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Autore: Lady Tsepesh    12/06/2007    9 recensioni
Settimo anno, James Potter e Lily Evans stringono il Voto Infrangibile.
Genere: Avventura, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Serpeverde | Coppie: James/Lily
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Nota di Lady Tsepesh:

Allora, questo è un messaggio che ci tengo a dare, prima di lasciarvi alla lettura del capitolo. Un attimo di pazienza.

Volevo solo scusarmi con tutti coloro che stanno leggendo questa fanfic, dal momento che, contro la mia volontà, li ho costretti ad attendere moltissimo per questo aggiornamento. Il motivo è uno solo, la scuola. Ho passato le ultime settimane a preparare compiti ed interrogazioni, quindi pensare di mettermi al pc era impossibile! Anche perché, se sono stanca, si nota poi nella stesura del racconto, perché non ho dato il massimo ed io voglio, invece, mettercela tutta in ogni capitolo. Trovo inutile aggiornare, ripeto, solo per dovere di farlo, solo per portare avanti la storia. Siccome ho rispetto di voi e del mio racconto, esigo dare il meglio e, credetemi, se avessi scritto in quel periodo così duro, avrei preso in giro voi e me stessa. Perciò eccomi qui, a scusarmi per la lunga attesa e a darvi le mie ragioni. Liberissimi di insultarmi, di capirmi o di cessare di leggere la fic, se volete.

Io ho voluto essere corretta.

Ma ora basta con questi miei piagnistei, i miei Lily, James, Sirius, Remus, Peter e Vick sono tornati per voi! Spero che continuino a piacervi!

Un bacione a tutti quanti!

Lady Tsepesh

P.s. Come promesso...dedico il cap a “Lilian Potter”! ^^

 

 

 

 

CAPITOLO 6  “ DURING THE DAY: GRYFFINDOR’S SOUL”.

 

 

 

 

 

 

Quella luminosa mattina di Settembre, chiunque si fosse trovato a passeggiare per i corridoi di Hogwarts, parecchi minuti dopo l’inizio delle lezioni della giornata, avrebbe potuto assistere ad uno spettacolo eccezionale ed unicissimo nel suo genere.

Tanto che, se Xeno Lovegood, futuro grande editore del Cavillo, da sempre un ragazzo un tantino strambo, avesse visto con i suoi occhi una scena del genere, sarebbe con ogni probabilità andato poi in giro dicendo che la fine del mondo era ormai prossima.

Causa: I Bisticilli Scempiacervello. Creature assai pericolose capaci di far compiere alle proprie vittime i gesti più strani ed ingiustificati.

Effettivamente, si parlò molto di quella mattina nello scorrere del tempo, proprio perché fu scenario di una scenetta alquanto bizzarra.

Ora, se ciò che accadde fu causa dei precedentemente citati Bisticilli Scempiacervello, di una pozione dagli effetti confondenti, di una pesante caduta di un calderone sulla testa, oppure di un semplice scherzo del destino, non ci è dato saperlo.

Fatto sta che, quella mattina, chiunque si trovasse per caso ancora in giro per il castello, magari con l’idea di farsi una bella forca, potè giurare con lo sputo ed il contrasputo di aver visto James Potter e Lily Evans correre a perdifiato, affannati e arruffati, per i corridoi. Il primo che non faceva altro che scusarsi, la seconda che pareva avere ben chiara in testa l’idea di compiere in diretta l’omicidio del Dio di Hogwarts, e tante condoglianze al suo FanClub.

Adesso….

Vedere James Potter correre come un pazzo, in ritardo per le lezioni, era normalissimo, quasi un principio matematico.

Vedere Lily Evans berciare assatanata contro Potter era altrettanto una normalità, come il giorno che se segue la notte.

Ma, vedere Potter ed Evans correre insieme in ritardo per una lezione…beh…decisamente non era normale!!!

I più scaramantici, a tale visione, sbiancarono d’orrore, convintissimi che sarebbero certamente stati interrogati a tutte le materie e non sarebbero neppure stati in grado di rispondere.

-DANNATO POTTER!!!! Quanto avevi intenzione di dormire ancora, eh????!!!!- stava urlando la Caposcuola di Grifondoro, rossa in viso più dei suoi capelli.

-Scusa, Evans….Mi spiace, davvero…- pigolò Potter, facendosi piccolo piccolo. –Io di solito mi alzo a quell’ora e…-

-E ARRIVI IN RITARDO A LEZIONE! Ecco spiegato il motivo dei ritardi di voi Malandrini!-

La ragazza sembrava furente.

Era sempre più convinta che tutta quella storia non avrebbe fatto altro che rovinarla. Per buttare Potter fuori dal letto ce ne erano volute tutte, quello era capace di dormire anche in piedi!!!

E adesso…chi la sentiva la McGrannit?!

Lily quasi si sentì male a quel pensiero. Erano ben dieci minuti di ritardo, non era mai capitato nulla del genere nella sua perfetta carriera scolastica!

Maledetto Potter!!!

Quel dannato idiota le stava letteralmente stravolgendo la vita…

Arrivarono all’aula di Trasfigurazione quasi buttando giù la porta e, non appena osarono sollevare lo sguardo, assistettero ad una scena tutta particolare.

L’intera classe e persino la professoressa li stavano fissando con tanto di occhi a scodella.

Potter ed Evans…..IN RITARDO INSIEME?!?!

Il fatto fu così sconvolgente che neppure Minerva McGrannit ebbe la forza di partire con una delle sue tirate sulla morale da tenere a scuola.

Si limitò a fissare i suoi due studenti con espressione attonita e ad esalare uno sconvolto –Signor Potter…..s-signorina Evans….-

Lily, troppo devastata per parlare, tentò di spiccicare una sola parola, ma dalle sue labbra non uscì neppure un fiato.

Si sentiva, ormai, la fine sulle spalle. Fredda e spietata come la mannaia di un boia.

Fu James, asso nel raccontare frottole, a prendere in mano la situazione.

Sfoderando uno dei suoi sorrisi più affabili, si avvicinò alla povera Semprevergine, narrandole l’avventura del mattino…

-Professoressa…- incominciò. –Adesso non si metta subito a brontolare, la prego. Posso spiegare tutto io! Non c’è proprio da preoccuparsi, lo sa?-

L’intera classe, ben consapevole di cosa stesse per fare Potter, drizzò le orecchie, sfoderando un ghigno collettivo.

Lily, invece, si voltò a guardare il suo compagno di stanza ancora più sconvolta di prima. Cosa stava per tirare fuori quel matto?!

-Vede, - continuò James. – io ed Evans stavamo diligentemente recandoci a lezione, quando, mi creda, è successa una cosa assai strana…-

-E sarebbe, Potter?- fece la McGrannit, che intanto aveva riacquistato il suo cipiglio severo, riprendendosi dal colpo di avere assistito al ritardo di una dei suoi migliori studenti.

-Ecco…abbiamo sentito dei rumori sospetti e, a quel punto, mica potevamo fare finta di nulla, no?-

L’attenzione della classe era al culmine, come lo era la disperazione della Evans.

 Sconfortata, la ragazza volse lo sguardo verso Sirius, seduto vicino a Peter, e Remus, che occupava uno dei primi banchi.

Entrambi i ragazzi tentarono di farle capire che con James non c’era veramente niente di cui preoccuparsi. Lui era una mito nell’inventare frottole.

Lily non ne era molto sicura. Già vedeva la sua spilla da Caposcuola prendere il volo…

I Serpeverde, seduti all’angolo opposto occupato da Grifondoro, se la ridevano sotto i baffi, pregustando la fine di Potter ed Evans.

Lucius e Bellatrix si scambiarono un lungo sguardo d’intesa.

-Lascia perdere, Potter.- disse ad un tratto la McGrannit, riaggiustandosi gli occhiali sul naso. –Conosco Evans. Se è in ritardo ci sarò una giustificazione più che valida ed io do fiducia ad i miei migliori studenti.- fece, risoluta. –Ti grazio perché eri con lei. Seduti tutti e due ora.-

Non credendo alle sue orecchie Lily si diresse verso un banco vuoto come un automa.

Da una parte era felice della tanta fiducia che la professoressa dimostrava verso di lei, dall’altra non poteva non pensare che adesso l’invidia e la rabbia di tutti i suoi compagni sarebbe aumentata. Avrebbe dovuto scontare quella nuova lode, lo sapeva. Già vedeva le facce schifate dei Serpeverde ed annoiate di alcuni Grifondoro.

James corse a sedersi vicino a lei e, questo, stupì una bella quantità di studenti.

Non sembrava essersela presa per le parole dell’insegnante, anzi, sorrideva. Chinandosi verso Lily, già a capo chino per prendere appunti, sussurrò piano:

-Grazie, Evans.-

Sentendo quelle parole, dette così da vicino, la ragazza avvertì una stranissima morsa allo stomaco ed il respiro mozzarsi.

Quando si voltò verso di lui, le sue guance si erano già accese di un lieve colore rosso, che James Potter adorò.

-Non ho fatto niente, Potter.- disse lei, scrutandolo con i suoi occhioni di giada. –Piuttosto, che non si ripeta più una cosa simile.- aggiunse, tentando di apparire severa.

-Certo.- fece lui. –E’ una promessa.-

E disse quell’ultima parola con un tono ed un’espressione così solenne che riuscì a strappare un sorriso alla ragazza.

-Adesso zitto, Potter. C’è lezione.- lo ammonì, dandogli un colpetto sul braccio.

James accusò il colpo, sorridendole, anche se dubitava che un colpo della Evans sarebbe mai riuscito a metterlo veramente al tappeto.

Prese i propri libri dalla borsa e li sistemò sul banco, cercando di non contraddire più la Evans, almeno per quella giornata. Tuttavia, malgrado tutti i suoi buoni propositi, la tentazione di guardare cosa stesse facendo Sirius, pochi banchi davanti a lui, fu troppo forte.

Sollevò lo sguardo.

Black se ne stava seduto in bilico sulla sedia, dondolandosi, e sembrava profondamente concentrato a fissare il soffitto. Peter, seduto accanto a lui, stava a capo chino, tentando di stare dietro alla spiegazione della McGrannit.

Prendendo visione di quanto il proprio migliore amico fosse preso dalla lezione di Trasfigurazione, James sghignazzò.

Con un ghigno perfido,tipicamente malandrino, afferrò uno dei suoi quaderni e strappò di netto una pagina pulita.

Lily si voltò a guardarlo, confusa, cessando di prendere appunti.

-Potter, che stai facendo?-

-Shhh!!!-

Prese ad appallottolare il pezzo di carta sotto lo sguardo impotente della Evans, che già aveva cominciato a presagire puzza di guai.

E poi, prima che la povera Caposcuola potesse dire o fare qualcosa, la pallina di carta partì, sparata come un missile grazie ad un solo cenno della bacchetta del ragazzo, finendo la propria corsa sulla testa mora di Black.

Quello per poco non ruzzolò per terra, colto di sorpresa. L’aiuto di Minus fu provvidenziale.

Si voltò indietro, pronto a beccare il colpevole e non fu molto sorpreso di trovare il sorriso furbo di James e lo sguardo esasperato di Lily.

Sorrise a sua volta, facendo loro un cenno della mano, e rilanciò la palla al mittente.

Brutta mossa. Lily lo capì subito vedendo la professoressa torreggiare cupamente dietro Sirius, ancora tranquillamente girato verso James, il quale cambiò repentinamente espressione, vedendo quel demone infernale ergersi alle spalle del suo migliore amico.

-BLACK!!!!- urlò la McGrannit, inferocita come un ippogrifo al quale non è stato fatto un inchino. –POTTER!!!-

Lily raggelò. Ma perché, perché, quei due dovevano essere COSI’ stupidi??? Ma dove potevano trovarsi il giorno della distribuzione dei cervelli?! Probabilmente in punizione anche quella volta.

L’unico che, tuttavia, sembrava aver veramente capito la gravità della cosa era Lupin. Il povero ragazzo pareva friggere sulla sedia e non staccava gli occhi di dosso all’insegnante, terribilmente preoccupato.

-Se non trovate interessanti le mie lezioni….FUORI!- terminò la Semprevergine.

Ecco la bomba.

Remus per poco si sentì male. Il suo viso, in genere sempre pallido, divenne ancor più bianco del solito e la sua espressione assunse i toni di chi è prossimo a vomitare. A fargli compagnia…Lily, finalmente resasi conto dell’abnorme danno.

James e Sirius parevano non averci fatto caso. Ridacchiavano tra di loro, già in piedi, pronti a svignarsela da quella noiosa lezione di Trasfigurazione umana, argomento che, guarda caso, conoscevano bene.

-Perfetto, noi togliamo il disturbo professoressa.- fece Black, compiendo un mezzo inchino e rendendo la donna ancora più furiosa.

Potter fece per seguirlo, ma una mano di Lily, afferrato un lembo della sua camicia, lo fermò. –Dove cavolo credi di andare, idiota?! Non possiamo dividerci, no?!- soffiò la ragazza, ansiosa. –Non ti ricordi più, razza di scemo?!-

James capì all’istante e, dandosi mentalmente del cretino, comprese di trovarsi seriamente in guai seri. E adesso?!

Sirius lo aspettava alla porta, guardandolo impaziente e la McGrannit se ne era tornata a scrivere alla lavagna, continuando la spiegazione.

Cavolo! Non poteva andarsene! Non poteva uscire!! Cosa sarebbe successo poi?!

Notando l’espressione sconvolta di Potter, Lily fece un sorrisetto ironico ed amaro.

-Meglio tardi che mai, eh, imbecille?- disse acida. –Ora risolvi questo casino.-

Fattosi piccolo piccolo, James annuì.

-Ehm… professoressa?- chiamò, titubante.

La classe era totalmente concentrata sul ragazzo.

-Ancora qui, Potter?- fece la donna, senza voltarsi. –Mi pare di essere stata chiara. Esca con il suo amico Black.-

Sospirando, James si avvicinò all’insegnante, che si voltò a guardarlo con severità.

-Mi dispiace, professoressa. Le chiedo scusa. Ci terrei a rimanere.-

Ecco, quello fu davvero il momento della giornata nel quale i più scaramantici e credenti nel fato ebbero il netto presentimento che presto il mondo sarebbe esploso, i Serpeverde sarebbero andati in giro ad aiutare i poveri Babbani senza tetto e Silente si sarebbe trovato, finalmente, una dolce compagna con la quale tubare amorevolmente durante una tranquilla passeggiatina all’interno della Foresta Proibita, divenuta un luogo fiabesco ricco di fiori, farfalle ed elfi ballerini.

Persino la McGrannit strabuzzò gli occhi, incredula.

-E’ che…insomma…- fece James, rendendosi conto dell’assurdità della situazione.  – Insomma, siamo all’ultimo anno.- buttò lì, sperando di finirla in fretta.

Inutile dire che molti ragazzi presenti in classe spalancarono la bocca e sgranarono gli occhi, assumendo un’espressione basita. Alcuni Serpeverde scoppiarono a ridere. Si sarebbero ricordati di questo momento in futuro per avere un altro motivo valido per attaccare Potter.

Per un istante la professoressa stette in silenzio, squadrando James dalla testa ai piedi. Le sue labbra erano rigide ed assottigliate come lame e le narici fremevano pericolosamente. Infine, scoccando un’occhiata gelida, si decise a dare il responso che ormai tutta la classe attendeva.

-Dovevi pensarci prima, Potter. Prima arrivi tardi, dopo ti metti a giocare…             

Sono stufa delle vostre stupide trovate, che vi serva da lezione. Spero crescerete un giorno. Ora fuori.-

Si voltò di nuovo, tornando a scrivere alla lavagna, dando ad intendere che non c’era davvero più niente su cui discutere.

Lily si sentì morire.

Se fosse accaduto qualcosa…sarebbero stati espulsi, OVVIO!!!

Scambiò un lungo sguardo con James, poi, facendo un lungo respiro, gli fece cenno di uscire. Era inutile riprovare con la McGrannit, era furiosa e a buon ragione.

Sperava solo che andasse tutto bene, in fondo non conoscevano ancora la distanza che il patto aveva loro imposto. Poteva andare tutto bene!

Anche Remus, rassegnato, incoraggiò James ad allontanarsi.

Basta indugiare, no?

“O la va, oppure la spacca.”

E poi, prima o dopo, avrebbero dovuto provare. Magari non con un insegnante vicino, ma…

Traendo un lungo sospiro, James Potter, asso nel combinare guai, si diresse verso l’uscita dell’aula, dove lo attendeva Sirius a braccia conserte.

Ovviamente Black ancora non era arrivato a capire in che casino si era cacciato il suo migliore amico…

-Andiamo, Ramoso! Che aspetti?-

Fulminandolo con lo sguardo, James aprì la porta e, sentendo lo stomaco ridursi alla grandezza della punta di uno spillo, attraversò l’immaginaria linea di demarcazione tra aula e corridoio.

Sia lui che Lily, in quel fatidico momento, chiusero gli occhi.

Quando li riaprirono…

….non era successo niente!!

Lily e Remus si guardano. E adesso?!

 

Senza fare tante storie, Sirius chiuse la porta alle loro spalle e prese a marciare, baldanzoso, per il corridoio.

Si stupì, tuttavia, di non sentire la presenza del suo amico vicino a lui. Si voltò, scocciato, trovando James ancora vicino alla classe.

-Che cavolo fai, Jamie?!- sbottò.

-Ma sei scemo oppure no?!- fece l’altro, guardandolo con rabbia. –Hai pure fatto da testimone!! Il voto tra me ed Evans, ricordi?!-

Come da aspettarsi, Sirius Black cadde dalle nuvole.

Sgranando gli occhi blu e mettendosi una mano alla bocca, pigolò un disperato:

- …Porcaccia la miseria….è vero!!! E ora che si fa!?-

James sospirò ancora e si passò una mano tra i capelli, disordinandoli ancora di più.

-Beh, prima o poi dovevamo vedere, no? Solo che…ho un po’ paura a fare un altro passo. Evans è in classe. Se il Voto si infrangesse ed accadesse qualche stramberia…la Semprevergine vedrà lei!! Evans potrebbe essere punita!-

-E allora che fai? Resti qui tutta l’ora?- disse Sirius, avvicinandosi all’amico. –Dai Jamie! La vecchiaccia ci ha dato il via libera! –

Potter non era molto convinto, decisamente no. La soluzione di restarsene buono buono lì fermo, da bravo cagnolino, sembrava essere decisamente la migliore.

Non era il momento di sperimentare quanti metri di distanza potevano esserci tra lui ed Evans. Proprio no!

-Su, James! Non farmi la checca impaurita, eh! Andiamo in Sala Comune e facciamoci una partitella a Scacchi, no? Vedrai che la Evans se la cava! E poi devo copiare da te il compito di Storia della Magia.-

Ancora pensieroso, James finì per annuire.

Se doveva accadere il disastro…che accadesse!

In silenzio, ripresero a camminare per il corridoio, ma ogni passo che James Potter fece fu frutto di un grave turbamento psicologico sempre rinnovato.

Sarebbe diventato pazzo. Mannaggia a lui!!

Poi, improvvisamente, una lucina si accese nella sua testolina un po’ bacata dalla nascita, a detta della Evans.

-Ma…Siri?-

-Mmh?-

-C’era un compito di Storia della Magia da consegnare per oggi?-

Felpato fermò la sua marcia all’istante, puntando lo sguardo blu elettrico su di lui. Non era un bello sguardo.

-Non dirmi che non lo hai fatto pure tu!- esclamò terrorizzato.

-Temo di no, Felpy vecchio mio…- mormorò James, ben consapevole di stare scatenando le ire del suo migliore amico. –Quando ne ha parlato Ruff?-

Fu il turno di Black sospirare e sollevare gli occhi al cielo.

-Probabilmente quando stavi riempiendo la tua pergamena di L.E.- disse, esasperato.

 

 

 

***

 

 

-Hey, che faccia che avete tutti!-

Queste furono le prime parole di Victoria Olsen quando trovò il gruppo Malandrini più Evans seduti sotto uno degli alberi più anziani del parco di Hogwarts.

Era una delle poche giornate di sole prima dell’arrivo dell’autunno e molti studenti avevano deciso di consumare il pranzo fuori all’aria aperta, dopo avere sgraffignato qualche provvista dai ricchi tavoli della Sala Grande.

Il cielo era di un azzurro incantevole e poche nubi passeggiavano tranquille tracciando ombre scure sull’erba verde del prato.

Non sembrava di stare in Inghilterra.

Tutto intorno si sentivano le urla miste alle risa degli studenti decisi a godersi la giornata.

Victoria Olsen era una di loro. Sembrava che lei non riuscisse mai a non essere felice e, molto spesso, era in grado di contagiare anche chi le stava vicino.

Indossava i soliti abiti strani, ma aveva lasciato liberi i corti capelli neri, agitati da un lieve venticello quasi inesistente.

I suoi occhi erano dello stesso colore del cielo che sovrastava su di loro.

Lily Evans puntò i suoi occhi verdissimi sulla giovane Grifondoro e le sorrise.

-Non è stata una mattinata facile, tutto qua. Sono esausta…-

Sedendosi vicino a lei, Vick le fece un gran sorriso, curiosa. –Come mai?-

-Chiedilo a Potter…- ringhiò la Evans.

A dire il vero non era stata proprio una giornata facile per lei.

Alla prima ora Potter era stato buttato fuori dalla classe e, per grazia divina, non era successo nulla, ma non era accaduto solo questo!

Anche nelle ore successive il rischio di venire scoperti era stato grande. E tutto perché Potter, fondamentalmente, era un idiota!

I lunghi capelli rossi della Evans ondeggiavano al vento e James, completamente perso dalla figura della ragazza, sorrise quando si sentì insultare nuovamente da lei.

Ormai era ovvio che l’odiava, inutile pensare di poter anche solo diventare suo amico.

Per un imprecisato periodo di tempo se ne restarono in silenzio, ognuno totalmente assorto nei suoi pensieri.

Remus sfogliava svogliatamente un pesante volume  preso in prestito in biblioteca, Peter non si vedeva, probabilmente era ad abbuffarsi in Sala Grande e Sirius, sdraiato sull’erba, teneva gli occhi blu cobalto fissi al cielo, totalmente rilassato.

Stava per addormentarsi, constatò Victoria, dopo averlo osservato anche troppo a lungo.

In quel momento le venne da pensare ad una cosa assurda….

Poteva essere Sirius l’autore di quel biglietto?

Il pensarlo le provocò un brivido, un battito del cuore più accelerato.

Aveva paura ma, allo stesso tempo, era felice.

Sarebbe stato bello se fosse stato lui.

Il messaggio era in stampatello, non in corsivo, quindi non poteva proprio riconoscere il mittente. Però la calligrafia era decisamente disordinata. Non poteva che essere un ragazzo.

Distolse lo sguardo da Black, turbata.

Perché non glielo chiedeva e basta?

Bastava chiedere.

Che ci voleva?

Bastava andare da lui e domandare:

-Scusa Siri, mi hai forse mandato un biglietto?-

No, non ne avrebbe mai avuto il coraggio, maledetta codarda.

Mai…

Non avrebbe mai avuto il coraggio, che tutti quanti in lei ammiravano, di fronte a Sirius Black. Non ce lo aveva mai avuto….

Senza rendersene conto, Vick incontrò lo sguardo di James. Lui le sorrise.

Sapeva.

James sapeva tutto.

Capirlo fu, prima di tutto, uno shock per lei.

C’era da aspettarselo da uno come lui, sempre così attento agli altri.

Potter le sorrise, per poi tornare a volgere il proprio sguardo altrove. Non voleva metterla in imbarazzo. Se un giorno avesse sentito il bisogno di parlargli, magari per sfogarsi, avrebbe sempre saputo dove trovarlo.

Tutto questo all’insaputa di Sirius Black, ormai catapultato nel mondo dei sogni. Chi, invece, sembrava non voler dare il tempo alle chiacchiere era Remus.

Da un po’ se ne stava in disparte, con la schiena poggiata al tronco di un albero, totalmente perso nella lettura di un tomo molto antico, riguardante incantesimi di alto livello magico. Inutile dire cosa stesse cercando…

-Trovato niente, Remus?- chiese Lily, avvicinandoglisi.

Il ragazzo alzò lo sguardo azzurro su di lei e scosse il capo.

-Non è facile trovare libri che parlando del Voto Infrangibile…- le disse a bassa voce. –Però mi sono fatto una teoria su ciò che è accaduto questa mattina.-

Lily si guardò intorno. Victoria adesso stava parlando con James delle loro ultime tattiche di attacco di Quidditch.  –E quale sarebbe?- domandò in un soffio.

-Quando tu e James avete stretto il Voto, mi hai raccontato che nessuno dei due ha specificato “quanto” poteste allontanarvi e “quanto”, invece, doveste stare vicini. Purtroppo è il Voto che deciderà al posto vostro, quindi niente è sicuro. Tuttavia, oggi James è stato in Sala Comune, al settimo piano, mentre tu eri in aula di Trasfigurazione, che sta molto più giù, perciò…- si interruppe un attimo, come a voler riflettere bene, poi continuò. -…Posso dire tranquillamente che non avete necessità di spostarvi sempre insieme, ma se dovessi dirti che da questo momento in poi potete tornare a come eravate prima sbaglierei.-

-Che vuoi dire?- chiese Lily.

-Non lo so bene, però non mi convince il fatto che il Voto si sia dimostrato così debole. Forse si attiva in certe circostanze ed in altre no, se fosse così, il rischio per voi due sarebbe maggiore. Dovete stare attenti e allontanarvi solo quando serve veramente.-

Sorridendo ironica, la ragazza sospirò. –Quindi ancora appiccicata a Potter?-

-Temo per te di sì.- le rispose Lupin, rispondendo al suo sorriso.

A quel punto, Lily Evans abbassò lo sguardo per un po’.

Aveva davvero creduto che tutto fosse finito, che, finalmente, avesse potuto tornare alla sua vecchia vita, che tutto si fosse rivelato come uno stupidissimo scherzo.

Invece doveva continuare e lei non sapeva se essere arrabbiata per questo, oppure felice.

Felice?!

Perché avrebbe dovuto essere felice?!

Potter era un idiota e non avrebbe fatto altro che ficcarla nei guai! Fin dal primo giorno l’aveva fatta arrivare in ritardo alle lezioni!

Eppure…c’era qualcosa. Un che di indecifrabile. Un sussurro nella mente.

Era felice perché, in fondo al suo cuore, forse sapeva che stare con James Potter sarebbe stato l’unico modo per salvarsi, per uscire dal tunnel d’oscurità nel quale si era perduta da piccola.

Sollevò lo sguardo di giada su di lui.

James rideva tranquillo con Victoria, incurante del fatto che lei lo stesse guardando.

Ma chi era Potter in realtà?

Lily Evans, in quel momento, capì di non averlo mai conosciuto veramente.

In tutti quegli anni, si era limitata a scrutarlo con sguardo severo mentre le passava vicino per i corridoi, scherzando con gli amici e dandosi arie da super maschio.

Lo aveva giudicato a priori e non aveva mai voluto saperne di cambiare idea.

Adesso, mentre lo vedeva sorridere con i suoi amici, lontano dal suo pubblico, sembrava una persona diversa.

Era rilassato, dolce, felice. Era bello.

E, cosa che Lily notò con un tuffo al cuore, lui la stava fissando!

-Cosa vuoi Potter?!- scattò subito, pericolosamente vicina all’arrossire.

Il ragazzo fece spallucce. –Veramente sarai tu che vuoi qualcosa da me, mi stai fissando da un bel po’, Evans.- le rispose con un sorrisetto furbo. –Se vuoi chiedermi di uscire, fallo e basta, no?-

-Io non voglio uscire con te, troglodita!!!- strillò la ragazza, vicina ad una crisi di nervi. –E poi non ti stavo affatto guardando!-

Persino Remus, che era tornato alla lettura del suo libro, sollevò uno sguardo poco convinto sulla ragazza.

Sirius, a sentire quegli strilli isterici, si destò di colpo, con l’orribile sensazione di avere sua madre a pochi passi.

-Fa come ti pare, Evans.- fece James, tranquillo. –Comunque la risposta sarebbe stata un sì, lo sai.-

-Non me ne frega!- sbottò lei. –E smettila di ridere così!-

-Così “come”, Evans?-

-Così! Come se io fossi una bambinetta scema e tu l’intelligente!-

-Ma è inutile che tu neghi l’evidenza, mi stavi guardando.-

-No, non è vero!-

-Sì, invece.-

-Sei fuori, Potter!!-

-E tu, Evans?-

Fumando per la rabbia Lily si alzò di scatto da terra e si mise in piedi. I suoi occhi verdissimi sembravano mandare pericolose scintille.

-Mi hai stufato, sai?!-

Sfoderando un ghigno pericoloso, James le si mise di fronte.

-Vuoi forse fare a botte, Evans?-

Sospirando, Remus chiuse il libro. –Ragazzi….- fece, cercando di riportarli alla ragione, cosa assai ardua.

Victoria sorrideva, gustandosi la scenetta comica che aveva davanti. Pareva che Lily fosse diventata una locomotiva da quanto stava fumando!!

Sirius incitava alle botte.

Poi, ad un certo punto, il sorriso di Vick scomparve insieme ad un intenso e nauseante profumo di viole. Anche Remus, dal luogo dove era seduto, la vide arrivare.

-Credo che sia arrivato il tuo amore, Orsacchiottino.- ringhiò la moretta.

Sirius cadde dalle nuvole.

Non ebbe il tempo di dire niente. L’odore di viole si fece più forte e si ritrovò stretto in un abbraccio esagerato, asfissiante e per niente gradito.

-Cucciolotto!!! Dove eri finito? Ti aspettavo in Sala Grande! Ti ho cercato ovunque!!-

E, prima ancora di essere riuscito a staccarsi di dosso quella furia bionda della sua ragazza, Black si ritrovò impegnato in un bacio mozza fiato.

Remus, da bravo ragazzo discreto, era tornato a leggere. Lily fissava i due, ancora furiosa con James, con apatia. Potter sembrava sul punto di vomitare.

Ma nessuna delle loro facce era comparabile a quella della Olsen.

Gli occhi celesti della ragazza erano diventati pura polvere di ghiaccio. Sembrava essersi pietrificata.

L’unica cosa che voleva era alzarsi e staccare quella piovra truccata da Sirius, magari mollandole anche un bel ceffone. Poi prendere Sirius, dare un ceffone pure a lui, e poi baciarlo così tanto da cancellare l’impronta di quella bocca fintamente rossa e luccicante da quella di lui.

Finalmente, dopo innumerevoli tentativi, Black riuscì ad allontanare la sua ragazza.

-Hai cambiato rossetto, vedo…- disse, cercando di togliersi i residui di trucco che la bionda gli aveva lasciato sulle labbra e contenendo il suo disgusto.

-Già!- trillò lei, felice. –Che amore! Te ne sei accorto subito!-

Ma quella ragazza aveva un cervello? Si chiese Lily.

Lei e James si scambiarono uno sguardo.

-Perché sei qui, Kelly?- domandò Sirius, scostandosi da lei.

-Che domande!- fece la ragazza. –Ti volevo vedere, no? Dobbiamo decidere come vestirci per la festa di Halloween!-

-Ma siamo ancora a Settembre!- protestò Black.

-E’ già tardissimo, no?!- strillò lei, sconvolta. –Sto diventando isterica! Dobbiamo essere eletti Re e Regina del ballo!-

Poi, come se si fosse resa conto solo in quel momento che non erano soli, si guardò intorno. Assunse un’aria nobilmente sdegnata quando il suo sguardo incontrò le figure di Lily Evans e di Victoria Olsen.

-Cosa?- esalò, stupita. –Ancora la Caposcuola Mangialibri e la Maschiaccia? Amore, che fanno loro qui? Ci perdi in immagine!-

-Scusa, ma a me non importa poi molto della mia immagine. E poi dipende dai punti di vista.- rispose Sirius. –A me Vick ed Evans piacciono.-

-Amore!- lo rimproverò lei. –Non va bene così!-

-Finiscila di chiamarlo “Amore”, razza di stupida.- sibilò Victoria, fredda come un iceberg. –Tu non hai quel sentimento in corpo. Sei vuota!-

-Sta zitta, Maschiaccia!- ribatté Kelly Logan. –Tornatene nel fango e vattene dalla mia presenza!!-

Per la prima volta, James ebbe l’impressione che Victoria non si sarebbe limitata a restare in silenzio e lasciare la ragazzetta di turno con Sirius.

Prima o poi si scoppia.

Voleva farlo adesso?

-Sta zitta tu, decerebrata!- gridò Vick, ormai in piedi. –Stai con Sirius solo per i suoi soldi, solo perché è un Black, un Malandrino, un giocatore di Quidditch, ammettilo!-

-Le persone importanti stanno con persone altrettanto importanti!- dichiarò Kelly.

-Tu sei malata!- fece Victoria, sempre più furiosa.

Ormai le due ragazze erano a tanto così dal picchiarsi.

Una alta, con lunghi capelli biondi e setosi, dalle belle gambe messe in risalto dalla gonna cortissima della divisa. Il seno messo in vista dalla camicia stretta, il viso truccato ad arte e dal profumo costoso.

L’altra più bassa, piccolina, anche per il fatto che non portava tacchi. I capelli corti e neri al vento, liberi. Le gambe fasciate da aderenti pantaloni scuri, la gonna come semplice accessorio, dalla quale pendeva una catena.

La camicia larga, sbottonata, sotto la quale si vedeva una maglietta nera. La cravatta rossa e oro slacciata.

Sirius puntò gli occhi blu su di lei, confuso. Non c’era davvero bisogno che Vick si scaldasse fino a quel punto. Ma che le stava prendendo?

-Vick…- la richiamò, avvicinandosi a lei.

La moretta neppure lo degnò di uno sguardo.

-L’unica malata sei tu!- sibilò la Logan. –Guarda come sei vestita, sembri uno spaventapasseri! Chi vuoi che lo calcoli un esserino come te?-

Fu troppo.

Lily fu la prima ad accorgersi che Vick aveva impugnato la bacchetta ma, stranamente, dimentica del suo dovere di Caposcuola, lasciò fare.

Partì un raggio di luce azzurra che andò ad investire in pieno la bella biondina, che strillò, terrorizzata, fino a quando il fascio di luce l’avvolse interamente.

Quando il raggio si esaurì, Kelly Logan era sparita.

I Malandrini e Lily strabuzzarono lo sguardo, terrorizzati.

E ora?!

Poi, trattenendo il fiato, Sirius indicò un punto vicino al lago.

Un animaletto stava zampettando velocemente lontano da loro, o meglio, da Victoria.

-L’hai trasformata in un’oca!- esclamò Black, rivolto alla ragazza al suo fianco.

La Olsen si volse a guardarlo ancora scura in volto. –Beh, non noto molto la differenza!-

Detto questo se ne andò, senza più degnarlo di uno sguardo.

 

 

***

 

 

-Si può sapere cosa c’entro io con tutto questo?- brontolò James Potter.

Ormai le lezioni pomeridiane dovevano essere cominciate, non si vedevano più studenti in giro e la campana era suonata già due volte.

Il parco era divenuto stranamente silenzioso. Si poteva sentire, prestando attenzione, il lieve rumore dell’acqua del grande lago ed il lontano vocio degli studenti che stavano seguendo la lezione di Cura delle Creature Magiche con il professor Kettleburn.

Era da più di un’ora che stavano girando a vuoto alla ricerca dell’oca perduta.

-Sei il migliore amico, no?- fece Sirius Black. –Aiutami e zitto! Non posso mica lasciare Kelly in giro per il parco di Hogwarts!-

Sospirando esasperato ed alzando gli occhi al cielo, Potter si rassegnò al suo destino.

Bel modo di passare il pomeriggio lontano dalle lezioni! Potevano almeno fare un giro ad Hogsmeade da Zonko!

Invece erano lì come due stupidi a rincorrere una papera!

Lily si era defilata, quando avevano chiesto il suo aiuto.

La sua bocca si era curvata in un ghigno perfido, quasi diabolico, e si era limitata a dire loro che non rientrava nei compiti di un Caposcuola l’occuparsi di stupidi animaletti senza cervello e privi di importanza.

Maledicendo il Voto Infrangibile che continuava a permettere alla Evans di allontanarsi da lui, James si era ritrovato da solo con Sirius, visto che Remus non aveva voluto saperne di saltare le lezioni per Kelly Logan.

Alla fine erano riusciti a coinvolgere almeno Hagrid, spiegandogli più o meno come stavano le cose.

Quello aveva dato loro un sacchetto con del becchime, con il quale tentare la gola dell’oca che continuava a starnazzare scappando per il parco, e si era diretto verso la Foresta Proibita per evitare che Kelly si dirigesse proprio da quella parte.

-Senti, dividiamoci! Così non risolviamo niente.- propose James, ormai stufo.

Sirius annuì, dirigendosi verso la parte opposta dove si stava incamminando l’amico.

Ritrovandosi solo, Potter si preparò ad una lunga ricerca.

Non si chiese per quale ragione, alla fine, erano sempre lui e Black a ritrovarsi in certe situazioni idiote. Ormai ci era abituato.

Era il bello di loro due.

Solo che, quella volta, non vedeva davvero dove stesse l’utilità. Perché aiutare quella sciocca della Logan? Vick aveva fatto un lavoro eccellente.

Inoltrandosi di più verso la Foresta Proibita, gli parve di sentire un’inconfondibile odore di lavanda.

I rumori del castello erano quasi del tutto scomparsi, si udiva solo il lieve e tranquillo frusciare degli alberi ultra centenari di quel luogo così tetro e misterioso.

Fece alcuni passi, sentendo dei rametti spezzarsi sotto ai propri piedi, e l’odore di lavanda sembrò intensificarsi.

Si ritrovò inghiottito dalla Foresta senza neppure rendersene conto. Sperò che Kelly non fosse arrivata fino a lì, altrimenti sarebbe stato molto difficile per lei tornare indietro, visto le creature che abitavano in quella zona.

La luce se ne stava andando, presto fu solo una spettrale penombra.

E, più andava avanti, più aumentava quel profumo dolce di lavanda. Lo conosceva, credeva di conoscerlo abbastanza bene, dopo tutto.

Lei era lì?

Che cosa ci faceva in un luogo del genere?

Dopo altri pochi passi, si ritrovò in una radura, circondata da piante altissime che impedivano alla luce del sole di illuminare con i propri raggi.

E, seduta su un tronco d’albero abbattuto, c’era lei.

Le gambe lunge accavallate in una postura elegante, le mani curate dalle unghie rosse poggiate sul legno, i capelli corvini al vento, onde nere pericolosissime.

E quella sigaretta  tra le labbra…

 

 

Quando James si avvicinò ancora, lei puntò gli occhi blu elettrico su di lui e sorrise. Se era sorpresa di esserselo trovato davanti, non lo dette a vedere.

-Potter.- salutò.

-Black.- rispose lui, scrutandola con i suoi occhi scuri, adesso totalmente freddi.

 Rimasero in silenzio a studiarsi per un bel po’.

-Che cosa fai qui, Black?- chiese lui, decidendosi a parlare.

La ragazza sorrise. –Salto la lezione di Incantesimi e mi fumo una sigaretta in pace.- disse con la calma di un serpente. –E tu?-

James non rispose, continuando a fissarla con diffidenza.

-Devo crederci?-

Bellatrix rise di gusto. –Non passo ogni singolo attimo della mia vita ad architettare diabolici piani per far buttare fuori dalla scuola i Mezzosangue e voi Malandrini.-

Facendole un sorriso, che però non si estese fino agli occhi, James le voltò le spalle, deciso ad allontanarsi da quella ragazza pericolosa.

Quando si sentì tirare piano per la camicia, comprese di non averla neppure sentita alzarsi. Si irrigidì. Non la voleva avere vicino. Non voleva sentire quel profumo di lavanda. Era disgustoso.

-Aspetta.- gli disse lei, a voce bassa. –E’ tanto che non parliamo.-

-Non ho niente da dirti, Black.-

La sentì sorridere alle sue spalle.

-Giusto, tu mi detesti perché sono brutta e cattiva, vero?- chiese divertita. –Evviva la santa e vergine Evans!- dichiarò, per poi scoppiare a ridere.

Quando James si voltò verso di lei, i suoi occhi erano un nero abisso senza fine. Ecco il James Potter che pochi conoscevano. Quello che nessuno doveva scatenare.

-Non parlare di lei.- le ordinò con durezza.

-Scusami.- fece lei, per nulla dispiaciuta. –Solo che, lascia che te lo dica, mi sembri un tantino sprecato con una verginella secchiona che neppure ti vuole.-

James fece un sorriso cattivo. –E chi mi vorrebbe? Tu, forse?-

Incurvando le belle labbra piene in un sorriso, Bellatrix non abbassò lo sguardo. Non conosceva l’imbarazzo.

-Non mi pare di avertelo mai nascosto, James.-

-Spiacente.- le disse. –Non mi va di andare a letto con una che si fa sbattere anche da un manico di scopa, all’occorrenza.-

Freddo, diretto, esplicito, crudele.

Ma lei lo voleva esattamente così.

-Ti fa comodo la facciata da bravo ragazzo.- gli sussurrò. –Ma l’anno passato tu sei venuto da me e io ho visto chi sei, James Potter.-

-E’ stato un errore, tutto qui. Ed io non ero in me, quella sera.-

Bellatrix rise di nuovo.

-Certo, certo.- disse. –Convincitene, James. È l’unica cosa che puoi fare. È così che ti giustificherai, quando un giorno Sirius lo verrà a sapere?-

-Lascia fuori Sirius da questa storia.-

-Vuoi davvero tenere nascosto qualcosa al tuo migliore amico?- lo prese in giro lei.

Stranamente, anche James sorrise. –Ti conviene tacere, Bellatrix. Sai cosa sono capace di fare per convincere le persone.-

Lei era estasiata, ma annuì.

-Sei così anche con la Evans?-

-Ti ho detto di non parlare di lei.-

Il silenzio creatosi tra i due fu interrotto dalla lontana voce di Sirius, che si stava letteralmente sgolando per chiamare il proprio migliore amico.

Alzando lo sguardo su di lui, Bellatrix gli sorrise ancora, ma non ebbe il coraggio di toccare quelle labbra, che lei tanto bramava, con le sue.

Sapeva che lui sarebbe anche potuto arrivare ad ucciderla, se l’avesse fatto.

-Sei meraviglioso, James Potter.- mormorò, persa nell’abisso cupo degli occhi del ragazzo.

Lui non si scompose.

-A mai più rivederci, Black.-

Quando Bellatrix Black, regina di Serpeverde, percepì a pieno la durezza insita in quelle poche parole, James se ne era già andato e la sua sigaretta di lavanda era ormai consumata del tutto.

 

 

***

 

 

-Hey, dove ti eri cacciato?- fece Sirius, andando incontro all’amico.

Sotto il braccio teneva un’oca di loro conoscenza, che continuava a starnazzare e a scuotere le ali, furiosa.

James sorrise a quella vista.

-L’hai trovata!- disse.

Sirius scoppiò a ridere. –Ho dovuto rincorrerla per quasi tutto il parco insieme ad Hagrid. Alla fine era così esausta che si è fatta prendere!-

-Beh, che facciamo? La portiamo dalla Chips?-

-Dici?-

-Come facciamo a farla ritornare normale, altrimenti? Non credo che Vick voglia ritornare sui suoi passi. Ci conviene inventarci una buona scusa e portarla in Infermeria.-

Annuendo, Sirius si diresse verso il castello, seguito da James.

I suoi occhi blu indugiarono un po’ troppo nel vuoto, confusi.

-A che pensi?- chiese James.

Black rimase in silenzio.

-Pensi a Vick, vero?-

A quel punto, Sirius guardò l’amico e Potter capì di avere azzeccato, come sempre.

-Oggi sembrava fuori di sé.- disse Black. –Credo ce l’avesse anche con me, sai? Ed è strano! Vick non si è mai comportata così! Ma che le prende?-

Sorridendo con indulgenza, James restò ad osservare il suo migliore amico per un po’, prima di rispondergli. –Non credo di essere io la persona giusta con la quale devi parlare di questo, Felpato.- gli disse. –Se credi che Vick sia arrabbiata con te, vai a parlarle, no?-

Sirius annuì, tornando a guardare avanti a se.

E James si chiese se veramente Sirius Black non riuscisse a capire cosa si stava scatenando nell’animo di Victoria Olsen. Proprio lui che sembrava così maturo e vissuto in materia.

Sorrise.

Forse, Sirius Black era, in realtà, il più inesperto di tutti.

 

 

***

 

 

Quando Lily Evans fece ritorno nella sua bella stanza di Caposcuola, distrutta per la dura giornata di studio, si diresse come un robot verso il proprio letto.

Era esausta.

Lasciò vagare lo sguardo sulla stanza. Adesso c’era meno spazio, rispetto a prima. Si vedeva che non era più una persona sola a vivere lì dentro.

Quella sarebbe stata la seconda notte.

Arrossì di colpo.

In realtà, visto come si era comportato il Voto durante la giornata, magari non era necessario che James stesse lì con lei.

Ne avrebbe parlato con Remus a cena, decise.

Mancavano pochi minuti, prima che dovesse scendere in Sala Grande. Forse aveva il tempo di farsi una doccia.

E se poi arrivava Potter?!

Chissà, probabilmente era ancora nel parco a cercare di catturare l’ochetta giuliva insieme a Sirius. Le venne da ridere. Sorrise. Rise. Fino a riempire la stanza con la sua risata. Era raro che accadesse. Era raro che fosse così serena, tranquilla, divertita.

Stava cambiando e neppure se ne rendeva conto.

I suoi occhi verdi, avevano cominciato a brillare a sua insaputa.

Decide di mettersi in piedi e di darsi una rinfrescata prima di cena e così notò la borsa stracarica di libri che aveva gettato a terra, appena entrata.

Si chinò e la tirò su, anche con un po’ di fatica. Forse non doveva prendere tutti quei libri in Biblioteca.

Inaspettatamente, nel compiere questa azione, sentì uno strano fruscio.

Qualcosa era caduto a terra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FINE!!!

Ecco, il capitolo 6 è stato finalmente ultimato!^___^

Vi attendo numerosi con le recensioni, non siate cattivi, su!

Che dire?

Mi auguro di aggiornare presto, visto che ora sono libera da impegni.

Il prossimo chap si intitola….

….. “ During the nigth: Slytherin’s Soul”…..

Spero che vi piacerà.

I misteri qui si infittiscono, ma siate pazienti, tutto si svelerà con il tempo.

Un bacione a tutti coloro che seguono questa fic e che hanno atteso questo aggiornamento, magari mandandomi a quel paese, qualche volta! ^___^”””

 

E, ovviamente, ringrazio i miei tesssssssori che recensiscono sempre:

 

 

-Lilian Potter

-amy

-Pralina93

-LadyMimi

-canfly

-MASUKO!!!!!!! ^___________^

-Brucy

-albicoccacida

-puccalove90

-Bea

-Aurora

-Rosgreenday

-lalla23

-Serporo

-DANA!!!! ^______________^

-Cla’92

-Stellina250

-Vicky Evans

-Ali12potter

-Milla 92

-Aly 92

-ALI-DEL-SOLE!!!!  (Sorella miaaaaa!!!!!! )

-Black Witch!!! ( Altra sorellinaaaa!!!! )

-Akito and Sana!!! (Come va, tesoro???)

-Kikio92

-Iside 1985

-mangaka 91

 

 

A presto, ragazze! Un bacione!

  
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