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Autore: ImAya    12/06/2007    0 recensioni
L’amore può lasciare ferite difficili da rimarginare ma a volte basta poco per trovare un nuovo percorso e credendo di solcare vie già segnate, finiamo in posti dove non avremmo mai creduto di poter arrivare.
La storia di due ragazza : Angela, che ha trovato l'amore, l'ha abbracciato ma le è scivolato tra le mani e l'ha perso per sempre; Serena che lo cerca ma sempre nei posti sbagliati. Ma quando la prima proporrà alla seconda di partire per Las Vegas, apparentemente senza motivo, riscopriranno la loro amicizia, se stesse ed impareranno a crescere.
Mia Fan Fiction sui Panic at the disco che putroppo per voi, appariranno solo dal 2-3 capitolo, nella quale ho voluto mischiare un po di tutto : amore, amicizia, alternando pezzi divertenti a emozioni raffiorate trasportate dei ricordi ed a volte anche un po di mistero.
Hope You Like!!
Genere: Romantico, Malinconico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 2

Commenti pre lettura:

Capitoletto corto corto ma il prossimo prometto che sarà più lungo e che lo posterò tra breve, spero nel giro di pochi giorni ma tutto dipende da quante persone  mi lasceranno dei commenti. Mi duole dirvi che nemmeno in questo appariranno i Panic ma spero che  lo leggiate comunque e che vi piaccia.

Un bacio.

Ps: ringrazio tantisssssssimo che ha lasciato un commentino, non avete la minima idea di quanto può essere bello che qualcuno apprezzi il proprio lavoro.

Serena.

< Hey, hey >

Oddio ci mancava un venditore ambulante, ora questo mi si accolla !!!

< Hey, hey ferma tu!! >

Dai Sere non puoi fare la stronza e non fermarti nemmeno!!! < Si??? >

< Hey beeela, vu comprà orecchìnù? >

< No, no grazie >

< Daaaaii beeeela daii costa puco! Tre euri >

<  No veramente non posso perchè vedi io devo andare e ... >

< Tu simpatica me. Si, si tu donna simpatica io.. io vendere due euro. >

< No guardi io, no non è per il prezzo è solo che io non… e mi lasci!!!! > Mi aveva afferrato la borsa ma i passanti, noncuranti e troppo presi dalla loro vita, passavano accanto senza notarmi e, a tratti, strattonandomi perchè con le valigie ingombranti bloccavo le scale. Ovviamente mi incazzati < E levateeeeeee > e vaffanculo la gentilezza.

< No beeela nun fare così io detto due euro… facciamo uno. Dai vu cumprà??> continuò liberandomi dalla sua stretta.

< No come te lo posso far capire??? N-u-n v-u c-u-m-p-r-à!! !> scandii bene le sue parole e cercai di imitare il suo accento, non per prenderlo in giro ma perhcè, ingenuamente, pensavo che non mi avesse veramente capito.

 

Angela

 

< Ehm scusi mi sà dire che ore sono?? > mi ricossi dai miei pensieri ma solo quando la giovane signora che mi stava davanti ripetè la domanda riuscii veramente a focalizzare la mia attenione su di lei.

< Mi sà dire che ore sono? > richiese pazientemente

< Sono le .... > mi fermai per controllare l'ora sul cellulare < Sono le 15,40. > Le 15,40???  Ma dove si era cacciata Sere??? Girai la testa come per osservare la Piazza e le scale che conducevano al Pincio anche se, nel punto in cui mi trovavo, era ovviamente impossibile. Mi accorsi solo ora che chiederle di salire qui non doveva essere stata una buona idea, ma già decidere di partire per Las Vegas era stata una difficile decisione. Mi ricordai della sua faccia stupita quando le avevo proposto il viaggio: non c'era da meravigliarsi infondo avevo passato gli ultimi mesi a compatirmi sul mio divano facendo zapping alla tv ma quando quel corrire mi consegnò quel pacco... beh cambiò tutto. Ritrovai tutta la forza che pensavo di aver esaurito e senza nemmeno accorgermene mi trovai davanti alla sua porta. Lei, così dolce, così comprensiva ma forse più semplicemente così amica, accettò subito, senza remore anche se partire avrebbe significato prosciugare tutti i soldi che aveva messo da parte. Non mi chiese spiegazioni: nè perchè ora, nè perchè proprio in quel posto semplicemente mi sorrise. Vedendo poi la mia faccia perplessa ( infondo io stessa non trovavo un solo buon motivo per il quale avrebbe dovuto accettare) aggiunse: " Non ti ricordi? Dalla culla alla tomba. Per sempre" e per la prima volta scoppiai a piangere e riversai tutte le lacrime che avevo celato in me.

Quando poi era giunto il giorno prima della partenza e dovemmo metterci d'accordo per il viaggio, decisi di darle appuntamento qui perchè era giusto che anche lei capisse, che lei sapesse. Le avevo nascosto troppe cose: quella scritta, la valigia, il pacco e invece lei era sempre stata così aperta, così serena di nome e di fatto con me che mi sembrava di ingannarla.

" L'omissione non è altro che uno dei mille volti della menzogna".

 

Mi voltai a guardare di nuovo le parole incise sulla panchina e leggendole, le sussurrai come una preghiera " Il tempo non distruggerà ciò che l'affetto ha costruito" e furono le ultime cose che vidi prima di sentire un urlo e accorgermi che era diventato tutto nero.

 

 

Serena

< No come te lo posso far capire??? N-u-n v-u c-u-m-p-r-à!!! >

< Cosaaa?? tu prendere in giro me??? > mi urlò

< Ma no io pensavo solo che… >

< Voui piccule ragazze italiane credete noi inferiori e maltrattare! >

< No mi scusi io… >

< Abal, Buoti. Ahndfjsfp > e seguitò a parlare in una qualche lingua a due suoi amici poco distanti. Capii immediatamente che stava parlando di me perchè cominciarono a squadrarmi.

Insomma per farla breve mi ritrovai a correre per la scalinata ( ovviamente me ne fregai altamente delle due valigie tanto non c'era dentro niente di valore ) inseguita da questi tre che continuavano ad inveirmi contro. Vidi un bagno, di quelli singoli e chiusi che ci sono magari ai concerti o nei campeggi e stranamente mi accorsi che non c'era fila. Senza bussare aprii la porta ma un "vaffanculo" e una porta in faccia mi fecero capire che era occupato.

Corsi sempre di più e non mi fermai mai ( tranne quando due cinesini mi fecero una foto velocemente perchè pensavano fossi una tipa famosa rincorsa dai suoi fan). Arrivai al Pincio sempre con questi tre alle calcagna ( ma non dovevano andare a vendere qualcosa a qualuno?????) Avevo acquistato un po di vantaggio ma avevo anche finito il fiato: sono brava negli scatti ma pessima per quanto riguarda la resistenza.

< Ti prego Dio se esisti fammi trovare una soluzione al più prestoooooooooooooooooooooo, fammela trovare davantiiii!!! > Doveva essere il mio giorno fortunato infatti il Signore pensò bene di farmi andare a sbattere addosso ad un risciò. Anche stavolta avevo avuto culo: non c'era nessuno in fila. Lanciai un documento al tipo che stava dietro al banco e gli urlai che avrei pagato alla consegna. Pedalai per altri cinque minuti e sospirai accorgendomi che non 'era nessuno dietro di me. Stavo per rallentare quando i tre ambulanti sbucarono come apparsi dal nulla davanti a me. Ok che dovevo liberarmi di loro ma investirli non mi sembrava comunque una buona soluzione. Svoltai velocemente, forse un po troppo velocemente perchè l'unica cosa che riuscii a fare fù urlare e poi tutto divenne nero.

 

 

 

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