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Autore: Light and Darkness    12/06/2007    2 recensioni
La storia di un giovane alchimista di stato condannato a morte e successivamente rinato come homunculus,diverso da tutti gli altri. Come in vita sa usare l'alchimia, per trasmutare la sua spada e trasformarla in un ala tagliente e affilata. Mosso dal sentimento di vendetta e di amore, riuscirà a tornare umano ?
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un pò tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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3.Madre, figlio e fratello.

Roy Mustang stava seduto nel suo studio pensando a quello che aveva visto due pomeriggi prima.

“Arc, com'è possibile che tu sia diventato un homunculus ?” il bicchiere di liquore che Mustang teneva in una mano era in attesa di venire bevuto.

“Eppure il tuo corpo non è stato esumato dalla tomba, allora come ?” la domanda percorreva la mente di Mustang più e più volte.

“Sto davvero iniziando a pensare che il comandate supremo sia un homunculus. Me l'hai più spesso ripetuto in cella che lo era. Io non ho mai creduto che tu fossi una spia di Ishibal, ma non so cosa senti o provi ora, ti ricorderai di me ? Di Louis ? E di tutti i nostri commilitoni ?” dubbi,dubbi e null'altro attraversavano la mente di Roy.

Poi un rumore, la finestra in frantumi.

“Sapevo che saresti venuto. Capitano Arcangel.” la voce di Mustang era sicura e ferma, la pistola puntata verso Arc. L'ala di questo veniva resa luminosa dalla luce della luna.

“Che cosa vuoi ? Parla homunculus.” disse Mustang con forza.

“Parlare Roy, nient'altro. Ah per favore, evita le formalità. L'hai detto tu sono un homunculus ora.” disse Arc con calma, Roy non abbassò la pistola.

Arc si mosse e si sedette sulla prima sedia che trovò.

“Scusa per la finestra, ma non mi pare il caso di puntarmi addosso un arma,e se avessi voluto ucciderti l'avrei fatto subito, non pensi ?” Arc stava tranquillamente seduto parlando con parole calme e pacate, Roy lentamente abbasso la pistola.

“Ha ragione, gli homunculus non si fanno problemi a uccidere le persone che trovano.” rifletté Mustang.

“Come ti ho già detto:voglio parlare Roy, ti spiace ?” disse Arc, il tono era tranquillo ma triste.

“Si, mi spiace abbastanza vederti ridotto cosi e....... Ma un momento. Tu ti ricordi di me ?” Roy era stupito, ma non lo faceva vedere.

“Si, anche se ci ho messo un po' a ricordare tutto.”la voce di Arc era molto triste.

“Va bene sentiamo di che cosa vorresti parlare ?”

“Informazioni. Voglio sapere se negli archivi ci sono i dati di ogni singolo soldato.”

“Si, ma a che ti serve questa informazione ?” Mustang non capiva, cosa gli stesse chiedendo l'amico.

“Bene. Ti chiedo un favore: devi recuperare il mio fascicolo.”il volto di Arc era serio come non mai.

“E a cosa ti servirebbe ?” chiese il colonnello.

“Affari miei.”rispose Arc secco.

“Non lo prenderò finché non mi dirai a cosa ti serve.”

“Mustang ti prego di prenderlo, ho bisogno di sapere. Te lo chiedo in nome della nostra vecchia amicizia.”Roy rimase impassibile, ma dopo diversi secondi si mosse e usci dalla stanza.

“E finita. Ora andrà a chiamare dei soldati.” pensò Arc in quei momenti di vuoto, poteva scappare, ma non voleva. Pochi minuti dopo Mustang tornò con un libro in mano.

Nel cuore di Arc si riaccese la speranza come un faro nella notte.

“Eccolo.” disse Roy poggiandolo sul tavolo.

Arc lo sfogliò e andò a cercare nelle pagine iniziali, poi corse verso la finestra e usci rapido.

“Voglio proprio vedere cosa cercava. ”penso Mustang avvicinandosi al libro aperto.

La pagina riportava la data di nascita di Arcangel e la cosa più importante il nome e la residenza dei suoi veri genitori.

Nel frattempo Arc correva come un folle, voleva raggiungere quel posto alla svelta, e il fatto che fosse in un posto isolato che, seppure non lontano da Capital city non gli rendeva più facili le sue ricerche la sera era ormai vicina e Arc era stanco.

Alla fine dopo aver corso si ritrovò di fronte a una casa bianca in mezzo alla foresta.

Il ragazzo di fermo a riprendere fiato.

“Finalmente. Mia madre doverebbe abitare qui. Per la prima volta la vedrò. Sono cosi emozionato, anche se nelle mi condizioni non potrei dirlo.”pensò il ragazzo mentre camminava lentamente verso la porta.

Poi si fermò.

“Wrath ? Cosa ci fai qui ?” il ragazzino stava sulla soglia, il suo volto era il ritratto dell'ira fatta a persona, subito corse contro Arc.

“Perché ? Arc, perché ci hai traditi tutti, non vuoi ritornare umano ?” Wrath lo guardava con i suoi occhi violacei, i pugni erano stretti in segno di disapprovazione.

“Wrath, io in vita sono stato ucciso da Pride. Come puoi pretendere che io aiuti il mio carnefice, lui non è altro che un assassino. A questo punto preferisco che lui stia in questa condizione maledetta cosi come lo sono anch'io.” Arc fece un pausa , Wrath lo guardava con uno sguardo disperato e carico di odio allo stesso tempo.

“Io voglio ritornare umano, ma non voglio spargere altro sangue, noi homunculus siamo stati creati proprio per muovere il fuoco della guerra. Tu non puoi immaginare, il dolore che sente la gente. Tu non hai mai visto la guerra da vicino, io che sono stato un soldato l'ho vista troppe volte.” Arc era serio, freddo, composto , sentiva dentro di se la dignità di un soldato, che comunque soffre per i nemici che ha ucciso.

“Basta, stai zitto.” Wrath corse verso Arc, i suoi muscoli erano tesi, pronti a colpire.

Arc riusci a evitare il pugno di Wrath solo di pochi centimetri, non voleva combattere contro il bambino homunculus, sapeva che a muoverlo erano i dubbi, e le false speranze che Dante gli aveva propinato per troppo tempo.

Arc scanso di lato Wrath si avvicinò a un albero, sali sopra di esso e ruppe un ramo, immediatamente lo trasmutò in uno stilo appuntito di legno.

Arc allora capi che Dante aveva mandato proprio Wrath a ucciderlo per il fatto che lui non avrebbe mai ucciso il bambino.

“Dante, ancora una volta giochi con i miei sentimenti ?” si chiese mentre Wrath avanzava.

“E va bene, ma io mi difenderò soltanto, io non sono un assassino come Pride, ne tanto meno come te Dante.” disse mentalmente Arc mentre trasmutava la sua spada in ala.

“Dimmi Wrath. Cosa cerchi in realtà ? Cosa ti ha promesso quella persona ?” disse Arc cercando di provocare Wrath a reagire.

“Questo non ti riguarda.” Wrath avanzò con impeto verso Arc .

Arc usò l'ala per farsi scudo dall'attacco del bambino, la punta si fermò a poca distanza dalla fronte di Arc, poi lui prese Wrath tenendogli fermo il braccio con la punta di legno.

“Io non ti voglio uccidere, Wrath , io ti voglio bene come un fratello. Unisciti a me, e ti assicurò farò di tutto per farti ritornare umano.” le parole di Arc erano pacate e gentili.

“Io voglio solo ritornare con la mia mamma, se seguo te, non la potrò più rivedere .” disse Wrath piangendo.

“Sloth non è tua madre lo vuoi capire ?” disse Arc con forza sballottandolo.

“BUGIARDO.SEI SOLO UN BUGIARDO.” disse Wrath urlando poi qualcuno usci dalla foresta.

“L'ho sempre detto io: mai mandare un moccioso a fare un lavoro da grandi.” disse Envy un ghigno malevolo dipingeva il suo volto.

“Envy, maledetto cosa ci fai qui ?” la risposta era scontata.

Envy non disse nulla, si lancio verso Arc il quale lascio andare Wrath, segmentò la sua ala e colpi Envy, ma vello si mosse più rapi do e tirò un poderoso pungo a Arc che lo fece volare contro un albero.

Arc si rialzò un po intontito dalla botta subita. Poi batté le mani.

“Bene Envy, ora faccio sul serio.” disse Arc con un rivolo di sangue alla bocca.

“Non chiedo di meglio.” disse Envy con tono di sfida, poi avanzò di corsa pronto a colpire di nuovo.

Arc mise la mani a terra, da quel punto si sollevò un cupola di polvere che lo avvolse.

“Non ti basterà uno scudo di polvere a proteggerti codardo.” Envy iniziò a tirare pugni nel centro della cupola. Poi si senti un secondo battito di mani Envy tirò un pugno in direzione del battito, quando però cerco di ritirare in dietro il pugno, non vi riusci, qualcosa lo tratteneva.

“Ma che diavolo ?” la polvere si diradò Arc era a poca distanza da Envy il quale aveva il braccio conficcato dentro l'albero.

“Uno degli elementi che più compongono la sostanza di ogni essere vivente è il carbonio, può essere malleabile come la gomma, e duro come il diamante. Prima ho reso la corteccia molle e successivamente dura come il diamante allo sopo di intrappolarti.” disse Arc strafottente.

“Maledetto tu e la tua alchimia. Liberami, dov'è finito il tuo onore di soldato ?” disse Envy.

“Ti liberò subito, ma prima ti rendo indietro ciò che mi hai dato sovente e volentieri.” Arc tirò diversi pugni in volto ad Envy fino a farlo svenire.

A fermarlo fu Wrath dicendogli più volte di fermarsi.

Pochi istanti dopo Arc liberò Envy e disse a Wrath di portarlo via. Il bambino homuncullus prese Envy sulle spalle, ma prima che ebbe la possibilità di andare via, una persona era comparsa sulla soglia della casa. Izumi guardava i due per diversi secondi non disse nulla, Wrath la ignorò.

Lei lo fermò.

“Dove vai ?”

“Io non ti conosco , non parlo con gli sconosciuti.” disse Wrath con disprezzo, portando via Envy.

Quando i due se ne furono andati Arc guardò Izumi negli occhi, vide i suoi stessi occhi.

“M... Ma....Mamma... Finalmente ti vedo.” Arc era commosso e immensamente felice. Le corse incontro per abbracciarla come Wrath faceva con Sloth.

“Arc sei davvero tu ? “ disse lei incredula mentre lui le veniva incontro, in breve le lacrime uscirono a tutti e due.

“Arc mi avevano detto che eri morto, che eri una spia di Ishibal, ma io non ci ho voluto credere.”

“Sono successe molte cose in diciassette anni di vita, ma ora sono qui.” disse Arc.

Arc le racconto ogni cosa salvo il fatto che lui fosse un homunculus, ignorava come lo era diventato, e sapeva che se avesse parlato avrebbe rotto la felicità che regnava nel cuore di sua madre.

Sapeva però che non avrebbe potuto tenere nascosto per sempre quell'orribile segreto.

“Arc, io devo rivelarti una cosa.” disse lei con rammarico.

“Dimmi, ti ascolto.”

“Quel bambino homunculus, è tuo fratello. Il parto ebbe delle complicazioni, e lui non nacque, mori prima, io non sopportai il dolore di perderlo, e cosi cercai di trasmutarlo....” Izumi non fini la frase.

Arc era sconcertato, lui considerava Wrath suo fratello adottivo. Ma in realtà lui era davvero suo fratello.

“Capisco, ma devi crucciarti di questo, non sopportavi di aver perso me, e cosi hai tentato di fare ciò che l'alchimia proibisce.” tentando di rimanere più calmo possibile Arc si ritirò per andare a letto.

“Lei ha già sofferto tanto, ma io non voglio farla soffrire ulteriormente, però tocca a me dirle la verità. Ma perché a me ? Chi l'ha deciso ?” Arc si mise sotto le coperte pensando a ciò che avrebbe dovuto fare nei giorni seguenti.

Salve a tutti. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ora sto lavorando al quarto. Fan's di Envy spero non mi uccidiate se lo fatto svenire e menare da Arc. Comunque nel quarto due nostre vecchie conoscenze faranno la loro comparsa. Nel frattempo potete recensire pleaze ? Ringrazio in particolare The_Dark_Side peri suoi commenti.

  
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