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Autore: maleeec    24/11/2012    2 recensioni
niall è stato sempre tutto ciò di cui ho bisogno.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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if we could only turn back time for one more day.



’12:02’
Era domenica, una domenica di novembre. Intorno a me vedo tutto opaco, forse avevo dormito troppo bene. Niall la sera precedente mi aveva mandato un messaggio che non ero riuscita a leggere.
 
‘Domani, andiamo al mc. Ricordati di portarmi la relazione di scienze, buonanotte.’
 
Ecco, eravamo al solito punto. Gli portavo i compiti svolti, il materiale di cui aveva bisogno, non esitavo mai quando mi chiedeva un favore, ma nonostante tutto questo, Lui non mi aveva mai notato come speravo che facesse.
Erano otto anni che ormai ci frequentavamo. Lui a casa mia e io a casa sua. Sempre insieme. Sempre coinvolti nelle stesse situazioni. Pane e nutella lui, pane e nutella io.
Adesso avevamo sedici anni, ma non era più la stessa cosa di quando ne avevamo otto.
A quell’epoca ero la sua priorità numero uno, ero la sua ancora, dove poteva piangere e giocare. Adesso sono soltanto una delle sue tante amiche, solo che a differenza delle sue amiche, ero una sfigata. Lui era il capitano della squadra di baseball, e sapeva benissimo che la sua reputazione si sarebbe potuta rovinare se solo i suoi amici lo avessero visto in mia compagnia.
Questa cosa non la dava mai a vedere, ma io lo avevo intuito fin dal primo liceo. Frequentavamo tutti e due il terzo anno del liceo linguistico. Lui scelse quella scuola solo perché ci andavo io. Era più insicuro due anni fa. Aveva paura di perdermi, si fidava solamente di me, ero la sua corazza, un rifugio.
Alle scuole medie lo picchiavano ogni giorno, e tante volte io assistevo a quelle scene impietrita, come se fossi invisibile. Non potevo fare niente, e mi faceva un male cane saperlo. Dopo ogni pestaggio lo accompagnavo in bagno e prendevo dal mio zaino una borsetta con dentro il solito disinfettante e l’ovatta che ormai facevano parte del mio corredo scolastico. Lo medicavo con cura finchè quei segni indelebili si cicatrizzassero. Mi ricordo perfettamente il suo sguardo ghiacciato e dolorante. Il suo viso tumefatto e rosso di sangue mentre gli passavo quel maledetto pezzo di ovatta sulle profonde ferite. Mi è stato sempre grato per quelle cure che gli davo, ma in questi ultimi anni la situazione si è capovolta ed è come se lui si fosse dimenticato di tutto; dimenticato dei nostri momenti preziosi, quelli di una volta, quelli in cui eravamo noi stessi.
 
Decisi di prepararmi perché alle 13 dovevo incontrarmi col mio ‘amico di sempre’ Niall al mc.
Feci una doccia fredda per tonificarmi, poi mi vestii con una camicetta, dei jeans e la mia solita giacca di pelle nera, che indossavo per sentirmi più dura, ma semplicemente non lo ero. Non ero tagliata per indossare jeans strappati, borchie, calze a rete e cappelli colorati. Ero una tipa ‘casa-chiesa’.A Niall facevo tenerezza, diceva che ero diversa. Ma allora perché non mi guardava più come una volta? Perché non mi considerava?
Semplicemente perché ero solo una bambina ingenua, una bambina che serviva solo a farsi fare i compiti. Ecco qual era il suo concetto di diversa, almeno credo.
 
Uscii di casa con la testa piena di questi pensieri contorti, che come ogni giorno mi costringevano a prendere un’aspirina. Il mc dove ci saremmo dovuti incontrare era a pochi metri da casa mia. Tastai le tasche della mia giacca, per cercare le cuffiette, ma come al solito me le ero dimenticate sopra il comodino. Mi misi una mano sopra la fronte come per dirmi ‘stupida, stupida’.
Così continuai il poco tragitto che rimaneva ascoltando lo scricchiolio delle foglie bagnate sotto i miei piedi. Il cielo era diviso in tante piccole porzioni di nuvole. Avrebbe dovuto piovere da un momento all’altro. Il viale principale della città di Mullingar aveva ai lati dei maestosi alberi di castagno le quali foglie cadevano sull’asfalto come gocce di pioggia colorate. A vedere quel vortice di colori e a sentire quell'odore di autunno inoltrato mi venne in mente un flashback.
 
‘QUINDICI. NIALL STO VINCENDO AHAHA’
‘TI SBAGLI DI GROSSO AMY, IO NE HO VISTE DICIASSETTE CADERE’
‘FOGLIE O CACCE DI UCCELLI?’
‘FOGLIE, STUPIDA!’
‘TU SEI STUPIDO’
‘NO TU’
‘NO TU’
 
D’improvviso il clacson di un’auto mi svegliò da quel tuffo nel passato. Per un momento pensai di sedermi su una panchina e piangere e piangere. Mi ricordai di una delle tante passeggiate dopo la scuola. Facevamo a gara. Chi vedeva più foglie cadere vinceva.,
Perché non potevo tornare indietro nel tempo? Solo un minuto, per ritrovare quella felicità che provavo quando ero insieme a lui veramente, quando ci divertivamo. Ma non tutti i desideri diventano realtà.
Varcai la soglia del mc e vidi Niall, seduto su uno sgabello di spugna ad aspettarmi, mentre sorseggiava un McFlurry al caramello. Era qualcosa di eccezionale.

 
 
 
SPAZIO DELL’ ‘AUTRICE’
Buonaseraaaaaaaaaaa. Mi chiamo Simona e questa è la prima storia che pubblico. Sono stata almeno un anno su efp come lettrice, però poi ho deciso di iniziare a scrivere anche io una storia :3
Spero di non perdere la voglia di scrivere per questa volta. Mi potete trovare qui https://twitter.com/lousjuliet su twitter. Recensite, accetto anche le critiche. CIAAO.
  
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