza un posto dove stare,rimanete qui. Tu
potrai stare nella camere degli ospiti, Ginny, mentre tu potrai usare il lettino
nello studio"
"E' vostra abitudine dare ospitalità a dei perfetti sconosciuti?" chiese lui in
tono tagliente.
"e' nostra abitudine dare ospitalità a chi ha bisogno di aiuto" rispose Karen
tranquilla.
"Non vorremmo disturbare"
"Non preoccupatevi per quello. Ci fa piacere poterci confrontare con altre
streghe…e maghi" aggiunse Meg, sorridendole, ma a Draco non sfuggì l'occhiata
che lanciò verso di lui.
"bene, allora è deciso. Perché non ti fai un bagno caldo. Mi sembra che tu ne
abbia bisogno" disse Karen , prendendo Ginny per mano e conducendola fuori.
Draco la seguì con lo sguardo, avvertendo una specie di inquietudine. Non gli
piaceva separarsi da lei. Lei era l'unico appiglio con il suo mondo che gli
rimaneva…era logico che lui si preoccupasse costantemente per lei.
"Ho come l'impressione che Ginny non ci abbia detto tutto" disse Meg a bassa
voce, disponendo le tazze sul vassoio "Tu non mi piaci. Avverto qualcosa di
malvagio dentro di te"
"Non ti ho chiesto io di aiutarci"
"e' vero. Ma posso immaginare che cosa voglia dire essere sradicati dalla
propria realtà. E posso immaginare che cosa voglia dire abituarsi a stare in un
mondo privo della magia…o almeno privo della magia come la conoscete voi."
"Davvero?"
"Sì"
"beh allora quello che non sai è quello che vorrà dire tornarci" concluse Draco
, uscendo dalla stanza e lasciando la ragazza a riflettere sulla sua ultima
affermazione.
Nota: ringrazio tutti coloro che hanno recensito la mia storia. Mi ha fatto
veramente piacere! Grazie anche a coloro che hanno recensito L'Ultimo dei
Malandrini!
Spero che il proseguimento della storia vi piaccia!!!
A presto e grazie ancora
Egle