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Autore: niky999    24/11/2012    3 recensioni
Nerida, considerata una ragazza fredda e riservata, abita in un villaggio popolato dalla pace reciproca fra draghi e umani, ristabilita finalmente dopo una guerra svolta tra le due razze.
Ma un giorno, si imbatte in un piccolo cucciolo di drago nero diverso, o forse è meglio definirlo speciale, che possiede una strana pietra zaffiro sulla fronte: un mistero che si sarebbe poi rivelato.
Quell'incontro, sarà destinato a cambiare totalmente la loro vita, trasportandoli in un mondo popolato da creature mitologiche che ha bisogno di loro in una guerra fra il bene e il male ...
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Iron, The Legend”
 
Cap. 2:
Il primo volo


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I giorni passavano, e Iron cresceva sempre più a vista d’occhio.
“ I draghi si trovano in fase di crescita dopo 6 mesi … ma tu hai appena una settimana e già sei aumentato di 1 metro e mezzo ... sei strano Iron, sei molto strano. Tua madre non si è ancora fatta vedere, anche se nei primi giorni hanno degli istinti di protezione distruttivi, persino con il padre. Possiedi questa strana pietra azzurra nella fronte; mai visto dalla nascita del primo drago. Dopo una settimana sei già diventato semi-adulto … insomma sei proprio un mistero … ma mi piacciono i misteri! “ concluse lei, sorridendogli e accarezzando la sua fronte.
“ Raaaarh “ il piccolo si alzò in piedi e allargò le sue ali alla massima ampiezza, poi saltò sulla scrivania e tentò un piccolo volo. Riuscì a planare perfettamente davanti a Nerida.
“ Dimenticavo: stai anche imparando a volare, quando i draghetti normali ci riescono dopo il primo anno di vita! Però, Iron, è troppo facile planare! Prendere il volo è il passo più importante! Dai usciamo fuori, ma stavolta senza guinzaglio; dovresti aver capito che non è bene gironzolare senza ascoltare i miei ordini “si raccomandò lei, seguita dal volatile.
Fuori era pieno di gente, troppa per potersi concentrare.
E poi, la ragazza decise che nessuno avrebbe scoperto la diversità di Iron, al di fuori di lei.
Decise quindi di condurlo alla sorgente, proprio il luogo del primo incontro.
Il drago incominciò a guardarsi intorno; quel posto, per lui, era familiare.
Poi allargò di nuovo le ali e sputò un getto di fuoco.
“ Ultima stranezza: i draghi sputano fuoco a sei anni! “ ripeté lei, per niente meravigliata “ E ora, prova a sbattere le ali, più forte che puoi! Prima o poi ti troverai a qualche metro da terra, vedrai! Normalmente, si riesce a volare solo dopo il primo anno, perché è in quella fascia di età che le ali si ingrandiscono il necessario. Ma tu sei già cresciuto fin troppo, dovresti riuscirci “ spiegò lei. Poi si mise seduta e aspettò.
“ Raaaarh “ il draghetto incominciò a sbattere lentamente le ali, ma avrebbe dovuto farlo più velocemente. Tutto ciò era comprensibile: le prime volte bisogna prenderci la mano, era come un bambino che imparava a camminare.
Ma Iron, chiuse gli occhi e subito incominciò a sbatterle più rapidamente, e pian piano si alzò in volo, prima di cinque centimetri, poi di venti, di un metro, due fin quando raggiunse persino le nuvole. Quando li aprì fu preso da un attacco di panico, e incominciò a planare alla velocità di un razzo sul terreno.
Nerida, capì la situazione e cercò di prenderlo al volo. Ci riuscì, ma Iron era troppo pesante, essendo già molto cresciuto, e le fece sprofondare le mani nella terra.
“ Aaaaaaah!! “ il volatile era riuscito a spezzarle l’osso dei polsi  e delle braccia, nel vero senso della parola. Il suo cuore incominciò a battere velocemente. Sentiva il sangue pulsarle negli arti, un bruciore disumano. Cercò di togliere le mani da lì ma non ci riuscì; non riusciva più a muoverle.
“ Che male!! Iron per favore alzati! “
Il draghetto si alzò dispiaciuto e la fissò tristemente, abbassando la testa, come per scusarsi.
“ Non importa, tranquillo! Sono stata una stupida a farti provare subito, non avrei dovuto! “
Iron poggiò le ali sopra la sua schiena e la fece rotolare vicino alla testa. Poi aprì le ali e si girò a guardarla.
“ Aspetta, sei sicuro di volermi portare tu? Se succedesse un’altra volta …. “ si preoccupò Nerida, ancora dolorante.
“ Raaaaarh “
“ Ok va bene, mi fido, ma fai attenzione! “
A quel punto, riprese il volo, proprio come aveva fatto prima. Sbatté le ali e in poco tempo si ritrovò sospeso a mezz’aria. Le vertigini tornarono, ma decise di guardare avanti e mai in basso. Non voleva deludere le sue aspettative e soprattutto, desiderava che la ragazza si fidasse il più possibile di lui e delle sue capacità. Prese coraggio e si avvicinò in volo al villaggio, oltrepassando nuvole bianche e osservando sognante i branchi di draghi che volavano nel cielo ancora più in alto, con ali ancora più grandi e coraggio ancora maggiore.
Nerida non proferì parola per tutto il tempo.
Guardare il cielo e i batuffoli bianchi dalla terra era una cosa, attraversarli e toccarli un’altra.
Il mondo da lassù era molto più bello, si poteva vedere l’orizzonte e il sole tramontare dietro la città, attraversare le nuvole e sentire la dolce brezza accarezzarle i suoi dolci lineamenti del viso. Una sensazione che non si sarebbe mai potuta mettere a confronto con nulla, nemmeno la più stupenda delle cose.
Poi, il fatto di provare quella nuova esperienza assieme ad Iron, la sollecitava ancora di più.
Chiuse gli occhi e si sdraiò sul dorso del drago, proprio come quando si sdraiava sul prato. Si mise a sognare un mondo di libertà, armonia, felicità al fianco del suo ormai fedele drago. Quello sarebbe stato il suo desiderio più grande, vivere un’eternità con lui.
Poi pian piano incominciò a planare verso il villaggio e riaprì gli occhi.
Nerida scese lentamente, sotto lo sguardo incredulo di Sarah.
“ N-Nerida, q-quello non è I-Iron v-vero? “ si raccomandò lei, con gli occhi sbarrati.
“ Cosa? Lui? Iron? No ma cosa vai a pensare! Come fa a crescere così tanto in una settimana e per di più a saper già volare … ma dico, ti ha dato di volta il cervello? “ mentii lei, coprendo la pietra azzurra per non farsi scoprire.
“ Ah meno male! Mi è venuto un colpo! E allora di chi è? “ s’incuriosì lei.
“ Oh è di mia zia, me l’ha prestato per oggi … “
“ Ok ho capito! Ah, scusa mi prenderesti per favore il collare di Silver? Mi è caduto proprio lì di fianco a te “
“ Ahii “ Nerida si sporse per raccoglierlo, ma appena cercò di afferrarlo un dolore lancinante la colpì agli arti.
“ Ida che cos’hai? Ti sei per caso fatta male? “
“ Si ma non è niente, ora mi vado a fasciare le braccia e il polso … scusa ma non riesco a raccoglierlo … ora torno a casa “
“ Ok, a domani allora “
Nerida corse subito in bagno a prendere delle fasce da mettere. Poi si fece seguire da Iron in camera.
Il drago stava entrando quando si bloccò nella porta. Era diventato troppo grande!
“ Oh caspita quanto sei cresciuto! Dovresti stare in giardino, mi dispiace … ! “ disse lei, poi lo spinse fuori dalla porta e lo portò all’esterno.
“ Ecco, qui può andare! E vedi di non sbattere la testa contro il cielo! “ ironizzò Nerida sorridendogli e tirandogli una pacca sull’addome.
“ Ahiii che male dimenticavo! La prossima volta vedi di non farti venire altre vertigini!! “
“ Raaaaahr!! “


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Ringrazio di cuore, coloro che mi hanno recensito al capitolo precedente, quali:
_CrystalHika
_Sarah Bennington 
_Silver Star
E anche i lettori silenziosi *-*
Al prossimo capitolo!
  
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